Saint Seiya GS - Il Forum della Terza Casa


Autore Topic: SAINT SEIYA LOST CANVAS, RIASSUNTI  (Letto 3581 volte)

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Offline seby85

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SAINT SEIYA LOST CANVAS, RIASSUNTI
« il: 31 Maggio, 2016, 15:55:45 pm »
SAINT SEIYA LOST CANVAS, RIASSUNTI


PAGINA WORK IN PROGRESS  :ninja:
(il materiale raccoglie diversi topic già esistenti)

SI CERCANO VOLONTARI PER COMPLETARE QUESTA PAGINA

Capitolo 50 – Siate forti!

Aldebaran lancia il Great Horn che investe Cube, rompendone la surplice. Il Toro cerca di proteggere Tenma, che è svenuto. Whinber cerca di attaccare Aldebaran sulla destra approfittando dell’occhio cieco, e lo graffia leccandone il sangue; lo specter annuncia che non basta rompersi i timpani per difendersi dal suo colpo “Sonar dell’incubo”, in quanto le onde sonore raggiungono direttamente il cervello (un omaggio allo scontro Aldebaran-Sorrento ). Anche Cube riesce a portare un calcio a segno, ed i due cominciano a tempestare di colpi Aldebaran, il quale risponde afferrando Whinber e sbattendolo rompendogli il cranio. Spaventato, Cube lancia il “Death messanger”, che sotto forma di donna decapitata, ferma direttamente il cuore. Hasgard cade in ginocchio e Cube si avvicina a Tenma, ma il Toro, ricordando le parole di Sisifo, si rialza e scaglia una Titan’s Nova.

Capitolo 51 – Cattivi presagi

La Titan’s Nova travolge e uccide Cube, ma Aldebaran ha esaurito le forze, e si spegne ancora in piedi. Dalle macerie emerge Zelos, il quale si compiace che il merito andrà a lui. Prova a prendere a calci Aldebaran, ma viene abbattuto da un pugno. È stato Kagaho, che rimprovera Zelos; lui risponde che Kagaho vuol rubargli il merito della vittoria, ma Kagaho lo calpesta e Zelos risponde che è stato inviato da Pandora all’insaputa di Aaron, infatti lei crede che Ade non abbia ancora preso il controllo del ragazzo completamente, quindi Zelos propone a Kagaho di unirsi a lui e Pandora, ma lo specter afferma di obbedire solo ad Ade. Tenma si risveglia, e vedendo Kagaho crede che sia stato lui ad uccidere Aldebaran e lo attacca, ma viene respinto. Il suo cosmo è ora privo di malvagità, e Tenma rimane perplesso. Kagaho afferra Tenma, e lo ionforma che non è stato lui, e che altri verranno per ucciderlo; lui è sorpreso che Aaron abbia dato un simile ordine ma Kagaho precisa che l’ordine è di Pandora. Kagaho va via, pensando che agendo così, ha ripagato il suo debito con Hasgard. Teone, Selinsa e Salo piangono il maestro. Tenma va via, profondamente sconfortato.



「聖闘士星矢 THE LOST CANVAS 冥王神話 7」 - Seinto Seiya Za Rosuto Kyanbasu - Meiō Shinwa 7

Capitolo 52 – La decisione

Tutti al grande tempio sono colpiti dalla morte di Aldebaran, lontano dalla sua casa e per proteggere un cavaliere di bronzo. Sopraffatto dal dolore, Tenma col suo Pandora box si allontana dal santuario, mentre Sion e Doko lo cercano. Al cimitero, Teone guarda la lapide di Hasgard, mentre arriva Selinsa, che afferma che Salo sta meglio e di cominciare a pensare di lasciare l’addestramento, e che sarà a suo parere Teone il successore del Toro, che è il suo sogno: i due vengono sentiti da Tenma, che riprende il suo cammino, quando viene fermato da Manigoldo di Cancer, che gli dice che Sion e Doko lo cercano. Tenma urla che non tornerà indietro, perché a causa dei sicari di Pandora, metterebbe tutto il Grande Tempio a rischio. Il cavaliere d’oro si burla però del ragazzo, e dicendo che per i disertori il prezzo è la morte, lo atterra e lo trascina ad una cella.

Capitolo 53 – Reclusione

Tenma non riesce a sfondare la porta per liberarsi, e pensa che Asmita e Hasgard hanno riposto troppa fiducia in lui, infine ripensa  a Kagaho e si chiede cosa sia successo ad Aaron. Pandora frattanto si accorge con sconcerto che Petaso brilla ancora, e spera che Ade non venga a sapere della sua iniziativa. Appare però Hypmos, che vestito di nuovo come un prete e con in mano dei fiori neri dice a Pandora di volerla perdonare, ma in quel mentre la voce di Ade riecheggia furiosa. Hypnos le suggerisce di mentire, mentre appare Thanatos, che afferma di aver predisposto un puogo per Ade, di cui Pandora avrà la chiave. I due tentano Pandora, e le pongono i fiori sui capelli, mentre lei approssima al cospetto di Ade. Incollerito, lui la rimprovera duramente di volerlo scavalcare, e lei chiede perché tenga a Tenma. Ade risponde che non è vero, ma nel Lost Canvas ha dipinto anche lui Tenma e Sasha da bambini. Lei pensa che sia ancora dominato dai ricordi, sulla fronte le compare una stella e i fiori di Hypnos divengono un sigillo per Ade, che viene intrappolato in un’altra dimensione per finire il canvas. Chiedendo perdono, Pandora si allontana, convocando Radhamantis ed Aiacos.

Capitolo 54 – In viaggio

Tenma continua a tentare invano di uscire, quando una lastra del pavimento si alza ed emerge Yato. Stupito, Tenma segue l’amico fino all’aperto dove incontra una guerriera d’argento con la maschera.tenma indietreggia, ma la guerriera si toglie la maschera, rivelando di essere Yuzuriha. Tenma è sempre pi stupito, ma lei rivela che aveva già diritto a quel ruolo (come detto nei capitoli precedenti dal saggio del Jamir) ma che solo adesso le era stata consegnata l’armatura, quella della Gru. Yato spiega che il vecchio saggio ha dato loro ordine di scortare Tenma, ma lui afferma di voler andare alla cattedrale di Ade. Frattanto il Sacerdote informa Sasha che, al fine di proteggerlo, Tenma è stato incarcerato; arrivano l’anziano del Jamir e Atla, ed il primo dice di essere contrario alla prigionia di Tenma; il sacerdote allora capisce che ne ha organizzato l’evasione, e si irrita parecchio, e l’anziano si prende la responsabilità per la vita di Tenma. Sasha corre via. All’esterno, Tenma prende in giro Yuzuriha e Yato dicendo che sono una bella coppia, Yato si arrabbia e risponde che è dispiaciuto di partire senza aver visto Sasha, e Yuzuriha lo rimprovera; Tanma è ugualmente dispiaciuto, ma ecco che compare Sasha, che sorride e mostra il proprio braccialetto di fiori. Tenma lo mostra a sua volta  e ripete che i tre amici d’infanzia si rincontreranno.

Capitolo 55 – Gli Dei gemelli

Alla cattedrale, Thanatos Hypnos e Pandora suonano una lira, un flauto e l’arpa rispettivamente, poi gli Dei affermano che Tenma è legato ad Aaron, ma che adesso non potrà più raggiungerlo. Inoltre è stata eretta una potente barriera. Al tempio il Sacerdote e l’anziano misurano le loro forze dopo tanti anni e il sacerdote perde la maschera mostrandosi molto somigliante all’anziano, e si scopre che i due sono fratelli, due sopravvissuti della precedente guerra sacra: l’anziano si chiama Hakurei, cavaliere d’argento dell’altare, il sacerdote Sage, ex cavaliere di Cancer, ma in realtà, i due si sono scambiati  l’armatura, in quantoHakurei aveva rifiutato la qualifica di sacerdote, riparando in Jamir. Hakurei è preoccupato per Sisifo, la cui anima è stata sigillata da Ade e tormentata da Hyonos e Thanatos, che sono scesi in battaglia anziché agire nell’ombra (come nella scorsa guerra) ma anche per i tre compagni, ma qui Sage lo rassicura, ammettendo però che nella scorsa guerra i due fratelli furono maledetti. Tenma Yato e Yuzuriha sono intanto arrivati al villaggio in rovina, nella quale sembra cresciuta una foresta. I nostri l’attraversano, non potendosi accorgere che ha la forma di una stella a 5 punte.

Un grazie va in particolare a “Pavone” per la spiegazione dei nomi di Sage e Hakurei: il primo vuol dire "Eremita", il secondo "Spirito Bianco".

Capitolo 56 – La foresta dei morti

I tre entrano nella foresta, accorgendosi che gli animali sono divenuti zombie, quando un gruppo di uccelli scheletrici li assale, strappando il braccialetto a Tenma; lui lo insegue, nonostante Yato lo rimproveri, poi anche lui si accorge di essere solo. All’esterno della foresta, Manigoldo decide di entrare, un po’ contrariato. Yuzuriha riappare, da un teletrasporto, vicino un’orribile stagno, che l’afferra con un’ondata di fango. Tenma frattanto recupera il braccialetto, ma si accorge che le tracce che aveva lasciato sono scomparsi e che è solo. Ma voltandosi, rivede il suo orfanotrofio, con i bambini sani e salvi, e corre ad abbracciarli, senza accorgersi che i suoi amici sono degli zombie in agguato.

Note: le frasi in corsivo sono n.d.r.

Capitolo 57 – La tentazione

Tenma è intento a riabbracciare i suoi amici, quando viene morso e si accorge che sono divenuti zombie; loro sono felici di rivedere Tenma, ma per loro natura, ne cercano il sangue (omaggio a Marvel Zombies? ). Frattanto, Yuzuriha combatte con lo spirito della palude, che le intima di desistere: al suo rifiuto, fa emergere dal fango il  corpo di un ragazzo, Takuto, fratello di Yuzuriha, che la prega di riportarlo in Jamir, prima di essere riassorbito. Poi dal fango emerge Yato, e lo spirito chiede a Yuzuriha di ucciderlo in cambio della vita di Takuto. Lei è pensierosa ma infine, decide di combattere, si toglie la lunga sciarpa e ne avvolge il demone di fango, facendolo roteare fino a farlo seccare. Yuzuriha allora lo distrugge con il Kenbu Shôsenkyaku, una miriade di calci, e si accorge che i due ragazzi erano copie di fango anch’essi. Tranquilla, Yuzuriha afferma di non poter essere presa in giro.

Capitolo 58 – Nessuna umiliazione

Inseguito da uno sciame di insetti, Yato cade in un crepaccio dove vive un’enorme scarafaggio con una stella a 5 punte sulle fronte, che lo nota e dice che ora divorerà un terzo cavaliere: inorridito, Yato vede i cadaveri di Tenma e Yuzuriha.. lui furioso lo attacca, senza successo: lo scarafaggio lo stringe con le mandibole e lo invita ad andarsene lasciando l’armatura, non adatta ad un debole, ma Yato non si dà per vinto e con l’Unicorn Gallopp distrugge il nemico e le copie di Tenma e Yuzuriha. Poco dopo sente la voce di quest’ultima: in lacrime, si unisce a lei alla ricerca di Tenma.
 
Capitolo 59 – Marionettista di cadaveri

Schivando gli zombie, Tenma si accorge che qualcuno suona l’organo all’interno dell’orfanotrofio: sfondata la porta, si trova all’interno, dove vede una monaca suonare, e alla parete un ritratto di Aaron, con ali di angelo, legato come per un sacrificio. La suora continua a pregare, poi si volta verso Tenma, chiedendogli se è felice di aver ritrovato i suoi amici, che entrano in quel momento chiedendo perdono: ma quando la suora ricomincia a suonare, tutti si avventano rabbiosi su Tenma, il quale urla di smettere alla monaca: lei risponde che con la fatica che ha fatto a tirarli fuori dall’Ade, non se ne parla. Tenma si avventa sull’organo, ma viene fermato dagli zombie, inoltre la suora rivela che se dovesse danneggiarlo, i bambini diverrebbero putridi cadaveri. Tenma la ignora e distrugge l’organo; per un momento, i bambini sono in loro, salutano Tenma e si congratulano per l’investitura, poi scompaiono. La suora si lamenta per essere stata sporcata, Tenma furioso urla di volere vendetta.

Capitolo 60 – La regina delle mosche

Tenma lancia il Ryuseiken, ma non provoca danni: la suora dichiara che è stata mandata da Thanathos Sama, che è protetta da uno sciame di mosche (omaggio a Naruto?), e che il suo nome è Veronica di Druj Nasu, stella del Cielo Indagatore, capace di far uscire insetti persino dalla bocca, capaci di divorare pelle e carne. In quel momento, una parete viene abbattuta e con la sua sciarpa, Yuzuriha uccide-disperde gli insetti. Yuzuriha capisce che Veronica è la causa delle loro disavventure, ma lei dice semplicemente che odia le cose vive. Con un colpo, Veronica atterra Yato Tenma e Yuzuriha, ordinando agli zombie di finire il lavoro. Decine di zombie si alzano, ma vengono atterrati, e dai loro corpi si distaccano le anime: è intervenuto Manigoldo di Cancer, che invita Tenma a farsi da parte, ed insulta veronica dicendo che…..non gli piacciono i travestiti!.

Druj Nasu, è un demone dello Zoroastrismo che, sotto forma di mosca, afferra i cadaveri non appena questi sono stati lasciati dall'anima del defunto. Secondo la leggenda, può essere messa in fuga solo da un cane giallo con quattro occhi, o da un cane bianco con orecchie gialle.              
Grazie a Shiryu per la spiegazione.


Per la traduzione dei termini si ringraziano Shiryu ed i suoi collaboratori



「聖闘士星矢 THE LOST CANVAS 冥王神話 8」 - Seinto Seiya Za Rosuto Kyanbasu - Meiō Shinwa 8

Capitolo 61 – Attacco lampo
Veronica chiede a Manigoldo chi egli sia, ma lui risponde che non dirà il suo nome ad un omosessuale; poi ammette di essere la balia dei tra ragazzini. Tenma si infuria, ma Manigoldo è concentrato: Veronica è colpita dall’odore di morte che Cancer emana, e lo chiama “rubacuori”. Manigoldo di suo dice di “non essere interessato” e che vuole combattere, dopo aver spinto indietro Tenma. Veronica lancia le sue mosche, che con uno sciame vorticoso spaccano persino la terra, ma Manigoldo le schiva sempre, prendendosi gioco dello Specter. Infine, le circonda con delle strane bolle, dissolvendole. Manigoldo si avventa su Veronica, ed usando le gambe come chele (la tecnica “Acubens”) le taglia quasi il ventre. Yato è impressionato, Tenma rimane poco convinto, ma Yuzuriha avverte Manigoldo che non è finita: sfoggiando la sua surplice, Veronica dice di essere immortale, ma Manigoldo non sembra intimidito.

Acubens è il nome della stella Alpha della costellazione del Cancro. Grazie ancora per la spiegazione a Shiryu.

Capitolo 62 – Fuochi fatui
Rivelando la sua surplice a forma dell’insetto-demone Druj Nasu, Veronica afferma che ora userà il potere della foresta, e lanciando l’attacco “Burial Fort” la fa marcire, tramutandola in poltiglia: Veronica afferma che nella putrefazione tutto si fonde in pace (riferimento ad Evangelion?), allora Manigoldo, per fare una prova scaglia contro di lei Yato. Tra lo stupore generale: Yato allora sferra l’Unicorn gallopp, ma affonda nel corpo dello specter, che è esso stesso come melma, invulnerabile, e la stessa armatura dell’unicorno marcisce. Poi il povero Yato viene sbalzato via. Conscio della situazione, Manigoldo dice che tornerà presto e lancia gli strati di spirito. Alla bocca di Ade, Veronica ride perché adesso gioca proprio in casa, e Manigoldo forma delle sfere di energia. Tali sfere divengono fuoco, capace di consumare l’anima, infatti lo specter comincia a bruciare: anche se il suo corpo è divenuto immortale, la sua anima adesso è preda di Cancer. Scagliando il Sekishiki Kisouen, Manigoldo elimina l’avversario.

Capitolo 63 – Irruzione

Manigoldo sorride, e baldanzoso si compiace che le sue fiamme stiano corrodendo l’anima dello specter. Attraverso la stella sulla fronte, Thanatos rimprovera Veronica per aver sprecato la sua immortalità, e le intima di uccidere Cancro prima che sia tardi. Manigoldo sospetta l’intervento di un terzo, ma prima che possa difendersi, Veronica lo raggiunge ed i due esplodono. La foresta comincia a scomparire, e Tenma Yato e Yuzuriha decidono di proseguire. Yato capisce che Yuzuriha sa qualcosa su Manigoldo, e, interrogata, lei spiega che si tratta dell’allievo di Sage, Gran Sacerdote. Alla cattedrale, Thanatos e Hypnos, in forma umana, giocano a scacchi. Hypnos chiede a Thanatos  perché non abbia salvato Veronica, e lui risponde che si trattava di un semplice pedone, contrariando il fratello. In quel momento, appare Manigoldo, che sfascia la scacchiera, e, baldanzoso, dichiara che prenderà la sua testa!!

Capitolo 64 – Dei e pedoni

Manigoldo chiede chi dei due gemelli sia Thanatos, che si presenta, ed il cavaliere d’oro sferra un pugno, che non arriva  adestinazione, fermato con semplicità da Thanatos che tiene in mano un pedone. Hypnos è sempre più contrariato della faccenda e chiede al fratello di metterci poco. Manigoldo si sente umiliato dalla situazione, ma Thanatos sprigiona un’immensa energia che frantuma il pedone e lo scaraventa contro una parete, sfasciandola. Manigoldo si rialza, ed allora Thanatos, ansioso di giocare, materializza una scacchiera gigante i cui pezzi attaccano Cancro così violentemente che il dio proclama lo scacco matto. Ma Manigoldo reagisce e distrugge i pezzi, preparando il contrattacco Sekishiki Kisouen, ma Thanatos si protegge con la surplice, e risponde materializzando la super dimensione, che frantuma parte del piede del cancro, terrorizzato. Ma dalla super dimensione compare Sage, circondato dai sigilli di Atena.

Capitolo 65 – Maestro e discepolo

Sage è lieto di rincontrare Thanatos, che non lo riconosce e anzi si chieda come mai non venga distrutto dalla super dimensione, allora Sage spiega che è grazie ai sigilli di Atena, scritti col suo stesso sangue, in virtù della quale il varco stesso si dissolve. Infine si presenta come ex cavaliere di Cancer, sopravvissuto alla scorsa guerra sacra, in cui Thanatos fu protagonista: ma ora, grazie alla strategia usata, egli è uscito allo scoperto. Manigoldo pensa di essere indebolito dalla barriera, ma Sage rivela che in quel luogo essa non c’è, invece Thanatos è davvero potentissimo. Il dio, furioso, scaglia il Tartaros Phobia, attacco formato dagli spiriti delle persone da lui uccise, ma Sage risponde con il Sekishiki Konsoha, facendo esplodere le anime. Adesso lo scacco verte su Thanatos, che non si arrende.

Capitolo 66 – Caleidoscopi

Il Konsoha ferisce Thanatos al volto. Furioso, sferra la Terrible Providence, e Manigoldo fa da scudo a Sage, perdendo i sensi, e rompendo il cloth. Manigoldo ricorda che, da bambino, chiedeva la carità in un villaggio distrutto, circondato dalle anime dei suoi familiari defunti. Un uomo, Sage, gli si avvicinò, dimostrando anch’egli di poter vedere le anime. Manigoldo commentò che le anime non sono diverse dalla spazzatura, e Sage gli chiese il suo nome. Il ragazzo si presenta, ed estrae un pignale, che non ferisce Sage perché sotto gli abiti egli nascondeva l’armatura d’oro. Triste, il cavaliere capisce che il bambino non ha visto che trattare la vita come spazzatura; allora Sage spiegò al ragazzo che anche lui aveva perso tutti, ma costoro (gli altri cavalieri) prima di morire avevano combattuto strenuamente dimostrando di essere parte di qualcosa di più grande. Manigoldo non capì bene, ma Sage lo portò al santuario dove tutti davano un senso alla propria esistenza. Manigoldo ripensa anche ad Albafica e Hasgard, e si risveglia, protetto da Sage, che commenta che non è cambiato da quando era un allievo. Ma Manigoldo controbatte: anche se un Dio lo paragona ad un rifiuto, dimostrerà quanto la sua vita può essere luminosa.

Capitolo 67 – Kojin

Manigoldo torna a combattere, ma le sue ferite prendono a sanguinare, ed il cavaliere sviene. Persino Sage è terrorizzato, come nell’ultima guerra sacra. Thanatos ride della situazione, quando si accorge di essere circondato dal Talisman Cage, ma Thanatos rivela che essi, dopo secoli, sono inefficaci e li distrugge. Il cosmo del dio travolge il Sacerdote, che viene sbattuto contro una colonna, l’intero tempietto esplode. Ma manigoldo si riprende e sferra, stavolta con successo, un pugno a Thanatos. Sempre più furioso, il dio materializza ancora la super dimensione, quando ormai a Sage rimane un solo sigillo.

Capitolo 68 – Un corpo perso

Sage rincuora Manigoldo affermando che c’è speranza, ma Thanatos afferma che è finita, infatti la super dimensione distrugge tutto e recide di netto la gamba destra di Manigoldo! Sage alla disperata prova il Sekishiki Meikaiha, sperando di distruggere le fattezza temporanee del dio, il cui corpo pare si trovi nell’Elisio. Thanatos resiste, ma viene investito da un secondo Sekishiki lanciato da Manigoldo e vacilla. Manigoldo afferma che proverà il tutto per tutto e saluta il maestro, bruciando al massimo il suo cosmo e riuscendo a separare l’anima di Thanatos. Irato il dio afferma che è tutto inutile, ma Manigoldo lo afferra trascinandolo nella super dimensione, ed il corpo del dio va in frantumi: Manigoldo si libera dell’armatura, chiedendole di tornare da Sage, e scompare tra le lacrime del maestro.

Capitolo 69 – Lo stratagemma

Sage piange la morte dell’allievo, e lo spirito di Thanatos ride dell’accaduto, dicendo di poter prendere comunque possesso di un altro corpo, ed entra in quello di Sage, sulla cui fronte compare la stella a 5 punte. Thanatos vorrebbe anche usarlo per entrare al santuario, ma si accorge che Sage sta reagendo, ed infatti, egli si strappa le vesti rivelando l’armatura dell’altare, in cui Sage ed Hakurei hanno infuso tanto cosmo da intrappolarlo. Thanatos è infuriato e dall’interno ferisce Sage, dichiarando che non sarà il cosmo di due vecchi a fermarlo, ma Sage replica che si tratta della forza di due generazioni di cavalieri. Sage estrae un cofanetto dono di Atena, e Thanatos capisce che è una trappola, e tortura il povero Sage, che ammettendo di aver sbagliato, provocando la morte di Manigoldo, apre il cofanetto ed imprigiona Thanatos. Sage muore, e l’armatura del Cancro vola via. Tutto crolla, attirando l’attenzione di Yato Tenma e Yuzuriha.  



「聖闘士星矢 THE LOST CANVAS 冥王神話 9」 - Seinto Seiya Za Rosuto Kyanbasu - Meiō Shinwa 9

Capitolo 70 – Ideali tramandati

Il cofanetto contenente Thanatos riappare alla tredicesima casa, e Sasha lo raccoglie, rammaricata che sia costato la morte di Sage. Hakurei però crede che sia un dolore sopportabile, di fronte alla strage che lui ed Hypnos compirono secoli fa, e che è dovere dei due fratelli sconfiggerli. Temendo per Hakurei, Sasha gli ricorda che ora è lui il sacerdote, e lui annuisce. Hakurei afferma che non sarà lui a sconfiggere Ade, perché tocca all’attuale generazione, che potrà solo aiutare. Sasha ribatte che adesso lui vive in quest’epoca, ma lui risponde che il testimone deve passare ai giovani. Alla quarta casa, Sion entra e trova, ferito Manigoldo. Aries è stupito, ma Cancer, sorridendo, gli lancia l’elmo del gran Sacerdote, come omaggio dal suo maestro a quello di Sion. Poi scompare, tra le lacrime di Sion, lasciando la cloth. Hypnos osserva la distruzione del tempio, preparando un tè, e commenta che la prigionia di qualche secolo farà bene al fratello. In quel mentre, Oneiros dio dei sogni e Icelos delle illusioni si presentano e informano Hypnos che i cavalieri sono entrati nella barriera. Hypnos è pronto ad entrare in scena, desideroso di non sottovalutare anche lui gli umani.

NOTE: Icelos delle Illusioni ed il Dio dei Sogni Oneiros: Si suppone che siano entrambi divinità, anche se nel testo originale solo al secondo viene dato l'appellativo di "kami", ovvero Dio, mentre il primo ha l'armatura di un normale Spectre. Inoltre, nella mitologia greca Oneiros non è il nome di un personaggio, ma di una categoria (gli Oneiroi) che include i tre figli di Hypnos: Morfeo, Icelus e Phantasos.

Capitolo 71 – Lacerazione

Sui resti della foresta avanza El Cid del Capricorno, secondo cavaliere di scorta a Tenma. Il cavaliere avverte la scomparsa dei cosmi di Manigoldo e Sage, e si affretta, ma viene fermato da un grosso specter e 5 sottoposti, subito massacrati con dei fendenti. Lo specter, Gregor di Genbu, riconosce la tecnica ma dichiara che la sua surplice lo difenderà, quindi si lancia contro El Cid per schiacciarlo: infine, Capricorn si lascia colpire, ma taglia in due il nemico. El Cid commenta che la sua tecnica può ancora migliorare, quando viene fermato da Oneiros, Icelos e Panthasos dea delle apparenze, che gli afferra ammirato la mano; gli altri due non sono d’accordo e spiegano che devono recarsi da Morpheus delle creazioni. El Cid lancia un fendente, ma il colpo torna indietro, mozzandogli il braccio destro.

NOTE: Phantasos è dio delle Apparenze. Il quarto dei seguaci di Hypnos, Morpheus delle Creazioni, viene accennato. Nel mito, Morpheus, Icelos e Phantasos sono loro stessi gli Oneiroi, figli di Hypnos, mentre non esiste alcun Oneiros, inteso come nome proprio.

Capitolo 72 – Il lignaggio dei sogni

El Cid è sbalordito, ed Icelos ride di lui, spiegando che può distorcere lo spazio. Oneiros lo richiama, chiedendogli di lasciare Capricorn al suo destino, e lui acconsente, mentre Phantasos si porta via per ricordo il braccio del cavaliere!! El Cid spicca un salto, e giura che troverà la barriera del sonno, ma Icelos curva lo spazio, lo evita e gli rende una spallata precipitandolo in un precipizio, ottimista sull’esito dell’attacco a Tenma, se è inferiore ai cavalieri d’oro. Sasha ed Hakurei sono alla casa di Sagitter e il Sacerdote spiega che ora tocca a Hypnos ed hai suoi figli (o fratelli), conosciuti grazie alle indagini di Sisifo, che per questo ha l’anima incatenata nel regno dei sogni da Hypnos, da cui, a differenza degli inferi, non ci si reincarna!!! Sasha capisce il pericolo per Tenma, il quale, è ormai arrivato al suo villaggio. Yuzuriha e Yato non sono felici di essere lì, dove risorse Ade. Oneiros, invisibile, sfiora Tenma con un ramo e lui, entrato nel mondo dei sogni, vede il villaggio intatto.

Capitolo 73 – Il mondo dei sogni

Tenma è sbalordito dalla visione, e su una collina vede Aron e Sasha bambini, che lo chiamano, stupiti dal vederlo sporco e ferito. Tenma si ritrova senza armatura e di nuovo bambino. Tenma racconta gli eventi, e i due bambini gli dicono che ha avuto un incubo, cosa che alla fine lo convince. Aron afferma che la loro vita scorrerà eterna, come il blu del cielo, poi chiude l’album, dove aveva disegnato la tela perduta. Infine i ragazzi tornano all’orfanotrofio. Nella realtà, Oneiros ed Icelos osservano il sogno da una sfera, ed Oneiros è turbato perché ritiene che qualcuno sia entrato nel sogno; poi chiede ad Icelos di Morpheus e si scopre che abita a Morchia, dove nel regno del sogno si amministrano i sogni di re ed eroi. Oneiros chiede ad Icelos di portare Tenma nel regno dei sogni, irraggiungibile ad i mortali.
Phantasos, che appare una dea anziché un dio, osserva i sogni di Yato e Yuzuriha, E, INCREDIBILMENTE, si approfitta di Yuzuriha svenuta leccandole il viso e toccandole le parti basse, in una vignetta tagliata per non essere ovvia.
Phantasos vorrebbe crearle un incubo, quando la parete della barriera ha uno squarcio: incredula, Phantasos vede El Cid squarciare la barriera e colpirla. El Cid è stato guidato dal bracciale d’oro del Capricorno preso da Phantasos.

Capitolo 74 – Disagio

Phantasos è ferita/o al viso, El Cid finisce l’opera con un fendente che dilania il suo corpo e fa cadere una maschera femminile. El Cid, recuperato il braccio, si incammina ed Icelos, avvertitolo, si propone per sfidarlo nuovamente, per metterlo alla prova. Oneiros acconsente ma sottolinea che ormai il cavaliere non può far niente perché Tenma è nell’irraggiungibile Morphia. Infatti sta ancora sognando dell’orfanotrofio, ma percepisce qualcosa di strano. Decide di fare una passeggiata ed Aron lo avvisa di non andare alle montagne a Nord perché pericolose, e che non lo accompagnerà perché deve finire un disegno. Sasha allora gli farà compagnia, ma vorrebbe andare alle montagne a nord, chiedendo a Tenma di fidarsi di lei. Arrivati, i due trovano Sisifo addormentato con la freccia nel petto. Morpheus avverte un’anomalia nel sogno.

Capitolo 75 – Desiderio più profondo

Tenma è stupito, e Sasha gli rammenta i giorni in cui lasciò l’orfanotrofio, quando tutto cade in frantumi. Alla casa di Sagitter, Sasha, che teneva Sisifo in un abbraccio, viene sospinta indietro, soccorsa da Hakurei: è stato Morpheus. Tenma è perplesso, ma una voce lo esorta a tornare in sé, ed infatti torna adulto con l’armatura. Deciso ad uscire, incontra un altro se stesso coperto di ferite, che lo esorta a non tornare all’amara realtà, e tenta di strozzarlo, dicendo che il futuro felice sognato dai tre bambini esiste solo in quel sogno. Tornato bambino, Tenma si accascia, ma infine riafferma che lui vive nella realtà qualunque essa sia, e che combatterà anche per riunirsi ad Aron, e, tornato ragazzo, con le meteore di pegaso frantuma la barriera e si sveglia di fronte al perplesso Morpheus.

Capitolo 76 – La rivincita

Morpheus spiega a Tenma che si trova a Morchia, e che lui ne è il sovrano: Tenma lo attacca ma lui ferma le meteore con la mano, dicendo che Pegaso è piuttosto debole come avversario, indegno degli eroi di cui si occupa, quindi lancia una scarica di folgori. El Cid vaga nel mondo dei sogni, sperando di poter trattenere il sangue dalla ferita, quando viene attaccato da Icelos in forma mostruosa. El Cid è contento di averlo ritrovato, e finalmente sfodera Exalibur, come alone di luce nella posizione del braccio mancante. Icelos capisce che il braccio faceva come un fodero e provoca il capricorno chiedendogli se fa male. El Cid risponde di non temerlo, ed anzi lancia un colpo, che stavolta, respinto dalla distorsione di Icelos, lo ferisce alle gambe. El Cid riprova, ma viene ferito al petto. Icelos è ammirato e divertito, e scompare in una distorsione. Comparendo alle spalle di El Cid e ferendolo, il dio afferma che lo ucciderà lentamente.

Capitolo 77 – Affilarsi

Icelos continua a ferire El Cid, ridendo di lui, ma il cavaliere, concentrandosi, infine avverte un suo movimento e l’anticipa sfregiandogli il viso. Icelos dice che si è trattato di fortuna, ma El Cid controbatte che gli uomini, possono superarsi. Icelos scompare ancora, ma ruotando El Cid schizza ovunque il suo sangue, scoprendolo e colpendolo: l’armatura di Icelos va in pezzi, e la sua testa viene mozzata. Soddisfatto, El Cid si incammina. Morpheus avverte la morte di Icelos, e decide di affrontare lui il cavaliere. Intanto Tenma, imprigionato da un groviglio di fiori, come Sisifo, gli intima di fermarsi.


Capitolo 78 – Il fiore del mondo dei sogni

I fiori intontiscono Tenma, che non riesce a fermare Morpheus, che spiega che si tratta dei suoi papaveri, capaci di nutrirsi di emozioni e sentimenti, e che lo ricondurranno, stavolta per sempre, nei sogni. Tenma si sente accasciato e noncurante, quando sente una voce, e vede se stesso, Atena ed Ade con le God cloth, ed il suo cosmo riprende vigore. Morpheus si accorge che i fiori si moltiplicano, ma sono incolori; Tenma si riprende, con indosso la propria armatura divina!! I suoi occhi sono vacui, quindi dorme, ma risponde ad un attacco di Morpheus, uccidendolo a bruciapelo. Infine, l’armatura regredisce a quella originale.



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Grazie a Shiryu per le NOTE.

Capitolo 79 – Oneiros, il dio dei sogni

Oneiros capisce la gravità della situazione e cerca il contrattacco, ma viene annientato dalle Meteore di Pegaso. Morente, Oneiros capisce che il cosmo che ha svegliato Tenma si trova dentro il mondo di Ade. Tenma si sveglia, e Morphia comincia a collassare. Delle macerie stanno per schiacciare Pegaso, ma vengono distrutte da El Cid, che non pensava di trovare lì Tenma anche perché la sua missione è salvare Sisifo. Tenma allora racconta il suo sogno, e pensa che morendo Morpheus i suoi prigionieri si siano liberati. Accortosi del braccio del cavaliere d’oro, gli domanda cosa sia Sisifo per lui, quando però arrivano al portale dei sogni del cavaliere di Sagitter, notando che il suo sogno verte sugli anni della ricerca di Atena. Tenma sferra un pugno ma non sortisce effetto, ed in quel mentre appare baldanzoso Oneiros. El Cid gli ricorda che gli dei del sonno sono morti, ma lui lo deride affermando che l’esistenza di un dio è materia incomprensibile agli umani, quindi invoca i fratelli.

Capitolo 80 – Anime

Improvvisamente, compaiono i tre defunti dei del sonno, le cui anime non sono risorte ma continuavano ad esistere altrove. Gli dei si fondono con Oneiros, che diviene un centauro alato con armatura. El Cid comprende che Oneiros ha assorbito le anime ed i poteri dei fratelli, ciò nonostante Tenma attacca inutilmente con le Meteore. Approfittandone, El Cid sferra un fendente che squarcia Oneiros, ma la ferita si richiude. Oneiros sferra il Guardian Oracle, che sembra annientare i nostri, mentre Sasha avverte la morte di Morpheus e la liberazione delle anime imprigionate, tranne Sisifo. Preoccupata per la pericolosità di Oneiros, Atena decide di scendere di nuovo in campo.

Capitolo 81 – Vola via

Quando la polvere si dirada, Oneiros si accorge che i cavalieri sono vivi, perché sono stati protetti dallo scettro di Nike. Sasha saluta i suoi paladini, quindi si dirige verso il sogno di Sisifo. Intenzionati a proteggerla, Tenma e El Cid si impegnano in battaglia contro Oneiros, che reagisce abbastanza semplicemente, accorgendosi però di essersi avvicinato ad una frattura nello spazio tempo di Morphia. Tenma ed El Cid colpiscono insieme, spedendo Oneiros nel mondo reale.

Capitolo 82 – La via della giustizia

Catapultati nel mondo reale, i tre contendenti vengono scorti da tra cavalieri di bronzo sottoposti di El Cid, che accorrono. Oneiros ride della situazione, provocando gli avversari, ma Tenma e Capricorno non si scoraggiano. I tre intanto sopraggiungono, e, nonostante le grida di El Cid, vengono spazzati via in un colpo da Oneiros. Furioso, Tenma si lancia all’attacco ma viene respinto e poi protetto da El Cid, che consiglia prudenza. Tenma è sbigottito e furente per la calma di El Cid, ma lui rivela che erano cavalieri suoi sottoposti. Tuttavia occorre affilare il cuore come una lama e non perdere la via della giustizia, per quanto sia insanguinata. Oneiros si fa grasse risate del discorso, ma impassibili, Tenma e Capricorno si lanciano all’attacco.

Capitolo 83 – Battaglia comune

Tenma attacca con forza, appoggiato da El Cid, che si rende conto che la sua lama è sempre più affilata. Oneiros è danneggiato, ma si rigenera e sembra pronto a dare un taglia alla faccenda. Tenma è nervoso, ma El Cid lo riporta alla calma; poi il cavaliere d’oro rammenta di un precedente incontro con Sisifo, in cui lui si complimentava dei suoi risultati, ma diceva anche che la prima dote di un cavaliere è un’alta; El Cid si chiese quale essa fosse, ma Sisifo si litò a dire che avrebbe dovuto saperlo. El Cid ha studiato un piano: dovrà scoprire dove si trovano le anime dei 4 dei, e separarle, mentre Tenma farà un diversivo. Oneiros sta per scagliare il Guardian Oracle, ma El Cid gli mozza il braccio e Tenma lancia le sue meteore. Approfittandone, El Cid riduce in pezzi Oneiros. Sembra finita, ma il dio non è stato sconfitto e fa per rigenerarsi, mentre El Cid ha esaurito le forze.

Capitolo 84 – Il grilletto

Sasha entra nel sogno di Sisifo, ambientato quando andò a cercarla e la trovò al villaggio. Sisifo trova Sasha bambina, le spiega chi è e che lei è Atena; lei spavenata si nasconde dietro Tenma, ma lui insiste: anche Ade sta per risorgere. Sisifo porta via Sasha in lacrime, pensando che è giusto così, quando una voce dice che non è vero ed il villaggio comincia a bruciare. Sasha accusa Sisifo di essersi intromesso, di aver premuto il grilletto della guerra. I vestiti di Sisifo bruciano, svelando la sua armatura, che si ricompone e lo minaccia con la freccia a protezione della piccola Sasha. Sisifo, distrutto, chiede al cloth di punirlo, e la freccia lo trafigge al cuore. Atena comprende che realmente, Sisifo si senta in colpa. Chiedendo perdono, Sisifo scompare, riapparendo poco dopo con la surplice del Sagittario.

Capitolo 85 – Sofferenza

Sgomenta, Sasha tenta di confortare Sisifo, che però la spinge indietro, irato e sconvolto. Sisifo non si sente più degno di essere n cavaliere, e non vuole ascoltare Sasha, anzi, le punta contro la freccia. Sasha è pronta a tutto, e gli ordina di scoccare, rimanendo trafitta, e dicendo di comprendere i sentimenti del cavaliere, il quale, tremando, si avvicina a lei per colpirla. Lei ribadisce ancora che Sisifo non ha colpa, e lo abbraccia: lui piange lacrime di sangue. Sasha inoltre svela che i meccanismi della guerra erano già attivi e che in realtà Sisifo l’ha salvata da facili imboscate. Atena, toccando la surplice, la sgretola, e sotto di essa riappare l’armatura d’oro: Sisifo, finalmente sereno, si inginocchia e giura fedeltà alla sua dea!

Capitolo 86 – Uniti per la vittoria

Furioso, Tenma guarda Oneiros, che loda la forza del cavaliere del Capricorno, che ora però è finita anche per aver sopperito al braccio col proprio cosmo. Desideroso di onorare gli sforzi del compagno, Tenma attacca al proprio massimo, ma Oneiros respinge senza problemi e contrattacca, quando Yato e Yuzuriha, che si sono ripresi, lo aiutano. Tenma spiega che devono impedire la rigenerazione tootale di Oneiros, altrimenti egli potrà scagliare il Guardian Oracle, e loro rispondono che non deve fare tutto da solo; quindi i tre scagliano i loro colpi, ma vengono sbalzati via e Oneiros comincia a rigenerarsi. Alla tredicesima casa, Hakurei accoglie Atena ed il ritrovato Sisifo, il quale ha già un piano per distruggere Oneiros.


Capitolo 87 – Lampo di luce

Dal Grande Tempio, Sasha e Sisifo tirano insieme la freccia di Sagitter. Sul campo, Oneiros sembra che stia per dare il colpo di grazia, ed El Cid si sente privo di forze; ma all’improvviso sente la voce di Sisifo, che lo ringrazia per il suo sacrificio ed il suo aiuto, e lo avvisa della freccia, carica del cosmo di Atena, di cui ormai anche Oneiros si è accorto, senza tra l’altro preoccuparsene. El Cid, rincuorato, gli volge le spalle, suscitando le sue ire, ma lui, tranquillo, afferma che ora la sua spada è al culmine, è la divina Exalibur. Sopraggiunta la freccia, con precisione El Cid la divide in quattro parti, che colpiscono i quattro dei mortalmente. Sconvolto, Oneiros vorrebbe almeno uccidere Tenma, ma El Cid lo protegge: Phantasos gli domanda se non abbia paura del castigo divino, lui che ha ucciso degli dei, ma El Cid riafferma che il loro obiettivo è giusto, e, rammentando a Tenma di seguire sempre la strada della giustizia, scompare con Oneiros e gli dei del sonno.



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Capitolo 88 – Malvagità

Hypnos cammina nel Mondo dei Sogni, accorgendosi improvvisamente che la sua barriera è crollata, essendo morto Oneiros. Il Dio raggiunge la gabbia di Aron. Lui afferma che il Lost Canvas rappresenta un mondo privo di diversità e ingiustizie. Aron specifica che il colore di questo mondo è il nero, e che lotterà per realizzarlo. Ma Hypnos non gli crede, e sorridendo lo accusa di recitare la parte. Secondo lui, il potere di Hades è enorme per essere trattenuto, e che Aron sta sfruttando la situazione. Il ragazzo si porta le mani sul volto, ed Hypnos dice che non ha mai visto un uomo così malvagio; Aron dice di essere un uomo malvagio, il ciondolo vibra, ed Hades si risveglia totalmente, infrangendo la gabbia. Hypnos si inchina al terribile Hades, che esordisce dicendo che la morte non è salvezza ma punizione, ed ora è pronto a distruggere l’esercito di Atena. Hakurei, vestiti i panni del sacerdote, è allo Ster Hill. Dopo un discorso interiore col fratello al quale aveva lasciato tale carica, indossa l’elmo e parla al santuario: Manigoldo ed El Cid non sono morti invano, ma per distruggere le barriere del castello, ora si può attaccare!

Capitolo 89 – Partenza per il fronte

Hakurei si prepara per la battaglia, pensando al sacrificio del fratello. I nuovi Saint non soffriranno come i precedenti la presenza degli Dei Gemelli. Sopraggiunge Sion, che lo rimprovera di essere lontano dall’esercito, lui che è il sacerdote, ma Hakurei rimanda le accuse al mittente, perché è tutto calcolato. Poi, si dilegua. Il comando è lasciato a Sisifo, il quale, radunati i cavalieri ed i soldati nell’Arena dei Tornei, li incita all’invasione. Doko si chiede come faranno ad arrivare in Italia, ma Sisifo chiama il sorprendente Atla, il quale teletrasporta tutti alle pendici del castello. Sisifo avverte tutti della barriera ed invita all’attesa, su ordine del Sacerdote. Gli skeletons osservano la situazione, e si accorgono che qualcuno sta scalando la montagna: l’uomo si rivela essere Hakurei, che viene deriso come vecchio: ma il Sacerdote massacra gli skeletons a mani nude.

Capitolo 90 – Un destino che si ripete

Doko è impaziente di intervenire, ma Degel dell’Acquario lo avvisa della presenza della barriera di Hades, capace di ridurre i loro poteri ad un decimo, già pericoloso ostacolo in passato. Tuttavia ipotizza che qualcuno si sia infiltrato. Infine Sisifo svela i piani di Hakurei, e la morte di Sage, sconvolgendo Doko: ma Hakurei non si sente degno della carica. Massacrando gli skeletons, Hakurei arriva ad una stanza con una stella a sei punte, fonte della barriera, quindi vorrebbe infrangerla grazie alla spada sacra. Compare Hyonos, che capisce l’importanza della spada, e dice di ammirare il cavaliere: quindi, dall’alto cadono i corpi di Sion e Yuzuriha, sconvolgendo Hakurei, che è furioso.

Capitolo 91 – La tenacia del guerriero

Hakurei abbraccia i suoi allievi, e li rimprovera per averlo seguito, loro che, non protetti dal sangue di Atena, non potevano fare niente. Ma Sion lo riprende, accusandolo di voler fare tutto da solo. Hypnos rompe gli indugi e lancia il Encounter Another Field, lanciando i tre a 10.000 metri d’altezza, e Hypnos spiega che può rendere reali i sogni e gli incubi. I tre si sfracellano, di nuovo nella cattedrale, ma Hakurei dice di non volersi arrendere. Hypnos lo ammira, ma dice che non potrà proteggere i ragazzi: un meteorite sta per polverizzarli. Ma Hypnos detesta il sangue e propone ad Hakurei di lasciare la spada e ritirarsi dalla guerra, ma Sion e Yuzuriha si rialzano, pronti a tutto. Hypnos lancia il meteorite, ma Hakurei lo distrugge. Hakurei dice che vincerà, salvando i suoi discepoli, e fa esplodere il suo cosmo. Sion nota una ferita al fianco, e crede che Hakurei se la sia fatta da solo.

Note: A quanto sembra, prima di partire per la missione Hakurei ha compiuto kagebara, ovvero una versione segreta del seppuku, o harakiri, cioè il suicidio rituale eseguito pugnalandosi all'addome. In questa particolare versione, solitamente usata per finta nelle rappresentazioni teatrali, la ferita mortale viene nascosta attraverso una fasciatura molto stretta, che rallenta l'emorragia.
Grazie a Shiryu per la spiegazione.

Capitolo 92 – Il destino si compie

Hakurei, pronto a tutto, richiama le anime dei compagni del 1500, che ricompaiono dietro di lui, Sage compreso. Hypnos non si preoccupa, anzi dice che rimanderà i defunti al loro posto. Ma Hakurei, raccolti i cosmi dei suoi compagni, lancia il Sekishiki Tenryou Ha. Hypnos però resiste, ed Hakurei separa la propria anima dal corpo, unendola alle altre, e potenziando a tal punto il colpo, da far crollare Hypnos, che infine ammette le capacità degli esseri umani. Ma Hakurei è ancora vivo, e, mostranto il cofanetto dentro cui ora vi è anche l’anima di Hypnos, si avvicina con la spada sacra al simbolo sul pavimento; ma improvvisamente muore, sconvolgendo Sion e Yuzuriha. Suo carnefice è stato lo stesso Hades, che ne tocca il sangue.

Capitolo 93 – Un Dio fuori dalla portata

Sion lancia lo Stardust Revolution, ma Hades non lo subisce minimamente, stupendo il cavaliere. Esaltato dalla vista del corpo di Hakurei, Sion allora tenta di raggiungere la spada sacra, ma Hades prima la distrugge e poi travolge Sion. Impaurita, Yuzuriha non riesce a difendersi ma Sion si rialza e la difende, ma, quando tutto sembra precipitare, appare lo scudo di Libra, cioè Tenma e Doko. Doko spiega di aver avuto il permesso di soccorrerli, ed incontrato Tenma se l’è portato dietro; ma Tenma, vedendo Hakurei, chiede ad Aron se è stato lui, ma Hades ride, ormai Aron è morto: Tenma furioso lancia le meteore di Pegaso.

Capitolo 94 – Il dono della morte

Hades continua a respingere i colpi di Tenma, e l’armatura stessa comincia ad andare in pezzi. Hades lo deride, lui che in passato era riuscito a ferirlo, e decide di divertirsi: all’esterno del castello, tutti sono impazienti, compresi Salo e Teone, ed improvvisamente la barriera cade, ed il Grande Sacerdote riappare, ordinando l’attacco. Tutti si slanciano, ma subito dopo, cadono morenti, ed il Sacerdote diviene uno scheletro: Teone abbraccia Salo, ormai morto. Tenma è furioso, e si lancia contro Hades, che lo respinge e lo ferisce con la sua spada; Doko protegge Tenma con lo scudo, che va in frantumi. Doko vuole proteggere Tenma, ricordando il primo assalto infruttuoso di mesi prima. Hades sta per attaccare con la spada, ma Doko si accorge della sua lentezza, e appena Hades lancia un fendente, Tenma a Doko lanciano insieme i Cento Draghi e le Meteore.

Capitolo 95 – Una via di fuga

Hades non subisce i colpi, ed anzi rilancia, travolgendo i cavalieri e spaccando anche alcune armi della Libra. Sion trova disperata la situazione, ma cerca un modo per salvare Tenma, essendo lui troppo importante per distruggere Hades. Doko si spoglia del busto dell’armatura, e si offre per dare agli altri il tempo di fuggire, poi brucia il proprio cosmo facendo apparire la tigre sulla schiena. Doko lancia il Drago Volante, ma Hades non se ne preoccupa: però Doko ha nascosto nelle fauci del Drago il tridente d’oro. Hades blocca sprezzante anche quello, ma Doko è comunque contento per aver dato tempo agli altri di scappare, anche se Tenma è in lacrime per il maestro. Doko ripensa affettuosamente al suo allievo, poi si scaglia contro Hades. In salvo, Tenma piange. Il castello crolla, ed al suo interno, Hades estrae la spada da Doko, ormai morto; poi sale su una scalinata che porta nel vuoto, per raggiungere il Lost canvas.

Capitolo 96 – L’apocalisse che avanza

Giorni dopo, Yuzuriha spiega che l’Italia intera si è alzata in cielo disponendosi nel canvas. Corvo ed i suoi discepoli, Show e Gansa, cercano di raggiungere la penisola, ma i due ragazzi vengono travolti improvvisamente. Più tardi, Corvo entra malconcio nella Tredicesima Casa, dove si trovano Sasha, Sion e Sisifo. Corvo spiega che Hades è in cielo, dal quale sparge la morte, poi spira. Il problema è quindi raggiungerlo. Alla settima Casa, Tenma è frustrato e colpisce il muro, promettendo al maestro di divenire più forte. In quel mentre appare Degel, che accusa subito Tenma di essere debole e causa della morte di Doko. Tenma vuole divenire più capace, e Degel indica verso l’isola di Kanon, dove dentro il vulcano pare che viva un demone capace di dare il potere, o la morte. Proprio in quel mentre tre cavalieri d’argento stanno fuggendo dal demone, che raggiunge il più lento, Perseo, atterrandolo: il demone li accusa di essere deboli, e preso lo scudo della Medusa, lo frantuma coi denti.



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Capitolo 106 – Cuore

Radamante combatte contro Cardia, e con facilità lo sbatte contro i muri. Lo specter è stupito della resistenza dello Scorpione, che si rialza e, dichiarando che il fuoco del suo cuore è acceso, e lancia lo Scarlet Needle Katakaio, che ha effetto (a differenza di prima) bruciando il sangue del dolorante Radamante col calore del proprio. Radamante, stupito, si chiede allora come possa Cardia avere un calore simile nel proprio corpo, e lui risponde che appunto lui desiderava un nemico contro cui morire. I due si lanciano l’uno contro l’altro per lo scontro finale. Degel avverte l’esplosione dei loro cosmi.

Capitolo 107 – Antares

Il capitolo riprende da quando Cardia e Radamante stanno l’uno di fronte all’altro dopo lo Scarlet Needle Katakaio. Cardia lancia Antares, ma Radamante gli afferra in tempo la mano, e, scagliando il Greatest Caution “a bruciapelo”, spezza unghia, braccio, bracciale e coprispalla di Cardia. Pronto a dare il colpo di grazia, Radamante viene trafitto dal secondo aculeo di Cardia, sulla sua mano sinistra, da Antares; la mano sinistra, è persino più potente perché più vicina al cuore infiammato di Scorpio. Radamante si accascia. Cardia rammenta che anni prima, il sacerdote inviò Degel a curare il calore di Cardia, il quale aveva sperimentato su di sé una tecnica per guarire, e sapendo di dover morire presto, era ansioso di rendersi utile in  battaglia. Degel invece combatteva per una promessa, incoraggiato da Cardia stesso, che, ricordandolo, muore.

Capitolo 108 – Ritrovarsi sul fondo del mare

Degel avverte sconsolato che i cosmi di Radamante e Cardia si sono estinti. Arrivato alle stanze successive, trova Pandora svenuta e si chiede come sia possibile, poi conclude sia stato il cosmo di Poseidone. Entrando, Degel è sbalordito dal trovare Seraphina, principessa di Blue Grado e sorella di Unity, nuda in una sfera d’acqua! Il cavaliere si chiede cosa sia successo alla principessa, e vorrebbe salvarla, rammentandone l’importanza per Blue Grado, ma viene imprigionato da dei coralli, e dall’ombra emerge Dragone del Mare, che rimprovera l’avventatezza del cavaliere d’oro. Il generale propone a Degel, in cambio della libertà, di liberare poseidon, che prenderà il corpo di Seraphina e governerà, con loro, il mondo. Sdegnato, Degel si libera e colpisce il generale, che perde l’elmo e rivela di essere Unity! Mentre dei coralli guariscono le sue ferite, Unity si rivolge nuovamente a Degel.

Capitolo 109 – Unity, il guerriero degli abissi

Degel è sconvolto dalla situazione, ma Unity riprende, affermando che Seraphina sarebbe felice del suo piano, e mostrando a Degel l’anfora, che solo il suo potere può aprire. Se Degel lo farà, avrà l’Orialco, il metallo divino, che è il ciondolo davanti il corpo di Seraphina. Ma il cavaliere rifiuta, e allora Unity lo imprigiona nuovamente coi coralli, che pare assorbano e/o riparino i tessuti corporei. I coralli forzano la sua mano, ma attraverso essi Degel osserva un ricordo di Unity: nella biblioteca di Blue Grado, egli cercava un modo di aiutare il suo popolo, quando una manifestazione divina gli permise di trovare il passaggio per Atlantide. Nella sala delle armature, l’armatura del dragone del mare si pose su di lui ed egli pensò che le sue preghiere fossero state esaudite, ma non riuscì ad aprire l’anfora. Raggiunto dal padre Garcia, viene rimproverato, ma Degel lo trapassa, ritenendolo responsabile della cattiva sorte del popolo. Degel, furioso, rompe nuovamente i coralli e scaglia il Diamond Dust.

Capitolo 110 – Come amico

Il diamond dust non sortisce effetti, bloccato dal tridente di Poseidone, la cui grande statua di pietra si schiera al fianco di Unity. Fiero della propria cultura e del proprio potere, usando l’Orialco, Unity prende il controllo della statua grazie all’Holy Pillar. Salito sulla sua spalla, Unity ride di Degel e lo avverte che non potendo ucciderlo lo ferirà. Una tromba d’acqua investe Degel, che però la congela, distruggendola. Dichiarandosi pentito nei confronti del suo amico di un tempo, Degel afferma che neanche gli stessi abitanti di Blue Grado vorrebbero un futuro costruito sulle rovine e le vite innocenti, comprese quelle di Garcia e Seraphina. I due avversari avevano il sogno di collegare le loro genti come la costellazione del cigno, ma Unity etichetta tutto come discorsi da bambini. Sconsolato, Degel prende la posa dell’Aurora Execution.

Capitolo 111 – Liberazione

Unity lancia una serie di trombe marine, Degel l’Aurora Execution. Entrambi i contendenti sono furiosi l’uno per l’altro. L’Aurora congela e distrugge il cielo marino sopra la statua di Poseidone, distruggendola, e Unity scompare tra le macerie. Degel tira fuori Seraphina, ma con orrore si accorge che è morta. Riappare Unity, senza armatura, che racconta che sua sorella è morta per un’influenza, fatale dato il clima rigidissimo. Questo e la lontananza di Degel lo fece impazzire di dolore, e promise a se stesso di conquistare il mondo, ma ora, rinsavito, è felice che proprio Degel lo abbia fermato e stia per ucciderlo. Degel si infuria, ma Unity gli offre l’Orialco, che è capace di mantenere le cose incorrotte, ed ha altri poteri, ma un serpente glielo ruba: è stata Pandora, che, riavutasi, non lascerà una cosa simile ad Atena.

Capitolo 112 – La bara di ghiaccio

Unity e Degel sono presi alla sprovvista, e Pandora decide di distruggere il metallo col tridente. Unity non riesce ad avvertirla che il metallo era colmo del cosmo di Poseidone, che entra in Seraphina, mentre l’acqua forma su di lei una sorta di scale. Poseidone è senza controllo, e potrebbe inondare tutta la Terra, e Pandora cerca di fermarla, ma viene spazzata via. Unity crede che sia il giusto castigo divino, ma Degel lo protegge, e gli chiede come rimediare, ma sembra non esserci mezzo. Degel allora affida a Unity un frammento di Oricalco da portare ad Atena; Unity non vuole lasciare l’amico, ma Degel gli affida le sorti del mondo e della guerra sacra, lui rimarrà a fermare Poseidone. Unity fugge, e Degel consumando tutto il suo cosmo congela l’intera Atlantide, dicendo che lui e Seraphina rimarranno a proteggere Blue Grado. La ragazza sembra sorridere. Degel, morente, immagina un cigno volare su Blue Grado.

Capitolo 113 – Vivere

Proteggendo Unity, Degel gli chiede di vivere e portare l’Oricalco da Atena; lui fugge piangendo, ma viene travolto: i suoi poteri si sono esauriti, e sviene, quando avverte uno strano calore: è Cardia, che in fin di vita lo sta proteggendo. Più tardi, Unity si risveglia, con in mano l’unghia rossa di Cardia. Lui ringrazia, giurando sulla costellazione del cigno che vivrà anche per coloro che sono morti. In Jamir, Yuzuriha assapora il vento sul viso, ma Yato la rimprovera per essersi tolta la maschera; lei risponde che la leva solo per lui e Tenma, stupendo il cavaliere. Poi entrambi osservano leone minore, idra lupo e orsa cercare la nave leggendaria, scavando alla rinfusa. Yuzuriha dice di averne sentito parlare, si tratta di una nave usata molto tempo prima, capace, se potenziata con l’Oricalco, di arrivare persino al Lost Canvas. Yato scivola in un crepaccio, ma trova la nave, serrata tra i ghiacci. Tutti si complimentano con lui, ma Yato non riesce a sfondare i ghiacci con l’Unicorn Gallop, quando sopraggiunge Regolus del Leone, cavaliere d’oro, pronto ad aiutarlo.

Capitolo 114 – Il pugno alla velocità della luce

Con un solo colpo, Regolus disintegra il ghiaccio liberando la nave. Nessuno è riuscito a vedere il colpo, e Yuzuriha chiede lumi a Yato: lui spiega che Regolus si sa muovere alla velocità della luce; Yuzuriha chiede se i due si conoscono, quando Regolus abbraccia Yato, dicendo che sono compagni di addestramento. Yato spiega che Regolus arrivò al santuario 3 anni prima di lui, mostrando capacità straordinarie al suo maestro Sisifo. La nave necessita di ovvie riparazioni, e si fanno avanti, armati di martelli e chiodi, leone minore idra lupo e orsa. Al santuario Unity è al cospetto di Sasha, e chiede di essere punito per le sue colpe. Congedato Unity, Sisifo e Sasha pensano che adesso rimangono solo Shion e Regolus, oltre al Sagittario, come cavalieri d’oro. Poi Sasha si chiede chi porterà l’Oricalco in Jamir, quando appare Tenma, vestito della sua nuova armatura.



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Capitolo 115 – Riparazioni

Con la sua nuova armatura, Tenma si presenta a Sisifo e Sasha, dicendosi felice di essere più forte e della speranza data dall’Oricalco. Sisifo lo rimprovera di essere troppo spigliato, poi si congeda. I due parlano della partenza di Tenma per l’isola di Kanon, e dei sensi di colpa che Pegaso aveva in quel momento, superati con successo. In Jamir la nave è quasi pronta, il lupo si presenta a Regolus dicendo di chiamarsi Junkers e ne rifiuta i complimenti, dicendo che la nave, essendo costruita con un albero dell’Olimpo, aiuta chi la ripara, anche perché contiene la volontà di chi lo usò precedentemente, un po’ come accade con le armature. Lui ammette di non sapere niente di quel discorso ma ricorda che Sisifo gli disse che l'abilità in battaglia e l’armatura non bastano a fare un cavaliere. Intanto, Violate informa Aiacos della presenza dei cavalieri in Jamir, quando uno zombie la attacca: lei lo disintegra senza problemi, quindi Aiacos ordina l’attacco.

Capitolo 116 – L’avanguardia

Violate fa un bagno, in quella che sembra una nave volante comandata da Aiacos, quando uno skeletons la convoca. Lei esce dalla vasca, rivelandosi muscolosa e piena di cicatrici, e delle ancelle la vestono con la surplice. Lei è contenta di poter far felice il suo signore Aiacos, che raggiunge, tra due file di specter timorosi. Lui siede su un trono vicino alla sua surplice montata a polena, lui come niente la prende in braccio, per ammirare il suo regno, il cielo, e la invita a massacrare i cavalieri e distruggere la nave, poi scaglia il suo colpo Garuda Flap, scagliando via Violate. In Jamir, Yuzuriha frattanto osserva la tomba di Hakurei, quando avverte un cosmo ostile verso la nave, si precipita lì e vede un precipizio a forma di croce causato da un’esplosione distruttiva. Mentre tutti si rialzano, emerge Violate, che afferma che li ucciderà tutti in nome di Aiacos.

Capitolo 117 – Il mostro

Violate avanza decisa verso la nave, atterrando con un’onda d’urto i cavalieri di bronzo. Aiacos osserva compiaciuto, quando Bleriot, Orsa, Junkers e Idra afferrano Violate cercando di trattenerla, ma con un’onda d’urtpo vengono scaraventati via. Lo specter si avvicina alla nave e la solleva, quando viene fermata da Regolus, che afferma di volerla proteggere, anche per lo spirito della precedente generazione rinchiuso in essa. I due quindi si preparano alla battaglia.

Capitolo 118 – La scossa della belva

Violate e Regolus si sfidano in una prova di forza, e per il potere della loro stretta la terra si frantuma. Violate si complimenta con Regolus, ma poi aumenta la sua forza spingendo quasi a  terra il cavaliere. Però Regolus si rianima, e ricordando le parole di Hasgard, che diceva che la forza serve a proteggere, tiene testa all’avversaria: l’onda d’urto del loro potere investe la nave, facendo arrabbiare Junkers, che accusa Regolus di essere uno sprovveduto, allora Regolus per rimediare si lascia atterrare e con un calcio scaraventa via Violate, la cui surplice è danneggiata e lascia scoperto un seno. I due si guardano in cagnesco, pronti a ricominciare.

Capitolo 119 - Il giovane leone

Violate frantuma definitivamente il suo pettorale, e dice che adesso farà sul serio. Leo schiva un pugno, perdendo elmo e mantello, ma atterra sulla mano di Violate (un omaggio a Kill Bill??) dicendo che la velocità è un suo limite, (omaggio a Dragon Ball??) lei sferra un altro colpo ma Regolus la ferma con un solo dito, infine scaglia via Violate come niente, e anche lei ne deve ammettere l'abiloità, nonostante la giovane età. Lei sorride, stupendo Leo, infatti Yato è stato preso dall'enorme Stand. infatti, Junkers si accorge che è giunto il vascello di Aiacos. Regolus si rende conto del pericolo, e furioso attacca Violate, ma viene come bloccato dalla sua ombra, una tecnica-abilità di Violate (omaggio a Naruto?)

Capitolo 120 - Natura (talento innato)

Al santuario, Sisifo va a trovare Shion, che è intento a riparare corazze usando il proprio sangue; sembra che le corazze stesse lo invochino, perchè vogliono combattere. Shion è stupito nell'apprendere che la ricerca della nave sia stata assegnata al giovane Regolus, ma Sisifo spiega che Regolus da giovincello, è divenuto un giovane cavaliere d'oro, simile ad un vero leone. Violate intanto approfitta dell'immobiilità in cui ha costretto leo per bersagliarlo, lui è ancora in piedi, cosa che fa infuriare lo specter. violate allora lancia un pugno, ma deve arrestarsi prima di assestarlo, infatti sembra che sia caduta nella sua stessa arma, manipolata da Regolus, che ora è pronto al contrattacco.

in progress


note: le frasi in corsivo sono n.d.r.

si ringrazia il mitico Shiryu per alcune spiegazioni
« Ultima modifica: 31 Maggio, 2016, 18:24:25 pm da seby85 »

Saint Seiya GS - Il Forum della Terza Casa

SAINT SEIYA LOST CANVAS, RIASSUNTI
« il: 31 Maggio, 2016, 15:55:45 pm »