Un uomo solo al comando sarebbe solo peggio...Da una parte perché se possono essere così corrotti un manipolo di persone a cui è stato affidato un minimo di potere, non voglio immaginare cosa potrebbe succedere se quel potere fosse affidato ad una singola persona.
Ma anche ammesso, come dice il capo che si trova una persona abbastanza giusta ed onesta, non potrebbe mai pacificare tutti; ci sarebbe sempre qualcuno che ha da ridire. Perché alla fin fine anche quella persona dovrà prendere delle decisioni, facendo una cosa al posto di un'altra...e questo comporta che qualcuno ha sempre da lamentarsi.
Almeno con il sistema parlamentare si può cercare di arrivare ad un compromesso (ed in teoria è proprio per questo che è più democratico), cosa che il dittatore non può fare, anzi non farà mai.
Ancora...parli di 1 miliardo di euro (anche se non so come ti sei fatto i calcoli) che si sarebbero risparmiati con questa riforma...Allora allo stesso modo ti chiedo: se questa riforma faceva risparmiare un miliardo, quanto si sarebbe risparmiato se gli stessi che in questo referendum gridavano a gran voce di votare si, lo avessero fatto nel 2006; nel referendum istituzionale richiesto in merito ad una riforma costituzionale molto simile a questa ( vi differiva solo il decentramento dei poteri ed un senato elettivo)?
Ancora...mentre loro ti parlavano di risparmi etc, hanno mai accennato che intanto ben 13 miliardi di euro dei nostri soldi li hanno spesi per comprare inutili aerei militari (gli F35)? se non mi credi ecco la notizia
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11/16/f35-governo-conferma-la-spesa-di-13-miliardi-ignorata-la-richiesta-del-parlamento-di-dimezzare-i-costi/2217703/In conclusione penso e credo che qui la questione vera e propria non è la dittatura o la democrazia, quanto il rispetto e l'applicazione pratica di certe verità che la storia ci ha trasmesso. Voglio dire che ci sarà pure un motivo per cui uno stato di diritto (come si suppone sia l'Italia) si fonda sulla separazione dei poteri. Ci sarà pure un motivo per cui ci sono delle regole perfino nell'ermeneutica (fin dai tempi dei Romani anche se sopratutto dal medioevo).
Il punto saliente è che non ha importanza quante leggi si fanno l'anno, ma come sono fatte. Una legge non dovrebbe vedere solo ad un futuro immediato, ma deve andare oltre, di anni, così come è stato per legge sul divorzio, lo statuto dei lavoratori, la riforma del diritto di famiglia e perché no il nostro codice penale (salve qualche necessaria modifica dovuta soprattutto all'entrata in vigore della Costituzione). Raramente poi una legge si rivolge ai cittadine (tranne nel caso di leggi penali) ma di solito necessità di atti di applicazione emanati dal governo....
E' tutto qui il nostro problema. Troppe leggi (solo negli ultimi 5 anni abbiamo avuto 3 riforme delle pensione e chissà quanti interventi in materia di lavoro, anche se tutte hanno solo aggirato il problema). Il prossimo governo sicuramente ridirà la sua sui stessi argomenti. Non andiamo a trovare le cause a quei problemi chissà dove, quando negli ultimi 20 anni non si fatto altro che parare di legge di bilancio e legge elettorale. E stiamo ancora puntati li fermi. Non andiamo a trovare problemi chissà dove, quando mancano a tutti gli effetti i controlli ministeriali sugli enti pubblici...Non si va avanti se si continua a ricorrere sempre e solo alla Legge, con provvedimenti che non hanno ne capo ne coda e votati solo per quel maledettissimo strumento che è la questione di fiducia...
Concludo sono altri i problemi di questo Paese, non certo il sistema costituzionale e il sistema governativo che i padri costituenti hanno scelto allora.