flashback
-Blood! Blood! vieni a cenare! stasera sarà un momento importante della tua vita.
*Blood rientrò in casa, dopo aver giocato per tutto il pomeriggio con i suoi amici del paesino.
Un pasto caldo e fumante lo attendeva in casa assieme a due persone i cui volti erano annebbiati dal vapore della minestra in brodo di cervo, il suo piatto preferito. la cena si svolse nel silenzio, poichè tutti i membri della famiglia avevano la bocca piena di quella miscela saziante.
Il ragazzino, non toccava ancora a terra dalla sedia, avrà avuto 8 anni.... sapeva che lo attendeva qualcosa, ma non i dettagli.
consumato il pasto, sua madre gli mise la pelliccia perchè fuori c' era la neve e la temperature era inferiore allo zero. Prima di varcare la soglia della porta, sua madre lo abbracciava, con un luccichio negli occhi che faceva trapelare una sensazione di dispiacere. Il bambino se ne accorse, ma la abbracciò senza fare domande, in un calore familiare.
-Non ce la faccio Giovanni! io non vengo. E' mio figlio!
Poi il padre lo sottrasse dalle braccia della donna, prendendolo per mano e i due uscirono di casa assieme, diretti a una foresta di pini; il bambino con lo sguardo sperso nel vuoto.
Al centro della macchia tipica delle montagne italiche, vi era un cerchio di sottobosco privo di neve, e di vegetazione a causa della resina che corrodeva le piante che tentavano di sbocciare al di sotto di quegli alberi secolari.
Molti del villaggio erano presenti: il macellaio, il fabbro, il calzolaio. ma erano vestiti di strani costumi.
tuniche . nere. come la notte.
il bambino si aggrappò al braccio del padre per cercare sicurezza, ma venne avvicinato dall' uomo che soli due giorni prima, aveva cambiato i cardini della sua porta di casa.
-padre...
il volto duro dell' uomo si crepò per un attimo, ma poi si ricompose, solido come pietra.
con un cenno per rassicurarlo, il fabbro fece salire Blood su un baldacchino improvvisato di rami e pietre.
Venne intonato un canto.
-Spirito di potere, vieni a noi...
in questo primogenito insediati.
manifestandola nostra fede in te,
ti offriamo questa carne
come involucro per la tua vita terrena.
Ti apriamo una porta...
Afferrando un pugnale, l' uomo prese a incidere la schiena denudata di Blood, trattenuto da quattro persone, una per arto.
Il bambino urlò di dolore, ma il fabbro continuava in un terribile rito. Nel sangue venne tracciato un simbolo. Arcano , di altri tempi.Di altri mondi.
a quel punto l' uomo parlò.-arrenditi, e tutto questo finirà... lasciati andare....
Blood era stanco di opporsi, il dolore era insopportabile.
nella sua mente focalizzò due parole. -mi arrendo