Saint Seiya GS - Il Forum della Terza Casa

Nome: Glen
Nazionalità Europa -Danimarca-
Statistiche

30 atk
30 def
60 csm
60 stm
Tecniche
Attacco ravvicinato- Carica
Stm 3 atk: +20
#Ci si lancia contro il nemico con tutta la propria forza con una carica devastante.#

Attacco ravvicinato- Pugno
Stm 2 atk: +18#Un potente pugno diretto al viso dell'avversario.#


Attacco ravvicinato- Calcio
Stm 1 atk: +15
#Un abile calcio diretto contro avversario.#

Difesa Personale- Parata
Stm 1 def: +10
#Ci si ripara con le proprie braccia difronte ad un attacco nemico.#

“Mostrati Gran Sacerdote, mostra a noi, sacerdotesse del figlio di Caos, il volto di colui che benedetto possiede un animo tanto grande da impaurire gli dei.”
Teleo: “Siete forse coloro che seguono lo scorrere ineluttabile?”
“Non ti è concesso sapere oltre, siamo il confine che non devi varcare, siamo coloro che neppure tu dovrai mai domandare al tuo animo.”
Teleo: “Sono forse prigioniero?”
“Sie più libero di un dio, sei più temuto di ogni figlio di Zeus.”
Teleo: “Io seguo Athena, Lei è il mio agire.”
“Ahtena, non ti curare troppo di lei, è parte della nostra profezzia.”
Teleo: “Non ne siamo tutti parte forse?Persino voi ed il vostro agire è parte di essa.”
“Noi siamo la profezzia.”

A queste parole Teleo si ridestò nel suo giaciglio. La grande sala adiacente al trono del Sacerdote era ordinata, su di una colonna vi erano le vesti sacre, l’elmo e la maschera nera donatagli da Athena per motivi ancora sconosciuti.
Teleo indossate le vesti sacrali si diresse al cospetto di Athena, la quale lo accolse con animo turbato da ciò che avrebbe dovuto comandare.

Teleo: “Grande Athena vi saluto.”
Athena: “Nobile Teleo, come state, la vostra anima è in pena, i tuoi sogni sono stati agitati?”
T: “Sogni, forse si, anche se apparivano più incubi.”
At: “Profezie Teleo, ciò che vi fece visita questa notte furono proprie sacerdotesse del fato.”
T: “Mi hanno parlato di disegni e prigionie divine, come devo intendere tutto ciò?”
At: “Teleo TU conosci le leggende, tu conosci il tuo compito!?!”
T: “Mi chiedete molto, non per mancanza di coraggio ma sono solo un uomo.”
At: “Il favorito di Fato stesso. Non passerà molto che mio padre discenda dal Monte per fugare ogni timore.”

Appena detto ciò nella sala del trono entrarono 3 sacerdotesse.
Una di esse indossava un’armatura nera come le tenebre, stesse capace di far perdere chi la rimirasse; la seconda indossava un’armatura che risplendeva di luce argentea, chiara come la verità; la terza vestiva un’armatura dorata che comprendeva una maschera.
Fermatesi a metà tra la porta ed Athena salutarono la dea…

3 sacerdotesse: “Salve Athena, siamo qui per compiere il fato.”
At: “Attendevo il vostro arrivo.”
3 sac: “Conosci i nostri nomi, è Zeus che ci manda per portarti sull’Olimpo.”
At: “La mi volontà è nota, qui sarà il mio agire.”
3 sac: “Se tale è la tua volontà perirai per essa.”
Teleo: “Come potete venire fino qui e muovere battaglia come se nulla fosse, prima dovrete uccidere me.”
3 sac:  “Un cavaliere? Cosa mai potrai fare contro di noi, messaggere di Zeus e sue sacerdotesse., perirai insieme alla tua dea.”

Teleo prontamente si contrappose tra le sacerdotesse ed Athena, fiero delle sue vesti sacrali.
Le 3 sacerdotesse accerchiarono Teleo e si prepararono a mostrare i loro poteri.

Teleo: “Non vi conosco, vediamo come ve la cavate con le illusioni: LABYRINTH OF ILLUSION”

La sala scomparve ed al suo posto i 4 guerrieri si ritrovarono in un vortice di luce che lentamente priva dei sensi.”

3 sac: “Ci porti in una dimensione irreale sacerdote, ma noi siamo oltre i tuoi 5 sensi, siamo divinità.”
3 sac: “Ci basta aumentare il nostro cosmo per diradare queste nebbie fittizie.”

Le sacerdotesse distrussero l’illusione semplicemente con una piccola esplosione di energia.

T: (sarà dura, il loro potere è enorme) “Sacerdotesse, come mai non mostrate il vostro valore appieno, non limitate i vostri colpi.”
3 sac: “Come ti abbiamo mostrato non sei alla nostra altezza, non meriti i nostri migliori colpi.”
T:  “Allora perché non mi uccidete subito? (Qualcosa le ferma)ANOTHER DIMENSION”

Ora tutto ciò che le circondava non era un’illusione, Teleo trasportò tutti nella sua ultradimensione sperando in….

3 sac: “Cosa potrà mai fare questa dimensione. Ora vedrai che basterà ancora una volta il nostro cosmo.”

Le sacerdotesse convinte che questo colpo fosse simile al precedente esplosero il loro cosmo per distruggere la dimensione, ma tutto ciò ebbe come effetto quello di scagliare loro e Teleo nelle profondità di tale dimensione.

3 sac: “Sei più astuto di ciò che mostri, questa  dimensione non ha confini ogni esplosione di energia ci scaglia lontano dalla tua dea.”
T: “Ora almeno sono sicuro della vostra incapacità di offendere la dea Athena.”
3 sac: “Complimenti, ma come potrai sopravvivere se noi ci spingessimo oltre la tua dimensione….. AAAAHR”

Una nuova ma più intensa esplosione spinse i guerrieri in una dimensione diversa, nell’ultra-dimensione dove solo le divinità sono ammesse.
Ma una sorpresa attendeva le sacerdotesse.

3 sac: “Ma come puoi essere ancora vivo, questa dimensione a te è preclusa, uomo.”
T: “Io, Teleo, grande sacerdote, non ho indossato la sacra armatura dei Gemelli perché le vesti sono  state intrecciate con talismani di Athena. Posso combattere ovunque voi vogliate.”
3 sac: “Dunque meriti la nostra attenzione.”
Voce: “Chi osa passare per questa via?”
3 sac: “Siamo le Moire, ti portiamo un uomo.”
Teleo: (Le Moire, dunque non erano qui per uccidere Athena, ma per compiere il fato).
Voce: “Un uomo nella dimensione divina!?! Chi può tanto?”
Moire: “Il favorito di tua figlia, colui che potrà difendere lei e te.”
Voce: “Io non ho bisogno di difese, sono Zeus, neppure mio padre Crono ha potuto fermare il mio agire.”
Moire: “Il tuo destino vorrai dire.”

In un fascio di luce immensa le Moire e Teleo furono riportati nella sala di Athena. Ad attenderli vi era Zeus.

Z: “Athena, quest’uomo dovrebbe difendere te e le divinità dalla distruzione?”
Moire. “Quest’uomo difenderà gli uomini che credono in Athena, solo così voi altri dei sarete preservati dalla distruzione.”
Z: “La mia esistenza nelle mani di un uomo solo?”
Moire: “E’ protetto e maledetto insieme.”
Z: “Cosa mai potrà fare per chi è onnipotente?”
Teleo: “Ritrovare ciò che potrebbe arrecarvi danno.”
Z: “La tua insolenza è inaccettabile, osi rivolgere parola a Zeus, perirai…..”

Zeus si preparò a colpire Teleo il quale prontamente….

T. “La Falce adamantina, la Soma di Cronos.”
Z: “Nessuno deve trovarla, è maledetta da me.”
Moire: “Il destino dice che un tuo figlio prenderà il tuo posto…. Vuoi allontanare questo giorno verso l’infinito? Teleo non è divino, è un uomo, mandalo in missione, ritroverà la Falce.”
Z: “E sia, siccome le Moire ti proteggono non potrei molto. Teleo, Athena, andrete e ritroverete la Soma di Cronos.”
At: “Certo padre.”

Zeus scomparve in un fascio di luce.

Moire: “Lungo sarà il vostro pellegrinare, che il destino si avveri.”
Divinità:  “Fermi, non vorrete davvero compiere tale missione? Lasciate almeno che vi aiuti.”
At: “Apollo, fratello caro, non necessitiamo di alcun aiuto.”

Le mire di Apollo erano chiare ad Athena e Teleo che preoccupati di tale intervento cercarono negarsi.

Ap: “E’ forse mia sorella a non volere me? Apollo si offre e voi rifiutate, avrete la mia ira su di voi…. Teleo, pagherai questo affronto, vieni a me, PERDITI NELLA LUCE.”

Un colpo maestoso; l’imposizione della mano di Apollo fece cadere Teleo in un limbo di luce, accecante, peggio della dannazione eterna, un luogo ove vi era il nulla.

At: “Nobile fratello, lascia vivere il cavaliere, ha una missione.”
Ap: “Ha insultato la mia grandezza, deve pagare.”
At: “Ha rispettato il mio volere, pagherò io per lui.”
Ap: “E così sia, accetterai di vivere nel limbo della luce finché il tuo cavaliere non torni in questo santuario con la Falce.”

Così dicendo riportò Teleo al suo cospetto e colpì simultaneamente Athena, la quale accetto tale condanna.

T:  “Grande Apollo, io porterò la Falce di modo che possa essere custodita come si conviene. Vi prego di  liberare Athena.”
Ap: “Osi dubitare di un dio?”
T: “Nessun dubbio, confido nella vostra parola.”
Ap: “Fate in fretta cavaliere, anche se Athena è una dea certo non resisterà a lungo nel limbo.  Rischia di perdere quella benevolenza che la resa famosa…...”

Apollo d’improvviso scomparve lasciando Teleo con una missione, un’incombenza e mille dubbi.
Teleo: “Portando la Falce ad Apollo scatenerei una guerra tra dei e l’inferno in Terra; simile futuro se riuscisse a far perdere Athena,  la farebbe diventare sua seguace.”
T: “Ancora una speranza, un dio mi aiuterà….”

Teleo scelse d’invocare il dio Ade di modo da poter conferire con Cronos.
La preparazione fu lunga, un giorno di concentrazione per acquisire la pace interiore necessaria per fronteggiare il sovrano dell’oscuro.
Quando giunse la sera Teleo si alzò dal trono di gran sacerdote e camminò verso la sala delle cloth, passando in rassegna ogni armatura, da quelle dorate a quelle di bronzo; già alcune costellazioni cloth hanno visto il sangue dei loro cavalieri, sono risorte ma posseggono già memorie di battaglie…i loro ricordi eruttano cosmo. Al fondo della sala vi sono le sacre vesti del sacerdote, l’elmo e la maschera, il tutto adagiato sopra la cloth dell’altare.
Teleo si ferma dinnanzi a quest’ultima armatura; sfiorandola capisce cosa avrebbe dovuto fare…. Indossò quindi……
Con indosso vestigia e tonaca arrivò in tarda serata al tempio del dio, edificio che sorgeva in prossimità dell’entrata nell’ade.

Teleo: “Dio Ade, ti invoco, chiedo la tua attenzione.”

Avvolto in nere fiamme, spledente in una surplice nera si presentò Ade.

Ade. “Tu, cavaliere di Athena, come osi invocare il mio aiuto? La mia gioia è inesauribile ora che Ella è prigioniera a causa tua.”
T: “Se fosse a causa mia darei la vita in cambio, ma Apollo ha ben altre strade nel suo volere. Sono strade lontano dal destino.”
Ade: “Osi persino criticare le azioni divine?”
T: “Non è mia intenzione,  parlo per voce delle sacerdotesse Moire. Apollo mira all’olimpo ostacolando noi per minacciare Zeus.”
Ade: “Cosa vorresti fare te, uomo contro il volere di un dio!?!”
T: “Vivere per tutti voi, vostro fratello è minacciato da una profezia che Apollo vuole far avverare prima del tempo, spodestando tutti gli dei.”
Ade: “Come potrebbe spodestare tutti noi?”
T: “Apollo ha più ego che seguaci, chi è il Sole non ha bisogno di altri per vegliare su tutto il mondo.”
Ade: “Le tenebre esisterebbero sempre e comunque.”
T: “Ora siete sovrano. Re affianco a re, rischiate di rimanere vassallo, rischiate di rimanere l’ombra che il sole proietta. Permettetemi di passare nel vostro regno da vivo, vegliate su di me, devo ritrovare la Falce, solo un titano potrà aiutarmi.”
Ade:  “Persino il padrone della Falce! Tanto è il tuo ardire, periresti soltanto al suo cospetto, il mio potere è tanto grande da controllarlo, non meriti d’essere al suo cospetto da vivo. Oh messaggero di sventura le tue tristi parole saranno punite…. Perirai, anima dannata, cupa condanna la mia, muovere guerra ad un dio equivale alla dannazione, verrai spedito nel Tartaro….. “
Ade: “TI CONDANNO DA VIVO NELL’ADE, TI CONDANNO A TORMENTI DELL’ANIMA E DELLA CARNE.”

Teleo colpito dal cosmo di Ade venne catapultato in una dimensione di passaggio, il cosmo tetro del dio lacerò la tunica sacra mostrando un’armatura diversa da quella dorata dei gemelli…..un’armatura d’argento: LA CLOTH DELL’ALTARE vergata di righe rosse.
Tale mossa non preservò Teleo dall’essere teletrasportato nel tartaro, ma riuscì ad imprigionare il cosmo del dio di modo da dimezzarne l’effetto. Si trovò quindi vivo nel Tartaro, slegato da ogni costrizione. Il colpo aveva minato leggermente il suo corpo, ma la cloth ed i talismani di Athena di cui la cloth stessa era ricoperta fecero l’improbabile: Teleo vivo e libero di agire.
Dinnanzi al cavaliere-sacerdote una vista mesta e desolata, terra bruciata dall’oscurità, il cielo una volta violacea e rossa, come di sangue rappreso. D’un tratto una voce proveniente da una fiamma di colore blu invitò Teleo a presentarsi.

Fiamma: “Presentati grande guerriero che solo sei scappato da Apollo e hai giocato con Ade.”
T: “Come mi conoscete?”
Fiamma:  “Qui in queste terre chi non è più schiavo del tempo ne conosce gli avvenimenti, presenti passati e futuri. Grande gloria la tua, grande maledizione.”
T. “Quindi sapete cosa cerco, aiutatemi.”
Fiamma: “Aiutarti, perché mai, sono ormai spirito non mi interesso più dei vostri fatti.”
T: “Però li conoscete, sapete già il mio agire, sapete che voglio fermare Apollo e donare a Zeus il suo regno.”
Fiamma: “Zeus mi fece questo, il mio desiderio è vederlo qui nel Tartaro!”
T: “Nobile Campe, il vostro desiderio è lecito, ma se Apollo salisse al potere sapete che sarebbe ben lontano dal mandarlo qui, necessito della Falce e solo Cronos mi potrà dire dove si trovi. Sapete che prima o poi la rivorrà indietro….”
Campe:  “Ebbene sì, Cronos è al fondo della landa, attento la sua ira uccide ancora. Vi consiglio di offrirgli un dono prezioso.”

Teleo appreso dove fosse la sua meta s’incamminò passando per cloth rotte delle quali emergevano dal terreno alcuni pezzi sparsi. La vista di questo cimitero divino fece capire che la volta era affrescata del loro animo inquieto.
Nel limite stesso del Tartaro sorgeva splendido a mezzo busto Cronos, nobile e fiero le cui mani erano imprigionate nel terreno stesso.
Cronos alzò lo sguardo, la potenza di un dio supremo era opprimente per Teleo, ma il suo compito non poteva avere esitazioni.

T:  “Cronos, ti porgo i miei omaggi, sono giunto per chiedere.”
Cronos: “Folle, fino qui per perire, come puoi pensare che io ti aiuti.”
T: “Voglio la tua Falce, è importante sapere dove sia, Apollo la cerca e vuole rovesciare la Profezia.”
Cronos: “La Profezia della caduta di Zeus, prima o poi sarebbe toccato anche a lui.”
T: “Si ma non con Apollo reggente!”
Cronos: “Cosa mai potrebbe interessarmi sapere chi prenderà il suo posto?”
T:  “Non so tra divinità, ma nel mondo degli uomini la vendetta è più importante della caduta da parte di altri.”
Cronos: “Parli bene, miri in alto, ma se così non fosse stato mai saresti giunto vivo qui. Vai, trova la Falce, custodiscila nel Santuario, quando sarà il tempo verrò a reclamarla.”
T: “Dove si trova? Ditemi, sarà il Santuario stesso culla e custode!”
Cronos: “E’ diretta mia emanazione, anche se la terra mi cinge il mio potere non ne è soprafatto……   arrhhh Zeus ti AVRO’ PRESTO, L’ETERNITà NON SARA’ UN TEMPO TROPPO LUNGO TRA ME E TE.”

Nell’immensa desolazione del Tartaro un vento di tempesta passò per tutto il mesto luogo risvegliando ogni titano prigioniero, destando antichi poteri ed una dumas….. la Falce, la Mègas Drèpanon.

Cronos: “Prendi e ricorda il patto, tornerò per impugnarla ancora un ultima volta.”
Allora Teleo fino ad ora con il cosmo assopito lo fece esplodere in un OTHER DIMENSION di modo da poter fuggire usando come passaggio per il Santuario.
Giunto lì ad accoglierlo vide Apollo scalpitante  di mettere le mani sulla Mègas.

Apollo: “Siete stato preciso e leale, dunque ora consegnatemi la Mègas di modo da custodirla come si conviene.”

Improvvisamente:

Zeus:  “Nessuno tocchi quella Falce. Teleo, consegnala a me.”
Apollo: “Divino padre, ti porgo in dono la dumas di Cronos.”
Zeus: “Apollo fuggi nell’Olimpo se la mia ira temi.”
Apollo: “Grande Padre, io….”
Zeus. “Via! Libera Athena, a te superiore.”
Apollo: “Mai avrei ordit....”
Zeus: (imponendo la sua mano aperta dinnanzi ad Apollo) “Via.”

Apollo venne scagliato nell’Olimpo rapito da un fulmine dorato.

Zeus: “Teleo, ora a noi.”

T: “Grande Zeus, ditemi come posso servirla?”
Z: “Hai fatto molto, sventando ciò che non era nella Profezia. Così facendo hai permesso agli eventi d’essere immutati. Purtroppo ora ti devo punire per aver mosso la mano contro noi divinità.”
T: “Attendevo questo istante da molto, mi permetta ancora di poter sapere la Falce al sicuro, poi accetterò qualsiasi verdetto. Poi, quando la mia missione sarà giunta a compimento.”
Athena: “Aspettate Padre, voi sapete come me che il tempo degli uomini dovrà venire, è inevitabile, ma colui che traghetterà questo mondo fino ad allora sarà ricordato e celebrato per la vera eternità.”
Z: “Deve pagare come uomo, lo omaggerò in cielo.”
At: “Permettete di compiere il mio destino di protettrice degli uomini. E’ un mio cavaliere non mi potrai mai privare di ciò. Io necessito del mio esercito, tu necessiti di me per tenere confinati i tuoi fratelli.”
Z: “Se l’uomo riuscirà a sopravvivere nel momento in cui poserò i sigilli sulla Mègas allora potrà vivere.”

Teleo presa la Mègas si sentì l’anima straziare, il suo potere incontrollabile scalpitava tra le mani dell’uomo, intento a non perdere sé stesso…. Un solo uomo un potere grande da tagliare l’averno in due, tanto grande da far tremare lo stesso Zeus… tanto grande da perderlo per sempre nell’oblio.
Ai piedi della grande statua di Athena, sotto l’armatura divina della dea venne posta la Falce.

Zeus: “Mira il gran prodigio, un miracolo che mai nessun uomo ha potuto vedere.”
Athena: “Ben fatto………..COVER OF ATHENA
Zeus: “POWER OF FLASH!”
Teleo: (espandendo il suo cosmo a dismisura richiama a sé la cloth della coppa)”SACRED FILLED!”

Tutto il Santuario venne ricoperto di luce, un’energia tanto forte da folgorare ogni cosa. Soltanto i poteri dell’armature poste in circolo formando una difesa invalicabile riuscì a contenere tale proiezione.
La Falce ora brillava di fulmini, posto sotto il sigillo di Zeus e quello di Athena. Teleo con scaltrezza riuscì a farsi scudo dietro l’enorme potere della cloth della coppa, infatti essa riuscì a contenere ogni emanazione divina. Proteggendo sé stesso e carpendo il segreto del signore degli dei Teleo aveva ora un potere enorme.

Zeus: “Ora che l’artefatto è custodito non potrà arrecare più pericolo, lode a te Athena, lode a te Teleo, scaltro ladro. Ciò che sei riuscito in ultimo a carpire, il potere dei fulmini, cadrà come peso sulla tua testa.”
Teleo: “Grazie divino Zeus, ogni mia azione è stata dettata dalla premura di salvaguardare l’umanità. Pagherò il mio tributo di sangue.”
Athena: “Nobile Teleo, d’ora in poi il gran sacerdote sarà la mia guida, a te il compito di vegliare su di me.”

Zeus scomparve in una folgore lasciando ancora l’aria brillare di luce.

Athena: “Ora l’armatura della coppa è ricolma di potere divino.”
Teleo: “Questo donerà poteri enormi, ma la mia missione terminerà soltanto quando tutto il potere dei fulmini sarà assimilato da un’armatura dorata.”
Athena: “Per quale motivo?”
Teleo: “Cronos brama vendetta, noi necessitiamo di una chiave per liberare la Falce stessa. Siamo troppo fragili come uomini.”
Athena: “Un potere enorme, come potrai controllarlo?”
Teleo: “Non sarà mai mio, sarà il segreto della cloth del LEONE.”
Athena: “Scaltro, conti su una combinazione tale da risultare improbabile. Perché la cloth del leone dorato?”
Teleo: “Il potere dei fulmini può essere governato soltanto dalle zanne sacre.”
Athena: “La tua audacia ti ha aiutato, l’armatura dell’altare è colma di potere di Ade, portala al mio cospetto.”
Teleo: “Ecco grande Athena (porgendo la cloth)”
Athena: (Estraendo il cosmo oscuro riuscì ad inglobarlo in uno scrigno, capace di poter racchiudere ogni anima, anche quella delle divinità).”Ecco sarà l’arma che non offende, sarà il nostro grande potere. Lo affido a te futuro cavaliere dell’altare, pilastro del Santuario, guida del Sacerdote.”

(avete capito che scrigno è?)

Prendendo l’armatura della coppa versò il suo contenuto sopra la sacra cloth del leone dorato che rinacque a nuova vita.

Teleo: “Ecco ora il mio compito è terminato, le difese sono alte, il futuro pieno di insidie ma lucente.”
Voce: “Complimenti nobile Teleo, a te e i tuoi successori riconoscerò il titolo di cavaliere di GEMINI.... ricorda però: L’ANGELO IN VISO IL DEMONE NEL CUORE.”
Teleo: “Come!?!”

Un nuovo pericolo, lontano nel tempo, penderà sopra il Santuario di Athena.
Ciò non toglie che sia nato il Gran sacerdote, vicario di Athena, colui che solo riuscì a fermare gli dei.


Created by
fishNOjura.

Ciao, prima di iniziare racconta un po' chi sei o dove sei, poi deciderò io chi mandarti come maestro o aguzzino!

dopo aver avuto il permesso da parte di schieppo apro questa missione per i saint.

chi vorrà partecipare alla missione posti rispondendo come meglio gli aggrada.