Ho votato per anime classico, OAV di Hades e manga classico.
Anime classico: LA versione migliore di Saint Seiya di sempre.
Non entro nei dettagli tecnici ma mi limito a dire che non si trovano facilmente anime dotati di un compartimento grafico con altrettanta qualità e spessore, specialmente con così tanti episodi. Non era comune all'epoca realizzare anime con un tale gran numero di livelli di colore (talvolta anche sei, quando la media generale si fermava a due) e non lo è neppure ora nonostante il progresso tecnologico.
La qualità eccelle anche per quanto riguarda la colonna sonora in quanto si tratta di veri e propri componimenti musicali arrangiati da un'orchestra che conferiscono pathos e drammaticità all'azione. Il character design di Araki è unico nel suo genere e a dir poco sublime, è evidente che abbia donato il massimo della propria creatività ed espressione artistica proprio a Saint Seiya.
L'anime poi riesce nel tentativo di migliorare certi archi che appaiono approssimativi e deludenti nel manga (Black e Silver Saints tra tutti, ma anche le dodici case appaiono migliorate).
Apprezzo inoltre la maggior parte dei filler e delle aggiunte, i quali conferiscono una migliore scansione degli eventi ma aiutano anche ad approfondire ed impreziosire i rapporti tra i personaggi. L'arco di Asgard tra tutti presenta alcuni tra i personaggi più memorabili, profondi e significativi di tutto il franchise.
Complessivamente l'anime riunisce le persone con maggior talento che abbiano mai contribuito all'opera: Araki, Yamauchi e Yokoyama.
OAV Hades: L'ho inserito perché tutto sommato ritengo che sia la versione della guerra sacra che mi piace di più.
Trovo il Sanctuary impeccabile, l'anime è stato eccelso nel riproporre gli eventi conferendo un velo di tristezza alla storia, in più le varie aggiunte, tra cui l'inclusione dei bronze, hanno senz'altro dato ulteriore valore alla trama, complice anche un'ottima regia.
L'Inferno è di per sé un prodotto scadente, ma c'è qualche evento sparso qua e là che apprezzo come il monologo di Ikki davanti a Hades Shun.
L'Elisio è a dir poco pessimo, d'altro canto ritengo che il quinto film sia l'opera di SS più sottovalutata e fraintesa tra tutte. A prima vista può spiazzare per il suo Seiya-centrismo, la lentezza del ritmo e la brevità degli scontri, i quali vengono rimpiazzati dal continuo struggimento di Seiya.
Preso a sé stante capisco che possa lasciare perplessi, ma come prologo funziona. Se solo il progetto fosse continuato con altri due film, sono sicuro che ciò ne avrebbe potuto giovare al Tenkai in termini di apprezzamento.
Manga classico: L'inizio di tutto.
Ritengo che si meriti il diritto di rientrare nella top three per una serie di motivi, uno tra tutti, è la serie che vede come protagonisti i bronze, personaggi che apprezzo moltissimo. Oserei dire i miei preferiti di tutto Saint Seiya.
Nonostante i difetti Kurumada ha mostrato via via un notevole miglioramento in qualità di mangaka, apprezzo che abbia messo in scena una buona maturazione e formazione dei cinque protagonisti, così come per il fatto che abbia ideato altrettanto ulteriori personaggi carismatici. Va premiato per essere stato la mente dietro la struttura della storia: dalla mitologia alle armature, dalla spiritualità alle costellazioni, dalle tecniche all'epicità intrinseca alla storia.
Forse è un ragionamento che ho già fatto, ma una delle cose che amo di più è come Saint Seiya si discosti da molte altre serie Shonen. Per me rappresenta una gran ventata d'aria fresca in tutto e per tutto, soprattutto vedere con quanta intelligenza sia stato trattato il discorso della mascolinità all'interno del manga, cosa che anche l'anime ha affrontato molto bene.
Mi piace il fatto che chiunque possa sconfiggere chiunque. Non ci si trova davanti ad una tamarrata in stile Dragon Ball nel quale vince il più forte grazie ad improbabili power-up o dove il villain è cattivo perché sì.
In SS vince chi è ben motivato, perciò gli scontri vertono più verso la morale piuttosto che ad una violenza fine a sé stessa.
Per farla breve: approvo ciò che Kurumada vuole comunicare con il suo manga.
Menzione d'onore: The Lost Canvas, Episode G e Omega.
Per me stanno allo stesso livello e trovo che abbiano una caratteristica fondamentale in comune, ovvero partono molto bene ma via via barcollano fino a perdersi immancabilmente.
Il Lost Canvas è un ottimo prodotto anime. Ho conosciuto diversi utenti in rete che si sono approcciati al brand proprio grazie alla produzione della TMS. Il manga ha come pregio il fatto di aver introdotto elementi innovativi e contemporanei alla narrazione, tuttavia la ripetitività dello schema "presentazione gold saint-combattimento-morte", così come l'eccessiva melodrammaticità, estremizzazione dei concetti e pessima gestione di Alone/Hades me l'hanno fatto scadere un po'. Spezzo una lancia a favore dei gaiden che trovo godibilissimi e molto interessanti.
Episode G l'ho trovato estremamente accattivante all'inizio grazie a tutti i riferimenti mitologici, segno di una profonda documentazione da parte di Okada, tuttavia da metà in poi sembra di leggere una parodia dello stesso manga.
Di Omega apprezzo la prima stagione. Trovo che avrebbe ricevuto più consensi se solo avessero adottato il character design abbozzato nelle fasi di pre-produzione, più simile alla serie classica. Detto questo, a parte qualche scopiazzamento qua e là da Naruto (Haruto e gli elementi) ritengo che sia un'opera valida per le premesse ed alcune idee stimolanti, ma crolla rovinosamente nella seconda stagione proprio a causa di tutti quegli aggiustamenti apportati in seguito ad alcune critiche. Avrei preferito che la direzione avesse proseguito con coraggio difendendo le proprie idee.
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