Saint Seiya GS - Il Forum della Terza Casa

Dialoghi by Deuteros
Grazie ad Archange per la versione francese

Ciao ragazzi non voletemi male vi prego   era tanto che avevo questa idea di fare una fanfic...questo è il primo capitolo...se vedo che piace a qualcuno potrei anche continuare occhio  

Saint Seiya Red Gaiden : Capitoli Perduti 1 - Attalos e Euteches


cap: 1

Attalos

La lunga camminata notturna era quasi giunta al termine quando Attalos si fermò
per ammirare la bellezza del golfo di Sciro. Era una calda sera d'estate ed il vento
accarezzava i suoi lunghi capelli corvini che si animavano, e mentre stava nascosto
tra i scuri pineti che circondano la città dell'isola, il ragazzo osservava assorto nei
suoi pensieri il grande mare Egeo che abbracciava silente quel lembo di terra.  Dopo alcuni
minuti di attesa si sistemò quindi  la clamide sulla spalla sinistra, assicurando
bene la spilla finemente lavorata in argento con il tessuto blu dai riflessi violacei.
Per lui era motivo di vanto  poter indossare quella clamide il cui colore si dice sia
ottenuto dai pigmenti di farfalle esotiche raccolte nel lontano est, oltre l'Oracolo di
Telmisso.
 
-Sto perdendo fin troppo tempo- pensò Attalos, tornando in se come risvegliandosi
da un vecchio ricordo.

-In lontananza, in cima al pendio che domina questa isola si erge il palazzo del
leggendario re Licomede. Si narra che Teti nascose proprio qui il grande Achille per
evitare che perisse per via della guerra di Troia. - scandì una voce cristallina nel
bosco.

Attalos senza girarsi si rivolse a quella voce che proveniva dall'interno del bosco, in
qualche punto imprecisato.

-Euteches, chiudi quella bocca! Se volevo farmi una cultura avrei studiato anche io
con quel pallone gonfiato di Eucnosso. Siamo qui per ben altri motivi che il turismo-
tuonò Attalos  facendosi serio.

Euteches era un compagno di Attalos, ed erano in missione oramai in da più di
cinque mesi. Il loro obiettivo era ritrovare un' Armatura d'Oro, un inestimabile
artefatto creato dalla dea Atena, che si diceva essere entrata in possesso della
famiglia reale di Sciro da qualche tempo. Il biondo ragazzo apparve dalla boscaglia
silenziosamente, senza fare alcun rumore. Anche Attalos rimase supito non
essendo stato evidentemente in grado di capire la sua vera posizione.

-Attalos, li conosci pure te gli ordini del Santuario. Tu ricavi informazioni, io caccio
la preda. Abbiamo l'ordine di non esporci e di fare il lavoro silenziosamente -
rispose il biondo - Ci sono 842 soldati dislocati per l'intera città. Sette falangi di
opliti complete, più la Guardia Personale del Re. Non dobbiamo provocare uno
scontro su vasta scala. Preleviamo la Sacra Reliquia e torniamo- disse dunque a
quel ragazzo che lo guardava con occhi profondi come la notte, con un tono della
voce che non lasciava trasparire emozione alcuna.

Attalos scoppiò a ridere di gusto

-Ti prometto che questa volta cercherò di non uccidere nessuno - disse -o almeno il
minor numero di nemici- sogghignò quasi in maniera sadica.

-Fa come vuoi -ribattè a quel punto seccato Euteches- sappi che ogni cosa che farai
verrà comunque riferita al Sommo Sacerdote Algieba, e finita questa missione,
anche io non avrò più alcun obbligo particolare verso di te.

A quel punto, appena finito di parlare, Euteches compì quello che nelle leggende
popolari è definito come miracolo. Si portò il pollice e l'indice della mano destra al
centro della fronte, e quasi come se ci fosse una connessione, una luce apparve di
fronte a questo ragazzo. La luce abbagliante durò qualche istante, ma la cosa più
incredibile, fu che al suo posto, sull'erba di fronte a questi ragazzi, si trovavano ora
due scrigni che sembravano illuminati di luce propria, sotto i raggi di luna di quella
calda notte estiva.
Attalos era un ragazzo di povere origini nato nelle campagne intorno a Sparta, e da
quando aveva dedicato la sua vita al Santuario e ad Atena, ormai da più di dieci anni,
si era meritato sia il titolo di Cavaliere che l'accesso ai segreti che danno l'origine al
potere più grande nell'universo, il cosmo.
La conoscenza del potere delle divinità, però non è il massimo dono che si può ricevere
del Santuario.

-Ora, finalmente, sembra che il Grande Sacerdote abbia deciso che possiamo servirci delle
Sacre Vesti.- sussurrò Attalos avvicinandosi quasi con timore e reverenza verso lo scrigno
freddo come il ghiaccio che attendeva di fornte a lui.

Questo blocco di metallo lunare, di età imprecisata ma dotato di un vigore e di una luce
mancante in ogni altro metallo conosciuto, era di forma rettangolare e aveva fregi in uno stile
arcaico. L'unica fregio ben riconoscibile, era uno splendido uccello con ali spiegate che
osservava sardonico dalla sua gabbia immortale.
Non appena toccato, lo scrigno si aprì  rivelando un oggetto che
sembrava più scuro dell' ossidiana stessa. L'immagine era quella di un corvo scuro come
la notte, in attesa di solcare il cielo con le sue nere ali.

Attalos divenne così Sacro Guerriero d'Argento del Corvo nell'anno 412 a.C., e le gesta
di quella notte avranno grande ripercussione sulla Guerra Sacra che da li a pochi anni
sarebbe scoppiata.


Appendix

1



2


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cap: 2

I Santi

Il boia lo teneva stretto per i capelli, mentre veniva tirato verso l'angolo di quella
cella che lui conosceva oramai troppo bene. Con uno strattone finale venne sbattuto
contro la parete di fredda roccia,  per poi cadere a terra sfinito. L'energumeno
mormorò qualcosa, dopodichè, non prima di aver rifilato un altro calcione allo
sventurato ospite, si allontanò richiudendo la pesante porta in legno dietro di se.
Il prigioniero riuscì finalmente a sedersi in maniera accettabile e a tirare un sospiro
di sollievo, o almeno così credette, perchè in pochissimo tempo entrarono altri
quattro uomini seguiti dal brutto ceffo di prima.

-Cerca di stare buono e non ti faremo male- disse un soldato dalla pelle abbronzata
che sembrava il capo del gruppetto. L'uomo era un ufficiale superiore dell'esercito
di Erastos, e la sua armatura di superba manifattura ne era una dimostazione.
Il busto in cuoio con al centro un piccolo leone di bronzo dava la netta impressione
di essere leggero e resistente, così come l'elmo in bronzo che teneva ruotato
dietro la nuca, mentre in cinta aveva al fodero uno xiphos che presentava un
piccolo rubino incastonato alla base dell'elsa.

-Devi dirci tutto quello che sai! E alla svelta- disse con voce calma il soldato al
prigioniero, sedendosi su uno sgabello che si era fatto portare da un sottoposto

- Dovresti anche aver capito che il nostro Re non è un uomo a cui piaccia aspettare.
Il poveretto ci mise un pò prima di parlare, vuoi perchè aveva ancora la bocca
impastata del proprio sangue, vuoi perchè la stanchezza gli ottenebrava il senno.

-Cos'è che volete ancora da me? Vi ho già raccontato tutto! - disse con una voce
che non nascondeva il risentimento che provava verso quegli uomini- Vi ho portato
le Vestigia di Atena come da contratto! C'erano degli accordi tra di noi, e invece
di darmi la somma pattuita per il lavoro che ho svolto, vengo imprigionato e malmenato!

Il soldato sullo sgabello fece quindi un cenno con le dita ed un uomo entrò con
una ciotola contenente un liquido che sembrava una zuppa e con del pane.
Dopo averlo fatto mangiare e riposare un pò, il soldato ricominciò l'interrogatorio.

-Dovrai ammettere che è scoppiato un bel putiferio quando sei arrivato qui in città
con quella reliquia - sorrise l'ufficiale - tra tutti gli astrologi di corte, profeti, sacerdoti
e cialtroni di varia natura che cercano i favori del Re tu sei decisamente
un caso speciale. L'Arma Sacra della Dea! Che colpo!- apostrofò il carceriere
lasciandosi andare ad una risata compiaciuta.

-Devo ancora capire che cosa ho fatto per meritarmi un simile trattamento- gli ringhiò
il prigioniero.

L'ufficiale cambiò lo sguardo, ora fissandolo con uno sguardo da rapace.

-Non credevamo davvero che potesse esistere questo manufatto- disse il guerriero
-ed ora che lo abbiamo tra le mani possiamo cambiare il corso della guerra tra gli odiati
spartani e i nostri alleati ateniesi. Se solo ne avessimo altre di Armi Sacre! Potremmo
addirittura rompere l'alleanza che abbiamo con quegli stupidi filosofi e sfidare anche il Gran Re
che dorme ad oriente!

-E' inutile che vaneggi e sogni. Le mie ricerche mi hanno portato ad una sola reliquia,
che ne esistano altre è probabilmente un'altra leggenda - rispose l'uomo seduto a terra.

-Ogni leggenda ha sempre un fondo di verità , e quello straordinario manufatto che
 ci hai portato è la prova.

La voce era debole ma non priva di autorità. Un anziano uomo era entrato
silenziosamente avvolto in un chitone dal colore rosso fuoco  e con una collana in oro
che ritraeva al centro un cane nell'atto di abbaiare.

-Papios mancavate solo voi - disse il capo dei soldati alzandosi dallo sgabello in segno
di reverenza - Il prigioniero vuole farci credere che le reliquie degli dei si trovano con
un pò di fortuna in qualsiasi bazar persiano.

La folta barba grigia del vecchio sacerdote faceva sembrare i suoi occhi scuri ancora
più piccoli e pericolosi

-Le leggende narrano che la dea Atena possiede 88 Vesti Sacre,
artefatti che possono donare all'uomo che le indossa poteri simili a quelli degli dei.
Anche Achille, che proprio in questo palazzo ha vissuto per lunghi anni, ha sempre
desiderato essere investito di tale potere. Il nostro Re teme che tu sappia dove trovare
le altre, e che tu intenda fare il doppio gioco vendendone alcune anche all'esercito nemico.

-Ma io non ne so niente!- tornò a ruggire il prigioniero -ve l'ho già detto! Maledizione
a me e a quel maedetto di Cyrus! - continuò incominciando a piangere per la troppa tensione.

-Ve lo ripeto per l'ultima volta, la reliquia l'ho trovata seguendo le indicazioni su una
pergamena che mi ha venduto il mercante persiano!

Papios fissò a lungo quel ragazzo con la faccia sporca e dai capelli bruni che piangeva
inginocchiato di fronte a lui.
Quindi si girò come per tornare sui propri passi. Arrivato sulla porta si fermò un istante,
dopodichè con voce grave parlò - Si dice che quando nel mondo dilaghi il male, facciano
la loro comparsa i guerrieri della speranza: i Santi. Combattono con il proprio corpo
come arma, il loro pugno può squarciare il cielo e il loro calcio spaccare la terra.
Questa leggenda sembra che stia per rinascere...
Il vecchio sacerdote tornò silenzioso.

-Sommo Sacerdote!- chiese allora l'ufficiale -Cosa dobbiamo fare quindi con questo prigioniero?

-Uccidetelo.


Appendix

3

Scan Engl capitolo 40 by ----> Manga Reader

Dialoghi by Deuteros
Grazie ad Archangeper la versione francese

Bene ragazzi, è ufficiale. E' agosto e non ho proprio nulla da fare. Infatti in questi giorni pensavo a quale tra i gold dello stesso segno nelle due opere settecentesche fosse più forte. Votate, e spiegatene il motivo.