BACKGROUND
Come tutti i contadini della Transilvania del 1710, all'età di 18 anni, Dimitar e la sua famiglia erano impegnati nella rivolta contro il governo degli Asburgo. La prima notte di settembre di quell'anno, accadde qualcosa che ne cambiò definitivamente la vita.
La sua famiglia era composta dai genitori Anica, 43enne l'unica rimasta a custodire la loro umile casa e il piccolo appezzamento di terra che dava loro da mangiare, il padre Marcu, ormai un uomo di 45 anni con il volto rugoso e segnato dal tempo trascorso nel campo da coltivare e dalle ferite subite durante le scorse battaglie, i 2 fratelli gemelli maggiori Iacob e Pavel, entrambi di 24 anni, affaticati per le continue rappresaglie che hanno dovuto affrontare, ma con morale alto e voglia di vivere.
Era una giornata anomala: solitamente in quel periodo, 13 Febbraio, l'aria era fresca e il sole rimaneva nascosto da una fitta nuvolosità, ma quel giorno il sole era ben visibile e la temperatura si era alzata di una decina di gradi sopra la media.
Dimitar venne concepito all'aperto, in mezzo al campo coltivato a fieno vicino casa. Era un bellissimo bimbo di 2,8 Kg già con il ciuffo moro dritto, ma con un pianto incessante, fintanto che non lo portarono in casa. Da quel momento il sole scomparve nuovamente dietro la solità nuvolosità Transilvana.
La famiglia non diede peso a quel particolare, ma quando, al compimento del 4° mese, quando il sole tornava a splendere in cielo, uscirono di casa con l'infante, questi iniziò a piangere nuovamente. Un pianto straziante, dolorante anche per chi lo udiva. Anche i cani di casa ulularono all'ascolto di quel pianto.
Rietrarono subito in casa, e, appena entrato nell'ombra dell'abitazione, Dimitar smise immediatamente di piangere. Madre e Padre capirono subito che il figlio aveva qualche problema con la luce del sole.
Visitato da un dottore locale, gli fenne diagnosticata una intolleranza alla luce solare.
Così crebbe sempre nell'ombra della casa, e usciva solamente quando il sole tramontava.
Passarono gli anni, il Padre e i fratelli maggiori durante il giorno gli insegnarono tutto sull'agricoltura, sulle tecniche di piantaggione, di raccolta e di aratura. E lui la notte le metteva in pratica, riportando risultati di raccolto mai visti prima.
Inoltre questa sua debolezza gli permise di sviluppare la capacità di percepire gli ostacoli intorno a lui nel raggio di decine di metri, soprattutto se si trattava di corpi in movimento, come gli animali selvatici della zona.
Durante la rivolta, lui veniva lasciato in tenda durante il giorno, ma dal tramonto all'alba era stato incaricato di sorvegliare il campo di riposo. Numerose volte era riuscito a sventare delle incursioni nemiche che sarebbero costate numerose vittime.
Quella notte nel campo allestito dai contadini il silenzio era ancora più profondo. Il falò era stato lasciato alle mani di Dimitar.
Si sentiva irrequieto, aveva la parvenza che nell'aria ci fosse qualcosa che non andava.
Nelle tende il russare dei contadini si faceva sempre più flebile fino a cessare del tutto.
Dimitar corse nella tenda dove dovevano riposare i propri cari. Varcata la soglia, sentì il rumore che si produce quando si calpesta una pozzanghera d'acqua, ma erano giorni che non pioveva. Un lago di sangue si era formato al di sotto dei corpi dei suoi familiari.
Avvicinatosi a loro per soccorerli, notò che il sangue stava fuoriuscendo da due buchi posti sul collo. Ormai per loro non c'era niente da fare.
Uscì pieno di rabbia, voleva a tutti i costi prendere chi aveva sterminato i suoi cari e i compagni di rivolta.
Un pensiero si era annidato nella sua mente: chi e come è riuscito a eludere la mia capacità di avvertire i corpi in movimento.
In quel istante, si fermò, e istintivamente si abbassò. Un uomo alla sue spalle lo stava per azzannare sul collo, ma il rapido movimento del giovane, lo mandò a vuoto.
Era un uomo alto, avvolto da un mantello nero pece che lo faceva mimetizzare con l'oscurità della notte.
-
Interessante - commentò il tipo oscuro. Un intenso odore di sangue gli uscì dalla bocca.
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Chi sei? Come hai osato uccidere i miei amici??? - Con tono alto e arrabiato, Dimitar sferrò un pugno verso l'uomo.
Intervenne Jane della Driade Oscura che successivamente lo aiutò a trovare dentro di se il potere del suo Elemento Naturale, l'aria, e infine lo codusse alle vestigia del Pipistrello facendo risvegliare in esso la Stella del Giudizio terrestre
Carta di Identità
Nome: Dimitar
Età: 18
Segno zodiacale: Vergine
Provvenienza: Transilvania
Sesso: Maschio Vergine
Altezza: 1,76
Peso: 68 Kg
Capelli: Neri corti
Occhi: Verdi con riflessi rossi
Pelle: Molto chiara.
Segni particolari: Nessuno, ma soffre di allergia alla luce del sole che, quando esposto, lo ricopre di macchie.
CronologiaAddestramentoMissione Spectre 42 livello D1 - Conclusa con completo successo
Missione 42Conclusa con completo successo:
completo successo: 3 punti statistica da dividere tra atk e def e 3 punti statistica tra csm e stm, 2 punti abilità particolari 1 punto predisposizioni. -
+1 punto atk, +2 punti def, +3 punti csm, +3 punti all'abilità Movimento infernale, +2 punti alla predisposizione.
+5 punti padronanza
+3 punti elemento
+1 punto onore
Missione Spectre 47 livello D1 - Conclusa con completo successo
Missione 47Conclusa con completo successo:
completo successo: 3 punti statistica da dividere tra atk e def e 3 punti statistica tra csm e stm, 2 punti abilità particolari 1 punto predisposizioni. -
+2 punti atk, 1 punto def, +3 punti csm, +3 punti all'abilità Movimento infernale, +2 punti alla predisposizione.
+5 punti padronanza
+3 punti elemento
+2 punti affinità con Lyfia
Missioni in qualità di Master