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Cutie honey, Kekko Kamen
appunto, e' quello che dicoe' fuori di testa, ma sicuramente non troppo stereotipato
Nagai -fortunatamente- ha tirato i remi barca.da anni però..oltre a queste tematiche -che avete detto- è famigerato per non concludere le serie che ha ideato.ma -fortunatamente- non è come il Tomino, il serial killer dei suoi personaggi, vedi Ideon e Gundam Z.
Discussione molto interessante.Quel che dice Sui Feng è assolutamente vero, anche se alcune cose andrebbero comunque contestualizzate.Non dimentichiamoci che tutto questo esce dal Giappone, una società che per quanto possa essere affascinante resta ancora mooooolto conservatrice nell'anima. Da qui il maschilismo, da qui il nazionalismo esasperato ai limiti della xenofobia (sto ancora ridendo per la folla oceanica di giapponesi oppressi a PARIGI in Code Geass Akito the Exiled), da qui l'ossessione per gli adolescenti, da qui tante altre cose non propriamente salubri al nostro occhio.Sono tutte cose ancora molto ben presenti al giorno d'oggi, figurarsi quarant'anni fa. E' normale che ci siano, è normale che siano esposte così, sta a noi valutarle con il necessario distacco (come si valuterebbe, non so, un Robinson Crusoe letto oggi anche se è un'apologia di razzismo e colonialismo incredibile). Piaccia o non piaccia è roba che ormai ha alle spalle 4 decenni, per quanto ci siano ancora espressi valori che scaldano il cuore, altri sono indubbiamente distantissimi.Farei comunque dei distinguo a seconda dell'ambientazione. In Hokuto no Ken per esempio l'ambientazione aiuta, perché dopo tutto stiamo parlando di un mondo post-apocalittico dove la violenza e la legge del più forte la fanno da padrone. Quell'atteggiamento di Rei è indubbiamente sbagliato, specie da parte di un protagonista, ma con quell'ambientazione "stona meno" proprio perché, in un mondo di bulli e prepotenti, in fondo ci sta che sia parzialmente bullo e prepotente anche un personaggio principale. Certo, non è sicuramente voluto, ma diciamo che l'ambientazione aiuta a passarci sopra.Lo stesso non posso dire di Saint Seiya, infatti la tragedia greca (è il caso di dirlo) di Shaina e della maschera l'ho sempre trovata una roba impresentabile. L'ambientazione avrebbe anche vagamente aiutato se per caso fosse stato ambientato davvero nell'antica Grecia, ma ai tempi moderni (e peraltro manco in Giappone) è qualcosa che effettivamente non si può vedere.
Sai, ci sono diversi anime vecchi con figure di donne ben più emancipate. Vedi Machiko, Bryger 1982, a parte in una puntata (e spero che lì sia il doppiaggio cretino).
Che il Giappone sia patriarcale ne sono cosciente, anche se ha contraddizioni estreme. (cioè le donne giocano a calcio e nessuno dice "A". Qui in Italia sono ancora viste come unicorni)Io quello che qui facevo era analizzare le opere anni 80 senza la romanticizzazione pesante ed esasperata.
Tua sorella è inviolabile? E le altre?
Ken, se fosse stato un buono costruito bene, avrebbe dovuto rifilare un ceffone alla Bud Spencer, sottomettere Rei e dire "Ora tu chiedi scusa alla signorina, porco".
Aredaie, anche con l'ambientazione è ridicolo il suo "non devi combattere. Sei una donnaLU RE, guarda che non mi fa paura la violenza. In Feng Shen Ji, la società degli Oscuri è simile a quella di Hokuto no Ken.Qual è la differenza, però?Ok, le donne sono vittime di stupro, ma, se riescono a farsi una forza adeguata, vengono rispettate e nessuno dice nulla.