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Autore Topic: Contest Mitologico II Edizione! [racconto 1/5]  (Letto 1653 volte)

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Offline nfscarbon4

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Contest Mitologico II Edizione! [racconto 1/5]
« il: 09 Giugno, 2009, 20:10:12 pm »
RACCONTO N°1

SA MUSCA MACEDDA (LA MOSCA CHE MACELLA)

Tanto tempo fa, in un isola sperduta, la gente, pur non essendo molto ricca, viveva tranquilla, lavorando e divertendosi quando possibile. Nell'isola, di generazione in generazione, si tramandava una leggenda secondo la quale  il Diavolo all'inizio dei tempi cercò di impossessarsi  di quelle terre cavalcando un immensa creatura ma fu sconfitto dagli angeli e costretto alla fuga; mentre la sua cavalcatura rimase uccisa nello scontro; col tempo si fossilizzò, fu ricoperta da una folta vegetazione diventando parte del paesaggio come una vera e propria montagna  date le sue dimensioni;  restarono  visibili però i contorni di quella che una volta era la sella, da cui il nome del monte, Sella del Diavolo. Inoltre si racconta che il diavolo nelle bisacce della sella custodisse degli scrigni con degli splendidi tesori ma anche con delle creature demoniache che non ebbe occasione di usare nello scontro con gli angeli: le terribili mosche macedde, mosche grandi come capre e dotate di un pungiglione capace di perforare qualunque cosa.
Un giorno arrivò sull'isola un gigantesco veliero, una folla di curiosi si radunò al porto per vedere l'enorme nave, sfortunatamente si trattava di una nave pirata. Poco dopo il vascello attraccò e i pirati scesero a terra, sembravano  tutti forti e ben armati, il capitano disse che da quel momento sarebbe stato il padrone di quelle terre; i corsari più forti e abituati al combattimento presero in pochi giorni il controllo dell'isola e disposero che gli abitanti per  avere cibo e acqua, dovevano consegnare loro quotidianamente  oggetti di valore, era il loro modo di agire: spostarsi  da un isola all'altra sfruttando tutte le risorse della terra e dei suoi abitanti.
Poche settimane dopo erano sempre meno le persone che potevano permettersi di pagare il tributo; finché  un anziano che non aveva più la possibilità di pagare, propose ai pirati di condurli ad un tesoro in cambio di cibo e acqua, essi accettarono e l'anziano  raccontò loro la leggenda del diavolo e dei suoi scrigni ancora presenti in quelle che un tempo erano le bisacce della sella del diavolo ora divenute grotte per effetto della fossilizzazione.
 l'ingresso alle grotte era sbarrato da un enorme masso, nessuno degli abitanti era  in grado di spostarlo, ma per il capitano che aveva la forza di 10 uomini non fu un grosso problema rimuoverlo, una volta dentro la grotta i pirati si trovarono davanti un enorme scrigno, senza troppe difficoltà riuscirono ad aprirlo: era pieno di oro e gioielli. I corsari stavano già pensando  come spartirsi il bottino ma proprio  in quel momento si sentii un fortissimo ronzio: dal fondo del baule uscirono 2 mosche macedde, come diceva la leggenda erano grosse come capre  e con un pungiglione lungo e affilato, il capitano ordinò ai suoi uomini di uccidere le  mostruose creature ma le loro spade si spezzarono al contatto con il corpo delle mosche, in breve tempo i 2 mostri sterminarono la maggior parte dei pirati presenti sempre nello stesso modo cioè infilzandoli con il loro pungiglione e attraversando con tutto il corpo le  membra dei malcapitati; il capitano, vedendo che le spade erano inutili, colpì una delle  creature  con un'enorme masso che andò in mille pezzi senza  danneggiare minimamente la mosca, che subito dopo trapassò anche il capitano uccidendolo, un solo pirata riuscì a scappare, avvisò i suoi compagni rimasti in città. I corsari cercarono la fuga sul loro veliero commettendo però un errore: portarono con loro molte scorte alimentari, l'odore del cibo attirò le mosche macedde che attaccarono il veliero distruggendolo, e uccidendo chiunque si trovasse a bordo; dopo di che le mosche si riversarono nell'isola uccidendo molte persone, nessuno poteva fermarle e inoltre dopo qualche tempo, le mosche si moltiplicarono. Sembrava arrivata la fine per l'intera isola e i suoi abitanti, ma un giorno arrivò una piccola imbarcazione con a bordo un giovane bonzo. Egli vedendo la situazione tragica presente sull'isola, si offrì di eliminare le mostruose creature.
Il bonzo chiese agli abitanti di radunare alcune scorte di cibo in uno spazio abbastanza grande per accogliere tutte le mosche maccede, gli abitanti fecero quanto richiesto e radunarono il cibo in una vallata, il bonzo si mise al centro della montagnola di cibo che gli abitanti avevano formato: in breve tempo lo sciame arrivò sul posto, ormai erano oltre una ventina, il bonzo tirò fuori dal suo chimono un sutra e iniziò a recitare un mantra in una lingua incomprensibile, tutte le mosche poco dopo caddero a terra  morte; quello stesso giorno il bonzo riprese il mare:  cosi com'era venuto se ne andò.

Nota:Mitologia Regionale

hunterj

RACCONTO N°2 ---> LEGGI
« Ultima modifica: 16 Giugno, 2009, 22:06:17 pm da nfscarbon4 »
Una volta serbavo molto rancore per il mio destino. Però ora provo solo gratitudine!
In un attimo così breve della vita rispetto all’immensità del tempo, ho avuto la fortuna di incontrarvi.. fratelli!

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Contest Mitologico II Edizione! [racconto 1/5]
« il: 09 Giugno, 2009, 20:10:12 pm »