Allora una decina di anni fa vedo su italia uno Oliver ATTOM
( Oliver Hatton o Holly Atton o Capitan tsubasa ) (?!?) tornato dai mitici tempi della mia prima elementare,e da quelli del 96,un remake su italia uno che e' stato interrotto,giocare ancora piu' adulto,
in spagna.I disegni erano orrendi,e l'arbitro si fa riconsegnare il pallone,cosa assurda,anche se si giocasse brasile vs Santa Castello e il brasile vincesse per 40 a ZERO al 20°,la partita andrebbe avanti fino al 90°.
Scandalizzato dai disegni e dalla storia asssurda,non lo seguo,poi a 20 anni avevo il metal,il fitness e il casino in piazza.
Poi vedo questì'anno su internet.che e' stata finita la serie dei mondiali,non ho capito se juniores o meno,e vedo puntante con un santana,in una holly inizia una partita col brasile di sevigno.
Ma non capisco quali serie esistono,quante,c'e' ne una vecchia ma spettacolare,quella contro karlein schendier,ma quella dopo la finale del pareggio,ce ne sono altre dopo tutte diverse,non si capisce un cazzo,
chi mi fa il punto della situazione prego?
Captain Tsubasa
By Tisifone75 Cit. da Wikipedia:Capitan Tsubasa (キャプテン翼, Captain Tsubasa?), meglio noto in Italia come
Holly e Benji, è uno spokon manga giapponese sul calcio, ideato come fumetto da
Yoichi Takahashi nel 1981. Il manga narra la storia di un fuoriclasse del calcio giapponese che, dopo essere cresciuto nella scuola Nankatsu, a 15 anni lascia il Giappone per avventurarsi nel calcio brasiliano e, successivamente, diventa professionista in Brasile prima ed in Europa poi. Il manga si compone di quattro serie:
Captain Tsubasa (Capitan Tsubasa in Italia), World Youth, Road to 2002 (nata per festeggiare i Mondiali di Calcio 2002 tenutisi in Giappone e Corea) e Golden-23, quest'ultima in corso di pubblicazione. Le prime tre serie del manga hanno dato vita in seguito ad altrettante serie di un anime di grande successo. Sono stati realizzati anche 5 film su Capitan Tsubasa e esistono diversi volumi speciali su questa serie. Capitan Tsubasa ha riscosso molto successo sia in Giappone che nel resto del mondo. In Italia è tuttora oggi una delle serie più amate. Capitan Tsubasa ha contribuito a diffondere il calcio in Giappone e molti ritengono che sia stato uno dei fattori che hanno contribuito al miglioramento di prestazioni della nazionale nipponica che nel 1998 si è qualificata per la prima volta ai mondiali e nel 2002 è riuscita persino a raggiungere gli ottavi di finale. Inoltre molti calciatori famosi come Hidetoshi Nakata, Alessandro Del Piero, Francesco Coco, Zinedine Zidane, Giuseppe Sculli e Yoshikatsu Kawaguchi[3], che lo guardavano quando erano piccoli, hanno dichiarato che se sono diventati calciatori professionisti è anche merito di questa serie che ha contribuito a far nascere e crescere in loro la passione per il gioco del calcio. In Italia il manga è edito dalla
Star Comics.
La genesi dell'opera: il Capitolo 00Nel 1980 l'appena ventenne mangaka (cioè disegnatore di manga) Yoichi Takahashi scrisse e disegnò una storia autoconclusiva sul calcio, sport a cui si era appassionato guardando i mondiali del 1978. Questa storia di circa 30 pagine si intitolava Captain Tsubasa, venne
pubblicata sulla rivista Shōnen Jump e viene considerato l'episodio pilota della serie. L'episodio pilota o Capitolo 0 narra della storia di un ragazzino,
Tsubasa Taro, che aspira a vincere il campionato studentesco. La sua squadra, la
Nankatsu, arriva in finale dove affronta la
Shutetsu del fortissimo portiere
Genzo Wakabayashi. Alla fine la
Nankatsu vincerà la partita 1-0 grazie al gol su punizione di Tsubasa Taro. In seguito al successo della storia, che vinse il Premio mensile opera scelta[4], la casa editrice Shueisha chiese all’autore Yoichi Takahashi di fare una serie intera sulle avventure di Tsubasa [4]e così l'anno dopo sul numero 18 di Shōnen Jump apparve il primo episodio di Captain Tsubasa che durò fino al 1988. Ci sono delle differenze tra l'episodio pilota e la serie vera e propria. Infatti nella serie vera e propria il protagonista si chiama
Tsubasa Ozora e non Tsubasa Taro, poi il nome della ragazza di Tsubasa cambia (nell'episodio pilota si chiama Aki mentre nella serie vera e propria Sanae) e infine il carattere di Tsubasa è diverso (Tsubasa Taro si arrende troppo facilmente mentre Tsubasa Ozora non si arrende mai tranne in alcune occasioni come nella partita Nankatsu-Musashi).
Edizione giapponese del manga.Il primo capitolo della serie venne pubblicato sul numero 18 di
Shōnen Jump. La serie durò fino al 1988 riscuotendo molto successo. Esistono anche le versioni anime della prima serie, Captain Tsubasa (Holly e Benji, due fuoriclasse) e Shin Captain Tsubasa (Holly e Benji: Sfida al Mondo) (per maggiori informazioni su queste serie si veda il paragrafo sull’anime). Il manga narra la storia di un fuoriclasse del calcio giapponese (
Tsubasa Ozora) che, dopo essere cresciuto nella scuola Nankatsu e aver vinto quattro campionati nazionali giovanili e un mondiale U-16, a 15 anni lascia il Giappone per avventurarsi nel calcio brasiliano. Durante la pubblicazione della prima serie vennero pubblicati alcuni speciali:
Netto Special, una sorta di enciclopedia pubblicata nel 1985, e
Boku wa Misaki Taro, una storia speciale pubblicata nel 1987 che racconta della decisione di
Taro di seguire il padre in Francia invece di andare a vivere con la madre. Nel 1988 venne pubblicato l'ultimo capitolo che racconta la partenza di Tsubasa per il Brasile, dopo aver vinto il mondiale giovanile di Parigi. Gli episodi usciti su
Shōnen Jump sono stati in seguito raccolti in 37 tankoubon (pubblicati in Giappone dal gennaio 1982 al marzo 1989). In seguito in Giappone è uscita una ristampa di 21 volumi editi dalla casa editrice
JumpComics. Dopo una pausa di sei anni
Takahashi decise di ideare una seconda serie, Captain Tsubasa
World Youth Hen (Capitan Tsubasa World Youth). Nel 1993 quindi scrisse e disegnò uno speciale,
Captain Tsubasa Saikyo no teki Holland Youth, pubblicato sui numeri 14-18 di Shōnen Jump. Questo speciale è una sorta di prologo alla serie vera e propria e narra di tre amichevoli tra Giappone e Olanda in vista del World Youth (ovvero il Mondiale U-20). Un anno dopo iniziò la serie vera e propria sui Mondiali U-20 che durò fino al 1997, dopo qualche problema nei rapporti tra l'editore (la Shūeisha) e l'autore, che influì sull'andamento della storia (si pensi alla semifinale con l'Olanda ridotta a due sole pagine). Gli episodi di questa serie usciti su Shōnen Jump sono stati in seguito raccolti in 18 tankoubon. Successivamente in Giappone è uscita una ristampa in 10 volumi. Dopo un'attesa di quattro anni, Capitan Tsubasa ritornò sulle pagine di
Young Jump nel 2001 con il Road to 2002, una serie che avrebbe dovuto celebrare i mondiali di Giappone e Corea. In realtà, l'autore
Yoichi Takahashi ha impiegato 6 volumi per raccontare la partita Barcellona-Real Madrid e ha quindi concluso la serie e lasciando la storia in sospeso. La storia narra il cammino dei giocatori giapponesi nel calcio professionistico con
Tsubasa e Hyuga che vengono ingaggiati dal Barcellona e dalla Juventus rispettivamente. Gli episodi di questa serie apparsi su Young Jump sono stati in seguito raccolti in 15 tankoubon. Tra il 2004 e il 2005
Takahashi disegnò numerosi speciali come il
Golden Dream, FCRB e l’All Star Game, speciale che celebra i 25 anni di Captain Tsubasa. Nel 2005
Takahashi iniziò a disegnare una quarta serie, il
Golden-23. Il primo capitolo di questa serie è apparso sul numero 45 di
Young Jump del 6 ottobre 2005, mentre il 17 febbraio 2006 è stato pubblicato il primo tankoubon della serie dei 6 sinora prodotti in Giappone. La serie parla del cammino della nazionale olimpica nipponica verso la vittoria del torneo olimpico di calcio. Con il capitolo 79, pubblicato in Giappone il 21 giugno 2007, si conclude la prima parte della serie, incentrata sulle amichevoli giocate dal Giappone in vista delle qualificazioni e sulle partite di
Tsubasa in Europa. La seconda parte, incentrata sulle qualificazioni asiatiche, è stata pubblicata dal 23 agosto 2007 al 24 aprile 2008. Subito dopo la seconda parte venne pubblicato nell'estate 2008 sul mensile
Monthly Young Jump uno speciale olimpico in due parti,
Wish for peace in Hiroshima, in cui il Giappone affronta la Grecia in vista delle olimpiadi. Questo speciale venne poi pubblicato, insieme a Boku wa Misaki Taro, nel dodicesimo volume della serie, uscito in Giappone nell'ottobre 2008. La trama lascia presagire il proseguimento di questa serie, ma attualmente non sono più stati pubblicati capitoli dall'aprile 2008. L'autore del manga annunciò nel capitolo conclusivo della prima parte che avrebbe realizzato inoltre nei mesi successivi due speciali che andranno a collocarsi nel contesto della serie: uno sulla partita Real Madrid-Barcellona e uno sulla partita Reggiana-Albese. Dopo un anno di pausa, nel maggio 2009 uscì il primo capitolo dello speciale sulla partita Reggiana-Albese; lo speciale durò 24 capitoli, l'ultimo dei quali venne pubblicato il 23 ottobre 2009, e si concluse con la promozione in Serie B di Reggiana e Albese. Nell'ultima pagina dello speciale, viene annunciata la realizzazione dello speciale sulla partita Barcellona-Real Madrid in occasione del 30° anniversario della serie (dovrebbe essere quindi pubblicato entro il 2010 dato che il manga venne ideato nel 1980).
Edizione Italiana del manga.In Italia la prima serie del manga è stata pubblicata dalla
Star Comics, inizialmente su Express (dove però veniva pubblicato a ritmi molto lenti) poi, dal febbraio 2000 al febbraio 2003, su Techno. La traduzione italiana non è esente da errori come confusioni tra personaggi (Misaki viene spesso scambiato per Misugi), trasliterazioni sbagliate (Hyuga viene chiamato erroneamente Hiyuga) e, ma solo nei primi due numeri, un linguaggio inappropriato (i gol venivano chiamati punti, i personaggi non dicevano segniamo un gol ma facciamo un punto ecc.). Per fortuna dal quarto numero in poi venne usato un linguaggio più gergale grazie all'affidamento dell'adattamento delle traduzioni a un appassionato di calcio,
Mario Rivelli (alias Otto Gabos). In Italia la seconda serie del manga è stato pubblicata dalla Star Comics sulla testata Techno dal marzo 2003 all'agosto 2004. Per evitare problemi con la FIFA la Star Comics ha dovuto storpiare i nomi di squadre e giocatori reali (per esempio l'Inter è diventata Interland, la Juventus Juvenile, la Sampdoria Sampdoriana, il Colonia Kern, Baggio Gaggio, Gullit Fullit, Maradona Saradona ecc.). La traduzione italiana non è esente da errori di traduzione come le trasliterazioni errate (Hyuga continua a essere chiamato erroneamente Hiyuga e il giocatore dell'Arabia Saudita Vulkan diventa improvvisamente Balkan). La Star Comics non ha potuto pubblicare il Road to 2002 che non può essere pubblicato all’estero a causa di un contenzioso tra FIFA e Shūeisha riguardo la presenza in questa serie di squadre, maglie e stadi reali, con annessa richiesta di pagamento dei relativi diritti. Probabilmente per lo stesso motivo non potrà pubblicare neanche il Golden-23.
TRAMA DI TUTTE LE SERIESpoiler
La storia parla di un ragazzino giapponese, Tsubasa Ozora (Oliver Hutton, soprannominato "Holly" in Italia) il cui obiettivo è vincere il Campionato mondiale di calcio. Figlio di un capitano di navi e di una casalinga, Tsubasa si trasferisce quando sta per iniziare l'ultimo anno delle elementari nella città di Nankatsu, dove entra nell'omonima scuola. Dopo aver conosciuto Ryo Ishizaki (Bruce Harper in Italia), capitano della squadra delle elementari Nankatsu, decide di sfidare il portiere della rivale Shutetsu (Saint Francis nell'anime), Genzo Wakabayashi (Benji Price in Italia), che gode della fama di essere pressocchè imbattibile, fama che appunto terminerà per colpa di Tsubasa. Lo stesso giorno della sfida Tsubasa conosce Roberto Hongo (Roberto Sedinho nell'anime), grande giocatore brasiliano di origine giapponese che fu salvato dal padre di Tsubasa qualche tempo prima dopo che aveva cercato di suicidarsi per via di un problema agli occhi che lo aveva costretto a terminare la carriera anzitempo. In segno di gratitudine diventerà l'allenatore personale di Tsubasa e ne affinerà la tecnica. Dopo essere entrato nel club di calcio della Nankatsu, Tsubasa inizia la sua prima partita giocando come difensore nel derby con la rivale Shutetsu, impedendo a Izawa, Taki e Kisugi di segnare nel primo tempo, mentre nella ripresa lo vediamo in attacco permettere alla sua squadra di uscire imbattuta per la prima volta dal confronto con i rivali. Viene creata una squadra con i migliori elementi di tutte le scuole della città per affrontare il campionato nazionale, e Tsubasa ne diventa la punta, trascinando la Nankatsu alla vittoria finale contro la Meiwa (Muppet) di Kojiro Hyuga (Mark Lenders). Negli anni delle medie, Tsubasa, che gioca con la squadra delle medie Nankatsu, vince tutti i 3 campionati nazionali che vengono disputati, battendo la Toho di Hyuga nei primi due e pareggiando 4-4 dopo i supplementari la finale del terzo, sempre contro la Toho, nonostante un serio infortunio alla spalla. Il suo obiettivo è vincere per raggiungere in Brasile Roberto (partito alla fine del campionato delle elementari) per diventare un giocatore professionista. In questi tre anni Tsubasa retrocede nella posizione di regista, che non abbandonerà mai più. Convocato per la Nazionale Under 15 giapponese, vince il torneo di Parigi, sorta di mondiale giovanile, guidando la sua squadra come capitano alla vittoria in finale contro la Germania Ovest di Karl Heinz Schneider (Nella serie animata il Torneo di Parigi viene separato completamente dal Campionato Mondiale, che si disputa in Germania, e nel primo si assiste alla vittoria a pari merito di Germania e Giappone). Al rientro in patria consegue la licenza media, si allena con una squadra di professionisti e debutta nella nazionale maggiore nell'amichevole contro il Gremio (3-3), nel quale segna i 3 gol del Giappone dopo essere entrato nella ripresa con la sua squadra sotto 3-0. Inoltre si fidanza con Sanae Nakazawa (Patty) e parte per il Brasile.
World Youth
Per approfondire, vedi la voce Capitan Tsubasa World Youth.
La storia inizia con un nuovo personaggio, Shingo Aoi (Rob Denton), che entra nella squadra primavera dell'Inter e con Tsubasa che, entrato nel San Paolo, vince il campionato brasiliano battendo in finale il Flamengo di Carlos Santana per 4-3. La serie prosegue poi con la nazionale Giapponese che senza Kojiro Hyuga, Nitta, i Tachibana, Jito, Makoto Soda e Taro Misaki, mandati ad affinare il loro talento lontano dal ritiro nipponico, supera con difficoltà il girone di qualificazione composto da Taiwan, Guam e dalla forte Thailandia. Poi, con il reintegro in squadra di questi sette, la compagine giapponese sconfigge Uzbekistan (8-1), Emirati Arabi Uniti (6-0), Arabia Saudita (4-1), Cina (6-3), Iraq (3-0) e Corea (2-0) vincendo l'Asian Youth e qualificandosi ai Mondiali Under 20 che si terranno in Giappone, il World Youth appunto. Misaki si infortuna in un incidente stradale ma il Giappone, anche senza di lui, riesce a arrivare in finale sconfiggendo squadre molto forti come il Messico del portiere Espadas, l’Uruguay degli attaccanti Hino e Victorino, l’Italia del portiere Hernandez e del libero Gentile, la Svezia dell’attaccante Levin e l’Olanda del regista Krayfort. In finale affronta il Brasile. Il Brasile è una squadra fortissima che ha travolto nella fase a eliminazione diretta grandi nazionali: ai quarti di finale ha battuto 6-0 l’Uruguay e in semifinale ha battuto la Germania per 5-0. I primi 60 minuti della finale vengono dominati dal Brasile di Carlos Santana che però, a causa delle strepitose parate di Wakabayashi, riesce a fare solo un gol. Al 60° minuto Misaki entra in campo anche se non del tutto guarito e conduce i suoi compagni alla vittoria. Infatti nonostante l’entrata in campo del fuoriclasse brasiliano Natureza che appena entrato è riuscito a segnare un gol da fuori area a Wakabayashi il Giappone grazie a Misaki, Tsubasa e Hyuga riesce a vincere per 3-2 la partita e a conquistare il World Youth. La serie si conclude con Tsubasa che si sposa con Sanae Nakazawa (in Italia Patty), sua fan da sempre, e con i ragazzi della Generazione d'Oro del calcio Giapponese che si affacciano al mondo del calcio professionistico.
Road to 2002
Dopo aver lasciato il Brasile, Tsubasa firma con il Barcellona e si trasferisce nella città catalana con Sanae. Il giovane giapponese dopo aver mostrato le sue doti in allenamento viene però spostato nella squadra riserve, in quanto il suo ruolo in prima squadra è occupato dal miglior giocatore del mondo, Rivaul. In seguito alle sue brillanti prestazioni nel Barcellona B, e ad alcuni problemi fisici accusati da Rivaul che hanno coinciso con la crisi di risultati del Barcellona, Tsubasa viene richiamato nella prima squadra alla vigilia della sfida col Real Madrid del suo rivale Natureza, partita che vedrà vincere i blaugrana sulle merengues per 6-5, con gol decisivo di Tsubasa. Hyuga ha firmato per la Juventus, e dopo le sue buone prove in precampionato fa il suo debutto in Serie A contro il Parma. Nonostante una buona partita, patisce il divario fisico con gli avversari, cosa che lo porta a essere sostituito per scelta tecnica dopo 30 minuti. Hyuga inizia così a lavorare duramente con i preparatori della squadra bianconera per irrobustire il suo fisico squilibrato, dopodiché accetta il prestito alla Reggiana in Serie C1 per acquisire esperienza e completare il suo lavoro fisico. In Germania Wakabayashi rifiuta l'offerta dell'amico-rivale Schneider di passare al Bayern Monaco. Dopo quattro giornate di Bundesliga in cui mantiene inviolata la sua porta, Wakabayashi e il suo Amburgo si ritrovano all'Olimpiastadion contro il Bayern Monaco, rinforzato dagli arrivi di Levin e Sho. Dopo il vantaggio degli ospiti con Karlz, nella ripresa i bavaresi ribaltano il risultato con una doppietta di Schneider, che nell'occasione del secondo gol approfitta di una leggerezza di Wakabayashi che al 90° lascia la porta per battere un calcio di punizione. Il resto della Generazione d'Oro, con il ristabilito Misaki che torna a giocare firmando per lo Jubilo Iwata, fa il suo debutto nel secondo stage in J-League, mentre in Italia Akai debutta in Serie B nel derby Sampdoria-Genoa. Aoi viene ceduto in prestito dall'Inter all'Albese, in C1.
Golden-23
La serie si riallaccia al finale del Road, col Giappone che si prepara alle qualificazioni per le Olimpiadi di Madrid senza i giocatori impegnati all'estero. L'allenatore Kira convoca il resto della Generazione d'Oro, più alcuni nuovi personaggi, tra cui i giocatori di Calcio a 5 Furukawa e Kazami e il fratello del capitano della Nazionale, Gakuto Igawa. Si rivedono inoltre alcune vecchie conoscenze, come Nakanishi. In vista delle eliminatorie, la Under 22 nipponica si prepara con 3 amichevoli, vincendo la prima contro la Danimarca e la terza contro il Paraguay e pareggiando la seconda contro la forte Nigeria della stella del Paris Saint Germain JJ Ochado. Nelle qualificazioni il Giappone supera agevolmente la prima fase vincendo il proprio girone (in cui spiccava la Thailandia) a punteggio pieno e qualificandosi al terzo e ultimo turno, in cui ottiene il pass olimpico grazie a una rimonta in classifica ai danni dell'Australia, con cui termina a pari punti in vetta alla classica e che supera per la differenza reti negli scontri diretti (3-1 per gli australiani all'andata, 4-1 per i nipponici al ritorno in Giappone) In Europa Tsubasa vive un momento magico, con lui in campo il Barcellona si è riportato in lotta per il titolo e i compagni riconoscono in lui il degno sostituto dell'infortunato Rivaul. Inoltre sconfigge in campionato il suo rivale Santana, che è in lotta con lui per il ruolo di capocannoniere. Infine dal punto di vista privato Sanae lo renderà presto padre, essendo in gravidanza. Meno bene se la passa Wakabayashi in Germania, dato che è in rotta con l'allenatore Zeeman dopo i fatti di Bayern-Amburgo. Costretto in panchina, il portiere giapponese lascerà probabilmente il club in cui è cresciuto, dato che le offerte non mancano. Anche per questo suo mancato utilizzo parte per il Giappone per aggregarsi alla nazionale. Hyuga e Aoi presto si affronteranno con le rispettive squadre (Reggiana e Albese) in un duello che può valere la promozione in Serie B
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Temi principali In Capitan Tsubasa sono presenti i tipici valori della cultura giapponese come amicizia, cameratismo, lotta leale, devozione, rispetto. Questi valori sono spesso esasperati. I personaggi della serie hanno molto senso del sacrificio e determinazione: infatti pur di vincere e di realizzare il proprio sogno sono pronti a rischiare la propria salute o addirittura la propria vita. Si pensi a Jun Misugi, che seppur soffrisse di una malattia al cuore decide di giocare tutta la partita Nankatsu-Musashi rischiando di morire sul campo, o a Tsubasa Ozora, che con grande senso del sacrificio e determinazione decide, nonostante gli infortuni alla gamba e alla spalla, di giocare tutta la partita Nankatsu-Toho rischiando di mettere a repentaglio la propria carriera. Secondo uno dei kappa boys, Andrea Pietroni, le partite mostrate nella serie non sembrano partite di calcio ma piuttosto delle guerre[8]. In effetti i giocatori si infortunano frequentemente. I vari personaggi inoltre spesso fanno allenamenti estenuanti per mettere a punto qualche nuovo supertiro. Anche Misaki ha un grande senso del sacrificio oltre a un grande altruismo. Infatti per salvare la sua sorellastra da un autobus che la stava investendo si fa investire al suo posto infortunandosi gravemente alla gamba e rischiando di saltare tutto il World Youth (Mondiale U-20). Ma pur di giocare almeno qualche minuto della finale tenta di guarire dall’infortunio al più presto tramite una lunga e faticosa riabilitazione. E quando il medico gli dice, al termine della riabilitazione, che non vuole dargli il permesso di giocare la finale perché non è ancora guarito del tutto dall’infortunio e se si infortunasse ancora rischierebbe di mettere a repentaglio la sua carriera agonistica, lui lo prega di fargli giocare la finale perché il suo sogno è quello di giocarla e di vincerla e pur di realizzarlo è pronto a rischiare anche la sua carriera agonistica.
In C.T. viene data molta importanza al gioco di squadra nonostante spesso la squadra protagonista spesso vinca anche grazie a azioni individuali. Questo lo si può vedere nella partita San Paolo-Flamengo in cui Carlos Santana (il fuoriclasse del Flamengo), pur essendo individualmente superiore a Tsubasa (il numero 10 del San Paolo), perde perché gioca praticamente da solo mentre Tsubasa crede nei suoi compagni di squadra e riesce a segnare il gol della vittoria grazie al loro aiuto.
Inoltre in C.T. i personaggi cattivi e sleali dopo aver giocato una partita con Tsubasa diventano più buoni e leali. Vengono in pratica "convertiti" da Tsubasa. Per esempio Levin, che prima faceva male ai portieri con i suoi supertiri, dopo aver incontrato Tsubasa si mette a far addirittura del fair play e decide di non utilizzare più quel tiro infortuna-portieri. Anche Hyuga e Santana diventano più buoni e leali dopo aver incontrato Tsubasa (quella dell'eroe che converte i malvagi facendoli diventare buoni è una caratteristica comune a molti shōnen: si pensi a Dragon Ball in cui personaggi inizialmente cattivi come Piccolo (o Junior), Vegeta e Majin Bu grasso poi diventano buoni). Oltre a questi valori tipici della cultura giapponese un'altra cosa che caratterizza la serie di Captain Tsubasa, soprattutto nell’anime, è l'irrealtà: tiri potentissimi che infortunano i portieri o che bucano le porte, scivolate e salti per i colpi di testa che durano svariati secondi, portieri che saltano sui pali, acrobazie degne di un circo, campi lunghi chilometri (si può trovare sul web una ironica stima della lunghezza dei campi [9]) ecc. Le partite poi sembrano non finire mai: per esempio la finale Nankatsu-Toho (New Team-Toho) dura più o meno una ventina di puntate.
Gli anime In seguito al successo del manga venne prodotta una versione animata, Captain Tsubasa, che fu trasmesso in Giappone dal 1983 al 1986. Vengono realizzati 128 episodi che raccontano solo la storia dei primi 25 tankoubon (la parte dei campionati nazionali giapponesi giovanili). In Italia, l'anime appare nel luglio 1986, con i nomi cambiati poiché Fininvest lo aveva richiesto alla società di doppiaggio in quanto la loro policy era ed è quella di italianizzare o inglesizzare i nomi giapponesi [10] e con il titolo di Holly & Benji, due fuoriclasse. Anche all'estero seguiranno tale modo di fare (per esempio nella versione francese, Olive et Tom, Benji Price si chiama Tom Price e Tom Becker si chiama Ben Becker; nella versione araba Holly si chiama Majid). Curiosità: il telecronista nella versione italiana è doppiato da un ex radiocronista di Tutto il calcio minuto per minuto, Sergio Matteucci.[10] La voce fuoricampo che commenta le partite, nell'edizione italiana, è sempre la stessa in ogni incontro, e viene svelata per pochi secondi nella puntata n.10 della prima serie, al minuto 17 e 31 secondi circa. Esistono delle differenze tra manga e anime: sono state aggiunte in alcuni casi parti nuove (i cosiddetti filler) rispetto alla storia del manga come ad esempio la parte del mondiale di Parigi sognata da Tsubasa la notte prima della finale Nankatsu-Toho (New Team-Toho). In questo sogno Tsubasa sognava che al termine del torneo delle elementari lui e i suoi amici/rivali fossero stati convocati nella nazionale juniores per giocare i mondiali di Parigi. In queste puntate Tsubasa e co. affrontarono avversarie fortissime come l'Inghilterra ai quarti e la Francia di Pierre in semifinale (in questa partita Tsubasa segnò persino un autorete) riuscendo però a batterle raggiungendo la finale dove affrontò la Germania di Schneider. La Germania si portò in vantaggio di due reti ma il Giappone grazie alla sua grandissima determinazione riuscì a pareggiare. E proprio sul gol del 2-2 che si conclude il sogno di Tsubasa. Dato che la prima serie dell’anime non raccontava interamente la storia del manga venne prodotta nel 1989 una serie di 13 OAV, Shin Captain Tsubasa, che narra la storia dal vol. 26 al vol. 36. In questa serie la nazionale nipponica U-16 partecipa al Mondiale U-16 vincendolo a sorpresa battendo in finale la Germania Ovest 3-2. Per ragioni ignote non è stata realizzata la versione anime dell'ultimo volume del manga. In questo ultimo volume si vedeva Tsubasa debuttare nella nazionale maggiore, fidanzarsi con Sanae e partire per il Brasile. Interessante notare che per un errore degli adattatori nell'edizione italiana dello Shin (trasmesso nel 1995 con una nuova sigla) Ralph Peterson (nome originale Makoto Soda) si chiama Sam Reynolds.
Nel 1994, in seguito all’inizio della pubblicazione della seconda serie del manga, Captain Tsubasa World Youth Hen, venne realizzata una nuova serie animata su C.T., Captain Tsubasa J, composto da 46 episodi. Gli autori dell’anime decisero però che per non raggiungere subito il manga i primi episodi della nuova serie sarebbero stati un remake di parte della prima serie (cioè dall’inizio della serie alla partenza per il Brasile di Roberto senza Tsubasa). Solo a partire dall’episodio 34 iniziarono gli episodi inediti che però (per motivi di budget) non narrano l’intera storia della seconda serie del manga ma solo la storia dei primi 6 volumetti (su 18). La versione animata del World Youth non è quindi completa e fa vedere solo parte delle qualificazioni asiatiche.
Nel 1999 Captain Tsubasa J venne trasmesso in Italia su Italia 1 con il titolo Che campioni Holly e Benji!!!. I nomi furono come sempre inglesizzati anche se alcuni personaggi avevano come secondo nome il nome originale (per esempio Oliver Tsubasa Hutton e Rob Denton Aoi).[10] In quest'occasione però, per coprire il "buco" della storia, vennero trasmesse due puntate al giorno della vecchia serie più la serie Shin, e gli OAV.
Nel 2001 venne prodotto anche la versione animata di Road to 2002, composta da 52 episodi. I primi 32 episodi sono un remake della prima serie mentre gli episodi inediti sono solo 20. L'anime segue la storia del manga fino al sesto volumetto (cioè fino alle partite Barcellona-Valencia e Amburgo-Bayern) e non è molto fedele al manga soprattutto negli ultimi due episodi. Non mancano le parti inedite come la partita contro l'Olanda o il finale dove si vede Tsubasa ai Mondiali che sta affrontando il Brasile. Per evitare problemi con la FIFA e per far si che la serie venisse trasmessa anche all'estero i produttori dell'anime hanno dovuto cambiare i nomi (e i colori)delle varie squadre reali (per esempio l'Inter è diventata il Lombardia, la Juventus il Piemonte, il Barcellona Catalunya, il San Paolo Brancos, il Flamengo Domingo, il Valencia San Jose, il Bayern Monaco Ruteburg, l'Amburgo Grunwald e così via).
La serie venne trasmessa su Italia 1 tra il 2004 e il 2005 con il titolo “Holly e Benji Forever”. Come al solito i nomi sono stati inglesizzati e, a differenza delle precedenti serie, anche i nomi su striscioni o scritte vennero modificati. Se infatti nelle precedenti serie capitava di leggere su maglie, striscioni e cappelli di un personaggio il suo nome originale, nella nuova serie Holly e Benji Forever i nomi originali venivano modificati anche nelle scritte.