Saint Seiya GS - Il Forum della Terza Casa

Approfondimenti => Mitologia => Topic aperto da: hunterj - 06 Gennaio, 2009, 17:42:20 pm

Titolo: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: hunterj - 06 Gennaio, 2009, 17:42:20 pm
Brevi miti e leggende delle costellazioni collegate alle silver cloth  :D



 ALTARE
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Altare
Nell'antica grecia gli altari erano molto comuni, visto che gli eroi erano solito fare sacrifici prima di compiere un'impresa. Ma l'altare posto in cielo si credeva fosse quello sul quale gli dei avevano promesso aiuto reciproco nella lotta contro i titani. Kronos era infatti il re dei titani che aveva preso il trono dopo aver spodestato suo padre Urano. Ma una profezia gli rivelò che lui sarebbe stato spodestato allo stesso modo, e allora inghiottì tutti i suoi figli tranne uno, zeus, poichè sua moglie Rea lo ingannò facendogli mangiare una pietra avvolta da fasce che il titano credeva fosse suo figlio Zeus. Il padre degli dei, allora, una volta cresciuto, si vendicò del padre facendogli vomitare i suoi fratelli, con i quali si alleò e sconfisse i titani guidati da Atlante.

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 AQUILA

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Aquila
Ganimede era un bel giovane figlio di Troo, re della Dardania. Il giovane era di una bellezza impareggiabile, tanto che Zeus stesso se ne innamorò e inviò un'aquila a rapire il giovane offrendo al padre una coppia di cavalli divini ed una vite d'oro. Il ragazzo divenne amante di Zeus e coppiere degli dei, mentre l'aquila fu posta in cielo al fianco della freccia di Eros che fece innamorare il padre degli dei.

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ARACNE
Aracne era una donna abilissima nella tessitura, talmente abile che si vantava di essere più brava di Athena stessa che era anche la dea di alcune delle arti femminili fra cui la tessitura appunto. La ragazza si vanta a tal punto che quando le chiedevano se avesse imparato da Athena il suo sapere ella rispondeva che lei avrebbe addirittura insegnare alla dea. Athena irritata comparve dinnanzi alla ragazza sottoforma di una vecchia e le consigliò di essere meno arrogante per non offendere la divinità. Aracne allora stizzita sfidò la dea in una gara di tessitura, Athena allora riprese le sue sembianze ed iniziarono la gara. Aracne compose la tela più bella ed Athena furiosa la strappò in mille pezzi, trasformò Aracne in un ragno e la condannò a tessere per sempre la sua tela.
NB non esiste la costellazione della tarantola ma c'era (è estinta) la nebulosa

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AURIGA
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"il cocchiere", secondo il mito era Mirtilo, figlio di Ermes e Mirte, cocchiere del Re Enomao, il quale non voleva che la figlia Ippodamia  si sposasse perché un oracolo aveva previsto che sarebbe stato ucciso dal suo futuro genero, per scoraggiare i pretendenti, Enomao mise come condizione per concederla a nozze, che il pretendente, lo battesse in una gara con le bighe, in caso di sconfitta il pretendente veniva decapitato. naturalmente la biga del re era guidata da Mirtilo, Pelope un giovane di cui Ippodamia era innamorata d'accordo con Mirtilo ( innamorato di Ippodamia) sabotarono la biga del re che durante la gara cadde e morì, per timore di rappresaglie i 3 (Mirtilo, Ippodamia e Pelope) fuggirono dalla città, poco dopo Mirtilo cercò di avere Ippodemia con la forza, allora Pelope lo uccise, prima di morire Mirtilo lanciò una maledizione su Pelope e i suoi discendenti

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BALENA
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il mito della Balena è fortemente legato a quello di Andromeda, infatti il mostro inviato da Nettuno per punire Cassiopea (madre di Andromeda che si disse più bella delle nereidi) era molto simile ad una Balena, il mostro fu poi ucciso da Perseo

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BUSSOLA
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costellazione moderna inserita nel 1751. Essendo completamente sconosciuta ai greci, non vi è associato nessun mito.

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CANE MAGGIORE
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era il cane di Cefalo  che cerco di catturare una velocissima volpe, neanche con il suo cane (per quanto velocissimo) riusciva a raggiungerla, anche se si avvicinava tantissimo, siccome la cosa andava per le lunghe Zeus uccise entrambi gli animali ma accolse il Cane tra le costellazioni.  secondo un altra versione era il cane da caccia di Orione, infatti Orione era un grande cacciatore.

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CANI DA CACCIA
(https://saintseiyags.altervista.org/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fwww.ianridpath.com%2Fstartales%2Fimage%2Fcvn.JPG&hash=6507b7bcc71b496caceb9e8bf133d59fd685d54b)
costellazione del 1690 rappresenta i cani Asterione e Cara tenuti fermi per evitare che inseguano le orse, infatti la costellazione si trova vicino a quella delle orse e secondo la tradizione araba rappresenta un branco di cani che appunto insegue le orse.

(https://saintseiyags.altervista.org/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fwww.icavalieridellozodiaco.net%2Fart%2FSpecial%2Fsc7.jpg&hash=a9815c66ee04605f009c45e0dc7795700df020f6)
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CEFEO
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Cefeo era un mitico re dell'Etiopia, marito di Cassiopea e padre di Andromeda. Lui e la moglie rappresentano l'unica coppia di sposi tra le costellazioni. Era figlio di Io, una delle ninfe legate a Zeus e per questo motivo fu posto in cielo tra le costellazioni. Alla sua morte, non avendo figli maschi, il regno passò a suo nipote Perse, figlio di Andromeda e Perseo.

(https://saintseiyags.altervista.org/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fwww.icavalieridellozodiaco.net%2Fart%2FSpecial%2Fsc11.jpg&hash=55461fade74670cf828415b2bf70e64744725f39)
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CENTAURO
(https://saintseiyags.altervista.org/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fwww.ianridpath.com%2Fstartales%2Fimage%2Fcentaurus.JPG&hash=d70c1fdcbfb265f9506a1cd4fa2f67913e4fe0b9)

I centauri erano animali metà uomo e metà cavallo, dai comportamenti rozzi ed inappropiati. Uno di questi però aveva un'indole gentile e sobria: il suo nome era Chirone. Quessto comportamento deriva dal fatto che era figlio di un titano, Crono, che avendo tradito sua moglie con una ninfa, ed essendo stato scoperto, si trasformò in cavallo per sfuggirle, lasciando la povera malcapitata incinta di un figlio ibrido. Il centauro crebbe forte e raffinato, diventando padronde delle arti e della medicina, tanto che secondo molti era il maestro di Asclepio. La morte lo colpì improvvisamente quando Eracle, che era invitato a pranzo dal centauro Folo, iniziò a bere dalla giara di vino riservata a tutti i centauri. Questi, pieni di rabbia, attaccarono Eracle, il quale per difendersi usò delle frecce imbevute dal veleno dell'Idra, ed una di queste colpì accidentalmente Chirone. L'eroe, avendo a cuore la sorte del centauro buono, gli si avvicinò e gli tolse la freccia, ma purtroppo chirone rimase in preda agli spasmi ed alla sofferenza finchè Zeus non decise di metterlo in cielo e farlo divenire costellazione.

(https://saintseiyags.altervista.org/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fwww.icavalieridellozodiaco.net%2Fart%2FSpecial%2Fsc6.jpg&hash=cfdf6aa0bf7cbaf1e43883d2f2998312553b837c)
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CERBERO
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era il figlio di figlio di Tifone e di Echidna e quindi fratello dell'Idra, di Ortro e della Chimera, era un cane gigantesco a tre teste che simboleggiavano la distruzione del passato del presente e del futuro, la pelliccia era composta da dei serpenti anziché dai peli, era il guardiano degli inferi, il suo compito era quello di impedire ai vivi di entrarvi e ai morti di uscirne, nessuno lo ha mai domato a parte Ercole

(https://saintseiyags.altervista.org/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fwww.icavalieridellozodiaco.net%2Fart%2FSpecial%2Fsc26.jpg&hash=e74e1293dda9191bab0f41672e773eed3a47c88e)
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CORONA BOREALE
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è la corona di Arianna figlia di Minosse Parsifae, è legato al mito del minotauro, infatti Arianna abbandonata da Teseo si consolò col dio Dionisio che la sposò e le regalò un diadema d'oro fatto da Efesto, il dio del fuoco, quando Arianna morì Dionisio  collocò il diadema in cielo in ricordo della sua sposa

(https://saintseiyags.altervista.org/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fwww.icavalieridellozodiaco.net%2Fart%2FSpecial%2Fsc10.jpg&hash=907f6a71c49b2dc99029cccc34e552f1746afe80)
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 CORVO E COPPA

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Corvo e coppa
Il corvo e la coppa sono due costellazioni abbinate tra loro per la posizione che assumono nel cielo. Secondo gli antichi astrologi, apollo inviava il corvo a prendere la sua coppa d'oro, ma quessto ritornava indietro con un serprente tra gli artigli, ovvero la costellazione dell'idra che è sotto di lui.

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ERACLE
(https://saintseiyags.altervista.org/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fwww.ianridpath.com%2Fstartales%2Fimage%2FHercules2.jpg&hash=d073a6dbf7746ba6ed4212fa9293df59a2e0146f)
l'eroe per eccellenza, figlio di Zeus e di una donna mortale era dotato di una forza straordinaria, per volere del re di Tirinto  Euristeo, compì le famose 12 fatiche tra cui l'uccisione del Leone Nemeo e di Hydra, e la cattura di Cerbero, un giorno Eracle uccise Nesso, un centauro che insidiava sua moglie Deianira, prima di morire, il centauro disse alla donna di mettere a Ercole la sua camicia, per assicurarsi l'amore eterno del marito, ma in realtà era un trappola la camicia era intrisa del sangue del centauro, un potentissimo veleno, che uccise Eracle secondo altre fonti si tolse lui stesso la vita per il dolore provato pensando ad un tradimento della moglie , suo padre Zeus lo fece tornare nell'olimpo dove sposò Ebe la coppiera degli dei

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FRECCIA
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Nonostante questa costellazione possa essere interpretata come freccia del sagittario o come freccia di Cupido, il mito più siggestivo è certamente quello che vuole la freccia ricollegarsi ad Eracle e Prometeo. Il titano, incatenato da Zeus per aver fatto dono agli uomini del fuoco, era tormentato ogni giorno dall'aquila inviata da Zeus che gli mangiava il fegato e che puntualmente in 24 ore ricresceve e veniva mangiato nuovamente. Tutto questo strazio durò finchè l'eroe Eracle, in una delle sue fatiche, liverò prometeo colpendo l'Aquila con una freccia.

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GRU
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Gru
uccello sacro ad Apollo, portatore di felicità e luce. Viene assimilato anche a Gerana regina dei Pigmei poichè a causa del suo orgoglio fu tramutata da Artemide in una gru.
Di Pandora
(https://saintseiyags.altervista.org/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fwww.icavalieridellozodiaco.net%2Fart%2FSpecial%2Fbc24.jpg&hash=2d7494cff03777c64844dd251e9185a03e2d10dc)
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 LIRA
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ORPHEO

era figlio di Eagro, re della Tracia, abilissimo musicista infatti grazie alla sua Lira fu protagonista di varie imprese: partecipò alla spedizione di un altro personaggio mitologico famoso, Giasone, quando la loro nave si avvicinò all'isola delle sirene, i marinai furono dominati dal loro canto ma Orpheo li liberò suonando la lira e spezzando l'incantesimo, ma Orpheo è famoso soprattutto per la sua discesa negli inferi per amore di Euridice, la quale  mentre fuggiva da Aristeo (figlio di Apollo, che per Euridice nutriva un amore non corrisposto) fu morsa da un serpente e morì,Orpheo scese negli inferi e grazie alla sua musica incantò Acheronte e Cerbero e commosse Persefone (sposa di Hades) la quale convinse Hades a lasciare tornare Euridice sulla terra ma ad un patto: Orpheo non doveva voltarsi indietro sino all'uscita degli inferi, ma proprio sull'uscita Orpheo credendo di essere già fuori si voltò per guardare la sua amata ma rompendo il patto Euridice si trasformò in pietra, da quel momento Orpheo rifiutò la musica offendendo le Menadi (seguaci di Dionisio) le quali lo uccisero

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LUCERTOLA
(https://saintseiyags.altervista.org/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fwww.ianridpath.com%2Fstartales%2Fimage%2Flacerta.JPG&hash=d491a5d33d1bd184648ece5cd914e05097245f21)
Costellazione moderna introdotta nel 1690, non viene associata a nessun mito in particolare.

(https://saintseiyags.altervista.org/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fwww.icavalieridellozodiaco.net%2Fart%2FSpecial%2Fsc4.jpg&hash=c5911c1bcfe9b6bdbf55fe65799b7d11b1c89ff0)
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MOSCA
(https://saintseiyags.altervista.org/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fwww.ianridpath.com%2Fstartales%2Fimage%2Fmusca.JPG&hash=5da39a77bfd9ec0687dd62d94c774853bf3543f9)
Altra costellazione moderna del 1608 e priva di ciascun mito associato ad essa nell'antichità.

(https://saintseiyags.altervista.org/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fwww.icavalieridellozodiaco.net%2Fart%2FSpecial%2Fsc13.jpg&hash=f8fd363e6b5aef8ea3365177cb4db409751d4a52)
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 OFIUCO
(https://saintseiyags.altervista.org/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fupload.wikimedia.org%2Fwikipedia%2Fcommons%2F3%2F3d%2FKepler_Drawing_of_SN_1604.png&hash=8418659217e6d96ae6db763f463b4df5f2f9b538)
Ofiuco
Altrimenti detto Asclepio, dio della medicina per i greci, era figlio di Apollo e Coronide. Da grande divenne un abile medico capace di curare ferite e altre gravi malattie. Tuttavia crescendo sviluppò anche l'ambizione e perciò tentò di sconfiggere la morte iniziando a resuscitare i morti: Questo non era accettabile per gli dei così Zeus lo fulminò mettendo fine alla sua ambizione, ma il padre, Apollo, s'infuriò con Zeus e si dice che per questo abbandonò l'Olimpo per diverso tempo.

(https://saintseiyags.altervista.org/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fwww.icavalieridellozodiaco.net%2Fart%2FSpecial%2Fsc2.jpg&hash=6253fe1e0f28265bf5aa966e312f85f8926505c2)
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 ORIONE

(https://saintseiyags.altervista.org/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fupload.wikimedia.org%2Fwikipedia%2Fcommons%2F4%2F45%2FOrion_constellation_Hevelius.jpg&hash=fe755f9c2bc7fca6482423eff60fa87a31a410dd)
Orione
Orione era un cacciatore dalle abilità straordinarie. Numerosi sono i miti riguardo a questo personaggio, ma due in particolare sono quelli che meglio marcano la sua personalità. Il primo vuole che Artemide, dea della caccia, fosse talmente innamorata del giovane da iniziare a pensare di abbandonare la sua verginità. A suo fratello Apollo questo non piacque per niente, e con uno stratagemma sfidò la sorella ad una gara d'abilità al tiro con l'arco, invitandola a colpire un punto nero in lontananza. La dea riuscì nell'intento, ma con suo enorme dispiacere dovette scoprire d'aver colpito proprio il suo amato Orione. Ma la versione più accreditata del mito vuole che il cacciatore avesse iniziato a sentirsi troppo sicuro di se, tanto da ritenersi superiore alla dea della caccia a d'aver iniziato ad intrattenere una relazione puramente sessuale violentando una delle sue ninfe. La vergine di Delo, indignata dal comportamento di un uomo devoto alla caccia, decise di punirlo con una puntura di scorpione. Ciononostante, riconobbe il suo valore e lo pose in cielo tra le costellazione, seguito a ruota dallo scorpione che gli diede la morte.

(https://saintseiyags.altervista.org/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fwww.icavalieridellozodiaco.net%2Fart%2FSpecial%2Fsc19.jpg&hash=768d64408a4c8d9e24ee94ab9ab8eddd376a973e)
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PAVONE
(https://saintseiyags.altervista.org/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fwww.ianridpath.com%2Fstartales%2Fimage%2Fpavo.JPG&hash=6386e3b25421231ca0c557ec14a33d01e1656c05)
Il pavone è una delle costellazioni moderne. Si può comunque legare ad un mito che racconta di come la sua coda sia piena di "occhi" (cioè le punte colorate delle sue penne). Zeus, infatti, era solito avere rapporti con la ninfa Io, ma un giorno sua moglie Era aveva quasi scoperto la relazione tra i due. Il padre degli dei, allora, furbescamente, trasformò la ninfa in una mucca bianca. Ma Era, sospettosa, fece controllare la giovenca dal guardiano Argo, famoso gigante dai 100 occhi, che legò Io ad un albero di oliva. Zeus però decise che era ora di far liberare la sua ninfa, ed inviò Hermes sulla terra affinchè distraesse il gigante, che alla fine si addormentò giudendo tuttti i suoi cento occhi ed Io fu liberata. Così, Era in preda alla rabbia strappò tutti gli occhi di Argo mettendoli nella coda del pavone, animale a lei sacro.
(https://saintseiyags.altervista.org/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fwww.icavalieridellozodiaco.net%2Fart%2FSpecial%2Fsc24.jpg&hash=0dcb456b34b18368a1837f65d830bbd8da721765)
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 PERSEO
PERSEO
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eroe mitologico che compare in varie imprese, secondo il mito è uno dei figli di Zeus, la madre era una donna umana Danae, Perseo si collega con altre 2 figure mitologiche che rappresentano le sue imprese; l'uccisione di Medusa e la liberazione di Andromeda. Per l'uccisione di Medusa ha l'aiuto di alcune divinità: Athena che gli procura uno scudo talmente lucido da poter essere usato come specchio e quindi perfetto per affrontare Medusa che aveva la capacità di trasformare in pietra chiunque con un semplice sguardo diretto (quindi non tramite uno specchio) Hermes gli regalò un falcetto con punta di diamante, quindi Perseo usando lo scudo come specchio si avvicinò a Medusa e la decapitò col falcetto di Hermes, prese la testa di Medusa. Secondo alcune versioni usò la testa di medusa per pietrificare il mostro che stava per divorare Andromeda, (infatti il silver saint con l'armatura di Perseo come arma aveva lo scudo di Medusa che pietrificava)  una volta sconfitto il mostro Perseo sposò Andromeda

(https://saintseiyags.altervista.org/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fwww.icavalieridellozodiaco.net%2Fart%2FSpecial%2Fsc8.jpg&hash=699cb016f9458c84318788c9be96c2dc8d923e81)
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RENNA
(https://saintseiyags.altervista.org/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fwww.ianridpath.com%2Fstartales%2Fimage%2Frangifer.JPG&hash=57919f1fcc5e9ef73bc6b31cc80c9dbfd0ed8a03)
Nell'anime si vede il cavaliere Alexer, che si crede appartenga al rango di cavaliere d'argento della costellazione della renna, ormai estinta da molto tempo.
(https://saintseiyags.altervista.org/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fwww.icavalieridellozodiaco.net%2Fart%2FSpecial%2Fsc28.jpg&hash=71467825162730c0b5616c066784420df6e8215f)
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TRIANGOLO
(https://saintseiyags.altervista.org/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fwww.ianridpath.com%2Fstartales%2Fimage%2Ftriangulum.JPG&hash=200d0448bf00ab2c1a519f2bfe7c659dff74f4b4)
Conosciuta sin dai tempi più antichi questa piccola costellazione ha avuto vari nomi che riportano tutti alla sua forma triangolare: Per i Greci era “Deltotron” per i Romani “Triangulum” e  per gli Arabi era “Al Muthallath” che significa triangolo. Una leggenda dice che fu Zeus a mettere in cielo la terra di “Trinacria” l'odierna Sicilia che infatti è triangolare

(https://saintseiyags.altervista.org/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fwww.icavalieridellozodiaco.net%2Fart%2FSpecial%2Fsc18.jpg&hash=b5c38445624eb4fcf36ab16ea5784e6a7ff09561)
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Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: seby85 - 06 Gennaio, 2009, 17:50:10 pm
 :appla: bravissimi! ben fatto!! ottimo !!!  :appla:


me li leggerò per bene  :zizi:








ps

(renna??  :uhm:)
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: hunterj - 06 Gennaio, 2009, 17:53:55 pm
in un sito c'era precisando che è una costellazione estinta, anche io non l'avevo mai sentita
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: Gemini Saga - 06 Gennaio, 2009, 18:05:24 pm
davvero grandissimo lavoro :appla: complimenti a tutti e metto come importante :sisi: vedremo di fare una versione in pdf o inserirla in un progetto a cui stiamo lavorando in staff :sisi:
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: hunterj - 06 Gennaio, 2009, 18:07:53 pm
Grazie a nome di tutto lo staff  :ok:
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: MARADONAFAN - 06 Gennaio, 2009, 18:11:04 pm
grazie!  *plego
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: Gemini Saga - 06 Gennaio, 2009, 18:14:12 pm
il cavaliere della renna che poi sarebbe Alexer è stata una bella intuizione della quale però non sono sicuro si possa catalogare tra i silver perchè ricordo che alexer era un blue warrior e non mi sembra, però non vorrei sbagliare, che i blue warrior siano dei saint e quindi catalogabili nei silver.

Loto e pavone vanno bene ma saxidar non sarà d'accordo :D Manga rulezzz! LOL
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: Pandora - 06 Gennaio, 2009, 18:16:54 pm
come avevo già detto in merito al contest non crediate che in staff mitologico facciamo festini privati e compagnia bella eh LOL lavoriamo per voi :zizi:
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: seby85 - 06 Gennaio, 2009, 18:18:49 pm
lo so da dove li avete presi sono gli stessi del mio poster .....

il cavaliere della renna che poi sarebbe Alexer è stata una bella intuizione della quale però non sono sicuro si possa catalagare tra i silver perchè ricordo che alexer era un blue warrior e non mi sembra, però non vorrei sbagliare, che i blue warrior siano dei saint e quindi catalogabili nei silver.

 :sisi:

Loto e pavone vanno bene ma saxidar non sarà d'accordo :D Manga rulezzz! LOL

faccio notare che loto non c'è  :uhm:

e che loto e pavone sono bronze saint  :sisi:

credo  :ya:
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: hunterj - 06 Gennaio, 2009, 18:21:36 pm
erano i 2 dubbi che avevamo infatti,  :sisi: se poi viene confermato che pavone è bronze, (nell'anime è silver) e renna non è un silver li leviamo subito
Loto non ha costellazione
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: seby85 - 06 Gennaio, 2009, 18:27:42 pm
guarda bene il mio poster...

NON SI CHIAMA LOTO ERA CHIAMATA GIGLIO. tra l'altro è estinta.

non esistono cavalieri senza costellazione.

loto e pavone sono bronze.....sine dubio...(  :mh: forse)

apro un nuovo topic?  :D
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: hunterj - 06 Gennaio, 2009, 18:34:23 pm
be hai ragione, , bisogna vedere a chi dare retta manga o anime
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: MARADONAFAN - 06 Gennaio, 2009, 18:52:18 pm
beh, veramente basterebbe vedere a che inclinazione si trova la costellazione rispetto all'eclittica.... ma non lo so fare sinceramente.... :D
come avevo già detto in merito al contest non crediate che in staff mitologico facciamo festini privati

no no, facciamo pure quello...... LOL...... magari! :D
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: seby85 - 06 Gennaio, 2009, 18:52:39 pm
non ci sono nel manga loto e pavone  8)
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: MARADONAFAN - 06 Gennaio, 2009, 18:54:16 pm
no, infatti sono presenti solo nell'anime.... ma mi pare si presentino come dei silver.....
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: hunterj - 06 Gennaio, 2009, 18:57:24 pm
si io lo visto pure io in 2 siti diversi  :boh:
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: seby85 - 06 Gennaio, 2009, 19:01:41 pm
se è per questo non c'è virnam (cavaliere della bussola  :fischio:)

e siamo già di suo a più di 24 silver  :D

no cmq un lavoro bellissimo secondo me  :sisi:

quindi...apro il topic...
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: MARADONAFAN - 06 Gennaio, 2009, 19:06:33 pm
la bussola l'abbiamo messa mi pare....
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: hunterj - 06 Gennaio, 2009, 19:07:41 pm
si la bussola c'è forse seby vuol dire che non un saint della bussola nel manga
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: MARADONAFAN - 06 Gennaio, 2009, 19:08:50 pm
ah, ecco.... ;)
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: hunterj - 06 Gennaio, 2009, 19:11:31 pm
ma che succede? la sezione riservata è finita nel topic normale
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: MARADONAFAN - 06 Gennaio, 2009, 19:12:11 pm
stanno modificando le targhette..... sono bellissime....... :'( :'( :'(

Grazie pando!!!!
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: hunterj - 06 Gennaio, 2009, 19:17:32 pm
molto belle davvero, ma se noti nel menù ultimi post c'è pure uno della sezione riservata
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: Pandora - 06 Gennaio, 2009, 19:19:19 pm
stanno modificando le targhette..... sono bellissime....... :'( :'( :'(

Grazie pando!!!!
e di cheXD
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: hunterj - 06 Gennaio, 2009, 19:19:55 pm
molto belle davvero, (grazie pando e complimenti, tu non la usi?) ma se noti nel menù ultimi post c'è pure uno della sezione riservata
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: MARADONAFAN - 06 Gennaio, 2009, 19:42:43 pm
si, ho notato..... credo sia per cambiare le targhette...
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: hunterj - 07 Gennaio, 2009, 11:04:25 am
le silver cloth infatti sono 24, come si logano MARADONAFAN e Pandora vediamo se togliere i presunti "intrusi"
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: MARADONAFAN - 07 Gennaio, 2009, 12:37:35 pm
io dico che non si tratta di togliere ma di sottolinearne l'ambiguità.... :sisi:
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: hunterj - 07 Gennaio, 2009, 12:40:16 pm
va bene son d'accordo, potremo metterli sempre nello stesso post ma staccati delle 24 del poster che dite?
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: MARADONAFAN - 07 Gennaio, 2009, 13:01:31 pm
direi di basarci sui 24 del poster + aggiunte non chiare che andrebbero fatte sia a bronze che a silver.
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: hunterj - 07 Gennaio, 2009, 13:02:54 pm
ok
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: ARTISTA*01 - 04 Febbraio, 2009, 17:36:21 pm
Mamma quante belle cose in una volta! Adesso me li leggo con calma
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: Pandora - 04 Febbraio, 2009, 18:39:41 pm
Mamma quante belle cose in una volta! Adesso me li leggo con calma
vedo che apprezzi la mitologia artista^^ mi fa piacere :sisi:
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: MARADONAFAN - 04 Febbraio, 2009, 20:35:15 pm
per qualunque dubbio chiedi pure artista! ;)
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: Saga[Gemini] - 09 Marzo, 2009, 17:26:44 pm
non c'è ke dire ottimo davvero ottimo tutto stupendo e poi impari tante cose che non conosci o non sai neanche che esistono
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: tisifone75 - 02 Novembre, 2009, 10:11:15 am
Davvero un bellissimo lavoro :cuore: LOL
Per chi è appassionato o vuole approfondire il mito di Orfeo ed Euridice :'( :cuore:    ecco un mio lavoro pubblicato sulla rivista Le Chat Noir in merito ad esso, per chi non si stanca di leggere spero piaccia :cuore:
Spoiler
IL MITO DI ORFEO ED I MISTERI ORFICI.

Molti artisti, musicisti, poeti e uomini di lettere hanno parlato di Orfeo e trattato il suo mito. Nella nostra memoria egli è il cantore per eccellenza, colui che col suo canto melodioso arrivò a commuovere Persefone e Ade, dei dell'oltretomba. Ma questo mito così commovente e se vogliamo così tragico, così sublime eppure così umano e triste, che parla dell'uomo che anche dopo la morte continuò a ripetere cantando il dolce nome della sua amata Euridice, ci narra solo una storia d'amore mesta e triste? Questo mito ci dice solo ciò? Ma Platone stesso non usa il mito per trasmettere i suoi insegnamenti? Il grande filosofo ci parla di come il mito riveli all'uomo, più della filosofia stessa, le verità ultime, i cosiddetti misteri nel mondo antico. Mi sento sospinta su questa strada: leggere il mito, capire il suo significato, il mito è simbolo ed il simbolo evoca, dal profondo delle nostre anime, verità che già conosciamo ma che, come il sommo Platone ci dice, abbiamo dimenticato. Cosa quindi il mito di Orfeo evoca in me?
Umilmente ho provato a dare una risposta, in base agli studi classici fatti e soprattutto in base al mio sentire, alla mia anima. Spero che il percorso che insieme seguiremo non vi risulti spiacevole, quindi "partiamo".

Figlio della Musa Callìope e del sovrano tracio Eàgro, o, secondo altre versioni del mito, figlio dello stesso Apollo e di una sua sacerdotessa, Orfeo, oltre a comparire ne "Le Argonautiche" di Apollonio Rodio come il cantore di miti cosmologici e come colui che riuscì a placare col suo canto il potere incantatore delle Sirene, il mito di Orfeo narra del suo amore per Euridice, morta mentre fuggiva da Aristeo, innamorato da lei respinto, per il morso di un serpente velenoso, e della sua discesa agli Inferi per riavere la vita dell'amata. Egli scende quindi nell'Ade ed incanta col suo canto melodioso Caronte, il traghettatore delle anime, e Cerbero, il custode del Regno dei morti. Dopo aver commosso la regina degli Inferi, Orfeo ottiene da Persefone, che a sua volta ha persuaso lo sposo Ade, il permesso di riportare alla luce Euridice ad una sola condizione: egli non dovrà mai voltarsi per guardare l'amata, solo quando entrambi saranno sotto la luce del sole, solamente allora egli potrà voltarsi e rivedere il suo dolce volto. Per assicurarsi che tutto proceda come stabilito Persefone chiede ad Hermes, il dio messaggero degli dei (come non pensare quindi ora al grande Ermete Trismegisto) di accompagnare Euridice sino alla luce affinché gli accordi non siano violati. Giunti proprio al termine dell'Ade Orfeo torna alla terra ed ai caldi raggi del sole, impaziente e felice si volta per vedere finalmente l'amata Euridice, ma, ahimè, si volta repentinamente: la sua amata ancora cammina nel Regno dei morti, così ella non potrà tornare alla vita e sarà morta due volte in quanto stava ora tornando di nuovo a vivere. Per la disperazione Orfeo vaga per tutta la terra piangendo il suo triste fato e declamando continuamente il suo triste amore per Euridice, offende con i suoi lamenti le Baccanti, che si vedono completamente ignorate, le quali lo dilaniano, la sua testa vaga sulle acque continuando ad invocare il nome dell'amata fino ad approdare all'isola di Lesbo, patria dei grandi poeti Alceo e Saffo, sacerdotessa cara ad Afrodite, dea dell'amore dove sarà custodita nel tempio di Apollo. Il suo corpo verrà seppellito dalle Muse ai piedi del monte Olimpo e la sua lira a sette corde (sette come le note musicali, sette come le virtù cardinali e quelle teologali e i sette raggi di cui parlano il Conte di San Germain ed Alice Bailey) verrà posta in cielo tra le costellazioni.

L'analogia, ma non solo, mi porta ad associare Orfeo all'Orfismo, la grande e la prima religione misterica della Grecia antica (i primi culti orfici si collocano all'incirca al VI sec. a. C). Innanzi tutto dobbiamo capire la religiosità dell'uomo greco: la religione si divideva in essoterica ed esoterica (i misteri), ecco quindi spiegate le varie mitologie e le forme differenti di esse. Questa religione misterica ripercorre la letteratura, la filosofia e l'arte greca come un possente e silenzioso fiume sotterraneo, e per chi sa ritrovarla e riconoscerla essa regala immensi tesori. L'Orfismo si presenta come una teologia dei misteri di Dioniso, il dio più vicino all'animo dell'uomo poiché concepito da una mortale. Vediamo insieme il mito di questo dio, uno degli ultimi fra i figli di Zeus. Dioniso è figlio di Zeus e della principessa tracia Seméle, quindi con le stesse origini trace di Orfeo. Durante la sua gravidanza la giovane fu motteggiata dalle sue tre sorelle, aizzate da Era, sposa legittima di Zeus, a far sì che il suo amato le si mostrasse in tutta la sua interezza. Fu così che la sventurata Seméle chiese a Zeus di manifestarsi in tutta la sua grandezza, la donna non era certo preparata alle folgori, massima manifestazione del re degli dei, e morì. Zeus allora prese Dioniso dal grembo materno e lo inserì nella sua coscia sino alla sua nascita. Una volta nato Era mandò i Titani ad ucciderlo, ma essi fecero di peggio: dopo averlo smembrato ne mangiarono parte del corpo, Atena, dea della sapienza e della giustizia, sorella di Dioniso, vide dove era finito il cuore del fratello e invocò il padre che subito accorse e sterminò i Titani folgorandoli, ricompose il rimanente del corpo del giovane dio insieme al cuore e gli ridiede la vita (come questo dio Orfeo fu smembrato, inoltre non possiamo non pensare ad Osiride fatto a pezzi dal fratello Seth e a Iside che ricompose il suo corpo trovandone tutti i pezzi sparsi per il mondo). Il giovane dio crebbe con le ninfe, le tre zie che espiarono così la loro colpa, e il suo maestro, il satiro Sileno, lontano dalla Tracia. Una volta cresciuto e conosciuta la sorte che toccò alla madre, scese nell'Ade e la riportò alla vita (altro parallelismo con Orfeo).

Alcune domande mi si presentano: come mai il mito di Orfeo, così legato al mito di Dioniso, è anche legato ad Apollo. L'analogia mi porta al dionisiaco e all'apollineo in Nietzsche: il filosofo tedesco aveva forse trovato il loro intrinseco legame? E ancora essa mi conduce ad un Inno Omerico in cui Apollo e Dioniso si contendono l'oracolo di Delfi.......Continuiamo il nostro cammino.
Edouard Shurè.
Ecco a questo punto mi la meravigliosa trattazione dell'Orfismo e della figura di Orfeo di Edouard Shurè ne "I grandi iniziati": ripercorriamone i punti principali insieme alle mie prime considerazioni.
1) Innanzi tutto Shurè parla della Grecia e dei Misteri: i Greci sapevano che la verità è dentro di noi, per loro l'anima era la sola e divina realtà nonché la chiave dell'universo; concentrando nell'anima la loro volontà, sviluppandone le facoltà latenti, raggiungevano il Dio vivente, la cui luce consentiva agli uomini di comprendere tutti gli esseri viventi; il Progresso altro non era per loro che l'evoluzione nello spazio e nel tempo di quella Causa centrale e di quel Fine ultimo che è Dio.
2) Più che in altre civiltà in Grecia il pensiero esoterico è più visibile e più celato: più visibile in quanto si esplica attraverso una mitologia umana ed affascinante che scorre "come nettare o sangue nelle vene di quella civiltà e zampilla da ogni poro dei suoi Dèi come profumo o rugiada celeste". Il profondo pensiero scientifico che presiedette al concepimento di quei miti grandiosi è molto difficile da penetrare a causa della loro seduzione e degli abbellimenti aggiunti dai poeti, ma i principi della sapienza misterica sono iscritti a lettere d'oro sia nei frammenti orfici e nel pitagorismo che nella volgarizzazione fantasiosa che fece Platone.
3) Anche la Grecia aveva una geografia sacra in cui una regione diveniva puramente una regione intellettuale e ultraterrena dello spirito. La Tracia fu sempre considerata dai Greci come la terra sacra per antonomasia, paese della luce e patria delle Muse. Sui monti traci sorgevano gli antichissimi santuari di Cronos, di Urano e di Zeus da cui scesero, con le Muse, la Poesia, la Legge e le Arti Sacre (è bene ora ricordare che Strabone affermava che anticamente la poesia altro non era che un linguaggio allegorico e ciò è confermato da Dionigi d'Alicarnasso che sosteneva che i misteri della natura e le più sublimi concezioni della morale furono ricoperti da un velo, in questo senso la Poesia Greca Arcaica è chiamata Linguaggio degli Dei). Questo terreno sacro fu dilaniato da un profondo ed instabile contrasto fra i culti solari e quelli lunari che si disputavano il predominio. Questi due culti rappresentavano due teologie e due strutture sociali diametralmente opposte: i culti uranici e solari avevano i loro santuari sugli altipiani e sulle montagne, un collegio sacerdotale composto da soli uomini e leggi severe, mentre i culti lunari regnavano nelle foreste, nelle vallate profonde, il clero era composto da sacerdotesse, aveva riti voluttuosi, uso smodato delle forze occulte e predilezione per la sfrenatezza orgiastica. Solo l'equilibrio tra i principi maschili e femminili può dare vita ad una grande civiltà, in quanto la fusione perfetta dei due tipi di elementi costituisce l'essenza stessa ed il mistero della divinità. Prima dell'Orfismo in Grecia predominavano i culti lunari femminili. Di notte con alle braccia serpenti attorcigliati le Baccanti si prosternavano ai piedi di Ecate, la Triplice, ed in frenetico girotondo poi evocavano Dioniso Ipogeo (sotterraneo) dalla testa di toro (ancora l'analogia mi fa sovvenire un pensiero: l'era del Toro in cui fiorirono i misteri di Iside ed Osiride), ma guai al sacerdote di Zeus o di Apollo che osasse spiarle, egli veniva fatto a pezzi.
E' bene ora ricordare che per Fabre d'Oliviet il nome Trakia (Tracia) deriva dal fenicio Rakhiwa: lo spazio etereo, il firmamento. Per gli iniziati Greci come Pindaro, Eschilo o Platone, il nome Tracia assumeva il significato simbolico di terra della dottrina pura e della poesia ieratica che da essa deriva. Sul piano filosofico esso indicava uno spazio intellettuale, l'insieme delle dottrine e delle tradizioni che facevano derivare il mondo da un Intelletto divino. Sul piano storico quel nome evocava il territorio, il ceppo da cui la dottrina e la poesia dorica era in un primo tempo spuntato per poi fiorire in Grecia, nel Santuario di Apollo. A Delfi esisteva una classe di Sacerdoti Traci, custodi della somma dottrina; anticamente il tribunale degli anfizioni era difeso dalle guardie trace, vale a dire da guerrieri iniziati; più tardi il verbo tracizzare fu applicato ai seguaci delle antiche dottrine.
4) Orfeo apparve in Tracia in questo periodo di scontro fra le due religioni. Shurè ce lo presenta come un giovane di stirpe reale ed affascinante, la cui voce melodiosa aveva uno strano richiamo in quanto parlava degli dei con una nuova cadenza, come se fosse ispirato. Dai lunghi capelli dorati e fluenti, la musica che sgorgava dall'animo suo produceva in lui un sorriso soave e triste allo stesso tempo; i suoi occhi, di un intenso azzurro,  avevano una luce di comando, di dolcezza e di magia: i Traci ne sfuggivano lo sguardo, ma le donne affermavano con convinzione che nel ceruleo dei suoi occhi i raggi del sole si mescolavano alle carezze della luna. Le stesse Baccanti, incuriosite da questa sua bellezza, gli giravano intorno "come pantere in amore". Questo giovane d'un tratto scomparve, si diceva che fosse morto, disceso negli Inferi, ma in realtà si era recato a Samotracia per poi passare in Egitto dove aveva chiesto asilo ai sacerdoti di Menfi di cui apprese i misteri e tornò dopo anni col nome iniziatico di Orfeo o Arpha (Aur, luce e rophae, guarigione): colui che guarisce con la luce. Fu accolto sul monte Kaukaion presso l'antico santuario di Zeus come un Sacerdote, con il suo entusiasmo e la sua sapienza egli conquistò i Traci, trasformò il culto di Dioniso ed ammansì le Baccanti, consacrò Zeus in Tracia ed Apollo a Delfi e lui, che istituì i Misteri, fuse, al culmine dell'iniziazione, il culto di Zeus con quello di Dioniso in un unico concetto universale. Dal suo insegnamento gli iniziati ricevevano la pura luce della somma verità e quella stessa luce, attenuata sotto il velo della poesia e delle cerimonie egli diffondeva su tutti lui, il Sommo sacerdote di Zeus Olimpio e manifestatore della divinità di Dioniso per gli iniziati.

Percorso misterico.
Ora il discorso procede secondo le parole di Eraclito:"Il dio che ha il suo oracolo a Delfi non dice né nasconde: da un segno (ovvero accenna)" (Fr. 93 Diels-Kranz). A tutti noi il compito di penetrare il mistero celato nelle seguenti parole.
Orfeo, sempre seguendo Shuré, salva Euridice dai culti di Ecate e dalle Baccanti, spinto da un vero amore mai provato prima nato dal "cielo sopito nel suo sguardo", la giovane sposa muore avvelenata e lui scende sempre più nei misteri viaggiando per il mondo conosciuto per capire dove fosse andata l'anima della sposa defunta, fino a tornare in Tracia come Sacerdote (lo divenne per amore della sua Euridice) a presentarsi alle Baccanti durante i loro riti sacri sapendo di morire massacrato affinché la sua missione si convalidasse con la sua morte: discendere di nuovo agli Inferi per ascendere al cielo di modo che Apollo fosse la luce sulla Grecia e Dioniso (il Dioniso celeste che secondo la teogonia orfica era figlio di Zeus e Persefone) il sole degli iniziati. Ancora dopo che morì Euridice risuonava dalle sue labbra.
Ecco allora l'intuizione di quanto grande, oltre al pensiero sulla tragedia Greca, sia stata l'opera di Nietzsche La nascita della Tragedia con i suoi "Apollineo" e "Dionisiaco", ecco l'arcano significato dell'Inno omerico che descrive la lotta tra Dioniso ed Apollo per il santuario di Delfi, ecco l'iniziatico senso della tragedia greca stessa, il cui nome significa canto del tragos, capro, animale sacro a Dioniso, ecco ancora dipanarsi le nubi sui versi di Eraclito, dagli antichi definito l'oscuro.
Altre considerazioni affiorano dalla mia anima e si esplicano nella mia mente:
Euridice, il cui nome significa "grande, vasta giustizia", fu colei che fece scorgere in Orfeo (colui che guarisce con la luce) il frammento di cielo, la luce divina, sopito in ognuno di noi ed accese in lui il ricordo divino di Eros.
Mi soffermo su questa divinità: secondo Esiodo (Teogonia) nacquero da Caos (il tutto mescolato) Terra, Tartaro ed  Eros "il più bello degli immortali, che scioglie le membra e doma la mente ed il saggio volere di tutti gli dei e di tutti gli uomini" (Teogonia vv.120-122) e fu grazie a lui che i successivi dei nacquero anche per unione di due divinità. Questo dio potente ed immanente, superiore allo stesso Zeus, spinse Orfeo a scendere negli Inferi per sapere che fine aveva fatto l'anima dell'amata Euridice, sempre questo dio fece sì che Orfeo diventasse istitutore dei misteri e portatore di luce, ancora sempre questo Dio spinse il nostro Orfeo alla realizzazione del proprio sparagmos (smembramento), il cui parallelo ci riporta a Dioniso, nell'univoco canto ad Euridice. In sintesi questo Dio è la motivazione iniziatica dello stesso Orfeo.
Passiamo ora al mito dei suoi resti: il suo corpo sepolto ai piedi del monte Olimpo è un'omaggio alle divinità, la sua testa conservata nel tempio di Apollo a Lesbo sancisce e consacra la poesia Greca Arcaica che in Saffo ed Alceo aveva due fra i suoi massimi rappresentanti, e la sua lira posta tra le costellazioni in cielo sancisce la matrice divina del suo canto iniziatico: mentre i poeti lirici cantavano Apollo, i grandi iniziati invocavano l'anima di Orfeo, portatore di luce e divinatore.

Spero che dopo questo percorso l'analogia e lo spirito ci portino a leggere i seguienti frammenti orfici e di filosofie orfiche con sguardo animico sveglio e non dormiente.

"E io non mi meraviglierei se Euripide affermasse il vero là dove dice:
Chi può sapere se il vivere non sia morire e se il morire non sia vivere?"
(Platone, Gorgia, 492e-493a).

"Difatti alcuni dicono che il corpo è la tomba dell'anima, quasi che essa vi sia presentemente sepolta: e poiché d'altro canto con esso l'anima esprime (semainei=semaìnei) tutto ciò che esprime, anche per questo è stato giustamente chiamato "segno" (sema=sema). Tuttavia mi sembra che siano stati soprattutto i seguaci di Orfeo ad aver stabilito questo nome, quasi che l'anima espii le colpe che appunto deve espiare, e abbia intorno a sé, per essere custodita (swzetai=sòzetai), questo recinto, sembianza di una prigione. Tale carcere dunque, come dice il suo nome, è "custodia" (soma=soma) dell'anima, sino a che  essa non abbia finito di pagare i suoi debiti, e non c'è nulla da cambiare, neppure una sola lettera"
(Platone, Cratilo, 400c).

"Vengo dai puri pura, o regina degli inferi,
Eucle ed Eubuleo e voi altri dèi immortali,
poichè io mi vanto di appartenere alla vostra stirpe felice;
ma la Moira mi soverchiò, e altri dei immortali
(...) e la folgore scagliata dalle stelle.
Volai via dal cerchio che dà affanno e pesante dolore,
e salii a raggungere l'anelata corona con i piedi veloci,
poi m'immersi nel grembo della Signora, regina di sotto terra,
e discesi dall'anelata corona con i piedi veloci.
"Felice e beatissimo, sarai dio anzichè mortale".
Agnello caddi nel latte"
(Laminetta orfica di Turi 1)

"Ma non appena l'anima abbandona la luce del sole,
a destra (...) racchiudendo, lei che conosce tutto assieme.
Rallegrati, tu che hai patito la passione: questo prima non l'avevi ancora patito.
Da uomo sei nato dio: agnello cadesti nel latte.
Rallegrati, rallegrati, prendendo la strada a destra
verso le praterie sacri e i boschi sacri di Persefone"
(Laminetta orfica di Turi 4).

"Immortali mortali, mortali immortali: vivendo la morte di quelli, morendo la vita di quelli"
(Eraclito Fr.62 Diels-Kranz).

"I confini dell'anima non li potrai mai trovare, per quanto tu percorra le sue vie così prorfondo è il suo logos"
(Eraclito Fr.45 Diels-Kranz).

"Difficile è la lotta contro il desiderio, poiché ciò che esso vuole lo compra a prezzo dell'anima".
(Eraclito Fr.83 Diels-Kranz)

"Per le anime è morte diventare acqua, per l'acqua è morte diventare terra; ma dalla terra nasce l'acqua e dall'acqua l'anima"
(Eraclito Fr. 36 Diels-Kranz).

"Io invoco il grande, il puro, l'amabile, il dolce Eros, impetuoso nell'assalto, che scherza con gli dei e gli uomini mortali, industrioso dalla doppia natura, che di tutto possiede le chiavi, dell'etere celeste, del mare, della terra e di quante immortali aure feconde rea fruttifera nutre e di quanto l'ampio Tartaro e il risonante mare egli serra, che tu solo queste cose governi. Discendi o beato, agli iniziati con puri pensieri e i turpi e i rei desideri da loro allontana"
(Inno orfico ad Eros).

Come dice un grande Maestro: "Ponderiamo su questo", cioè su queste parole.
Dioniso non è mai nominato ma sottende ciascuna parola, sentiamo dunque il Dioniso orfico che pulsa nelle nostre anime, incamminiamoci e torniamo là da dove siamo venuti grazie all'anelito che Eros in noi fa scaturire per Dioniso. Dioniso: il più grande dei misteri.
Ricordiamoci il significato orfico dell'Ade: luogo di purificazione ed applichiamo il sacro principio ermetico dell'analogia per conseguire superiori consapevolezze seguendo il Dio che in noi accenna: il mistero va penetrato.
Vi saluto con il comandamento principale per l'uomo che aspira alle alte iniziazioni: "Il dio ci comanda di obbedire a colui che ci ammonisce: uomo conosci te stesso".


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Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: MARADONAFAN - 02 Novembre, 2009, 10:29:50 am
interessante la collezione di citazioni sull'argomenti! :uhm:
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: Pandora - 02 Novembre, 2009, 10:50:57 am
ottimo lavoro tisifone :ok: appena ho un pò di tempo lo leggo con molto piacere^^
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: tisifone75 - 03 Novembre, 2009, 17:44:47 pm
interessante la collezione di citazioni sull'argomenti! :uhm:
Grazie Maradonafan :cuore:
notevole tisifone! espa per te! :+1: :grazie: :grazie: :grazie:
Troppo buono Saxidar :cuore:
 :CIAO: :CIAO: :CIAO: :CIAO: :CIAO: :CIAO: :CIAO: :CIAO: :CIAO: :CIAO:
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: Todek - 26 Novembre, 2009, 17:03:08 pm
molto belli il mito di orione e di auriga. cmq bellissimo post complimenti
Titolo: Re: Saint Seya attraverso il mito: silver cloth
Inserito da: Cristian di Gemini - 21 Ottobre, 2016, 02:28:44 am
Molto bello questo topic