E' una limpida sera di fine Autunno, e l'acqua scorre placida lungo il letto del Danubio. Seduto sulla sponda del fiume, Larious ozia col fisico e con la mente, mentre osserva i germani reali che si lasciano trasportare dalla corrente. Nonostante abbia ormai passato i vent'anni da tempo, non si può certo dire che la vita di Larious sia impegnata o eccitante come quella di molti suoi coetanei. Unico figlio di una famiglia discretamente ricca - il padre è Feldmaresciallo dell'esercito imperiale, e la madre figlia di un rinomato medico e barone universitario - il ragazzo è cresciuto con il classico stile di vita che ci si può aspettare da una situazione del genere: nell'ozio più totale. Nel corso degli anni, però, tale ozio si è evoluto in vera e propria accidia, portandolo alla più completa noncuranza di tutto ciò che non riguarda la sua unica, singola passione. Compresa la situazione pericolosa in cui l'Austria si trovava.
§E perché dovrei preoccuparmene?§ pensa, scostandosi una ciocca di capelli da davanti al viso.
§Papà risolverà la situazione, come sempre.§Con lo sguardo perso nel fiume, Larious sbuffa. Pensare a tutto ciò che non è legato alla musica gli lascia sempre un certo senso di spossatezza mentale, che solo una cosa può mitigare: la musica. Con un sorriso deliziato, Larious allunga la mano verso la sua borsa per estrarre il flauto traverso che suo nonno gli regalò anni prima, alla sua prima lezione di musica, e dopo averlo avvicinato alle labbra comincia a suonare.
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Guarda guarda... la principessina del lago.Le note del flauto si spengono di colpo non appena Larious sente pronunciare quelle parole. Un moto di disappunto gli attraversa la mente nel sentire il tanto odiato nomignolo... la principessina del lago. Un soprannome che racchiude tutto il disprezzo per il suo stile di vita, completamente avulso dal resto del mondo, ed un moto di scherno sia verso Larious stesso, ed i suoi lunghi ricci castani, che verso i suoi genitori e la loro bizzarra idea di dedicare il nome del loro primogenito ad una amata località nella vicina Italia.
Dalle ombre che si stagliano sul terreno davanti a lui Larious capisce, abbastanza facilmente, che dietro di lui si trovano tre ragazzi, probabilmente della sua età.
§Vogliono sicuramente attaccar briga§ pensa Larious, mentre si porta nuovamente alla bocca il flauto. La reazione del ragazzo alla presenza alle sue spalle è quella più congeniale al suo abituale stile di vita: non fare nulla. Ignorando i tre Larious riprende a suonare, sperando che i tre se ne vadano. Ma al primo colpo alla schiena capisce di aver sbagliato i suoi calcoli. -
Ehi, ragazzina, non ci starai mica ignorando!La seconda voce, più profonda della prima, gli risuona nelle orecchie mentre il suolo si avvicina a gran velocità. All'impatto col suolo un dolore acuto gli attraversa il volto... non ci è abituato. Chiude gli occhi, sperando che qualcuno noti quello che sta succedendo e intervenga, spinto dall'avidità e dalla speranza di ricevere una lauta ricompensa, ma realizza ben presto quanto sia vana la sua speranza: il cielo è già tinto di rosso dal tramontar del sole, e a quell'ora non molta gente si trova a passare in quella zona della città. I tre gli si accaniscono contro, colpendolo ripetutamente al fianco, fin quando un calcio particolarmente forte non lo manda a rotolare giù per la china, verso il fiume. La morsa gelida dell'acqua gli azzanna le carni e lo avvolge come l'abbraccio di una madre terribile e crudele. Larious comincia ad agitare braccia e gambe nel tentativo di ritornare verso la superficie, ma i pesanti vestiti che indossa per proteggersi dal clima rigido di fine Novembre si inzuppano rapidamente d'acqua, e cominciano a trascinarlo verso il basso. Cerca di trattenere il respiro, graffiando disperatamente l'acqua nel cercare un appiglio verso la salvezza, ma i suoi polmoni poco allenati non durano a lungo: dopo poco Larious osserva, con orrore, le bolle d'aria sfuggire dalla sua bocca e risalire verso la superficie, mentre l'acqua del Danubio le sostituisce all'interno dei suoi polmoni.
§Dunque è così che finisce...§, si trova a pensare. Ma stranamente non è triste... né triste né felice. Semplicemente... accetta, con tutta l'apatia che lo ha contraddistinto per i ventisei anni della sua vita... o forse no. Per la prima volta nella sua vita, Larious prova un sentimento diverso da ciò che ha caratterizzato la sua vita - il nulla, intervallato da sporadico senso di soddisfazione nel suonare il flauto: rabbia. La rabbia gli dà nuovo vigore, ma anche questo non dura molto: le palpebre si chiudono, e l'oscurità lo avvolge.
Quando riapre gli occhi, l'oscurità lo sta nuovamente avvolgendo, ma stavolta si tratta del familiare buio della notte, illuminato dalla fioca luce delle stelle. Con un violento colpo di tosse Larious vomita l'acqua che gli è penetrata nei polmoni e nello stomaco, e prende un profondo respiro dell'aria fredda della notte austriaca. E' stato un colpo di fortuna a farlo sopravvivere? Un intervento divino? Oppure... è morto, e qualche potere superiore lo ha riportato in vita?
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Quale che sia il motivo... - bisbiglia, rialzandosi a fatica da terra -
quei tre zotici avranno ciò che gli spettaCon il nuovo fuoco della rabbia che arde dentro il suo cuore, Larious medita vendetta verso i suoi tre aguzzini. Si guarda intorno, cercando di orientarsi, e riconosce vagamente il luogo come la campagna a valle di Vienna. Istintivamente si gira in direzione della città e lancia uno sguardo carico d'odio verso il nulla. Poi si incammina, risalendo lungo il letto del fiume...
Risveglio stella