Saint Seiya GS - Il Forum della Terza Casa


Autore Topic: Politically...correctness!?  (Letto 466 volte)

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Offline Mars

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Politically...correctness!?
« il: 18 Settembre, 2022, 00:05:15 am »
Da un po' di anni sembra che il politically correct sia diventato una filosofia che le case di produzione cinematografica americane adottano con quasi prepotenza.

Negli ultimi giorni non si fa che parlare di questa nuova versione de la Sirenetta e di questa nuova versione di Pinocchio, entrambe della Disney che, come saprete, ormai trasforma in film live action tutti i suoi classici.

Capita così che ci si ritrovi davanti la fatina dai capelli turchini...........calva e afroamericana.

Ed Ariel stessa, la sirenetta.........pure lei con la pelle scura (e pure bruttarella forte, secondo me, visto il chilometro e mezzo che intercorre tra un suo occhio e l'altro ).

A leggere in giro i commenti, sembrano piovere solo critiche per queste scelte, oltretutto perché molto spesso, queste vengono operate per quanto riguarda film appartenenti a franchise strafamosi ma poi che risultano pessimi.

E gli esempi li conosciamo : GHOSTBUSTERS diventa la storia di 4 ragazze....si inneggia alla rivoluzione femminista........per un film atroce, con una sceneggiatura debole, un casting mediocre, la voglia di scappare dal set che si legge in faccia alle protagoniste per tutto il film e trovate che superano il limite del trash in più di una occasione (la moglie di Slimer?!?!?).

Ed invece di ammettere di aver fatto un film pessimo, per giustificare critiche e flop, che si fa? Si sparge la voce che "il pubblico è maschilista" e non ha capito...

E così via, con forzature verso il mondo LGBTQ di cui avevamo già parlato e cambio di etnia per i personaggi di cui sopra.

Il punto è, chi ha ragione?

Cioè siamo convinti davvero che esistano miliardi di africani che compreranno tonnellate di gadget della sirenetta nera, tanto da giustificare la delusione dei miliardi di appassionati del cartoon originale?

Molti parlano di pensare alla favola di Andersen da cui il film derivava : una metafora dell'omosessualità repressa dell'autore che, oltretutto, finisce con il fallimento di Ariel che muore diventando una bolla nel mare.

Le sirene non sono ariane, visto che sono creature di fantasia....e se esistessero, non potrebbero avere una pigmentazione simile a quella di un umano, altrimenti non sopravvivrebbero a lungo sott'acqua.

Quindi, dato che di favola si tratta, va bene che sia afro.

Peccato però, che qui parliamo non di un nuovo adattamento della favola originaria, ma di un remake del film Disney anni 90 in cui Ariel era bianchissima.

Il pubblico vede questa "trasformazione" come un voler calpestare i propri ricordi, la propria infanzia, discorsi totalmente slegati dal razzismo.

Perché quando si propongono personaggi forti, da Black Panther al "Dio" Morgan Freeman in "Una settimana da Dio", nessuno ha niente da ridire. Sono buoni film, buone storie, grandi attori, ottime interpretazioni e non stravolgono nulla.

Ma se parliamo di un remake....credo sia normale la gente si aspetti di vedere qualcosa che richiama fortemente l'origine.

Come successo per i fallimentari remake di Saint Seiya : se stravolgi la storia, aggiungendo roba che non c'entra nulla ( il Sagazord, le case dello zodiaco volanti, le medagliette ) e lo fai in un pessimo film...è normale che la gente si incazza.

Se non stravolgi nulla, cambi qualcosa di indispensabile per il formato live action, mantenendo lo spirito originale e pensando al personaggio con il volto di un attore fisicamente diverso dal come era rappresentato prima l'eroe, la cosa funziona e sono tutti contenti, vedi Aquaman.

E allora perché tutto ciò?

Quando mai funziona questo politicamente corretto così ostentato, quasi a voler imporre con la forza qualcosa di cui magari non si sente così tanto il bisogno?

Che ne pensate?

Offline Sui Feng

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Re: Politically...correctness!?
« Risposta #1 il: 19 Settembre, 2022, 14:58:42 pm »
Il problema dell' "immaginario bianco" esiste.
Io sono appassionata di film "sandalone" degli anni 50, ma devo riprendermi da Sandokan (che è malese) interpretato da Steve Reeves. (culturista, bianco, statunitense)
Perché? Perché il pubblico statunitense è pregno dell'idea "noi siamo americani (statunitensi, anche un brasiliano è americano), essere americano è il meglio che c'è" e il risultato qual è? Trovi cavolate come attori bianchi interpretanti personaggi di altre etnie.
L'assenza di altre soggettività nell'immaginario è un modo subdolo per negarle. Quindi, il problema esiste.
Ma questi film non sono il modo corretto per affrontare il problema.
Perché?
Halle Bailey è bella, per me, ha una splendida voce, ma sta venendo usata per una operazione che si presenta anti razzista, ma è razzista.
Perché?
Perché, invece di creare nuovi personaggi iconici con le caratteristiche volute, si usa "l'usato sicuro caucasico".
Ma non è altrettanto razzista, con l'aggravante di presentarsi non razzisti?
Cioè, la comunità afroamericana ha bisogno di eroi bianchi riverniciati?
Manca la creatività?
E parla una che non è contro i cambiamenti (le medagliette in Saint Seiya io le trovo ben più pratiche degli scomodissimi pandora's box) se ben resi e coerenti.

Offline Gilgamesh

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Re: Politically...correctness!?
« Risposta #2 il: 19 Settembre, 2022, 18:55:57 pm »
Io sono appassionata di film "sandalone" degli anni 50, ma devo riprendermi da Sandokan (che è malese) interpretato da Steve Reeves. (culturista, bianco, statunitense)
Perché? Perché il pubblico statunitense è pregno dell'idea "noi siamo americani (statunitensi, anche un brasiliano è americano), essere americano è il meglio che c'è" e il risultato qual è? Trovi cavolate come attori bianchi interpretanti personaggi di altre etnie.

In realtà all'epoca credo che il problema fosse ben più profondo, nel senso che c'era davvero un razzismo esplicito.
Ricordo di aver letto che alla prima di Via col Vento, quindi appena una decina di anni prima di Sandokan, all'attrice che interpretò la domestica (nera) di Rossella O'Hara, ruolo per cui tra l'altro mi pare vinse proprio l'oscar, non fu permesso di essere in sala con gli altri attori.
Il problema però permase anche per svariati altri anni, basti pensare a Banderas che interpretò un Arabo nel film "Il tredicesimo guerriero" (1999), o a Gyllenhaal che interpretò il protagonista in "Prince of Persia" (2010)
Vero anche che esistono anche situazioni contrarie, come Halle Berry in Catwoman (2004)

Halle Bailey è bella, per me, ha una splendida voce, ma sta venendo usata per una operazione che si presenta anti razzista, ma è razzista.
Perché?
Perché, invece di creare nuovi personaggi iconici con le caratteristiche volute, si usa "l'usato sicuro caucasico".
Ma non è altrettanto razzista, con l'aggravante di presentarsi non razzisti?
Cioè, la comunità afroamericana ha bisogno di eroi bianchi riverniciati?
Manca la creatività?

Stavo parlando proprio di questo con il mio ragazzo qualche giorno fa LOL
Ci sono un sacco di fiabe o miti africani, afroamericani, australiani etc. che potrebbero venire sfruttati se proprio manca la creatività di inventarsi un soggetto nuovo... Ma il problema è molto più profondo di questo, perché va ad avere anche due ulteriori conseguenze che in realtà derivano dal fatto che, palesemente, vengono introdotti attori o attrici di colore come personaggi protagonisti giusto per mostrarsi "inclusivi".

Il primo è che alla lunga viene passato il messaggio che gli attori di colore sono buoni per essere scritturati solo perché sono di colore (quando invece ci sono un sacco di attori molto bravi, primo tra tutti Giancarlo Esposito che io ultimamente sto adorando)

Il secondo è che questa cosa rischia di causare un razzismo preventivo, di cui mi rendo conto che anche io sto diventando vittima. Di recente mi hanno convinto a guardare "Gli anelli del Potere", cosa che avevo evitato di fare perché "hanno messo un attore di colore a fare un elfo, quindi sarà la solita idiozia con un attore scadente giusto per essere inclusivi".
Poi appunto l'ho guardato, proprio in questi giorni... e via di qualche idiozia di trama (imho almeno), lo sto trovando piuttosto piacevole, e trovo che Ismael Córdova (l'attore di cui sopra, che è portoricano) sia davvero bravo

Offline theHeroNeverDies

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Re: Politically...correctness!?
« Risposta #3 il: 19 Settembre, 2022, 19:15:22 pm »
Io non mi ci metto a parlarne, che sennò non finisce più. Si tratta di una vera e propria "mania", si spera passeggera, nel fare serie "volemose tutti bene" che ipoteticamente puntano a un prodotto che abbracci tutti i possibili spettatori, senza rendersi conto della cagata che stanno facendo. E poi chiaramente, se li critichi, sei sessista, razzista, omofobo, contro il cambiamento, non capisci un tubo catodico di film, etc... ogni volta saltano fuori delle scusanti.

Che poi non è affatto per fare la persona chiusa, perché se mi scrivi una serie nuova, inedita, va bene, libero di farla come vuoi, con tutto il politicaly correct che vuoi. Certo, non che qui le critiche siano esenti, per esempio citavo un film di quest'anno, The Princess, dove il succo è banalmente rendere le donne cazzute artiste marziali (quanto meno la protagonista e la maestra), ma per farle vincere e risaltare al contempo rendi tutti gli uomini degli emeriti bifolchi privo di cervello, e oltre al ridicolo dei secondi, pensi che questo ci faccia bella figura col girl power, certo. Poi anche un eccesso a volte stona, magari non nei contenuti, ma del tipo che se fai una sfilza di serie di base tutte con la stessa componente, tipo su Amazon ne avevo viste 4-5 con un cast di protagoniste interamente femminile con la serie volta appunto al girl power, capisci che perdi pure "originalità" o appeal, anche se la serie è ben fatta. Mah, sarò io.

Ad ogni modo, la cosa peggiore sono appunto le rivisitazioni. E qui ormai dovrebbero averlo capito, non è che non si possano introdurre cambi o elementi nuovi, ma devono essere fatti col cervello, cosa che a quanto pare ancora sfugge alla Disney e molti altri produttori. Lo scopo di questi prodotti sarà anche riproporsi a un pubblico più moderno, ma è sottinteso che lo spirito originale dell'opera deve rimanere, e per tanto determinati elementi portanti non puoi andarli a cambiare così come ti pare, mettendoci una "Biancaneve" trans thailandese coi capelli rossi tagliati corti e i piercing, per dire. Dei paletti ci sono e vanno rispettati, se fai cambi ad cazzum, specialmente quanto tocchi dei vecchi classici che hanno ancora un vasto pubblico affezionato, è ovvio che ti daranno contro, ma hanno pure ragione.

L'assurdo è che poi certe scelte fatte per non essere sessisti o razzisti, come Shun donna di Netflix o Ariel nera della Disney, a conti fatti nella stessa scelta in sé fatta sortiscono l'effetto opposto. Che poi, discorso che facevamo anche con alcuni amici quando è saltato fuori il punto, l'assurdo è che okay, esiste anche il "white washing", ossia il prendere dei personaggi che sarebbero di altre etnie e farli interpretare da attori bianchi, e sta cosa a volte è stata criticata negli anni, anche col senno di poi, con tanto di attori che poveretti si son dovuti scusare (mi viene in mente l'attrice che in Doctor Strange interpretava l'antico, ma le critiche non sono arrivate alla messa in onda del film, ma tipo 5 anni dopo per il dilagare di sta mania del politicamente corretto). Bene, questo viene criticato, e ci sta, cambi l'originale di colore, asiatico o che, con un attore bianco, non va bene. Scusate, ma allora perché fare l'opposto invece è accettabile? Perché se il personaggio originale è bianco e lo cambi con un attore nero o cinese, non si può muovere le medesima obiezione? Ah no, perché nel primo caso sei razzista, vuoi solo personaggi bianchi, nel secondo invece sei aperto di mente, volemose bene tutti. Beata coerenza...

Come ha detto Sui Feng, ma anche Gilga vedo ora, e pure io che ormai sono un disco rotto, se crei un soggetto nuovo, una storia nuova, sei liberissimo di ingaggiare gli attori che meglio credi e fare il film (o serie) che preferisci, che tu sia per il politicaly correct più sfrenato o meno. Ma non puoi prendere storie già scritte e fatte, per pigrizia o mancanza di fantasia, o solo il voler sfruttare la fama di altri, cambiare come meglio credi e pretendere pure di star facendo bene, rifiutando le critiche che ti meriti tutte andando a manomettere i classici.

Vorrei sperare sia una fase passeggera, ma francamente, per certe case produttrici, dubito proprio...

PS: Mars, le scelte di merda a livello di sceneggiatura per tentare misere genialate son altra cosa, anche se concordo col discorso di base.
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Offline Mars

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Re: Politically...correctness!?
« Risposta #4 il: 19 Settembre, 2022, 23:09:48 pm »
Il punto è che se si producessero storie proprie della cultura africana o cinese o che so io, con attori di quella origine, non si otterrebbe l'effetto voluto, cioè integrazione e inclusione.

Il nocciolo è proprio questo : mettiamo l'attrice nera in un ruolo che nell'immaginario collettivo è attribuito ad una pelle chiara, per dare messaggio che i due colori diversi di pelle sono uguali.

A me sembra solo molto stupido.

Bianco e nero non sono uguali e non sarà spacciandoli per tali che avremo un arricchimento culturale.

Offline Sui Feng

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Re: Politically...correctness!?
« Risposta #5 il: 20 Settembre, 2022, 09:53:02 am »
Guarda, io credo che ci sia una presenza di idioti.
E non è manco di quest'epoca.
Ricordo che, nel 1989, in Final Fight, misero un'avversaria donna, Poison, e, dato che veniva picchiata (giustamente, Final Fight è un picchiaduro) si berciò al "è violenza contro le donne"
Cosa fece la Capcom per non rompersi le pa**e? Dichiarò che era transessuale.
A parte che le donne trans sono donne, ma quindi? In un contesto di combattimento, una donna cisgender è un fiorellino delicato, mentre una donna trans può venire massacrata?
Io poi non sopporto quegli idioti che berciano al "è violenzaHHHH" anche su cose perfettamente contestualizzate. E tra questi ci metto quella deficiente rimbambita di Rose Mc Gowan, quando uscì una copertina promozionale di un film sugli X-Men in cui Apocalisse strangolava Mystica.
La suddetta rimbambita, facendo passare le femministe per una manica di idiote, gridò al "è violenza sulle donne". Signora mia, Apocalisse non fa differenza di genere. Mystica non è una fragile donzella.
Le donne, se combattono, si prendono gli stessi rischi degli uomini.
Gli interventi stupidi di soggettone simili non solo fanno passare le femministe come delle rimbambite siderali, ma immettono maschilismo in altra forma, perché fanno sì che le donne, ottenendo tutto con facilità farlocca, appaiano stupide, incapaci di sopportare le difficoltà di una determinata cosa. E così a che livello ritorniamo? All'età vittoriana (non proprio epoca femminista) in cui il corpo della donna era considerato fragile e così tenero che "si taglia con un grissino"?
Se vuoi esaltare una donna, non puoi darle "la pappa pronta". No, questo NON è femminismo.
E vale anche per neri, asiatici, minoranze queer, etc.

Offline Mars

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Re: Politically...correctness!?
« Risposta #6 il: 20 Settembre, 2022, 10:22:25 am »
Rose MC Gowan non era quella che stava con Marylin Manson??  *plego

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Re: Politically...correctness!?
« Risposta #6 il: 20 Settembre, 2022, 10:22:25 am »