CIao ragazzi ra i vari topic dimitologia...nn vi è quello della mitologia giappa!
vi scrivo qua sotto un po di info su tale mitologia !
che centra coi cdz direte voi?
cetnre...ceh loro sono giappi! come il buon kuru!!!!
Aizen-Myoo
Divinità giapponese dell’amore, adorata dalle prostitute, dai signori feudali, da cantanti e musicisti. Nonostante il suo aspetto feroce (aveva un terzo occhio verticale in mezzo ai due normali, una testa di leone tra i capelli, sei braccia e il volto corrucciato) era considerata come un benefattore della razza umana: Le si attribuiva il potere di calmare le passioni e di stimolare sentimenti di benevolenza e di pietà. Originariamente rappresentava l’amore che cambiava in illuminante desiderio.
Ajari Joan
Sacerdote giapponese del monte Hakkotsu-San (Montagna Scheletrica, o Il monte dello scheletro). Un giorno si innamorò di una fanciulla, un peccato per i sacerdoti buddisti. Divenne allora un Akuma, un demone, e distrusse il suo stesso tempio. Quando fu vecchio riacquistò la ragione e si sedette a pregare. Continuò a borbottare preghiere anche dopo la sua morte, diventando uno scheletro che prega.
Aji-Shiki
Giovane dio giapponese , abbatté la tomba del suo defunto amico. L’edificio cadde dal cielo fin sulla terra, e qui diventò il Monte Moyama
Aji-Suki-Taka-Hi-Kone
Uno dei tantissimi dei giapponesi del tuono. Nacque nel rumore e quando crebbe diventò ancora più rumoroso. Per farlo tacere, gli dèi lo presero in braccio e lo mandarono su e giù per una scala: questo spiega il motivo per cui il rumore del tuono si avvicina e poi si allontana.
Amaterasu
Divinità dello shintoismo, governatrice del Piano del Paradiso, il cui nome significa “la grande dea che illumina il cielo”, o “Colei che brilla nel paradiso”. E’ la figura centrale del pantheon giapponese, e la famiglia imperiale sostiene di discendere da lei. E’ la figlia più vecchia di Izanagi. Era così luminosa e brillante che i suoi genitori la mandarono dal Celestial Ladder su in paradiso, ove governa da allora. Quando suo fratello, il dio delle tempeste Susanowo, prese a devastare la Terra i due si posero alle due estremità della Via Lattea insultandosi a vicenda. Da questo litigio nacquero altre divinità che causarono ulteriori liti. Poi, stanca del fratello, Amaterasu si ritirò in una caverna perché lui era troppo rumoroso, portandosi via il sole e chiuse la caverna con un grosso masso. La sua sparizione privò la Terra della luce e della vita. I demoni governavano la terra. Le altre divinità le offrirono uno specchio, una collana e delle stoffe per calmarla, ma Amaterasu insistette a restare nella grotta insieme al sole. Infine Uzume, la dea del riso, riuscì a farla uscire: prese a ballare una danza allegra e lasciva davanti alla porta, e le risate delle altre divinità risvegliarono la curiosità di Amaterasu. Quando uscì dalla caverna ne sfuggì un raggio di luce (quella che viene chiamata alba). La dea vide il proprio riflesso in uno specchio che Uzume aveva appeso su un albero vicino. Quando si avvicinò per dare un’occhiata, gli dei la afferrarono e la tirarono fuori dalla grotta. Così lei tornò al cielo, portando la vita di nuovo nel mondo. Più tardi creò i campi di riso, chiamti “inada”, e insegnò alla gente a navigare e a coltivare i bachi da seta.
Susano-o fu esiliato a Izumo, dove sposò una vergine che aveva salvato da un drago a cui doveva essere sacrificata. I loro discendenti regnarono sul Giappone finché i discendenti di Amaterasu non li sottomisero.
A Ise (isola di Honshu) si trova un santuario a lei dedicato, in cui si conserva il sacro specchio, simbolo solare (rappresenta il corpo della dea), che Amaterasu diede al nipote Ninigi, insieme alla sciabola e ai gioielli, conferendogli il mandato di governare il Giappone.
Una curiosità: nel cartone animato “Pollon”, dove, per chi non lo sapesse, i Giapponesi hanno rivisitato le leggende greche, c’era una puntata simile, evidentemente ispirata a questa leggenda, in cui Apollo si nasconde in una grotta portandosi via il sole, e Bacco lo fa uscire ballando… Non è bello vedere come una leggenda può adattarsi benissimo anche a una mitologia completamente diversa?
Amatsu Kami
Dèi giapponesi del cielo. Sono i kami celesti e sono eterni. Gli Amutsu-Kami vivono “al di sopra”, e sono opposti agli Kunitsu-Kami, i kami della terra.
Amatsu Mikaboshi
Dio giapponese del male. Il suo nome significa “Venerabile Stella del Cielo”.
Amida
Amida è in Buddha che avrebbe fatto un voto in quarantotto punti, il diciottesimo dei quali sarebbe costituito da questa complessa formula: "se ottengo di diventare Budda, vi rinuncerò se coloro che credono in me e chiedono di entrare nel paese puro (cioè nel luogo dove si è usciti per sempre dalle trasmigrazioni) non saranno esauditi". Amida dunque si fa garante, sotto pena di perdere i propri privilegi di Budda, della certezza che coloro che chiederanno con ardente preghiera di sfuggire al ciclo delle nascite, verranno esauditi.
E’quindi il dio a cui i Giapponesi guardano al momento della morte. Simbolo dell’amore universale, gli si attribuisce la custodia e la difesa delle anime umane contro le tentazioni. Per questi suoi attributi, dunque, ai fedeli che vogliono ottenere la salvezza è sufficiente un atteggiamento di semplice devozione, anche soltanto ripetendo con fiducia il suo nome.È il “signore del Paradiso Occidentale” (dove risiedono i Beati), viaggia su una coppia di pavoni e la sua arma è il loto. Il regno di Amida ha fiori di loto traboccanti di ambrosia che sbocciano su campi con alberi traboccanti di gioielli, tra i rami dei quali cantano uccelli meravigliosi mentre dal cielo suonano melodiose campane. Sopra ciò vi è Buddha con i suoi angeli che lanciano petali al vento.
Anshitsu
Eremo giapponese per solitari monaci buddisti. Il viandante solitario deve essere circospetto nel chiedervi rifugio per la notte, poiché può accadere che l’oscura figura che gli apre la porta sia lo spirito del monaco che un tempo viveva lì.
Ashuku-Nyorai
L’elemento Terra nella cosmologia giapponese. L’espressione indica il potere di rendere manifeste le immagini. Viene chiamato anche “Il Buddha Irremovibile”. Ha la mano sinistra chiusa in uno stretto pugno, che esprime la forza e la feremeza del vero Bodhicitta. La mano destra scende vicino il ginocchio e le dita premono sulla terra. Ciò esprime la capacità di abbandonare le corruzioni della mente.
Assemblea degli Dèi
Nella mitologia giapponese, ogni anno gli dèi si riuniscono nel sacro tempio di Izumo e tengono assemblea al fine di predestinare gli affari amorosi delle persone. Qui si decide chi amerà chi e l’amore di chi sarà ricambiato (Migliaia di lettere all’anno al tempio Izumo! NdA)
Awabi
Demoni marini giapponesi che vivono nei dintorni di Nanao. Divorano i pescatori che affogano e custodiscono una grande conchiglia che contiene luminosi gioielli. Effettivamente è chiamato Awabi anche un mollusco (Haliotis Gigantea) tropicale, pescato il Giappone tradizionalmente da donne (le pescatrici di Awabi), che produce perle barocche dello stesso colore della madreperla, denominate perle abalone oppure perle di Haliotis
Bakemono
Spiriti in possesso di poteri malvagi. Il termine comprende vari spiriti, quali kappa, mononoke (spiriti maligni), oni, tengu e yamanba o yamaubu (una strega delle montagne). Il termine"bake" ha il significato di "qualcosa che si trasforma, che diventa altro, che prende una diversa forma” Un bakemono, altra parola per “cosa che si trasforma” equivalente a “o-bake”, può nascondersi in un ombrello o in una lanterna, ovvero in oggetti comuni di tutti i giorni. E proprio così può venire rappresentato dai bambini nei loro disegni, un ombrello che cammina in una strada di campagna con una faccia che ride oppure come una “chochin obake”, una lanterna che pende dal soffitto al cui interno la candela sembra, a guardare bene, nascondere un ghigno beffardo. Nessuno può dire quando la trasformazione dei comuni oggetti familiari avrà luogo e se sarà benevola o meno. E proprio questa la caratteristica che li rende potenzialmente pericolosi.
Tra gli elementi che più ricordano la trasformazione c’è il fuoco ed è proprio al fuoco che molti “o-bake” sono collegati, con la sua doppia valenza positiva quando riscalda dal freddo o cuoce i cibi e negativa quando distrugge il raccolto o le abitazioni.
Baku
Spirito benevolo giapponese, chiamato “il mangiatore di sogni”. Si dice che i brutti sogni siano causati da spiriti maligni. Quando una persona si sveglia da un incubo, può invocare Baku dicendo: “Baku, mangia i miei sogni”. A questo punto, Baku può essere indotto a trasformare un brutto sogno in buona ventura, mangiando il male. Essendo il Baku uno spirito amico, quindi, i genitori rassicuravano i loro figli della sua presenza per farli dormire serenamente
Alcune leggende lo raffigurano con la testa di leone, il corpo di cavallo, le zampe di tigre e la coda di una mucca. Nel periodo Edo, il Baku divenne una divinità raffigurata su vari dipinti e talismani dell'epoca, perchè si pensava che proteggesse dalla sfortuna e dalle malattie.
Benzaiten (Benten)
Dea giapponese dell’amore, dell’eloquenza, della saggezza, delle arti, della musica, della conoscenza, della buona sorte e dell’acqua. È la protettrice delle geishe, dei danzatori e dei musicisti. In origine era una dea del mare o una dea dell’acqua e sulla cui immagine si basavano le figure di molte dee locali in prossimità dei laghi. In seguito divenne dea della ricchezza e fu associata agli Shichi Fukujin. Benten è raffigurata spesso come una bella donna, che cavalca un drago suonando un biwa (il mandolino giapponese). Ha otto braccia e nelle sue mani tiene una spada, un monile, un arco, una freccia, una ruota e una chiave. Le due mani restanti sono congiunte in atteggiamento di preghiera: ciò viene spesso collegato al fatto che, quando un drago mangiò molti bambini, la dea scese sulla terra per fermare la sua opera crudele. Si dice infatti che Benzaiten abbia fermato il comportamento malvagio del mostro causando un grosso terremoto. Si nascose nelle nuvole sopra la caverna in cui il drago malvagio aveva rifugio, poi scese dalle nuvole, entrò nella caverna, sposò il drago marino e con la sua buona influenza fu capace di porre fine al massacro dei bambini. Quando scese dalle nuvole, l’isola di Enoshima sorse appositamente per ricevere i suoi passi. Durante i giorni dedicati al serpente in Giappone si possono trovare moltissimi templi della dea che offrono disegni votivi raffiguranti un serpente. Si dice anche che mettere un serpente nella borsa (o nel portafoglio) porterà salute e prosperità. Nell’arte Benzaiten è spesso dipinta circondata da serpenti bianchi o incoronata con un serpente bianco. Altre volte è rappresentata il un drago marino, o accompagnata da un enorme serpente bianco dalla testa umana chiamato Hakuja (serpente bianco, conosciuto anche come Ugajiin) che è considerato il suo compagno. Ancor oggi, nonostante molti dei miti riguardanti Benzaiten sono stati dimenticati, i Giapponesi credono che vedere un serpente porti gran fortuna.
Bimbogami
Dio giapponese della povertà, e compagno delle famiglie, che cercano in tutti i modi di liberarsi di lui (poveraccio… Ma del resto, chi non lo farebbe? NdA). Per farlo si eseguono rituali particolari. Il maestro dei rituali è Tessen Sakurai, che stabilì un piccolo tempio su una collina di un villaggio rurale a 200 km da Tokyo. Durante le vacanze di capodanno molte famiglie passano al tempio maledicendo la propria povertà e cercando di sbarazzarsi di Bimbogami.“Tu sei nato con il dio della povertà ed egli vive nel tuo debole cuore…” dice Sakurai, tendendo un bastone rosso a coloro che vengono per pregare.
Inoltre ci sono rituali per buttare fuori di casa il malvoluto dio: in un vecchio hifukidake (un tubo di bambù usato per cucinare) si mette una piccola moneta di rame, poi viene recitata una formula, e alla fine il vecchio utensile viene buttato o dalla finestra o dalla porta principale, in strada., o buttata in un fiume nelle vicinanze. Ciò è considerato equivalente a buttar fuori di casa Bimbogami. Questo dio è stato menzionato per la prima volta nel periodo Edo, quando molta della popolazione urbana soffriva di una tremenda povertà. In giapponese i più poveri si chiamano ancora “bimbogami”.
Bimbomushi
Il termine giapponese che indica l’insetto “xestobium rufovillosum” (“orologio della morte”… Uno scarabeo.) e significa letteralmente “insetto della povertà”. E’il servo di Bimbogami, per cui si crede che il suo picchiettare sul legno sia presagio di povertà: quindi se si hanno Bimbomushi in casa è d’uopo fare il rituale della moneta (vedi Bimbogami) come precauzione: in questo modo la povertà non arriverà.
Binzuru Sonja
Dio delle cure e della buona vista. Visto che non è in grado di far cessare le proprie sofferenze aiuta gli altri a farlo.
Bishamonten
Dio giapponese al quale sono attribuite molte funzioni, ma che è conosciuto principalmente come dio della guerra, dispensatore di salute e protettore di coloro che venerano il “Loto della Giusta Legge”. Fu invocato con successo dal Principe Shotoku, nel 587, durante la campagna contro le famiglie giapponesi anti-buddiste. Protegge contro i demoni e le malattie, ed è uno degli Shitenno, guardiano di uno dei quattro punti cardinali (il Nord): Colui che sa tutto, Colui che sente tutto all'interno del reame, Colui che sta sempre ascoltando, completamente versato negli insegnamenti del Buddha (per chi ha visto i Cavalieri dello Zodiaco: Non è simile al Cavaliere di Venus? NdA).
Bishamon è anche uno degli Shichi Fukujin. Nell’iconografia ha l’aspetto di un re potente con indosso una completa armatura, con una lancia in una mano e una pagoda nell’altra. Questa pagoda simboleggia la divina casa dei tesori. Egli è sia un protettore che un dispensatore di questi tesori: difatti li divide solo con coloro che “sono degni”.
Bosatsu
La forma giapponese del sanscrito bodhisatva, una manifestazione del Buddha nel passato, nel presente o nel futuro. Anziché entrare nel nirvana, fuggendo così il peso dell’esistenza individuale, un bodhisatva ha deciso di rimanere sulla terra per fare del bene all’umanità.
Byakko
Uno degli Shishin, guardiano dell’Ovest.
La Tigre è associata all’autunno, al bianco, al metallo, all’elemento del vento e alla virtù della rettitudine. Quando un pezzo di metallo durante un funerale è messo sulla tomba viene fatta una connessione con il dio, che combatteva gli spiriti malvagi che minacciavano la tomba. Una tigre di giada bianca veniva utilizzata nell’adorazione della divinità.