RACCONTO N°4BORN
“Si, stiamo arrivando tutti al dunque”. Piccole increspature sul lago capovolto del vuoto, avrei dovuto dire. Il fondo del mondo è d’oro ed il lago è capovolto.
Mal di testa. Stavo lì coricato a guardare la tele con un gran…..mal di testa.
“Hai pagato la bolletta del gas?”
“Si cara”.
Cioè no….lo farò domani….Matilda mia cara, dolce e saggia… almeno lei se le ricorda. Io dopo una giornata passata tra uffici e negozi ero tutto intontito… e lei prepara la cena, poi laviamo i piatti…. E lei lì col suo pancione….
“Che fai amò?”
“Cucio le tovagliette per la bambina”
“Tovagliette?”
“Bavaglini….”
Dolce Matilda…ed io…mal di testa…Avevo impastato tutto il giorno: prendi un po’ di polvere d’ufficio, sbatti le uova del mercato, aggiungi le urla della gente alla posta amalgamata al rumore della stampante dell’anagrafe, mesci il tutto col gratt gratt del tagliando parcheggio e cuoci a fuoco medio per due ore nella sala d’attesa del ginecologo. Infine lascia riposare stendendo il tutto col bucato, dopo averlo smaltato col detersivo dei piatti ed eccolo là, mal di testa sul divano!!!
E lei…nulla.
Saprò essere un bravo papà? Questo dolore pare urlare NO e mi sento triste triste.
Auff….
“Previsioni del tempo, offerte da acqua……….bria, sereno o poco nuvoloso sul versante ti…….ore 11:00, previste precipi…….
…………..
Passeggio per strada con Matilde, il cielo è rosso sangue ed i lampioni accesi in pieno giorno. Siamo soli, i giardini bui e silenziosi. Lei non parla ed io ho paura. Vedo un rospo in una pozzanghera e mi accorgo di essere io.
“Matilda Matilda!”
Ora parla, è felice e non le importa se sono un rospo (sarà vero?)
Dice che stiamo bene e comincia ad elencare quello che faremo, dove andremo, quali vacanze, quando andremo a teatro….e mentre parla diviene piiiiiiiiiiiiiccola, piccola, sempre di più. D’un tratto mi ronza attorno instancabile……non ne posso più…….la lingua scatta.
Sono un rospo.
Silenzio..
gracido nel silenzio…il dolore alla testa aumenta!
“BOM! BOM!” martellate!!
“Aiuto! Aiuto!” urlo! Poi la mia voce divengono due voci e mi accorgo che non sono io che urlo..
“Domenico! Sveglia! Ci siamo!”
Mi sveglio subito! Ma è Matilde!....
Mezz’ora dopo sono all’ospedale…un chirurgo passa con un bisturi ed io ancora mal di testa. Una vecchia mi guarda con occhi da civetta dal lato opposto della sala d’attesa. Bianco spettrale.
Tre ore dopo è nata.
Nacque dal padre con arguzia di mente
Da madre saggia e matura
Con le iniziali sulla veste
Cucita con amore.
I parenti ne portaron tante di ceste
Con giochi e cuffiette per la fronte
E dovunque portò calore
E fu tenera e dura…
In base alle circostanze.
Serena e studiosa,
sempre fu giusta,
portando dolcezza a iosa,
col suo semplice sorriso e gli occhi blu.
E al dolce evento assisté un mondo ancora capace di stupirsi.
Così nacque Atena, senza pianti, armata e pronta, compagna ideale nella vita.
FINE.
RACCONTO N°5 --->
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