Dato che ho ricevuto una segnalazione mi sento in dovere di intervenire.
Io il 2020 l'ho vissuto moooolto altalenante.
In casa il covid lo abbiamo avuto tutti, io e mia madre in forma lieve mentre mio padre è finito in ospedale un mese per fortuna non in condizioni gravi.
Non ho problemi a dire che sarebbe morto se non avessimo insistito per il ricovero, dato che l'hanno liquidato con "è una polmonite, faccia l'aerosol" senza nemmeno considerare che si trattava di una persona di 70 anni, senza problemi particolari, malattie pregresse o altro, giusto qualche acciacco dovuto all'età.
Dal 7 marzo 2020, giorno in cui è stato portato via con l'ambulanza, abbiamo iniziato un mese di panico e terrore: nessuno ci dava sue notizie, lui non riusciva a parlare e quindi non ci telefonava, senza essere troppo pedanti ci attaccavamo al telefono anche 1h in attesa di trovare un medico disponibile ad aggiornarci, a dirci qualsiasi cosa, anche solo "è vivo".
Se non l'avete vissuta, credetemi, è difficile capire l'ansia nel non sapere se tuo padre è vivo o morto mentre i tg continuano a riportare numeri di decessi e ti ritrovi davvero a pregare la qualsiasi che tuo padre non sia tra quelli.
E ti incazzi col mondo quando vedi la gente in coda agli impianti sciistici quando tu sei lì con l'ansia perchè non hai notizie da 48h (da quando è stato portato via alla prima notizia su papà sono passati 3 giorni buoni, nemmeno sapevamo l'avessero trasferito subito dall'ospedale dietro casa a uno in zona lago di Garda), maledici tutti quelli che se ne fregano, quelli che minimizzano, quelli che di botto si sono scoperti runner o amanti degli animali solo per avere la scusa di uscire in barba a tutto e tutti.
La mia collega ha confermato che le adozioni dei cani sono quintuplicate in quel periodo, la gente ha adottato anche i peggio sfascioni pur di avere la scusa di uscire di casa, addirittura ricordo articoli di quotidiani online con gente multata per aver portato al guinzaglio dei peluche o una tartaruga.
Ti incazzi nel vedere la gente scappare da Milano intasando treni e altri mezzi per paura di restare in casa, sapendo che questo gesto sconsiderato porterà solo guai alle regioni del sud che, purtroppo, non hanno le stesse risorse di quelle del nord che già stanno combattendo con le unghie e con i denti arrancando alla bene e meglio.
Ti incazzi e ti senti anche impotente nel sentire che ogni giorno aumentano i morti nonostante ci sia l'obbligo di restare a casa e non hai il coraggio di mettere ansia a tuo padre, finalmente in ripresa, che l'Italia intera è in lockdown e che non si può uscire se non per strettissime necessità.
Ti incazzi anche con le istituzioni, con chi dovrebbe monitorare le famiglie dei contagiati e che invece ti lasciano in una quarantena non notificata da nessuna parte senza accesso a un tampone, col dubbio di essere infetti o di poter infettare chi abita sotto lo stesso tetto. Infatti solo a maggio tramite un test sierologico a nostre spese io e mia madre abbiamo scoperto di avere gli anticorpi e solo in quel momento abbiamo collegato i vari sintomi della prima settimana di isolamento.
La fortuna ha voluto che tempo un mese mio padre si sia ripreso e sia tornato a casa, nonostante i polmoni devastati dai residui e perennemente senza fiato, dimagrito di quasi 10 kg e moralmente distrutto nel vedere come abbiamo dovuto vivere per un mese, incredulo nel sentire che solo io potevo andare a fare la spesa munita di sistemi di protezione e autocertificazione, basito nel vedermi lavorare da casa (e qui davvero non ho saputo come ringraziare i miei titolari per avermi concesso lo smart working) e sconvolto nel sentire come ce la siamo dovuta cavare in un mese.
E anche lui si è incazzato appena messo al corrente delle restrizioni, sia verso il governo per come si è messo che verso gli idioti che incapaci di rispettare poche e semplici regole, eppure se ne è fatto una ragione e si è adattato (e chi ha genitori anziani sa quanto sia difficile farli ragionare, diventano peggio dei bambini quando si impuntano).
Passato anche aprile è iniziata la fase di ripresa di maggio, dove abbiamo iniziato tutti ad avere un attimo di respiro e un progressivo ritorno alla “normalità”, ovvero lavoro in presenza e ogni tanto qualche uscita non troppo distante giusto per cambiare aria, sempre mantenendo l’attenzione altissima perché tutti e tre già in quel periodo siamo arrivati alla conclusione che la gente alla fine farà sempre il cazzo che vuole e che non ne saremmo usciti tanto facilmente.
E infatti…
Ora, dopo aver raccontato un mese intero per farvi capire come io l’ho vissuto, tornando alla domanda del topic io rispondo
SI.
Ho cambiato molte delle mie priorità della vita, ho iniziato a vedere le persone attorno a me per quello che sono davvero (soprattutto alcuni parenti serpenti) e a stare alla larga da chi è nocivo (in senso ampio), a soppesare pro e contro di ogni cosa, a non dare la famiglia così tanto per scontata (paradossalmente ci siamo uniti più che mai) e in generale a guardarmi le spalle da tutto e tutti.
Personalmente però sono cambiata in peggio: al di fuori del mio nido scatto e sbotto per ogni cosa, sono stanca ed esasperata, diverse volte ho pure fatto l’infame segnalando un paio di volte alle autorità comportamenti della gente che andava contro le normative.
Ho sbottato non so quante volte contro parenti che nel picco di marzo inoltravano fake news via whatsapp, con un paio ho alzato parecchio la voce tanto da arrivare a sbottare a mia madre di non parlarci più di tanto perché sono persone ottuse e imbecilli, che il virus se lo meriterebbero per capire finalmente che le stronzate che inoltrano non gli salverebbero la vita.
Mi parte l’ulcera nel venire a sapere che i furbi fanno letteralmente il cazzo che vogliono, convinti che non succede niente a rincasare tardi o a girare senza le protezioni, senza ragionare sul fatto che per le cose brutte l’essere umano è un imitatore provetto e da uno che sgarra passiamo a centinaia/migliaia di persone. Peccato che con una PANDEMIA MONDIALE non sia proprio il caso, di fronte ai MILIONI di morti nel mondo ci si sdegna più per il fatto di non andare al centro commerciale alla domenica.
Sarà che la mia zona è martoriata senza sosta da un anno, perché Brescia non è MAI uscita davvero dallo stato di emergenza, ma io più vedo le persone fare il cazzo che vogliono e più gli sto augurando di prendere ‘sto maledetto covid e di finire in attesa di un posto in terapia intensiva. Di vederla col binocolo, di annusarla ma di non entrarci.
Forse così finalmente la capiscono.
Ah, giusto perché me ne stavo dimenticando, tocco anche il tasto “alla fine è solo una febbre”.
A luglio ho fatto degli accertamenti dopo un bruttissimo episodio dove mi sono sentita i polmoni andare a fuoco dopo 30 secondi di corsetta e dalle radiografie è emerso che, anche in forma lieve, ‘sto bastardo di un virus mi ha rovinato i polmoni lasciando dei residui.
Io l’ho avuto a marzo e a luglio ne ho scoperto i “regalini”.
Tenendo monitorato e con moooooolta calma grazie al cielo sono spariti, facendomi però passare mesi infernali dove dovevo stare attenta a non fare sforzi e dove anche solo ad andare a fare una spesa leggera avevo il fiatone.
Vi ho messi al corrente giusto perché nessuno parla mai degli effetti che ti lascia sull’organismo.
In conclusione: se prima ero una persona non così brutta ora sono proprio pessima
(Perdonate eventuali errori grammaticali ma ho scritto tutto di getto e
no, la segnalazione che mi ha portato a questo topic non la ritengo valida, anzi, invito chi l'ha mandata a riflettere su quello che ha scritto e a farsi un esame di coscienza).