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Autore Topic: [Non Saint Seiya - Attack on Titan] Il silenzio della conoscenza e della verità  (Letto 1160 volte)

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Offline Falcediluna

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Eren guidava il gruppo nel quartiere di Shingashina per raggiungere quello che rimaneva della sua casa e usare la chiave donata da suo padre per scoprire finalmente la verità su i Titani ed estinguere la loro razza.
Il ragazzo mentre avanzava osservava ciò che rimaneva del quartiere dove lui e i suoi amici erano cresciuti e sentiva le lacrime salire, mentre si rivedeva lui da bambino.
Quando arrivarono davanti ai resti dell’abitazione Eren si bloccò così come il gruppo dietro di lui, vedendo quello che per la sua mente era solo una illusione: chinata nel punto esatto in cui aveva visto per l’ultima volta sua madre viva, c’era una ragazza vestita di un semplice abito bianco che stava deponendo dei fiori, mentre sussurrava a voce bassa qualche parola che nessuno dei presenti riuscì a udire.
Armin esclamò sorpreso: « Cosa ci fa lei qui? Come ha fatto a sopravvivere nonostante la presenza dei titani in questa zona?». Nessuno dei presenti sapeva dare una risposta e continuarono a osservare la scena in silenzio.
La ragazza sentendo la voce di Armin alzò la testa e Eren non capì perché si trovò a provare un forte sensazione di odio e disgusto verso quella fanciulla nonostante lei aveva un volto che assomigliava a quello di un angelo.
La ragazza sposto lo sguardo su ogni persona presente prima di fermarsi su Eren e abbassò il capo cominciando lentamente ad avanzare verso di lui.
La ragazza aveva raggiunto Eren e stava per aprire la bocca per parlare, ma una voce dura gridò: « Sono venuto a prendere uno dei vostri meccanismi che usate per muovere e battere la nostra razza.». Tutti si girarono verso il Titano scimmia che scese proprio davanti al gruppo seguito da cinque Titani di classe 14 Mt che seguivano il loro capo a breve distanza.
La ragazza lanciò un sguardo carico di odio e rabbia verso il Titano scimmia e Mikasa disse brandendo le sue spade: « Non riuscirai a rubare un altro nostro dispositivo.».
Il Titano esclamò: « Potete combattere con tutto l'odio che volete e costruire nuove apparecchiature utilizzando la vostra banale tecnologia, ma non riuscirete a sconfiggerci! Siamo esseri superiori!».
La ragazza avanzò verso il Titano incurante degli avvertimenti lanciati da Eren e disse con voce aspra: « Non siamo esseri superiori, ma solo mostri che uccidono innocenti.».
« Sei anche tu ho grado di tramutarti in un Titano?». Chiese curioso il Titano.
La ragazza scosse nuovamente la testa e rispose: « Prima che il ragazzo dietro di me mi uccideva ero un Titano.».
Eren esclamò: « Cosa? Tu eri un Titano?». Per questo quella ragazza era scaturito in lui, una forte sensazione di rabbia e disgustoso.
La ragazza si girò per guardare Eren con un sorriso a trentadue denti.
Eren aveva visto quel sorriso solo a un altro nemico e mormorò incredulo: « Tu eri il Titano sorridente ... il mostro che ha ucciso mia madre cinque anni fa!». Ora Eren capiva perché quando ha visto la ragazza, ha avuto una sensazione di profondo disgusto e odio verso lei.
Mikasa gridò contro la ragazza: « Che cosa ci fai qui? Eren non ti aveva ucciso scagliandoti contro i tuoi simili?».
Il fantasma rispose rivolgendo nuovamente lo sguardo verso il Titano scimmia:«E' vero sono morta, ma sono ancora su questa terra perché devo fare due cose nel mio reale aspetto prima che la mia anima possa riposare.». Con un dito indicò il titano scimmia e disse:« Devo raccontare cosa è accaduto più di 100 anni fa!».

Il Titano scimmia mormorò con voce fredda:« Racconta la tua storia, ma anche se aprirai le porte della verità non salverai gli umani dal loro destino.».
La ragazza non badò alle parole del titano scimmia e cominciò il suo racconto:« Il regno dove io abitavo era in guerra con un altro stato per il controllo di alcune terre. Erano i tempi in cui i sovrani tentavo di espandere sempre di più il proprio regno per accumulare nuove ricchezze. Il mio sovrano vedendo che il conflitto non volgeva a suo favore, decise di riunire i migliori scienziati che abitava nel suo regno per progettare una nuova macchina da guerra o potenziare i propri guerrieri per sconfiggere una volta per tutte il nemico.».
« Gli scienziati si misero all'opera creando e sperimentando le loro invenzioni ma senza avere il successo sperato e intanto il nemico si stava avvicinando. Poi un giorno uno degli scienziati trovò un libro che parlava della storia di Yomiru e di come lui creò un intero esercito fatto di guerrieri alti oltre 10 metri. Gli scienziati cominciarono a studiare il libro per capire la formula per creare la giusta miscela per poter permettere questa trasformazione a tutti i soldati dell’esercito del sovrano. Gli studi portarono alla creazione di una miscela che permetteva di trasformare un soldato in un essere non solo dotato di intelligenza, ma anche di una grande forza che aumentava grazie all'energia del sole e nel caso in cui uno di questi giganti fosse stato catturato dall’esercito nemico, si poteva tranquillamente suicidare colpendo un punto preciso del collo. Dopo aver trovato la giusta formula hanno cominciato una sperimentazione controllata utilizzando animali di piccola taglia. ».
:« I risultati positivi sulle cavie ha spinto gli scienziati a chiedere di poter passare alla fase successiva: la sperimentazione umana. Il mio re però si mostrò titubante nel procedere con la sperimentazione umana e decise di non autorizzare gli scienziati. Uno degli scienziati che stavano lavorando al progetto deluso dalla decisione del re, decise di disubbidire al ordine e cominciare con la sperimentazione umana. Ha pagato profusamente le guardie della prigione del regno, lo scienziato scelse dei prigionieri e gli iniettò la formula nelle vene, ma non si accorse che uno di loro era stato contagiato dalla peste durante la sua permanenza in carcere. Quello fu l’inizio della fine.».
« Il virus della peste entrò in contatto con la formula, ne assorbì alcune caratteristiche e quindi la sua natura. Il prigioniero morì dopo sei ore di atroci sofferenze, e lo scienziato cancellò le prove dell’esperimento bruciando il cadavere, ignorando che il virus aveva già cominciato la sua diffusione nel regno. Presto la maggior parte degli abitanti del reame sono stati contagiati e rapidamente la malattia si diffuse anche negli altri regni, ma nessuno sospettava la reale natura di quel male. Il virus uccideva le vittime e dopo cominciava a trasformare il cadavere in un essere gigantesco. Una macchina perfetta per la guerra, ma privo d’intelligenza ovvero un Titano.».
« Lentamente i Titani si riunirono in un grande gruppo e spinti dal virus cominciarono a cacciare gli esseri umani sopravvissuti o immuni all’epidemia. I Titani divorano gli esseri umani, non per nutrirsi, ma seguendo un dettame imposto dal virus stesso: il cadavere viene ingoiato e gettato nei succhi gastrici che contengono il germe che comincia ad attaccare il corpo. Successivamente viene espulso e comincia a mutare subito in un Titano. In questo modo il virus continua a moltiplicarsi esattamente come se fosse ancora all’interno di un corpo umano.».
La ragazza concluse e chino leggermente il capo: « Ora conoscete la storia della nascita dei Titani e proprio davanti a voi c’è lo scienziato che ha dato origine a tutto questo!».
Il Titano Scimmia gridò: « Mostri il mio capolavoro come se fosse un schifo totale!».

Armin esclamò inorridito dalle parole del Titano: «Capolavoro?».


Mikasa commentò con voce fredda: « Per alcuni scienziati la propria creazione è un capolavoro, anche se questa provoca solo danni per l’umanità.».
« Ho creato una razza perfetta! Una razza che non ha bisogno né di mangiare né di dormire né di sciocchi sentimenti. La perfezione …».
La ragazza gridò con tutta la rabbia accumulata in un secolo: «Non siamo un capolavoro né una razza perfetta! Siamo solo dei cadaveri ambulanti trasformati in mostri che uccidono esseri umani. Questo noi siamo! Anche se morti, una parte della nostra coscienza è rimasta all’interno del nostro corpo. Io ho visto il mio stesso corpo fare delle azioni tremende contro di quella che è la mia razza.».
« La tua coscienza umana non ti fa capire quale meraviglioso essere sei diventata!».
La ragazza avvicinò il pollice alla bocca e il Titano scimmia gridò beffardo: « Adesso rivuoi la tua forma di Titano? Rivuoi quella forza che tu disprezzi tanto per uccidermi, vero?». La ragazza si bloccò e lasciò cadere a peso morto il braccio e il Titano continuò con voce ancora più carica di disprezzo: « Anche se ti fosse concesso tornare a essere un gigante, non riuscirai mai a sconfiggermi. Sei un essere debole in confronto a me perché continua a desiderare la tua stupida natura umana!». Si mise a ridere con gusto.
La ragazza abbassò la testa per non guardare in volto il Titano scimmia e mormorò: « La maggior parte dei Titani sono come me! Ordina a loro di dare retta alle loro coscienze e vediamo, se sono solo io la stupida che non capisce il tuo lavoro!».
Il Titano scimmia convinto che quella “traditrice” sbagliava si girò verso il gruppo nutrito di Titani che aveva portato al suo seguito e ordinò: « Ascoltate la vostra coscienza … voi capirete il dono che vi ho fatto!».
Tutti i Titani aprirono e chiusero gli occhi varie volte prima di fare un unico movimento: con il braccio si colpirono il punto debole dietro al collo uccidendosi. Il sangue schizzò da tutte le parti e investì la ragazza, che essendo un fantasma, non se ne curò del suo effetto corrosivo.
Il Titano scimmia guardò esterrefatto la scena e gridò verso la ragazza che rimaneva immobile e osservava tutto in silenzio: « Tu gli hai plagiati con le tue stupide parole!». Vedendo che era rimasto solo e impossibilitato a compiere la sua missione, decise di scappare via dopo aver lanciato minacce di morte agli umani.
Eren gridò: « Inseguiamolo! Non deve scappare!». Si buttò all’inseguimento e guardò il fantasma che rimaneva immobile e ricoperta del sangue dei suoi simili mentre piangeva in totale silenzio, forse pensando alla triste condizione in cui erano i giganti o del fatto che il Titano Scimmia non aveva capito, quando male era stato generato con la sua creazione.
Non lo sapeva e mai avrebbe saputo per chi erano quelle lacrime.


***

Il Titano scimmia riuscì a scappare e la squadra tornò alle rovine della casa di Eren per finalmente cominciare i lavori di scavo per arrivare fino allo scantinato. Il racconto del fantasma aveva aperto la porta della verità sulla nascita dei Titani, ma esistevano ancora tanti punti non chiari nella faccenda che dovevano essere chiariti.

Tornati alle rovine trovarono il fantasma della ragazza che si era tramutata nel Titano Sorridente, che osservava in silenzio il punto in cui aveva preso la madre di Eren e dopo divorata.
« Una volta che saremo entrati nel laboratorio di tuo padre, scopriremo perché sei in grado di trasformarti in un titano.». Mormorò Armin guardando il fantasma che rimaneva immobile nello stesso punto.
La ragazza esclamò alzando la voce: « Forse ho io una spiegazione. La misteriosa epidemia che il padre di Eren era riuscito a debellare con le sue cure mediche, era la stessa malattia che ha trasformato me e gli altri in Titani. Molto probabilmente ha iniettato nel sangue di Eren una sostanza che ha attivato la formula per farlo trasformare in un Titano che già circolava nel suo corpo dopo la diffusione della malattia o ha trovato un modo per separare il virus dalla composizione che gli scienziati avevano sviluppato per vincere la guerra.».
« Come fai a sapere dell’epidemia, se quando si diffuse le mura di Maria erano ancora in piedi?».Domandò curioso Armin.
La ragazza rispose: « Un fantasma può conoscere cose che si ignorano in vita … o può essere informato da qualcuno che sta nei piani alti.». Indicò con un dito il cielo.
I presenti alzarono gli occhi verso il cielo notturno e osservarono in silenzio le stelle e la luna che guardavano loro con un sorriso affettuoso e materno.
Mikasa domandò: « Perché sei ancora qui?».
La ragazza rispose con voce calma: « Come ho detto già detto, devo fare due cose prima di riposare finalmente in pace.». Fece un lungo respiro e continuò: « La prima che dovevo raccontarvi la nascita dei Titani e la seconda chiedere scusa per quello che il mio corpo ha fatto, tanto tempo fa.».
Eren gridò arrabbiato:« Io provavo odio verso il Titano Sorridente non contro di te, che sei anche tu vittima di questa storia!». Il fantasma cominciò a piangere e il giovane chiese:« Come ti chiami?».Non voleva chiamarla ancora Titano sorridente.
Il fantasma rispose:« Il mio nome è Ruth.». La sua sagoma cominciò a diventare trasparente davanti agli occhi dei giovani.
:« Stai cominciando a svanire...». Mormorò Mikasa guardando Ruth che stava diventando sempre più trasparente.
Ruth mormorò alzando la testa verso il cielo« Ho terminato i miei due compiti adesso potrò finalmente riposare.». Fece un breve sorriso.
« Dovranno passare altre notti piene di incubi prima di arrivare finalmente all’alba e sarà di nuovo bello vivere come se fosse un sogno.». Disse Ruth con voce serena, mentre cominciava a scomparire.
:« Farò tutto il possibile che questo accada … gli umani devono tornare nuovamente a vivere in pace in questo mondo.».
Ruth scomparve e le sue ultime parole furono: « Questo è il meraviglioso mondo che ci appartiene.». Una folata di vento passò in mezzo al gruppo e nella mente di ognuno apparvero le immagini che mostravano il mondo che nessuno di loro avevano conosciuto.
Un mondo meraviglioso che doveva essere di nuovo degli uomini che vivevano come topi all’interno delle mura.


Diario di Armin


Dopo gli avventi di questo pomeriggio con il racconto di Ruth abbiamo raccolto altre importanti informazioni su i Titani e domani entrando nella cantina della casa di Eren per svelare gli ultimi misteri intorno a questa faccenda.
Le immagini del mondo a noi sconosciuto hanno ridato forza ed entusiasmo al gruppo per il lavoro che ci attenderà domani e nei prossimi scontri che ci attendono contro i Titani.
Questa esperienza mi ha lasciato un importante insegnamento:
Alla fine non esistono più mostri o carnefici, ma solo umani che hanno perso la loro umanità e persone che cercano disperatamente di recuperarla.




Nota dell’autrice: La seguente teoria che ho illustrato al interno della fanfic nasce dopo la lettura del libro “Io sono leggenda” di Richard Mathe di cui consiglio la lettura perché il libro è molto diverso rispetto al film con Will Smith che ha preso ispirazione al romanzo.

Questa la prima teoria quella che credo più fondata per spiegare la nascita dei giganti e alcuni comportamenti, c’è da dire che l’ultimo capitolo (il 51) ha dato un’altra fondamento alla mia teoria. Avevo un'altra teoria presa dal Ova dedicato agli eventi precedenti del manga/anime Galaxy Exspress 999 “Maetel Legend” che racconta la meccanizzazione del pianeta Lamethal per sopravvivere alle condizioni avverse, diventando però degli esseri meccanici che perdono completamente l’umanità. Naturalmente non faccio uno spoiler più completo della trama.

Vedendo questo Ova ho pensato che gli abitanti di una grande nazione potrebbero essere tramutati in Titani per sopravvivere a determinate condizioni, venendo però sopraffatti dalla trasformazione.

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