Saint Seiya GS - Il Forum della Terza Casa


Autore Topic: Contest Mitologico II Edizione! [racconto 4/5]  (Letto 1408 volte)

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Contest Mitologico II Edizione! [racconto 4/5]
« il: 09 Giugno, 2009, 20:18:11 pm »
RACCONTO N°4

“Hasgard del Toro ad Hasgard.- La storia di Hasgard del Toro e di Cappuccio Tremante”

Introduzione-
Siamo nel XVIII secolo, un periodo che per il nostro mondo ha significato molto, sia in Europa che fuori dall Europa, come la Rivoluzione Francese o la Rivoluzione Americana, ma forse non tutti sanno che altri avvenimenti di grande importanza avvengono magari all’oscuro di molti. Infatti si dice che ogni 200 anni circa sin dall'epoca del Mito si ripetono le Guerre Sante tra gli DEI.
Gli Dei, entità misteriose , occulte e potenti, alcuni benevoli, altri malevoli, altri che guardano l'umanità con indifferenza o con disprezzo o con amore. Ogni zona del mondo è sotto l’ influenza di diverse Divinità. I mari sono sotto l’influenza di Nettuno, il freddo Nord sotto il dominio di Odino, l’Europa sotto l’influenza di Athena, il  mondo degli Inferi e’dominato da Ade, l’Egitto e’ il dominio di Osiride ed Horus,ecc..
 In questo Secolo sta infatti per ripetersi la Guerra Santa tra la Dea della Giustizia, Athena ed il Dio degli Inferi, Ade, per l'egemonia della Terra!.
E quando I malvagi si manifestano nel mondo , fanno la loro comparsa i Paladini della Speranza. Essi sono..
...I Cavalieri di Athena! Per mantenere la Pace e la Giustzia sulla Terra, essi vestono l’Armatura che della loro Costellazione Protettrice porta il nome, e si battono a costo della loro stessa vita! I loro pugni squarciano il cielo e fendono la terra!!
Tali incredibili Combattenti dai mistici poteri si dividono in 3 grandi tipologie, I Cavalieri di Bronzo, che formano la colonna portante di tale manipolo di Eroi, poi I Cavalieri d’Argento, uomini potentissimi con poteri sovrumani, ed infine I Dodici Cavalieri d’Oro, che formano l’Elite dei Cavalieri d’Athena, i cui poteri si dicono essere vicini a quelli degli dei Stessi, e si vestono con le Armature più resistenti mai create, le ARMATURE D’ORO!!
Tra essi, spicca per forza fisica,velocità,resistenza,dedizione ad Athena,Onore,simpatia generosità e bontà, il colosso dai lunghi capelli biondi, Hasgard del Toro. Anzi per sua stessa scelta Egli abbandonò pure il suo nome proprio in nome della sua Dea, per mantenere solamente quello della stella principale della sua costellazione ALDEBARAN del Toro!
Tale esempio di rettitudine e forza era benvoluto da tutti I cavalieri , più anziani o più giovani, anzi Hasgard( no ora Aldebaran !) era l’idolo di tutti I cavalieri più giovani ,sia di bronzo che d’argento che d’oro. E proprio per questa sua peculiarità egli girovagava spesso in lungo ed in largo per il mondo per trovare nuovi ragazzi volenterosi ed in grado di poter sprigionare il Cosmo che è sopito in ogni essere umano, prerogativa di ogni Cavaliere di Athena. Uno di questi suoi viaggi lo portò nell’ estremo Nord dell’Europa, entro i confini del regno di Hasgard, di cui lui stesso in passato portava il nome, forse perchè proprio nato in quei luoghi, dove le gesta di fieri combattenti di grande corporatura e dai capelli biondi come lui nei tempi antichi fecero tremare il mondo intero.

Storia-.

Il colosso dai lunghi capelli dorati,vagava vestito di pelli e coperto da un lungo mantello per la desolata landa congelata ,in una notte di tempesta. Il suo nome era Hasgard, forse perchè nato prorpio in quei luoghi, ma ora si faceva chiamare Aldebaran del Toro, essendo diventato da tempo un Cavaliere d’Oro di Athena, anzi forse il piu valoroso di tutti ed il piu fedele alla Dea, talmente fedele e devoto da aver rinunciato al suo vero nome. Un lampo squarciò il cielo e Aldebaran vide in lontananza un piccolo casolare, visto il terribile maltempo decise di provare a chiedere ospitalità, il suo viaggio sarebbe poi continuato la mattina dopo.
Bussò all’ uscio, poi una voce chiese-“Chi è?”
-“Un viandante che si è quasi perso nella tormenta”
-“Come ti chiami mio buon signore?”
-“Il mio nome è Aldebaran.La prego di farmi entrare , anche solo per qualche ora per riscaldarmi, va bene anche nella stalla.”
La porta si aprì di una spanna appena-“Permetteteci di vedervi in faccia signore,prima di togliere la catena. Eh, sono tempi difficili e senza legge questi.” Chi parlava così era un vecchio che reggeva una lanterna , e dopo aver osservato il viaggiatore lo fece entrare.
La moglie del contadino, che sbirciava ansiosa da sopra la spalla del marito chiese -“Chi è marito mio? Non credi che il viandante possa avere notizie di nostro figlio Himir?”
Ed il vecchio –“E che vuoi che ne sappia? Si vede benissimo che è un gran guerriero, e lo si nota subito, il mantello e’ ricco anche se zuppo ed ha occhi onesti e sinceri e guarda che corporatura! Che vuoi che ne sappia lui di Himir?”
“Oh, il mio povero Himir! Che ne sarà di lui?”
“Su su cara, vedrai che Himir si starà trovando la sua strada ed il suo posto nel mondo, intanto occupiamoci del forestiero”.
Mentre mangiavano una povera zuppa, il vecchio raccontò una triste storia.Un tempo lui e sua moglie erano benestanti ed avevano anche molti servi, ma le cose erano andate male, alcuni anni di raccolti poveri e troppo gelo, le vacche erano morte ed il loro unico figlio, Himir si vide costretto ad andare a cercare fortuna nella capitale , Hasgard dove regnava re Hulf.
“Vostro figlio è dunque alla corte di re Hulf?” Chiese Aldebaran.
“Proprio così mio buon signore”.
“Pensavo di recarmi prorpio lì, così domattima mi indicherete la strada, e io gli farò avere vostre notizie!”
Il mattino dopo , dopo aver avuto tutte le informazioni del caso, Aldebaran lasciò un sachetto di monete d’oro ai gentili padroni di casa e promise di portare notizie al figlio.
Passò ancora una giornata ed alla sera Aldebaran giunse alla capitale ed al Palazzo di re Hulf.Vi era un grande via vai ed anche lui entro nel palazzo, era ora di cena ed i servi stavano portando i piatti sulle lunghe tavole della sala comune del palazzo. Dentro era piuttosto buio ed in un angolo Aldebaran scorse qualcosa di assai strano. Fermò uno sguattero e chiese –“Ehi,un momento! I miei occhi mi ingannano o quello è davvero un mucchio di ossa?”
Il servo rispose-“Ci vede benissimo signore, si tratta prorpio di un mucchio di ossa”.
“E chi sono i carnivori che le hanno spolpate? E che, ma quel mucchio è alto più di un metro!”
S’accostò agli ossami e le sue narici colsero un odore ripugnante di carne marcia,poi scorse una mano che,uscendo da sotto il mucchio, deponeva un osso sopra gli altri.La mano andò tastando in giro e s’arrestò accanto al piede di Aldebaran.Poi dal mucchio di ossa emersero un ciuffo di capelli arruffati sotto un cappuccio di cuoio lacero e due occhi sgomenti, e Aldebaran scorse il volto sudicio di un giovane.
“ Per gli dei! Che cosa è mai questo!” Gridò Aldebaran –“Si può sapere chi sei e perchè mai stai nascosto sotto un cumulo di ossa puzzolenti?”
“Il mio nome è Himir, ma mi chiamano Cappuccio Tremante”.
“Ah! Ed è così che che fi la fortuna della tua famiglia? Ammassando un tesoro di ossa fetide e gettando il tuo onore e quello della tua famiglia nella spazzatura?” Chiese sgomento e quasi adirato Aldebaran.
“Non sono per niente fetenti signore ,anzi alcune sono fresche.Ad ogni pasto me ne danno un bel po’”.
Il ragazzo cercò di evitare lo sguardo di Aldebaran ma lui notò bene i suoi occhi, pieni di timore, ma limpidi e puri, e nel suo animo si adirò ,ma si dispiacque anche.
“Come sarebbe a dire?”
“Be signore ecco, gli uomini qui presenti ad alcuni, piace scherzare. Oh non ho niente da ridire sul loro conto, intendiamoci,solo che se la spassano un pochino,ecco tutto. Ed ogni volta che si siedono ad un banchetto,quando hanno finito di mangiare, le ossa le tirano a me. E’ una specie di gara a chi mi colpisce più volte, e per me l’unica maniera di difendermi consiste nel restare a riparo di questo mucchio d’ossa che ho eretto.”
Aldebaran lo guardò indignato-“Mai udito nulla di piu vile e disonorevole”-commentò-“Cappuccio Tremante ,eh? Te lo meriti , questo soprannome.”
“Ma che dovrei fare ,signore?” –chiese Cappuccio Tremante. –“Guarda questo bernoccolo sulla tempia,e guarda quest’occhio come è gonfio  nero! Qui che mi ha colpito Erik Fortebraccio ieri sera! Non fissatemi a quel modo , ve ne prego, signore!”
L’idea che Himir fosse tanto vile e che così facendo gettasse anche fango sul nome della sua famiglia e dei suoi genitori che lo pensavano a cercare fortuna e gloria, indignava Aldebaran , che afferrò il ragazzo per il collo e, scalciante ed urlante, lo trascinò attraverso la sala ad un pozzo vicino. Lo immerse più volte dentro l’acqua finchè la sporcizia ed il puzzo delle ossa fossero scomparsi. Quindi bagnato fradicio lo riportò nella sala e lo piazzò ad una tavola. Tutti i presenti erano intenti a mangiare avidamente , e Cappuccio Tremante mostrò di meritare il suo soprannome: tremava tanto che il piatto tintinnava sulla tavola.
Himir sussurrò ad Aldebaran-“Guardi signore! Quello a capotavola è Erik Fortebraccio, come vedi quel demonio sta spolpando un grosso stinco”. Aldebaran lanciò un’occhiata nella direzione indicata dal ragazzo-“Intendi dire quel grassone scarmigliato con i baffoni all ingiù ed il naso che sembra una barbabietola?”-chiese.
Himir era più preoccupato che mai dato che Aldebaran aveva parlato ad alta voce-“Oh, signore”-sussurò-“ti prego abbassa un pò la voce...”.
“Piantala piagnone! Cerca di metter su un po’ di spina dorsale! E comunque quell’ Eirk ci penserà due volte a lanciare ossa o altri oggetti nella mia direzione! To, prenditi questo bel pezzo di carne e gustatelo bene.”
Ma Erik Fortebraccio aspettava solo di aver raccolto abbastanza “proiettili” da lanciare.
Finalmente emise un gran rutto e, rivolto ad un vicino , sbraitò-“Ehi! Chi è quel forestiero che ha messo piede in sala e, peggio ancora, ci insulta mettendoci anche quell’inetto di Cappuccio?”- “Non lo so Erik” gli risposero -“E’ la prima volta che lo vediamo.Comunque sembra un tipo ben piantato:direi addirittura un colosso! E mi sembra abbia anche un certo fegato.”- “Lo sfiderò”- disse Erik Fortebraccio, ed alzò lo stinco che aveva finito di spolpare.
Himir mangiava la sua carne di gusto:da lungo tempo non ne assaggiava. Lanciò un’occhiata ad Erik Fortebracio , ed immediatamente si tuffò sotto il tavolo urlsndo-“ Stia attento signore!” Si udì un sibilo, seguito da un forte tonfo e Himir serrò gli occhi incominciando a gemere -“Dove è il mio mucchio d’ossa sotto cui nascondermi?”
In quella s’udì un altro sibilo ,un secondo botto ed un rumore di arredi infranti.Himir sbirciò da sotto il tavolo.
Aldebaran era ritto in piedi , si ergeva in tutta la sua statura, con gli occhi fiammeggianti d’ira ed il posto di Erik Fortebraccio era vuoto. Aldebaran aveva afferrato il grosso osso al volo e l’aveva rilanciato ad Erik, colpendolo con violenza in mezzo alla fronte e facendolo precipitare tra panche e sgabelli rotti.
Ed adesso gridava-“ Chi vuole ora provare ancora la propria abilità contor Aldebaran del Toro? Che si provi a lanciarmi contro qualcosa!Tu che sei accanto ad Erik e che sembri essere suo amico, prova a lanciarmi qualcosa, un altro osso o che so io!”
“Osso? Quale osso?Ah intendi dire questo?”- balbettò il vicino di posto di Erik con un sorrisetto stentato-“Sto solo mangandone la carne signore. Non vedi? Nessuna intenzione di lanciarlo a chicchessia!” E prese a morderlo.
“Esci da li sotto ragazzo! E finisci la tua carne!”-Tirò fuori il ragazzo da sotto il tavolo, spinse in la due commensali per fargli posto.
Quando Erik si fu ripreso , corse da re Hulf, il quale però non era uno sciocco e mandò a chiamare Aldebaran per sentire anche la sua versione.
"Salve forestiero, il mio guerriero dice che si è rotto la testa,ma non urtando contro lo stipite di una porta..."
"Con tutto il rispetto per la vostra maestà, devo dire chela cosa mi lascia del tutto indifferente."
"Come ti chiami ,straniero?"-"Gli uomini mi chiamano Aldebaran del Toro, sire."
"Cosa ti porta da queste parti?" -" Sono qui per affinare le mie conoscenze e le mie tecniche,mettendo il mio braccio al servizio di chi ne può avere bisogno"
"Vorresti forse rimanere un po' di tempo qui? Ho sempre bisogno di uomini forti e coraggiosi!" -"Re Hulf, la mia intenzione era questa,mad opo quello che ho visto non ne sono più sicuro. Potrei rimanere qui ad offrirti i miei servigi per un po' ,se voi prendeste quel ragazzo che chiamano Cappuccio Tremante nel vostro seguito!"
Il re ed i sui uomini non poterono trattenere le risa,ma alla fine Re Hulf ordinò-"Silenzio! Non vedo una gran stoffa in Cappuccio Tremante, ma comunque sono disposto a metterlo a tua disposizione sino a Capodanno perchè dia prova di se!"
"La ringrazio Maestà!"- Rispose Aldebaran.
L'inverno non fu facile alla corte di re Hulf , come non lo furono i tre inverni precedenti:infatti da quasi quattro anni, in quel periodo un mostro alato usciva volando da chissà dove per divorare il bestiame della città e danneggiare gli edifici.
Tale mostro era un essere mitologico che si risveglia dal sonno ogni qualche centinaio d'anni,uno dei più temibili,antichi e potenti esseri mitologici, UN DRAGO!
In questi ultimi anni in cui si era risvegliato non aveva fatto però troppi danni, a patto che nessuno lo disturbasse le sue vittime erano infatti solo vacche e buoi. L'anno prima però prima che se ne andasse a dormire una decina di guerrieri ebbri si erano avventati contro la creatura che li uccise tutti.
I giorni passarono e Himir ed Aldebaran stettero spesso insieme, il Cavaliere notò che il ragazzo era sveglio e volenteroso, capiva che in fondo era un buon ragazzo, ci voleva solo qualcuno che credesse in lui, e lo aiutò a cercare di avere più fiducia in se stesso, spronandolo anche con insulti e urla , ma anche con gentilezza. Per passare il tempo lo addestrava facendogli fare esercizi fisici e meditativi , per fortificargli sipirto e corpo.
La vigilia di Capodanno , i seguaci di re Hulf erano tutti radunati accanto i braceri,dietro le porte ben sbarrate. Un vecchio borbottò che ai suoi tempi si stava meglio e certi esseri non si aggiravano nella notte e che il Capodanno era tempo di gioie, non di dolori. Allora Aldebaran chiese di cosa avevano paura e glielo spiegarono,ed uno commentò-"Non parliamone più! Magari quest'anno non arriverà! Se ne parliamo invece c'è il rischio di attirarlo qui!"
Il vecchio ricordò che negli ultimi anni era sempre arrivato a Capodanno.E come per dargli ragione si sentì uno sbuffare e raspare oltre il portone.
Gli uomini incominciarono a fuggire inciampandosi sugli sgabelli o scontrandosi uno contro l'altro. Arrivò in quel mentre il Re attirato dal frastuono, gli spiegarono che il mostro era all'esterno del palazzo ed infatti si sentirono i rumori divenire più forti.
"Zitti! Fatemi sentire" Ordinò il Re.Lo sbuffare si mutò in latrato-"Manica di vigliacchi! Vi dite uomini voi? Aprite le porte!Questo non è un mostro!" Il rumore fuori divenne un guaito e appena le porte furono aperte entrò un grosso cane dal pelo rosso."E' Gunnar il mio cane da caccia stolti! Non sapete riconoscere l'abbaiare di un cane ?"
"Mi sono stancato! tra voi non  c'è nessuno che abbia il coraggio di affrontare questa minaccia?"
"Andremo noi!" Tuonò Aldebaran portando con se Himir. "Oh, non io signore la prego!"-"Si prorpio tu,così diventerai un uomo e riprenderai il tuo onore che ormai si è perso da tempo sotto un mucchio di ossa marce..." Trascinando il ragazzo per la collottola Aldebaran usci all'aperto. Era sera e tutto silenzioso, niente e nessuno si muoveva all'esterno della fortezza. Le porte vennero richiuse dietro di loro, che rimasero all' aperto ad attendere.
Dopo qualche ora il ragazzo disse-"Fa freddo Signore,siamo qui da ore ma ancora non si è visto nulla,possiamo rientrare?"-"To' ragazzo copriti con il mio mantello, aspetteremo sino all'alba."
"Guarda signore, l'alba sta spuntando. Guarda quella luce dietro gli alberi! Possiamo rientrare?". "Mi sembra un po' presto per l'alba e poi...da quando in qua il sole sorge ad occidente??"
Himir emise uno strillo,balzò in piedi e tentò di fuggire,ma Aldebaran lo afferrò per i pantaloni. "E no caro mio non te la svignerai così".
In quel mentre l'enorme bestia atterrò vicino a loro, enormi occhi ardenti, fauci emananti odore di zolfo, una pelle ricoperta da scaglie molto spesse, e degli artigli acuminati... una perfetta macchina della distruzione. Le fauci scattarono in avanti velocissime, nessuno potrebbe pensare che una creatura così grande celasse una così elevata velocità. Himir piagnucolò "No! No! No!" E cercò di nascondersi in un angolo gridando ad Aldebaran di fuggire anche lui, ma, con suo grande sgomento, il colossale guerriero si avventò a mani nude contro l'enorme bestia e con le mani fermò le fauci che cercavano di inghiottirlo. I denti acuminati lacerarono le carni del possente guerriero, e si trovarono così in una posizione di stallo, il dragone cercava di schiacciare con le prorpie mascelle il colossale guerriero e quest ultimo cercava di spalancare tali fauci sempre più. I muscoli di Aldebaran erano tesi allo spasimo , madido di sudore però sorrideva spavaldo.
Urlò ad Himir " Ragazzo! Presto! fa vedere di essere un uomo! ora lo tengo impegnato! colpiscilo! prendi qualcosa, fa qualcosa!" Il ragazzo rispose -" Te lo avevo detto! Te lo avevo detto che ci avrebbe ucciso!" ed incominciò a fuggire.
Corse qualche metro e sentendo i gemiti di Aldebaran e un lungo ringhio del Dragone si voltò. Fra se e se pensò -Per Odino, non posso starmene qua con le mani in mano mentre Aldebaran viene divorato vivo, lui crede in me!- Ed ad alta voce-"Attento signore! Quel brontolio che emette! Forse sta per sputare le sue fiamme!" E corse a testa bassa contro il gigantesco mostro. Himir sentì pulsare qualcosa dentro di lui , per la prima volta nella sua vita capì di poter essere utile a qualcun altro e con tutte le sue forze colpì il drago sotto il collo con una lancia che aveva raccolto vicino alle mura. L'enorme bestia quindi si mosse , più stupita che danneggiata, ma allentò la presa e si staccò da Aldebaran, ed inalò ,pronta ad emetere la sua fiamma.
In quel mentre qualcosa successe, ora libero dalla morsa del dragone, il colossale guerriero subì un cambiamento, un lampo dorato scese dal celo, ed una magnifica corazza dorata lo rivestì totalmente proprio nel momento in cui il drago lanciò una fiammata mortale. Il Cavaliere d'oro, ora protetto,riuscì a difendersi grazie alla sua corazza e fece anche in modo che le fiamme non lo oltrepassarono così Himir non fu colpito.
Himir, sbigottito e affascinato dalla potenza di Aldebaran rimase come inebetito a guardarlo.Come un lampo il Cavaliere d'Oro si avventò sul drago tempestandolo di colpi, usando il suo colpo segreto, il GREAT HORN lo scagliò lontano,ma anche il drago era protetto da una pelle spessa ed imenetrabile formata da scaglie centenarie.
Lo scontro era quindi ancora in stallo.
Nessuno dei due contendenti sembrava poter prevalere, entrambi dotati di attacchi devastanti e di difese impenetrabili.
Il Drago assalì d'un tratto il Cavaliere d'Oro , le sue fauci si chiusero sul corpo di Aldebaran,ma non riuscirono a penetrare l'Armatura, ma riuscirono a trattenerlo, il Cavaliere incominciò a colpirlo violentemente sulla testa,ma il drago emise di nuovo la sua fiammata a dsitanza ravvicinata. Il cavaliere, nonostante fosse estremamente ben protetto non potè reprimere un urlo di dolore cauatogli dall elevato calore della fiamma del drago talmente vicina a lui. Quest'urlo scosse nell animo il giovane Himir che con un urlo disumano si scagliò nuovamente contro il drago colpendolo ripetutamente con le nude mani, facendo però poco più che il solletico all'enorme mostro.
Himir sentì crescere la rabbia dentro di se, come un vulcano sopito sentì un'energia sconosciuta fuoriuscire da dentro di se, ed un colpo lucente partì da il suo pugno mentre stava per colpire il drago sotto l'ala. Il corpo del Drago, inaspettatamente venne perforato da tale attacco, e copioso il sangue sgorgò da tale ferita, inondando il giovane, ed il corpo del drago collassò a terra schiacciandolo.
Sbigottito, Aldebaran subito sollevò quasi senza sforzo il gigantesco corpo ormai esanime del Drago scaraventandolo via, e si prodigò a far riprendere fiato a Himir, che miracolasamente era sopravissuto.
Himir era ricoperto dal sangue del drago e qundi Aldebaran sorrise e comprese. " Incredibile,ma penso che si sia avverata una cosa curiosa. Conosco una leggenda, essendo pratico di questi posti, riguardante coloro che nati ad Hasgard che uccideranno un drago e si bagneranno nel suo sangue...probabilmente in te era celata un'antica potenza, che noi ,Cavalieri di Athena , chiamiamo COSMO."
"Cosmo?"-"Si, un energia che è in tutti noi ,ma solo alcuni possono svilupparla, cercando di salvarmi, oltre al tuo onore hai anche fatto fuoriuscire da dentro di te questa tua peculiarità che era sopita, ora ti consiglio di vivere rettamente, ed andare a parlare con il celebrante di Odino, vedrai,dopo quello che ti è successo, ti aspetterà una vita intensa qui...HAHAHA! Sai , forse, un giorno noi potremmo essere rivali od addirittura nemici,ragazzo mio, e ricordati, non è stato un caso ciò che è successo, che tu mi abbia conosciuto faceva parte del tuo destino, come quello di colpire il Drago con tutta la tua rabbia nel forse suo unico punto debole, non è stata FORTUNA o CASO, ma DESTINO! Ricordalo!"
"No, signore, anzi volevo dire , Aldebaran el Toro, io giuro che mai e poi mai leverò la mano su di Lei! Lei...TU, tu mi hai aperto gli occhi, e se mai potrò, spero di poter ripagare il tuo affetto e le tue attenzioni"
"Allora addio, o arrivederci, giovane Himir, l'Ammazzadraghi! Fa si che di non perdere mai più l 'onore che hai ritrovato oggi! Se ti rifugerai di nuovo sotto cumuli di Ossa verrò a bastonarti! AHAHHA! "
E così dicendo , Aldebaran si voltò e mentre la folla usciva ormai non più impaurita dalla fortezza,lui se ne tornò da dove era venuto, portando nel suo cuore l'amicizia con il giovane Himir, che porbabilmente sarebbe diventato il futuro God Warrior
(i Guerrieri di Odino) del Drago del Nord.  


NOTA:
Spoiler
Tale racconto e’ una rielaborazione di uno dei miti su Bödvar Bjarki ( “La Storia di Bjarki-Battaglia e Cappuccio Tremante”) che è un eroe che compare nelle leggende su il re di Danimarca Hrolf Kraki(nella storia l'ho io ho ribattezzato Hulf). Alcuni sostengono che tale Bjarki Bodvar (trad.Bjarki Battaglia) e l’eroe Beowulf siano all’origine del mito, la stessa persona!
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Saxidar

RACCONTO N°5 ---> LEGGI
« Ultima modifica: 16 Giugno, 2009, 22:07:08 pm da nfscarbon4 »
Una volta serbavo molto rancore per il mio destino. Però ora provo solo gratitudine!
In un attimo così breve della vita rispetto all’immensità del tempo, ho avuto la fortuna di incontrarvi.. fratelli!

Saint Seiya GS - Il Forum della Terza Casa

Contest Mitologico II Edizione! [racconto 4/5]
« il: 09 Giugno, 2009, 20:18:11 pm »