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Autore Topic: Atlantide.La civilta' perduta  (Letto 9225 volte)

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Offline angelo1988

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Atlantide.La civilta' perduta
« il: 19 Ottobre, 2008, 10:19:44 am »
Un' Età dell'ORO in cui l'Uomo viveva in perfetta armonia con  il cosmo è sentita e tramandata da tutte le civiltà Antiche.L''ermetista  Fulcanelli, ne "Le Dimore Filosofali" ne parla in questi termini:"Quest'isola misteriosa,sulla quale Platone ci ha lasciato un'enigmatica descrizione,è forse esistita?...

"Alcune constatazioni sembrano dare ragione a coloro che credono nella realtà di Atlantide.Infatti,dei sondaggi effettuati nell'Oceano Atlantico hanno permesso di riportare in superficie dei frammenti di lava la cui struttura prova irrefutabilmente ch'essa si è cristallizzata all'aria.Pare dunque che i vulcani espulsori di questa lava si elevassero su delle terre emerse non ancora inghiottite dalle acque...Noi,per quel che ci riguarda,non vediamo niente di impossibile nel fatto che l'Atlantide abbia potuto avere un posto importante tra le regioni abitate,nè in quello che la civiltà si sia sviluppata fino a raggiungere l'alto grado che Dio sembra abbia fissato come limite del progresso umano...Limite al di là del quale si manifestano i sintomi della decadenza e si accentua la caduta,quando la rovina non è accelerata dal subitaneo scoppio d'un flagello improvviso". Così ne parla  Fulcanelli, menzionando Platone:ma cosa ci ha lasciato scritto questo grande Filosofo Greco,nato ad Atene, nel 428/27-347 a.C. e fondatore dell'Accademia più importante dell'Antichità?  Egli scrisse, in  tarda età,  due dialoghi:"Timeo" e "Crizia",in cui  discute sullo stato perfetto delle cose.A tal proposito, Crizia(il protagonista)  ricorda di aver sentito una storia,un tempo. Una storia che gli aveva raccontato suo nonno novantenne, quando questi  aveva l'eta' di dieci anni.
Il nonno l'aveva -a sua volta -sentita dal grande legislatore ateniese Solone(638-558 a.C.), che a sua volta l'aveva appresa in Egitto da un sapiente sacerdote di Sais.
Il sacerdote  aveva descritto a Solone la bellezza di Atlantide, una terra costituita di fertili
praterie e di alte montagne che la difendevano dai venti freddi del Nord e
popolata da animali domestici e selvatici (tra cui l'elefante); il sottosuolo era ricco  dei piu' pregiati metalli, tra  cui l'oricalco (che in realta' é una
lega composta da rame e zinco).
Vi abbondavano le sorgenti d'acqua calda e fredda, le cui acque affluivano
poi in un grandioso bosco sacro per poi finire nei bacini del porto, dove si
trovavano  moltissime navi protette da una cinta di mura dalla parte del mare
e provenienti dai luoghi piu' lontani.Vi erano palazzi e torri e un Tempio al dio Poseidone.

COME NACQUE ATLANTIDE?

"Su questa montagna aveva la sua dimora uno degli uomini primordiali di quella terra,nato dal SUOLO;si chiamava Evenor e aveva una moglie chiamata Leucippe,ed essi avevano un'unica figlia,Cleito. La fanciulla era già donna quando il padre e la madre morirono;Poseidone si innamorò di lei ed ebbe rapporti con lei e,spezzando la terra,circondò la collina,sulla quale ella viveva,creando zone alternate di mare e di terra,le une concentriche alle altre;ve ne erano due di terra e tre d'acqua,circolari come se lavorate al tornio,avendo ciscuna la circonferenza equidistante in ogni punto dal centro,di modo che nessuno potesse giungere all'isola,dato che ancora non esistevano navi e navigazione...".Possiamo immaginare l'isola come un'enorme "Triplice cinta"di terra e di acqua.(ricostruzione della capitale di Atlantide)

Platone continua, e ci informa ulteriormente:"...I sovrani di Atlantide anzitutto gettarono ponti sugli anelli di mare che circondavano l'antica metropoli,e fecero una strada che permetteva di entrare ed uscire dal Palazzo reale,che fin da principio eressero nella dimora del dio e dei loro antenati,e seguitarono ad abbellirlo di generazione in generazione,dato che ciascun re superava-all'apice della gloria-colui che l'aveva preceduto,sino a fare dell'edificio una meraviglia a vedersi,sia in ampiezza che in bellezza.E,partendo dal mare,scavarono un canale largo trecento piedi,profondo cento,lungo 50 stadi,che arrivava alla zona più esterna creando un varco dal mare fino a che essa divenne un porto;e il varco era abbastanza ampio da permettere l'entrata alle navi più grandi.Inoltre-a livello dei ponti-aprirono gli anelli di terra che separava gli anelli di mare,creando uno spazio sufficiente al passaggio di una trireme per volta da un anello all'altro e ricoprirono questi canali facendone una via sotterranea per le navi;infatti le rive furono innalzate di parecchio sopra il livello dell'acqua.Ora, la più grande delle zone-cui si poteva accedere dal mare tramite questo passaggio-aveva una larghezza di tre stadi e la zona di terra che veniva dopo era altrettanto larga;ma le due zone successive,l'una d'acqua e l'altra di terra,erano larghe due stadi e quella che circondava l'isola centrale era di uno stadio soltanto.L'isola su cui sorgeva il palazzo aveva un diametro di cinque stadi..."


L'immagine,ricostruita,di tale descrizione può far pensare ad una sorta di 'labirinto'in cui in marrone sono le aree di terra e in azzurro quelle di acqua.Espandendo le aree di terra e aggiungendo il grande canale che secondo Platone congiungeva gli anelli al mare,avremmo questa ricostruzione ipotetica:Infine potremmo ricostruire l'isola come seguein cui nella fascia A avremmo l'anello di terra principale;B=anello di terra minore;C=cittadella;D=porto interno;E=secondo porto;F=Grande porto;G=Canale per il mare;H=Quartiere mercantile-(elaborazione grafica dal sito web "MMM group").Se questa 'ricostruzione'dovesse corrispondere alla reale mappa di Atlantide,la grande distribuzione di questo SIMBOLO-che possiamo assimilare ad un LABIRINTO'-porterebbe alla considerazione che molte civiltà Antiche abbiano avuto legami con essa,se non addiritttura alla conclusione che gli eventuali 'scampati'alla grande catastrofe che la ingoiò, potrebbero essere successivamente approdati in vari continenti e aver 'fondato'una discendenza o aver portato delle conoscenze in quel luogo e fino a quel momento sconosciute dalle popolazioni locali.Il simbolo sarebbe dunque una riminescenza dell'antico splendore e dell'architettura 'sacra' della perduta Atlantide?

Osserviamo,infatti,in questa sede,come il simbolo del labirinto sia stato ritrovato in tutto il globo terrestre. Sul simbolismo del labirinto mi sono soffermata  parlando dei labirinti presenti nelle cattedrali. Alcuni esempi:
Naquane-Capo di Ponte(BS),Italia,Parco delle iNCISIONI Rupestri,Roccia n.5(foto originale) e sua schematizzazione: è l'esatta 'replica'della mappa Atlantidea.Questo 'labirinto'è riferibile all'arte preistorica dei Camuni ed è sovrapposto ad una più labile figura umana.Alcuni studiosi lo hanno associato al repertorio rituale del mondo agricolo,connesso in un certo qual modo al periodo della semina e del raccolto,quindi ai cicli solari.Lo ritroviamo anche nell'arte Etrusca.Allo stato attuale delle conoscenze,restano comunque ancora da spiegare adeguatamente i simboli presenti nell'arte rupestre dei Camuni.


Kirkcudbright,Inghilterra:incisione presente su un blocco di basalto poco distante dal cerchio di pietre e dal cimitero di cumuli di Cauldside Burn.

Altri simboli 'labirintici'.

Ricostruzione del tracciato di pietre sull'isola di Gotland,Svezia.
Incisione presente du una moneta proveniente da Cnosso,isola di Creta.
Questo è un simbolo sacro per gli indiani HOPI,una tribù del Pueblo,nel sud-ovest degli Stati Uniti.
Serie di monete del periodo Cretese(300-100 a.C.)Curiosa l'"evoluzione"della forma circolare in quella quadrata,sempre concentrica e con il medesimo ingresso.
IN QUALE EPOCA E DOVE COLLOCARE ATLANTIDE?

Platone parla di 9.000 anni prima,rispetto al tempo in cui sta raccontando la storia.

"In quel tempo  quel mare era
navigabile perche' aveva l'isola Atlantide davanti al passaggio
che voi chiamate Colonne d'Ercole*; era un'isola piu' grande che
la Libia e l'Asia** e serviva come passaggio alle altre isole a quelli
che viaggiavano, e da queste parti si poteva raggiungere il
continente, sulla riva opposta di questo mare.
Ora in codesta isola Atlantide, si affermo' un potente regno che
signoreggio' in tutta l'isola e in altre isole e in molte parti del
continente. Questo regno dalla nostra parte comprendeva la
Libia fino all'Egitto e l'Europa fino alla Tirrenia".

*Colonne d'Ercole:si identificano con lo Stretto di Gibilterra,quindi il 'mare' di cui si  narra potrebbe essere l' Oceano Atlantico.

**Per 'Asia'dobbiamo comunque considerare la parte che allora era nota,probabilmente il Medio Oriente.

LA STRUTTURA SOCIALE e LA FINE DI ATLANTIDE

Dai racconti pervenutici attraverso Platone,e si noti con che meticolosità ce li descrive(un po' troppo precisi per potersi trattare di pura fantasia!),sappiamo che l'Impero o il Regno Atlantideo-nonostante l'apparente condizione edenica in cui viveva, partecipava a guerre, possedeva una flotta militare immensa e poteva contare su circa 1.200.000 soldati. Tra le altre, Atlantide sostenne una grande guerra contro Atene che riuscì a sconfiggerla.Una cosa sembra impossibile:la civiltà ateniese(di millenni posteriore al 9.000 a.C.) non può essere contemporanea a quella Atlantidea.Può esssere che una simile civiltà fosse sopravvissuta per tutto quel tempo e ne restassero dei 'brandelli'sparsi qua e là?

"... cerco' d'un solo balzo di asservire il vostro territorio, il
nostro e e tutti quelli che si trovano in questa parte del mondo.
E allora, o Solone, la potenza della vostra citta' fece risplendere
agli occhi tutto il suo eroismo e la sua forza. Poiche' essa l'ebbe
vinta su tutte le altre per la forza d'animo e per arte militare.
Prima a capo degli Elleni, poi sola, perche' abbandonata dagli
altri stati, Atene (...) vinse gli invasori, innalzo' trofei, preservo'
dalla schiavitu' quelli che non erano mai stati schiavi e (...) libero'
tutti gli altri popoli e noi stessi che abitiamo all'interno delle
colonne d'Ercole".

 Intanto Zeus
"...vedendo la depravazione nel quale é caduto un popolo cosi'
nobile e decidendo di punirlo (...) aduna tutti gli déi (...) Avendoli
riuniti disse loro...".

Arriva una punizione,dunque, sottoforma di un terribile cataclisma, atto a far 'cadere'l'intera civiltà Atlantidea. Questa 'caduta'è vista esotericamente come la caduta dell'Uomo nella materialità,vinto dai suoi stessi istinti che lo hanno portato ad allontanrasi dalla propria spiritualità e dalla sua condizione divina,paradisiaca.Un paragone può essere visto con la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre.

Cosa disse Zeus al 'conclave'degli dei che aveva riunito, non ci è dato sapere,ma Platone ci tramanda, nelle "Leggi" : ".....un tempo vi furono grandi mortalità, causate da inondazioni e da altre generali calamità, dalle quali ben pochi uomini riuscirono a salvarsi. Ed è ovvio pensare che, essendo state le città completamente rase da tale distruzione, gran parte della loro civiltà fu con esse seppellita sotto le acque, ed è occorso lunghissimo tempo per ritrovarne la traccia, e cioè non meno di parecchie migliaia di anni". E nello specifico caso di Atlantide,nel Crizia torna a dire:
" In tempi posteriori per altro, essendo succeduti terremoti e cataclismi straordinari, nel volgere di un giorno e di una brutta notte [...] tutto in massa si sprofondò sotto terra, e l'isola Atlantide similmente ingoiata dal mare scomparve ".


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Re: Atlantide.La civilta' perduta
« Risposta #1 il: 19 Ottobre, 2008, 10:21:54 am »
CAUSE PROBABILI DELLA SCOMPARSA DI ATLANTIDE

Platone narra così l'evento che gli viene raccontato:"... vi furono degli spaventosi terremoti e dei cataclismi. Nello
spazio di un giorno e di una sola terribile notte, la vostra armata
fu inghiottita d'un sol colpo e anche (...) l'Atlantide si inabisso' nel
mare e scomparve. Ecco perche' ancora oggi quell'oceano (...) é
difficile e inesplorabile per l'ostacolo dei fondi melmosi e bassi
che l'isola inabissandosi vi ha formati."


Dovremmo prima accertare dove situare Atlantide per poter fare delle ipotesi,comunque recenti indagini hanno permesso di capire che esisteva una grande civiltà nell'isola  di Thera(Santorini),che poi scomparve a seguito di un immane cataclisma,nel 1400 a.C.circa.minoan.gif (12466 byte)Come epoca siamo fuori,per collegarla ad Atlantide,a meno che si possa ammettere un errore di datazione da parte di Platone ma -d'altra parte- la sua estensione era troppo vasta per poter essere 'contenuta'nei limiti di questa area geografica dell'EGEO.Ma Platone fornisce alcune enigmatiche 'indicazioni':egli  poneva l’Atlantide nell’Atlantico ma nello stesso tempo diceva che essa era governata da Poseidone e da Eracle, entrambi decisamente associati all’Egeo, non all’Atlantico. Ciò ha permesso agli studiosi di pensare che potrebbe esserci stata davvero un’isola egea che scomparve, e quest’isola avrebbe potuto essere Thera.Inoltre,da alcuni studi condotti sulle rovine dell'isola greca,si è potuto confrontare il profilo verticale basato su carte idrografiche con la ricostruzione che si ottiene seguendo le indicazioni di Platone e si è osservato il medesimo schema alterno di terra ed acqua.

L'eruzione vulcanica di Thera potrebbe essere collegata alla registrazione da parte Egiziana di un evento accaduto nello stesso periodo,in cui vi fu "Oscurità prolungata,inondazioni e tuoni".La scomparsa di Thera avrebbe portato alla scomparsa della civiltà minoica,la cui fine è ancora un mistero e aver favorito lo sviluppo di quella micenea.

Potrebbe essere stato l'impatto con un corpo celeste,tipo un meteorite,un asteroide o frammenti di cometa.A tale proposito vi rimando ad una ricerca sull'argomento al link  http://dariosoldani.interfree.it/atlantide/tectiti.htm

NEL MONDO INTERO si ritrovano tracce di una civiltà antidiluviana

Esistono,sparsi per il nostro pianeta,molti  indizi che ci parlano di una civiltà 'antecedente'a quelle che la Scienza Ufficiale è disposta ad ammettere,facendo risalire l'inizio della Storia(ovvero l'uscita dalla PREISTORIA)nel 3.000 a.C., facendo coincidere tale datazione con l' "invenzione" della scrittura. Nonostante molti dati inducano,per non dire impongano, di riflettere e analizzare la situazione, gli Studiosi Accademici preferiscono ignorarli e continuare a scrivere (soprattutto nei  testi scolastici) nozioni  che non sento di condividere in molti punti.I famosi 'Oggetti fuori posto" esistono,non si può e non si deve ignorarli facendo finta che siano tutti grosse 'bufale' da relegare nel teatro dell'impossibile,quindi dell'insesitente.Non concepisco il pensiero Ufficiale,secondo il quale se un reperto è 'inclassificabile',ovvero non rientra in alcuna delle caselle della storia umana che hanno già scritto anzitempo,non debba essere importante.Anche fosse un solo esemplare,quel reperto c'è! E perchè c'è,se in quel momento non avrebbe dovuto esserci,se la 'tecnologia'di quel periodo -ci dicono- era ferma a determinati livelli? Mistero!

L'importante è porsi sempre domande,di fronte agli anacronismi che ci paiono 'fuori posto'.

Esse ci porteranno ad approfondire aspetti che non sospettavamo neppure.Oggi,con i moderni mezzi di esplorazione tecnologici,stiamo assistendo a fatti interessanti:l'individuazione di strutture sommerse sparse nelle acque dell'intero globo!

Viene spontaneo domandarsi:quante "Atlantidi"sono esistite?

Non sempre ciò che si ritrova è una prova attendibile,anzi nessuno esclude che l'analisi scientifica sia necessaria per attribuire ad un reperto la giusta importanza.Qui cercherò soltanto di mettere in rilievo alcune delle attuali zone che vengono scandagliate con i sonar e con le immersioni(dove possibile)e che vengono rese pubbliche.Anche i più 'prevenuti'non potranno astenersi dal porsi alcune  inevitabili domande!

Una città sommersa al largo di CUBA.Il 14 maggio 2001 veniva data notizia dalla d.ssa Paulina Zelitsky(presidente della Compagnia candese 'Advanced Digital Communications(ADC)'che era stata scoperta una città sommersa al largo delle coste occidentali di Cuba,nel Mar dei Caraibi. Osservazioni compiute con:

-satellite;sonar alta precisione a scansione laterale a doppia frequenza;-robot telecomandati a distanza;sistemi di perlustrazione marini.

Rilevazione:strutture 'somiglianti a piramidi,strade ed edifici,un centro urbano composto da architetture simmetriche.Chiaramente forme create da mano umana".Profondità:700/800 m.Periodo cui si fa risalire:pre-classico della storia dell'America Centrale.Sembra che tali strutture si trovino in una faglia poco distante da un vulcano inattivo,di alcune faglie geologiche e dal letto di un fiume.La struttura è alta circa 40 metri,chiaramente un tempo doveva essere emersa.Le 'piramidi'ricordano.dice la dott-ssa.quelle della civiltà di Teotihuacan,nello Yucatan.L'area occuperebbe un'estensione di 10 Kmq:se fosse naturale,rappresenterebbe una formazione geologica unica al mondo.Studi sono in corso.(fregio Maya raffigurante il 'Diluvio'e il vulcano in eruzione;un indigeno si allontana con una imbarcazione).

BIMINI:nel 1968 vennero individuate rovine megalitiche al largo di Bimini,non lontano da Cuba,tra l'Arcipelago Caraibico e le coste della Florida.Ciò fece raddrizzare sui loro scranni tutti gli studiosi e gli appassionati della mitica Atlantide,anche se con la localizzazione che ne offre Platone saremmo ben lontani.Profondità:6 metri sotto la superficie del mare.

Si estendono per oltre 600 metri in lunghezza e la caratteristica è che sembrano formare una strada,la "Strada di Bimini" conosciuta anche come 'Muraglia'. Qui si vede un blocco portato in superficie recentemente da Frank Joseph,che ha esplorato direttamente il sito sottomarino.Si noti come la squadratura rende quasi impossibile l'ipotesi di una formazione naturale.

Le descrizioni fatte da Platone ne escluderebbero il collegamento con Atlantide.Allora di cosa potrebbe trattarsi?

A soli 5 metri di profondità si trovano interessantissimi resti di colonne di Marmo di Carrara!Come e quando è arrivato fin lì? Non è stata data ancora fornita una risposta.

Nella 'mappa di Piri Reis',del 1513,è segnata(tra le altre cose che vedremo in un'apposita sezione) una grande isola-al centro dell'arcipelago delle Bahamas-che al centro presenta grossi blocchi disposti in fila,alcuni dei quali si trovano anche sulla linea costiera orientale.

Ma oggi quest'isola non esiste più...i casi ipotizzabili sono due:o a quell'epoca i mari erano ad un livello più basso e quindi quell'isola era una terra emersa,oppure il turco copiò-come si presumo-la mappa da una ben più antica,risalente ad un tempo in cui quell'isola esisteva(ma quando?)e,in seguito,venne inghiottita dalle acque.

GOLFO DI CAMBAY,INDIA

Grafico i cui picchi rivelano la presenza di mura a distanza regolare.Il 1° luglio 2001 ricercatori dell'isituto nazionale di Tecnologia Oceanica(NIOT) hanno individuato,con il sonar,casualmente durante rilevamenti per l'inquinamento,a 40 metri di profondità tracce inconfutabili di una serie di strutture che sembravano non di origine naturale.Successivamente si capì che la struttura poteva riferirsi ad un centro urbano,anzi due per l'esattezza che aveva chiare similitudini con la tipologia insediativa della cultura di Harappa,con la differenza che 'quelle'erano più vecchie di almeno 2.500 anni!Le strutture si estendono per circa 18 Kmq e accanto ad esse,per circa 9 Km,si nota il profilo del letto di un fiume.Gli studiosi accademici sono scettici(quando non lo sono?).Ulteriori studi sono in corso.

YONAGUNI,Mar della Cina strutture piramidali levigate e squadrate

LANZAROTE,NELLE ISOLE CANARIE,SPAGNA il ricercatore Pippo Castellano nel 1981 ha fatto una scoperta casuale ma sensazionale;in questa foto vediamo una  strutture 'a camera'.A 22 metri di profondità giace una scala realizzata nel basalto vivo e altre si trovano a profondità diverse.

Al largo di MALTA,strade e ponti giacciono sott'acqua in attesa di nuove indagini. Abbiamo parlato della geografia di questi luoghi nella sezione dedicata all'Egitto.

E'stato inoltre ipotizzato un possibile collocamento di Atlantide in ANTARTIDE:il cataclisma avrebbe potuto essere contemporaneo ad uno slittamento dei continenti e dei poli,quindi l'isola avrebbe potuto ritrovarsi completamente ricoperta di ghiaccio e ora introvabile. Tre, cinque chilometri di spessore separano,però,l'Uomo dal suolo Antartico e questo è un limite invalicabile per poter accertare,per ora,qualcosa in merito.

Consiglio la visita al link seguente,per un riassunto di varie
 teorie- http://edicolaweb.net/arti023a.htm

molte altre ancora,oltre quelle 'tracce'che sicuramente giacciono,ancora dimenticate e mute,sul fondo di tutti i mari del globo.Ma l'Atlantide di Platone dov'è? Forse un luogo dove ognuno di noi possa ritrovare la parte 'perfetta'di sè stesso.

Segnalo la presenza,anche in Italia,di reperti 'anomali'ancora poco conosciuti e poco indagati.

Ricordiamo le strutture sommerse di Capocolonna,in Calabria:blocchi di marmo semilavorato, giganteschi, coperti dall'acqua.Resta un mistero come abbiano potuto essere trasportati.In epoca Romana navi così grandi erano impossibili da manovrare e si pensi che la nave più grande costruita sotto NERONE giace sotto il porto di Fiumicino:essa non ha mai galleggiato bene per la sua stazza,pertanto venne riempita di sabbia e la trasformarono in un pontile!A Capocolonna si trovano,sui fondali,blocchi pesanti tonnellate e un mezzo di trasporto adatto allo scopo,in epoca Romana,non esisteva!Ammettendo pure che prima quelle colonne erano fuori dalle acque,che sono molto basse tra l'altro,e costituissero un complesso archeologico,"non si spiega comunque come siano stati portati in loco"(stralcio da un'intervista rilasciata da Pippo Castellano,su "Hera"n.19-Luglio 2001),assemblati,in qualche modo e poi-a causa di un evento imprecisato-sepolti sott'acqua.

 

Le notizie più recenti sconvolgerebbero la 'geografia'fin'ora accettata,spostando le 'colonne d'Ercole' in Italia! Ecco un articolo al riguardo:

"Atlantide in Sardegna: possibile...

Su Atlantide si è scritto di tutto e si sono fatte le ipotesi più diverse su dove ubicare il mitico continente scomparso: Canarie, Azzorre, Creta, Santorini, Caraibi, Yucatan, Oman. A queste teorie se ne aggiunge ora una suggestiva. Assodato che, ovunque fosse, Atlantide si trovava al di là delle colonne d'Ercole, per qualcuno queste colonne non coincidevano, come da sempre si è pensato, con lo stretto di Gibilterra.

Secondo la teoria illustrata dall'archeologo Sergio Frau nel libro "Le colonne d'Ercole, un'inchiesta", il limite estremo del mondo antico andrebbe spostato dalla strozzatura tra Spagna e Marocco al più prossimo canale di Sicilia. Una considerazione che darebbe ad Atlantide i confini noti e rassicuranti della Sardegna, l'isola più grande al di là del canale.

L'idea da cui nasce lo spostamento delle colonne, è semplice; secondo i racconti dei navigatori riportati nella letteratura antica, lo stretto posto agli estremi della Terra avrebbe fondali bassi e limacciosi (come il canale di Sicilia), costellati di secche sulle quali venivano sbattute le navi. Lo stretto di Gibilterra ha invece fondali profondi, una contraddizione palese con quanto riportato dalle fonti.

Ma perché la Sardegna e non, poniamo, le Baleari? Il mito parla di Atlantide come di una terra che dava tre raccolti all'anno (in Sardegna è possibile) e che, tra le sue peculiarità, era cinta da mura di ferro (l'isola è ricca di giacimenti di metallo). Se si considera inoltre che i fondatori della civiltà nuragica potrebbero avere legami di "parentela" con i Fenici, navigatori e alimentatori del mito di Atlantide, si ha un elemento in più per sostenere la teoria.

La parola spetta ora alla geologia: scavi e rilievi da effettuare nel Campidano, in prossimità di insediamenti nuragici coperti da una spessa fanghiglia, potranno dire se quest'ultima è di origine marina, se generata cioè da un enorme maremoto che, in epoca antica, avrebbe sconvolto la geografia dell'isola, magari facendone sprofondare una parte. E avremmo Atlantide a Porto Cervo."
16 agosto 2002 (di Davide Passoni)
Si segnala la relazione del Congresso Internazionale tenutosi  a Milos nel luglio 2005, in cui il dr.Rosario Vieni (Micenologo)  ha relazionato in merito alla corretta decifrazione del testo platonico,e non solo.

Bibliografia  vastissima per approfondimenti relativa a questa sezione,ne elencherò solo alcuni:

    * "Le porte di Atlantide"Collins Andrew, Sperling & Kupfer
    * "Atlantide", Alberto Arecchi-Liutprand Edizioni
    * "Underworld, Le misteriose origini della civilizzazione", Graham Hancock,2002
    * "La fine di Atlantide. Alla ricerca della civiltà misteriosamente scomparsa sotto i ghiacci dell'Antartide" di Flem -Ath Rand Flem-Ath Rose, Piemme, 1997
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Re: Atlantide.La civilta' perduta
« Risposta #2 il: 19 Ottobre, 2008, 11:50:05 am »
ecco lemuria.
La 'leggenda'di Lemuria balzò alla 'ribalta'negli anni '60 e '70 del XIX° secolo. Un gruppo di geologi inglesi aveva notato una strabiliante somiglianza tra fossili e strati sedimentari trovati in India (Stow e Blandford) e in Sud Africa, risalenti al Periodo Permiano.Venne quindi ipotizzato sempre più alacremente che potessero essere esistiti dei ponti di terra emersa, forse anche continenti, che col tempo erano sprofondati negli abissi.

Questi reperti erano quindi datati a 250 milioni di anni fa. In effetti, nel 1887, Neaumayer parla chiaramente di una penisiola, che chiama 'Indo-malgascia', che doveva unire l'India e il Sud Africa. Contemporaneamente, tale ipotesi poteva ben combinarsi con gli studi del naturalista E.Heinrich Haekel, per spiegare la 'distribuzione'di una famiglia di lemuri e di animali e piante fossili, sia India che in Sud Africa che in Madagascar. I 'lemuri'sono animali notturni strettamente associati alle scimmie che non sono estinti, ma vivono in notevole numero in Madagascar, un'isola costituita da un altipiano che-migliaia di anni fa- faceva parte di un continente. Un biologo inglese, P.L.Slater, coniò il termine 'Lemuria', per associazione.Originariamente questo 'pseudo-continente'si doveva situare nell'Oceano  Indiano, ma alcuni 'mistici'pensarono di appropriarsi di questa idea e 'trasferirono'la localizzazione di Lemuria nell'Oceano Pacifico,che divenne quindi la misteriosa e mitica sede di una civiltà perduta.

I Lemuri, per i Romani, erano le anime o gli spiriti dei defunti.

 MU è la dodicesima lettera dell'alfabeto greco e, per i Latini, la "M"significava "mille"; se vi si apponeva sopra un trattino, la cifra diventava un "milione"...

Quando venne avanzata la teoria della 'deriva dei continenti' e quella della 'tettonica a placche', vennero 'scientificamente'spiegati i fenomeni della distribuzione di strati, fossili e lemuri e quindi l'ipotesi di un antico continente perduto sembrò svanire in una bolla di sapone.

James Churchward, un colonnello dell'esercito britannico, nel 1874 si trovava in India e conobbe un sommo sacerdote, presso un monastero locale. Questi gli avrebbe fornito importanti 'rivelazioni'su un continente 'perduto',MU, che  mise in un libro e  rese pubbliche in "The lost continent of MU",in italiano "Mu:il continente perduto".

In certi documenti custoditi negli archivi del tempio Indiano,inviolabili e intoccabili,tarebbero scritte cose incredibili,dice Churchward nel libro,rievocando le confidenze che avrebbe ricevuto dal monaco,che narravano di un contiente perduto nel Pacifico e tali scritti sarebbero stati composti dai NACAAL-una comunità religiosa mandata dalla Madreterra nelle colonie per insegnare le sacre scritture,la religione  e le scienze. Churchward ipotizzava che  MU fosse all'apice dello splendore all'incirca 50.000 anni fa  e poneva il suo sprofondamento negli abissi circa 13.000 anni fa,con i suoi 64.000.000 di abitanti.

 

Oggi, di questo esteso continente,non resterebbero che  le testimonianze di residue terre emerse,dislocate dalle Isole Marianne a ovest,all'Isola di Pasqua ad est,dalle Hawaii a nord e a Tonga a sud.

Churchward non rivelò mai il nome del monaco,nè si seppe mai nulla di queste ipotetiche tavolette di Nacaal,la cui lingua solo lui-a quanto è dato capire- imparò e tradusse(senza peraltro molto credito).Nel suo libro cita anche che un certo NIVEN portò alla luce una raccolta di tavole.Effettivamente,William Niven nacque nel 1850 e morì nel 1937,fu un mineralogista ed un archeologo e nel 1911 scoprì alcune antiche rovine sotto strati di cenere vulcanica presso una cittadina a nord  di Città del Messico,Axcapotzalco.Per più di vent'anni della propria vita si dedicò alla perlustrazione della Valle del Messico,raccogliendo oltre 20.000 reperti che portò nel suo Museo privato nella capitale messicana(poi spostato a Tampico).2.600 di questi 'pezzi'sarebbero stati interpretati da Churchward come segni dell'alfabeto di MU,simili a quelli riportati sulle tavole  Nacaal.Teoria che attualmente non trova nessun credito presso gli studiosi.E probabilmente non c'è davvero alcun nesso,nè alcuna prova concreta.

Ma,allora,MU o Lemuria...sono esistite?

Helena Petrovna Blavatsky(1831-1891),fondatrice della "Società Teosofica",nel 1888 sostenne che Lemuria era davvero esistita.Ne aveva letto in un misterioso libro,intitolato "Libro di Dzyan",noto anche come "Stanze di Dzyan", un antichissimo testo scritto ad Atlantide in una lingua ormai estinta,chiamata Senzar.Il manoscritto racchiuderebbe  tutta la storia dimenticata dell'Uomo.La Blavatsky asseriva che dei Maestri o Mahatma residenti in Tibet,le inviavano messaggi 'telepaticamente'e così sarebbe venuta a conoscenza di questo libro. Secondo lei,l'umanità è destinata a svilupparsi secondo sette razze,di cui le prime due non sarebbero state esattamente 'corporee' mentre la terza,sarebbe stata costituita dai 'giganti ermafroditi'che popolavano Lemuria,mentre la quarta fu quella degli Atlantidei,che conoscevano molto bene la Magia e le scienze esoteriche.Entrambi i due continenti,sarebbero scomparsi in seguito al continuo ricorso alla magia nera.Però -tra la popolazione distrutta-alcuni Grandi Inziati si sarebbero salvati,portando le loro Conoscenze segrete e ataviche per tutto il mondo.

(Per approfondire 'Le Stanze di Dzyan' : www.ricerchediconfine.3000.it)

Non voglio giudicare nè speculare su questi fatti,che sarebbe meglio approfondire prima che  criticare,ma è noto come in tutte le civiltà antiche si ritrovi la figura di un Eroe o di Eroi 'civilizzatori',quasi sempre poi assimilati a 'dei'.

Oggi resta ancora un mistero chi abbia scolpito i giganteschi Moai(letteralmente "immagini") dell'Isola di Pasqua, sperduta in mezzo all'Oceano Pacifico.

Dal 1888  essa fa parte del Cile,ha un'estensione di 162,5 Km quadrati e ha 2.000 abitanti,che si occupano principalmente di allevamento,agricoltura rudimentale,pesca (non sono indigeni).La prima costa cilena che si incontra è distante ben 2.500 chilometri! Dall'alto si presenta come un triangolo ai cui vertici sono posti altrettanti antichi coni  vulcanici (il più alto dei quali-il Rano Aroi-ha un h. di 538 m) che fanno da corona ad uno centrale, denominato Vaitea. L'isola è un luogo abbastanza inospitale,con venti impetuosi che la spazzano e precipitazioni frequentissime;priva quasi di vegetazione arborea,di sorgenti e di corsi d'acqua,ha come uniche riserve idriche i laghetti che si sono formati nei coni dei vulcani.

Quando l'isola venne scoperta da Jacob Roggenveen era il giorno di Pasqua del 1722. Era abitata da una popolazione di carnagione chiara(notare che a ovest c'è la Polinesia, la cui popolazione ha tratti somatici completamente diversi e ad ovest il Sud-America).Questi abitanti indigeni si ritenevano i 'discendenti'di un glorioso popolo di carnagione bianca,con capelli e barba rossa,gli ultimi eredi di un grande continente di cui quell'Isoletta costituiva le uniche vestigia ancora emerse,essendo tutto il resto sprofondato nell'Oceano Pacifico in tempi imprecisati. Ecco come è ritratto un abitante dell'isola,in un acquerello presente sul volume "I viaggi di Cook"-conservato alla Biblioteca Nazionale di Parigi          Qui possiamo vedere come questo 'rappresentante' sia dotato di orecchie enormi.In effetti,sull'Isola vi erano due principali gruppi etnici,un gruppo denominato"Lunghe Orecchie"ed uno "Corte orecchie",che pare si facessero guerra l'un l'altro,finchè intervennero tragicamente le navi europee con le loro deportazioni e cancellazioni di tutta la loro Storia.

 Un 'dio'bianco e barbuto è ricordato nei miti del Perù Incaico(il dio Viracocha) e a quelli di Tiahuanaco in Bolivia...e qui ritroviamo le stesse mura MEGALITICHE e gli stessi incastri nella pietra,come abbiamo visto raffrontando anche quelle presenti in Egitto!

i Moai sarebbero stati definiti dal popolo " i loro antenati".L'ultimo fu scolpito attorno al 1650,ed è alto all'incirca 4 metri,ma è significativo notare come i Moai precedenti siano di una qualità migliore rispetto ai successivi,un po' come successe con le Piramidi in Egitto.

Ma di quanto tempo addietro?E qual'era la tecnologia usata per scolpire e trasportare in un unico blocco le gigantesche immagini di pietra? Cosa univa Rapanui(come è anche conosciuta l'isola) al resto del mondo?E se qualcosa c'era, dov'è adesso?

Il popolo che abitava sull'Isola di Pasqua fu decimato dal vaiolo poichè i maschi erano stati prelevati e portati a lavorare nelle cave di guano Peruviane: contratta la malattia,vennero riportati nella loro isola e qui finirono col contagiare tutti gli abitanti,che morirono.Con loro portarono per sempre il segreto dei Moai anche i due sacerdoti che,forse,veramente ne custodivano e ne tramandavano la storia.

Altri misteri popolano la storia dell'isola di Pasqua

Dietro la Baia di Anakena si erge una curiosa piramide a gradini costruita con immensi blocchi di pietra,culminante in un'ampia piattaforma,su cui stanno sette incredibili statue,che volgono la schiena al mare.Alcune si presentano intatte,altre no.Quattro hanno sul capo una gigantesca corona rossa.

 

 

 

Leggenda vuole che rappresentino i Sette Saggi,ma vi sono oltre 600 statue sull'isola e nessuna certezza nei loro significati! Si narra di una misteriosa isola,chiamata"Hiva"che fu inghiottita dalle acque...c'è mistero anche attorno alle piattaforme di pietra su cui si ergono i Moai,dette "Ahu".Gli archeologi,attraverso la prova del radiocarbonio,avrebbero 'datato'al 318 d.C.il primo insediamento umano su quest'isola,analizzando dei giunchi provenienti da una tomba dell'importante sito Moai di Ahu Tepeu.Mentre i Moai sarebbero stati aggiunti molto tempo dopo,ma per ora non si dispone di mezzi per datare la pietra.Resta da capire come abbiano potuto raggiungere quest'isola sperduta in mezzo all'Oceano.Le statue hanno dimensioni diverse,alcune raggiungono le 80 tonnellate,e sono state ricavate dal tufo vulcanico rosso delle cave del Ranu Raraku,mentre i copricapi(quando presenti)sono di materiale diverso(scorie rosse delle cave di Puna Pua)ed hanno delle incredibili dimensioni:le 'acconciature'vengono dette pukao e la più grande è alta 1,8 metri,ha un diametro di 2,1 metri e pesa circa 11 tonnellate!

 

 

Come poterono trasportare un Moai(oggi distrutto)del peso di oltre 81 ton.per oltre 6,5 chilometri dalle cave di Rano Raraku?E uno di essi,che resiste superstite ancora all'interno della cava, si pensi pesi 90 tonnellate e se mai fosse stato eretto sarebbe stato alto circa 23 metri! Intagliare,trasportare,erigere statue colossali per tutta l'isola(e in molti casi 'incoronarle'con copricapi pesanti tonnellate)presuppongono un'ingegneria fuori dal comune.Pare che i 'maghi'dell'Isola di Pasqua sapessero spostare le statue con il semplice uso delle parole,e di una piccola pietra tonda chiamata Te Pinto Kura per concentrare il potere del loro mana con quella forza mentale che per gli Egizi era hekau. Poteri mentali straordinari? Un po' affrettatamente gli studiosi accademici liquidano queste come superstizioni senza fondamento,eppure sono tantissime le tradizioni comuni in molti popoli antichi,che narrano di 'blocchi'che si muovono da soli tramnite particolari suoni.

Riguardo poi,la scrittura rinvenuta sull'isola di Pasqua,essa è composta da un alfabeto che conosciamo attraverso delle tavolette,chiamate "tavolette di Rongorongo",pervenute fino a noi.Il loro nome completo antico era Ko Hau Motu Mo Rongorongo,che significa letteralmente"righe di scritti per la recitazione".Sono in genere tavole di legno,arrotondate ai bordi,lucide per l'uso e l'età e su di esse sono scritti centinaia di simboli diversi :uccelli,pesci e forme astratte,in file chiare alte 1 cm.Gli studiosi del settore affermano che si tratta di una scrittura geroglifica e non di un alfabeto fonetico o sillabico(i segni sono troppi),simile a quella usata nell'antico Egitto e dalle civiltà della Valle dell'Indo.

   E'un tipo speciale di scrittura chiamato "boustrophedon rovesciato',cioè ogni riga di scrittura raggiunge il bordo della tavola e torna indietro rovesciata per formare la riga seguente,quindi per leggere lo scritto bisogna rovesciare la tavola al termine di ogni riga e non vi è alcun dubbio che tale scrittura era opera di esperti ed esperti erano coloro che la sapevano leggere. i racconti orali dell'Isola di Pasqua affermano chiaramente che il leggere e lo scrivere venivano insegnati in una speciale scuola circolare ad Anakena,e tramandati di generazione in generazione e che questo perdurò fino al 1862,data in cui i razziatori di schiavi portarono via l'ultimo Ma'ori -Ko-Hau-Rongorongo(personaggio  appartenente ad una casta ereditaria di Maestri o Iniziati. Ma'ori significa "studioso"o"maestro di speciale conoscenza").Si perse così un filo d'oro di una Tradizione che continuava indisturbata da secoli e le tavolette,che venivano lette in adunanza una volta all'anno,non furono mai più decifrate da nessuno,anche se molti sono i tentativi in questo senso.Sorpende come la popolazione di un'isoletta tanto minuscola abbia sentito la necessità di inventare una scrittura:per mettere per iscritto cosa?Di sicuro è che si possa trattare di una lingua che veniva considerata 'sacra' che necessitava di essere registrata:ad oggi non vi è certezza di collegamento tra questa scrittura e una fonte 'originaria'esterna all'isola.

Esiste una Dorsale sottomarina nell'Oceano Pacifico,detta dorsale dell'Isola di Pasqua,che si estende tra l' Equatore e l'Antartide, prolungamento verso sud ovest della dorsale delle Galàpagos.Le attuali Isole Galapagos sono in effetti chiaramente gli altopiani e i picchi di ciò che resta molto probabilmente di un 'isola assai più estesa,o forse un modesto continente.Isole di origine vulcanica,le Galapagos venivano anche chiamate "isole Incantate".Sono costituite da svariate isole:Isabela,Santa Maria,Espanola,Santa Cruz,Salvador,Fernandina,Pinta e Marchena per citarne alcune delle maggiori dell'arcipelago;alcune di esse sono completamente disabitate.Vi albergano una flora ed una fauna del tutto particolari.

Dove altrove sul Pianeta terra,alcune specie di uccelli o pesci risultano estinti,alle Galapagos sono caratteristici.Basti pensare che si trovano specie tipiche sia della zona temperata che dei tropici:vi si possono trovare banani accanto a coltivazioni di mais o frumento.Uccelli tropicali che convivono insieme ai pinguini del Polo Sud,o iguane giganti(2-3 m di lunghezza) e animali  caratteristici delle regioni del Nord degli Stati Uniti;e le testuggini 'galapagòs',da cui le isole hanno preso il nome. Jack Sheppard,in un articolo apparso sulla rivista americana "Fate",del maggio 1950,sostenne che un presunto continente ora sprofondato,lasciando solo questo arcipelago, aveva nome "Tchachillia", i cui discendenti oggi vivono divisi in due colonie sulla terraferma,nell'odierno Ecuador. Essi hanno un idioma del tutto peculiare e si definiscono 'tchachillia':la loro storia si tramanderebbe dalla notte dei tempi,attraverso i loro 'capi'e sarebbero fieri di discendere da antiche genti che un tempo popolavano il continente Tchachillia,di cui le Galapagos sanno essere le vestigia superstiti.La particolarità sta nel fatto che questa popolazione non ha caratteri antropometrici e fisici comuni a quelle degli altri Ecuadoriani,indios o altre razze negroidi,bensì la maggioranza di loro ha gli occhi blu e i capelli chiari! Il ricercatore sostiene di aver vissuto fra loro e averli,quindi,conosciuti bene.Nei loro tumuli,chiamati tolas,giacciono statuette e statue che si daterebbero a 3.000 anni fa:quelle antropomorfe, portano sulla testa  strani copricapi,alti e bombati ai lati del capo,che rimandano in qualche maniera all'antico Egitto.Molte figure alludono a forme di culto solare e animali,pesci,uccelli spesso rappresentati assomigliano a quelli che vivono ancora nelle Galapagos.Segno che ci potrebbe essere stato un contatto effettivo tra le due zone e popolazioni.Pare che siano state dissotterrate figurine straordinariamente somiglianti a dirigibili o sommergibili! Tutte sono in miniatura,dagli 8 cm fino ai 20-25 di lunghezza;il materiale usato è l'argilla cotta ,altre sono di dura pietra scolpita,rare in oro puro, molto malleabile. L'autore sostiene una somiglianza tra la lingua quechua (dei residuati Inca)e quella dei tchachillia, ma dato che questa popolazione è certamente più antica, si può ipotizzare che gli Incas facessero parte in origine di un Impero Tchachillia?

Bibliografia

    * "Lo specchio del cielo"-G.Hancock; Ed.Corbaccio
    * "Enigmi senza tempo".a cura di Terry O'Neill-Gruppo Ed.Armenia
    *  "Hera", dicembre 2000 e marzo 2001
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Offline Pandora

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Re: Atlantide.La civilta' perduta
« Risposta #3 il: 23 Ottobre, 2008, 12:12:59 pm »
la storia di Atlantide è fantastica...e viene raccontata da ogni civiltà anche se in modi diversi :zizi: è da quando ero piccola e me la raccontò mio zio che me ne sono innamorataXD è bello vedere come molte coincidenze (o non coincidenze? :uhm: ) ti portino al mito di Atlantide qualsiasi civiltà studi :zizi: cmq se devo essere sincera l'archeologia misteriosa a mio parere è bellishima *__*

Offline angelo1988

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Re: Atlantide.La civilta' perduta
« Risposta #4 il: 23 Ottobre, 2008, 14:46:49 pm »
Allora ti vedi come me voyager. :hyoga:
              

                                                 

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Re: Atlantide.La civilta' perduta
« Risposta #5 il: 23 Ottobre, 2008, 14:57:52 pm »
certo :yea: bel programma :zizi: cmq sono una frequentatrice anche di history channel :ya:

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Re: Atlantide.La civilta' perduta
« Risposta #6 il: 23 Ottobre, 2008, 17:27:09 pm »
voyager parla di un sacco di storie intrippative ma va sempre oltre, il sensazionale è parte di quel pallonaro di giacobbo, ma il programma è bello proprio per questo!!
atlantide riprende la storia di creta e santorini, del resto unica civiltà ad aver avuto possesso della grecia nel tempo antico, zeppa di tori ecc e circolare e concentrica come santorini
mu è il continente dove furono forgiate le mitiche cloth, ultimo dei mu...kiki...è figo ma preferisco il mito di atlantide è più documentato...ha ma credo che i maya dicevano di essere venuti da un continente affondato di nome aztlan qualcuno ha riscontri?? :boh:

Offline angelo1988

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Re: Atlantide.La civilta' perduta
« Risposta #7 il: 24 Ottobre, 2008, 01:00:51 am »
stupendo history channelIo sono un amante della storia. :hyoga:
              

                                                 

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Re: Atlantide.La civilta' perduta
« Risposta #8 il: 24 Ottobre, 2008, 12:02:29 pm »
siamo in due allora angelo :sisi: io vivo per la storia passerei intere giornate a studiarla senza fare altro tutto il tempo *__* va beh...ovvio se trovo un ragazzo faccio 50 e 50 :ya:

Offline angelo1988

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Re: Atlantide.La civilta' perduta
« Risposta #9 il: 24 Ottobre, 2008, 14:59:28 pm »
hahaahah.giusto. :hyoga:
              

                                                 

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Re: Atlantide.La civilta' perduta
« Risposta #10 il: 26 Ottobre, 2008, 00:55:47 am »
io sono invece frequentatore di Atlantide- storie di uomini e di mondi. Credo sia il miglior programma in circolazione sulla tv italiana...

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Re: Atlantide.La civilta' perduta
« Risposta #11 il: 04 Ottobre, 2012, 18:22:50 pm »
mito sicuramente molto affascinante , se atlantide è esistita davvero? boh chi lo sà .... io lo ritengo possibile , se non fosse che certi oggetti ritrovati hanno datazioni anomale non avrei dubbi a dire che è solo un mito però.... boh..... non sò cosa pensare.... ne parlano molti popoli nelle loro leggende di una civilità precedente la nostra distrutta dagli dei/da una catastrofe/dal diluvio universale , se questo mito riguardasse 1 solo popolo si potrebbe anche pensare che siano balle , ma quando (seppur in maniera leggermente diversa) lo raccontano tutti perlomeno il dubbio ammetterete che è legittimo

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Re: Atlantide.La civilta' perduta
« Risposta #12 il: 17 Ottobre, 2012, 10:39:24 am »
se ne sono dette di tutte e di più su atlantide (una delle teorie più strampalate la identifica con la sardegna), ma per me resta semplicemente un mito usato da platone per affermare le sue teorie sulla politica democratica ateniese

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Re: Atlantide.La civilta' perduta
« Risposta #13 il: 17 Ottobre, 2012, 11:49:29 am »
ok , mi spieghi allora perchè platone la colloca così lontana nel tempo? per Platone Atlantide è esistita 9000 anni prima del regno di re Salomone (leggo da wikipedia) cioè nel 9500 a.c. ?

ora come sappiamo tutti i manufatti ufficiali più antichi hanno 5000-6000 anni (tranne Gobekli Tepe che parrebbe averne 10000 )

riporto quanto dice wiki su questo sito archeologico

"Vi è stato rinvenuto il più antico esempio di tempio in pietra (11500-8000 a.C. circa), la cui erezione dovette interessare centinaia di uomini nell'arco di tre o cinque secoli"

come lo spieghi? :D

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Re: Atlantide.La civilta' perduta
« Risposta #14 il: 17 Ottobre, 2012, 12:37:09 pm »
ma platone che ne sapeva di cronologia assoluta dello sviluppo della civiltà umana? mi sembra ovvio che sia una data detta un pò così, come a dire "un sacco di tempo fa"...e anche lui imposta il discorso su atlantide come un mito, come un racconto di cui effettivamente non si sa se sia vero oppure no

Citazione
ora come sappiamo tutti i manufatti ufficiali più antichi hanno 5000-6000 anni

beh no, ci sono materiali preistorici ben più antichi di 5000 anni


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Re: Atlantide.La civilta' perduta
« Risposta #14 il: 17 Ottobre, 2012, 12:37:09 pm »