Saint Seiya GS - Il Forum della Terza Casa


Autore Topic: Contest Mitologico III Edizione! [racconto 3/6]  (Letto 1505 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline nfscarbon4

  • Vice Pope
  • *
  • Post: 7079
  • Cosmo: 463
  • Sesso: Maschio
  • Ikki di Phoenix, devoto Cavaliere di Atena
    • Mostra profilo
    • La Terza Casa
    • Awards
Contest Mitologico III Edizione! [racconto 3/6]
« il: 12 Dicembre, 2009, 14:35:38 pm »
RACCONTO N°3

ASGARD: THE MJOLLNIR CHRONICLES

1 – COLUI CHE INSEGUE LA SALVEZZA

Loki sentì la porta sbattere con violenza. Un boato che durò un solo istante, ma che trafisse il suo cuore colpevole come mille dardi infuocati. Subito dopo, un rumore di passi pervase tutta la casa, dirigendosi lentamente proprio verso la stanza in cui lui si trovava. Un rumore di passi simile a tanti altri, e naturalmente sarebbe stato impossibile per chiunque riconoscere da quel suono l’identità della persona appena entrata in casa. Impossibile per chiunque, ma non per Loki. Non aveva alcun dubbio, avrebbe riconosciuto quella camminata tra centinaia e centinaia.. era sicuramente lui, ne era certo.. e nonostante fosse ancora ignaro di quanto appena accaduto, il suo istinto lo stava guidando proprio verso QUELLA stanza. Loki si voltò verso il letto della stanza, e diede un’ultima occhiata a quanto aveva appena fatto. Sentì chiaramente il suo cuore battere all’impazzata, mentre alcune gocce di sudore cominciarono a cadere dalla sua fronte, con un ritmo perfettamente scandito dal rumore di quei passi, ormai vicinissimi. Ma lo smarrimento durò solo un istante.. doveva mantenere la calma e credere nelle sue capacità.. era pur sempre il più astuto di tutti gli dei di Asgard, ed inoltre era avvezzo a cacciarsi in situazioni come quella.. quindi se non si fosse fatto prendere dal panico, avrebbe trovato un modo per cavarsela anche questa volta. Forte di questa convinzione, Loki si voltò verso la porta della stanza; proprio in quel preciso istante il rumore di passi lo raggiunse, e Thor si rivelò a lui in tutta la sua maestosità e imponenza.
“Loki, cosa ci fai in casa mia?” Furono le sue prime parole. Loki non fece in tempo nemmeno ad abbozzare una risposta, che Thor trovò da sè la risposta che cercava. Sul letto della stanza giaceva Sif, sua moglie, profondamente addormentata, circondata da ciocche di dorati capelli.
“Loki.. tu.. come hai osato tagliare tutti i capelli a mia moglie??” Un ruggito, simile a mille tuoni, si impadronì della stanza, mentre gli occhi di Thor iniziarono a bruciare del fuoco dell’ira. Loki cercò con calma ostentata di non mostrare segni di cedimento, e provò a reggere all’immenso peso di quello sguardo. “Non preoccuparti, Thor” iniziò a dire, improvvisando al momento un discorso che potesse in qualche modo salvarlo “credi forse che io potessi fare uno sgarro del genere a te senza aver prima pensato ad un modo per rimediare? Io.. io..” I suoi occhi si socchiusero per un istante, come per ricercare la massima concentrazione; in un attimo, trovò una soluzione “io farò fabbricare dagli elfi una capigliatura dorata; oltre a sostituire le ciocche che ho tagliato a Sif, per sostituire in modo più che degno le ciocche che le ho tagliato!”. Thor guardò Loki negli occhi, senza battere ciglio, senza compiere un movimento, senza quasi respirare.. Loki tentò di fare altrettanto, in attesa di ricevere una risposta.. ci fu un attimo di silenzio, un attimo interminabile che venne inesorabilmente scandito dai leggeri sussurri di Sif beatamente addormentata lì accanto. Uno.. due.. tre.. quattro sussurri furono uditi, poi finalmente Thor distolse lo sguardo e si pronunciò, sotto lo sguardo di Loki che iniziava a tradire un po’ di ansia e preoccupazione “D’accordo. Ma niente scherzi questa volta, altrimenti nulla di quello che mi dirai potrà salvarti. Ora vattene, e cerca di non ritornare senza il mio permesso” Loki se ne andò in silenzio, soddisfatto di se stesso; ancora una volta aveva fatto ciò voleva, e ancora una volta non aveva dovuto pagare quasi alcuna conseguenza per le sue azioni.

2 – COLUI CHE DOMINA IL METALLO

Un timido sole stava tramontando, pronto da lì a breve a lasciare Asgard sotto la custodia di centinaia di stelle splendenti. Sotto l’ormai fioca luce emanata dal cielo rossastro, fiumi di elfi facevano ritorno a casa dopo una dura giornata di lavoro, riempiendo ordinatamente le strade come in una lunghissima processione. Solo in un minuscolo punto disperso nelle lontananze, il lavoro conitnuava senza sosta, incurante dell’ora che iniziava a divenire tarda. SI trattava della bottega dei fabbri Brokk e Sidri; lì non c’erano orari, non c’erano soste, c’era solo l’incessante rumore dei martelli che picchiavano sul metallo rovente, alternato dal continuo sbuffare dei mantici e dallo scoppiettio del fuoco nelle fornaci. Una sorta di melodia, che si ripeteva sempre con la stessa sequenza e sempre con lo stesso ritmo. Un ritmo diverso avrebbe significato una piccola imperfezione nel processo lavorativo, e per Brokk e Sidri l’imperfezione nelle loro opere non era un’opzione ammissibile.
“Buona sera Brokk”
Al suono di quella voce proveniente dall’uscio della bottega, Brokk alzò leggermente lo sguardo dal mantice che stava manovrando con destrezza; dopo una breve istante, chiuse gli occhi e sospirò profondamente.
“Che cosa ci fai qui, Loki?” rispose con voce seccata.
“Oh, nulla di che. Sono appena stato nella bottega di alcuni amici elfi a ritirare alcune cosette.. e ne ho aprofittato per venire a farti visita”
Brokk diede freddamente una seconda occhiata a Loki. In una sacca dietro la schiena, si sciorgevano una lancia di ottima fattura, il modellino di una nave e una sorta di parrucca dorata.
“Sarebbero quelle le ‘cosette’ ?“ chiese poi con aria indifferente.
“In effetti, ho sbagliato a chiamarle in quel modo. Si tratta di oggetti unici che donerò agli Thor, Odino e Frey; hanno  fattezze impeccabili e dalle potenzialità immense.  Non esiste nulla di simile in tutta Asgard, e mai esisteranno doni migliori questi” rispose Loki con un sorriso sornione che sprizzava una fiera aria di superiorità. Brokk rimase impassibile, concentrandosi sul suo mantice
“E con questo cosa vorresti dire, Loki?”
“Bè, non è difficile da capire. La lancia che donerò a Odino, la nave di Freye la capigliatura dorata per Thor sono i manufatti più pregiati di tutta Asgard. Nessuno potrebbe fare di meglio. Nemmeno tu e tuo fratello Sidri”
“Ne sei davvero sicuro?”
“Assolutamente sì. Sono pronto a scommeterci la testa!”
“Sai Loki.. ho sempre pensato che tu fossi uno sbruffone, ma..”
“..ma?”
“..ma non permetto a nessuno di mettere in dubbio le abilità mie e di Sidri. Considera pure accettata la scommessa”
Loki non si sarbbe mai aspettato una risposta del genere. Ma in fondo, in cuo suo, ci sperava. Giusto per divertirsi un po’.
Brokk proseguì il suo discorso senza  trradire nessuna emozione:
“La pelle di un cinghiale, un lingotto d’oro e un pezzo di ferro”
“Come?”
“Mi bastano queste tre cose. Utilizzando solo quelle, sarò in grado di forgiare oggetti migliori dei tuoi”
Loki si voltò e lentamente si avviò dalla porta della bottega
“Non sei tu a doverlo giudicare, caro Brokk. Saranno Thor, Odino e Frey”
Detto questo, sparì nella buia notte di Asgard, che aveva ormai cancellato il cielo vermiglio dipinto precedentemente dal timido tramonto.

3 – COLUI CHE EMETTE I VERDETTI

Brokk si diresse a grandi falcate verso la stanza del Valhalla in cui Thor, Odino e Frey avrebbero espresso i giudizi sui suoi oggetti e su quelli di Loki. La pelle di cinghiale era diventata un cinghiale vero, dal pelo dorato e rilucente, destinato ad essere donato al dio Frey. Il lingotto d’oro era stato trasormato in uno splendido anello magico per il dio Odino, capace di ripordurre otto copie di se stesso ogni nove notti. Brokk guardò poi il dono destinato a Thor. Da un semplice e umile blocco di ferro, Brokk aveva ricavato un altrettanto umile martello. Nonostante l’aparente poichezza del regalo i poteri di questo martello, a cui diede il nome di Mjollnir, erano immensi e gli avrebbero sicuramente dato la vittoria. Ma più si avvicinava al Valhalla, più questa sua convinzione iniziò a vacillare. Brokk continuava a guardare il manico del martello. Era corto. Troppo corto. Considerando il suo peso  nessun dio,  nemmeno il possente Thor, avrebbe mai avuto forza sufficiente per maneggiare Mjollnir con un’impugnatura così piccola. Tutta colpa di una mosca, di una dannatissima mosca che si era posata sulla palpebra di Brokk e la morse a sangue mentre egli stava lavorando il blocco di ferro. A causa di quella puntura, Brokk lasciò andare per un istante il mantice per allontanare istintivamente il fastidioso insetto dall’occhio. Un istante. Piccolissimo per fare qualunque cosa, ma più che sufficiente per provocare quella significativa e forse determinante imperfezione. Porprio mentre finiva di ripensare a quella vicenda, il fabbro arrivò nella sala destinata ad accogliere le votazioni. Thor, Odino e Frey erano già presenti,  seduti dietro ad un lungo tavolo ornato da una tovaglia di candida seta bianca. Loki era in disparte, appoggiato mollemento al muro accanto al portone di ingresso. Con aria soddisfatta, guardò gli oggetti di Brokk; effettivamente, il cinghiale dorato e l’anello erano oggetti di fattura impeccabile, di una qualità così elevata da sembrare quasi irreale. Ma quel martello.. pffff.. come poteva pensare di vincere comn un martello dal manico così corto, e quindi completamente inutilizzabile? Loki era molto compiaciuto di se stesso: trasformarsi in una mosca e andare a disturbare Brokk durante il lavoro era stata davvero un’ottima idea; con quella trovata geniale, si era ormai assicurato la vittoria. I due contendenti iniziarono a consegnare alla giuria i loro oggetti. Odino e Frey rimasero soddisfatti in maniera pressochè uguale da entrambi i doni. L’esito della gara sarebbe stato quindi deciso dal giudizio di Thor. Esattamente ciò che Loki sperava. Esattamente ciò che Brokk temeva. Loki avrebbe consegnato a Thor una parrucca d’oro che avrebbe ridato a Sif il suo vecchio e sublime fascino.. come avrebbe potuto un martello inutilizzabile competere con questo?  I doni vennero consegnati. Thor rigirava continuamente Mjollnir tra le mani, scrutandolo con attenzione. Era un’arma davvero eccellente, nonostante fosse apparentemente così umile e nonostante fosse stata prodotta da un semplice blocco di ferro. Satndo a quanto dice Brokk, Mjollnir era in grado di sprizzare scintille quando veniva scagliato in aria, facendolo divenire simile ad un lampo. Non male come dono per colui che veniva riconosciuto da tutti cole il dio del tuono. Inoltre era resitentissimo, velocissimo, non avrebbe mai mancato il bersaglio, aveva un potenziale distruttivo enorme ed era in grado di tornare nelle mani dell’utilizzatore dopo il lancio. Una vera meraviglia. Thor era visibilmente soddisfatto; smise di osservarlo, lo impugnò, cercò di sollevarlo.. ma non ci riuscì! Il Mjollnir era troppo pesante per poter essere sollevato con un manico così corto! Loki sfoggiò un beffardo sorriso in direzione di Brokk e si diresse fieramente verso la giuria a ricevere i complimenti, certo di una vittoria ormai innegabile. Thor si alzò in pedi e pronunciò il tanto agognato verdetto, atteso con impazienza da Loki e con timore da Brokk: “il vincitore della gara è.. Brokk, grazie al suo martello Mjollnir!”

4-EPILOGO

Aveva vinto Brokk?? Com’era possibile?? Loki era incredulo! Poi guardò la mano destra di Thor: Mjollnir era saldamente nel suo pugno, e veniva manovrato senza alcuno sforzo. Nè Loki nè Brokk capirono cosa stava accadendo.. fino a quando i due non posero lo sguardo sui fianchi del dio del tuono. Una cintura. Thor indossava una cintura. Si trattava sicuramente della leggendaria e magica cintura capace di raddoppiare la forza di coloro che la indossano. Ora era tutto chiaro: grazie a quell’ausilio, Thor poteva agevolmente manegiare il martello nonostante il difetto di lavorazione. Loki si sentì sperduto, ma la sua situazione peggiorò ulteriormente quando, voltandosi, vide Brokk che impugnava minaccioso una scure e che si stava dirigendo verso di lui per riscuotere quanto pattuito dalla loro scommessa: la sua testa. Loki riuscì a fuggire, ma Thor lo fermò senza sforzo grazie ad un preciso lancio della sua nuovissima arma. Brokk raggiunse Loki, alzò la scure ed era pronto a vibrare il colpo, quando un urlo improvviso lo fermò.
“Fermo! Che stai facendo?” gridò Loki.
“Non essere ridicolo. Come pattutito, sto per prendermi la tua testa!”
“Ah sì? E come vorresti farlo, sentiamo?”
“Non è ovvio, soprattutto per una persona astuta come te? Un colpo deciso di scure sul tuo collo, e la tua testa sarà mia!”
“Appunto” sussurrò Loki, mentre uno dei suoi soliti sorrisetti maliziosi si dipinse sul suo volto
“tu per prendermi la testa devi tagliarmi il collo. Ma il collo è mio! Secondo i nostri accordi, la testa è tua ma il collo è mio! E io non ti permetto di ferirlo!”
Brokk si posò la scure.. per quanto fosse odioso ammetterlo.. Loki aveva ragione.. la sua logica era inattaccabile.. come sempre, del resto. Ma poichè la testa era sua, e quindi poteva farne ciò che voleva, il fabbro si tolse la soddisfazione di cucirgli la bocca.
 Alla fine, tutti erano più che soddisfatti di come si erano svolti gli eventi: Loki si era salvato prima dall’ira di Thor, poi dalla scommessa con Brokk; Brokk aveva dato una lezione a Loki, e aveva mostrato ancora una volta chelui e suo fratello erano i miglior fabbri di tutta Asgard; e Thor aveva ricevuto in dono il leggendario martello Mjollnir, il cui nome da quel momento sarebbe stato destinato ad essere associato al dio del tuono, e insieme avrebbero scritto pagine e pagine di storia di mitologia norrena.


RACCONTO N°4 ---> LEGGI
« Ultima modifica: 19 Dicembre, 2009, 13:43:36 pm da nfscarbon4 »
Una volta serbavo molto rancore per il mio destino. Però ora provo solo gratitudine!
In un attimo così breve della vita rispetto all’immensità del tempo, ho avuto la fortuna di incontrarvi.. fratelli!

Saint Seiya GS - Il Forum della Terza Casa

Contest Mitologico III Edizione! [racconto 3/6]
« il: 12 Dicembre, 2009, 14:35:38 pm »