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Strega. Fu questo il primo soprannome che le diedero, poi ne vennero altri, portatrice di morte, signora delle tempeste e imperatrice del fulmine sono gli ultimi, ma lei in realtà voleva solo un po' di libertà. Orfana era cresciuta in una locanda di passaggio e molti soldati si fermavano lì, l'avevano presa in simpatia e scherzando le avevano insegnato a combattere, tanto una bambina cosa poteva mai fare... ma lei voleva imparare. Niente di ciò che apprendeva andava sprecato, fu così che alla fine cominciò pure avincere qualche scontro e i soldati smisero di insegnarle. Cosa successe nei mesi seguenti non è altro che il ripetersi di vecchi copioni da quando le persone hanno cominciato a farsi la guerra. Si versò da bere stava ripensando nuovamente a quando era piccola e quando capì di poter richiamare i fulmini,decisamente stasera non era la giornata adatta per ricordare, da lì a poco sarebbero arrivati i predoni e lei doveva essere concentrata. Si era abituata al lavoro di mercenaria, anzi adesso le piaceva quasi, si era fatta un nome in questo campo e poteva scegliersi i clienti, stavolta però lavorava per un tornaconto personale. I predoni avevano razziato la locanda dove era vissuta e aveva un conto in sospeso con loro... non le importava se era stata un'altra banda ad attaccare, lei li avrebbe distrutti tutti. Rumore... in lontananza sentiva il fruscio di passi, di molte persone che camminava... era la banda che aspettava. Nascose meglio le sue cose, prese le sue spade corte e si preparò ad attaccare.
Nel frattempo poco lontano un ragazzo si aggirava nello stesso bosco e con intenti simili. Qualche giorno prima Atticus era stato convocato nelle stanze del Gran sacerdote per un incarico segreto. I predoni che si aggiravano in quel bosco erano noti per la loro ferocia e qualcosaltro... un ombra, un terrore che nessuno sapeva definire con certezza e lui doveva scoprire di cosa si trattava. Era riuscito ad arrivare vicino a loro, ma per un attimo aveva percepito qualcuno che possedeva qualcosa di simile al cosmo. Ma come il lampo una volta passato non ne rimangono tracce anche questa presenza sembrava sparita e Atticus tornò a concentrarsi sulla banda.
Quel gruppo si era accampato per la notte, stavano portando donne imbavagliate e sacchi di preziosi razziati qua e là, e qualche uomo ridotto in catene per esser venduto come schiavo; erano allegri, parlavano del loro ultimo bottino, della loro ultima scorribanda e si sentivano al sicuro protetti dalla magia del loro capo, quindi quel che successe poco dopo li colse completamente impreparati. Un ombra si abbattè sul loro campo uccidendo abilmente un paio di banditi prima che loro si potessere minimamente preparare. Una furia di capelli corvini che brandiva due spade corte, videro solo quello,un fulmine si abbatteva sui nemici colpendoli in punti vitali. Entrava nel cerchio illuminato dai fuochi e ne riusciva subito dopo aver colpito. Pochi attimi e di quel gruppo numeroso ne rimasero in piedi solo pochi che cominciarono a scappare lontano da quella foresta portatrice di morte. NOn era solo la paura a muoverli ma anche la vendetta. Non era così stupidi da non capire che una foresta era un luogo ideale per un combattente del tipo che li aveva attaccati, ma in campo aperto loro potevano ancora avere qualche possibilità, sopratutto se il famiglio che avevano lanciato arrivava a destinazione abbastanza presto da poter mobilitare il resto del gruppo.
Atticus guardò la ragazza uccidere i banditi senza che vedesse il minimo segno di affaticamento su di lei, i suoi gesti erano precisi e potenti, sembrava danzasse da quanto era agile. Quando vide quel che rimase del gruppo fuggire verso l'esterno e lei seguirli si sorprese a seguirli senza essere visto anche lui, ancora non sapeva se era il caso di rivelarsi ed aiutarla, non sembrava che ne avesse bisogno.
I bandinti erano usciti fuori dalla foresta dove trovarono i rinforzi che attendevano e l'atmosfera cambiò decisamente, i superstiti adesso si erano fatti baldanzosi e stavano sfidando il loro invisibile nemico ad uscire allo scoperto. Atticus osservava quella scena, e vide la ragazza uscire dal riparo degli alberi, la vide esitare un attimo, ma con risulutezza uscì ugualmente sorridendo, doveva avere un qualche asso nella manica.
I banditi ridevano, non avevano capito chi avevano di fronte e lei ne approfittò, avevano temporaneamente abbassato la guardia e si stavano facendo beffe di lei dicendo che doveva andare a chiamare colui che realmente li aveva attaccati... facendo questo lei ebbe tutto il tempo di richiamare ciò per cui era famosa. Intorno alla sua mano piano piano si cominciarono a formare scariche elettriche sempre più evidenti tanto che alla fine anche i suoi nemici smisero di ridere e tornarono seri, la sua fama era nota e la sua idendìtità svelata. Un scarica di fulmini si abbattè sui nemici, due rimasero a terra ma altri 5 aspettavano pronti a combattere.
Le lame roteavano per prepararsi al combattimento, lei era pronta a combattere, i suoi nemici anche e tutto accadde velocemente, un battito di ciglia e si scatenò l'inferno, le lame danzavano in affondi e parate consecutive, lei da sola stava tenendo testa a 5 energumeni, la disparità nel fisico era evidente, ma nonostante questo il primo bandito cadde colpito dalle lame di lei. Atticus stava guardando la danza di morte che si svolgeva nella radura, il primo nemico cadde e lei ancora stava in piedi non ancora toccata solo un leggero affanno sembrava turbarla, ma qualcosa fece sì che lui si gettasse nella mischia.
Uno dei banditi stava accumulando nel suo pugno qualcosa che lui stesso conosceva bene, energia cosmica. Accumulata nel suo pugno stava per lancialra contro la ragazza che avvertiva che qualcosa non andava, ma non riusciva a capire cosa, pressata continuamente dagli altri rimasti.
Il colpo partì, ma venne intercettato da Atticus, che facilmente lo parò. Vedendo che lei lo guardava sospettosa
-Ti do' una mano se non ti dispiace, vedo che sei impegnata con gli altri, lascia lui a me, già mi hai rubato la missione, almeno il divertimento lasciamelo-
La ragazza sorrise alle sue parole e continuò a menar fendenti
-Arhes la mercenaria al tuo servizio e ti devo un favore se me lo togli di torno-
Rispose la ragazza conscia che non era in grado di gestire quel potere che sentiva provenire nuovamente dal bandito.
Atticus si concentrò sul pugno che stava nuovamente arrivando, lo parò senza che niente andasse ad intaccare la concentrazione di Arshes che aveva abbattuto un altro bandito e restituì un pugno carico di cosmo al mittente.
-Ecco è così che si usa il cosmo- furono le sue parole quando questi non riuscì a pararlo e si schiantatò lontano.
Lo scontro era quasi giunto al termine gli ultimi due banditi, vista la fine del loro capo gettarono la spugna e furono catturati vivi dai due che li portarono nel paese vicino per consegnarli alla giustizia.
Quando uscirono dalle prigioni fecere nuovamente le presentazioni
-Atticus cavaliere del Grande Tempio- disse lui porgendo la mano
-Arshes, mercenaria- rispose lei ancora guardinga- posso sapere come hai fatto a farlo volare lontano?-
Fu la domanda di lei che li portò a parlare per ore nella locanda vicino. Era ormai pomeriggio quando lei decise di interromperlo
-Selene, chiamami Selene è il mio vero nome, Arshes è il nome con cui mi conoscono come mercenaria-
Il ragazzo sorrise alla confessione di lei e la invitò al Grande Tempio dove aveva promesso insegnarle come controllare melgio i fulmini ed usarli in battaglia.
I due si allontanarono insieme dal paese e insieme si diressero in Grecia.
fatto da Genesis