INTER FAN CLUB della terza casa

[angelo]

dato che c'è il club del milan ecco quello della grande Inter dominatrice del campionato italiano

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Serie A - Moratti "Per questa Inter un 9 e mezzo"


Il patron nerazzurro parla poi dei tre allenatori: Mourinho, Benitez e Leonardo, raccontando qualcosa del rapporto con ognuno di loro. La decisione di Mourinho, per esempio, è stata "una cosa naturale. Si era capito e non è stata una rottura"



Giudica da 9 e mezzo il 2010 dell'Inter perché manca la Supercoppa europea, ricorda con tanto affetto Mourinho, si dice ancora stupito dall'uscita di Benitez dopo aver vinto il Mondiale per club, si dice meravigliato per la stagione di Milito, spera ed è convinto che Leonardo saprà far ripartire la squadra. Il presidente dell'Inter Massimo Moratti, in un'intervista a Sky in onda stasera ha affrontato tutti i temi legati all'Inter, all'indomani di una decisione importante come quella di voltare pagina e passare da Benitez a Leonardo dopo aver vinto tutto con Mourinho.
L'ANNATA STELLARE DEI NERAZZURRI - "Al 2010 do 9 e mezzo perché il 10 si poteva dare vincendo a Montecarlo" le parole di Moratti, che confessa di aver temuto per la vittoria del quinto scudetto consecutivo. "C'è sempre un po' di timore, durante l'anno. Bisogna stare sempre attenti perché se si perde la concentrazione si può cominciare una serie negativa. Un po' di paura, ma poca, l'ho avuta a Siena, quando vedevo che non si riusciva a segnare e questo mi metteva un po' in imbarazzo".
IL RUOLO DI MOURINHO - E' stato il secondo e ultimo anno di Mourinho, un anno di tensioni tra il tecnico portoghese e tutto il mondo intorno, Moratti racconta come ha vissuto tutto ciò. "Bene, perché Mourinho era tutto un insieme e va visto nella sua globalità. Mourinho bisogna prenderlo al 100% per com'è, perché il tutto porta a vincere. Se gli togli qualcosa, gli togli anche l'entusiasmo, la dinamicità che ha e tutta la consequenzialità che lui dà a quello che succede". Si torna indietro fino agli ottavi di finale della Champions League ed al pensiero se si era davvero in grado di poter vincere la Champions League. "Mourinho, come me, era sempre preoccupato. In questi giorni rileggevo alcuni sms di qualche tempo fa e vedevo quanto dialogo ci fosse con lui, soprattutto attraverso messaggi. Sapeva che i dettagli erano importantissimi. La foto della notte di Madrid è l'immagine di una festa, fin dall'inizio. Una partita che è iniziata con una squadra che ha dato l'impressione di grande sicurezza e di grande forza. L'ho vissuta come una festa, meno pesante dal punto di vista emotivo ma l'ho affrontata come una cosa da onorare. E l'abbiamo fatto".
L'ADDIO DELLO SPECIAL ONE - Ad una gioia è seguita una delusione, quella dell'addio di Mourinho, ma Moratti confessa di essersi fatto trovare pronto. 'L'ho vissuta come una cosa naturale, lo straprevedevo, si era capito, non aveva mai avuto forse la voglia e il piacere di dirmelo perché era un dispiacere per lui farlo, ma tacitamente entrambi avevamo capito questa cosa. Non volevo disturbare la tensione che teneva per vincere e porre io il problema. Non è stata una rottura tra persone ma la scelta ambiziosa da parte sua di poter dimostrare di essere bravo anche da altre parti ma di grande affetto nei confronti dell'Inter, tanto è vero che è scappato dalla finestra, è scappato via dal campo e questo dimostra che gli dispiacesse molto".
I MERITI DEL PORTOGHESE - Moratti ha confermato di sentire ogni tanto Mourinho e si è detto convinto che il portoghese non si è pentito di aver lasciato l'Inter. "No, rimane una di quelle cose per cui non sai se sei pentito o no. Sei soltanto costantemente affezionato ad un ambiente. Non credo sia pentito da un punto di vista professionale perché ha fatto una scelta interessante ma è rimasto affezionato all'ambiente, che per come è visto fuori Mourinho può non sembrare vero e invece è così". Grazie a Mourinho si è arrivati al Mondiale per club, che l'Inter ha vinto con un tecnico in uscita e dunque un ruolo importante è stato assunto dalla squadra. "La squadra ha un grande ruolo. Anche quando si ha un capo bravo, i protagonisti alla fine sono i giocatori. Hanno un grandissimo merito di aver capito cosa dovevano fare, sia a Madrid, sia a Dubai, dove si sono sentiti molto responsabili sia di un momento storico sia di qualcosa di molto importante che raggiungevano anche per se stessi. E lì Benitez ha svolto un ruolo intelligente perché aveva leggermente allentato la presa, per cui mi ha meravigliato questo sfogo perché era al contrario di quello che gli davo come merito. E quindi non l'ho capito".
IL CONFRONTO CON BENITEZ - Il presidente torna ancora su Benitez e sulle richieste di mercato. "Sapeva anche lui che non amavo molto che fosse pubblica questa cosa perché è una sua opinione, di cui si poteva discutere tra noi e verso cui c'erano molte aperture. L'unico giudizio che posso dare riguarda la società, e quindi mi è dispiaciuto nei confronti dei giocatori e in un momento bellissimo per la società che ci fosse questa situazione. Niente di piu''.
IL MERCATO - Gennaio è tempo di calciomercato. Con Leonardo, è arrivato il giovane Ranocchia. E' l'inizio di una nuova Inter che punta sui giovani, magari come il Barcellona. "Al di là del Barcellona, è un modello che penso sia giusto per il calcio e per il futuro, è bene pensare al futuro e rinnovare anche psicologicamente la squadra. Poi, finalmente un italiano e anche questo non fa male".
L'INFLUENZA DI CALCIOPOLI - Il presidente nerazzurro analizza il calcio italiano negli ultimi 15 anni in cui è stato alla guida della società nerazzurra: "Dobbiamo ricordare che il calcio italiano ha sofferto la terribile situazione che è poi venuta fuori con calciopoli e quello è stato decisamente il momento peggiore del calcio. E quindi comunque adesso è meglio. Il calcio segue quella che è la situazione economica internazionale e quindi non può permettersi di essere brillante come un tempo".
L'ARRIVO DI LEONARDO - L'ultima parte dell'intervista è su Leonardo, presentato ieri: il neo tecnico ha detto che la proposta interista è stata troppo sorprendente per non poterla accettare. 'Mi faceva piacere che fosse sorprendente ma non è nella maniera più assoluta una sfida verso qualcuno o nei confronti dei tifosi interisti. Ho pensato fosse giusta perché conoscendo la professionalità e l'intelligenza della persona, ho pensato fosse adatta al momento, soprattutto, anche per cominciare un progetto".
IL PARAGONE TRA LEO E MOU - Leonardo, come Mourinho, non è uno 'yes man'. Forse questo è un rischio per lo stesso Moratti. 'Considero Mourinho uno tra i più vicini e attenti ai voleri della società. Se uno dice sempre che è tutto giusto, lo capisci subito che sta cercando di portarsi a casa lo stipendio e basta. Queste sono persone intelligenti, che hanno un dialogo intelligente e che lavorano sempre per la società. Siccome anch'io non lavoro contro la società, un accordo lo troviamo sempre. Cosa mi aspetto da Leonardo? Una vivacità maggiore di quella che c'è stata, da un punto di vista atletico, nel gioco sorprendente, nel piacere di vedere i giocatori esprimersi al meglio. Questo gli chiedo, di riportare nell'ambiente la felicità di fare il proprio mestiere e poi la forza dell'obiettivo perché si è bravi e si è all'altezza di farlo. La squadra in questo periodo aveva un po' perso queste qualità, dovute forse anche al fatto di aver vinto troppo l'anno scorso. Adesso non è più il momento di scherzarci su, bisogna ripartire e credo che lui sia capace di farlo".
MILITO E IL SUO ANNO SPECIALE - Moratti, infine, indica in Milito - Zanetti a parte - l'uomo che più l'ha sorpreso nel 2010. 'Milito l'anno scorso, perché quest'anno non ha potuto perché si è fatto male, è stato fuori dall'ordinario per l'intelligenza di gioco che ha dimostrato. Samuel ho trovato che fosse arrivato ad essere il miglior difensore del mondo in assoluto e mi dispiace che si sia fatto male. Per noi è una grandissima mancanza perché è un uomo di grande sicurezza. Poi, tutti gli altri hanno espresso il massimo, tanto è vero che hanno raggiunto il massimo dei risultati. E quindi mi dispiacerebbe trovare altri nomi. Cosa mi aspetto da questo 2011? Il 2011 è un anno importante per Leonardo perché questa è una scelta coraggiosa e bella. Il 2010 è stato l'anno più importante degli ultimi anni dell'Inter e quindi, per chi vuole vedere il futuro sempre a colori, e il futuro può essere a colori, posso dire che da questa partenza e da queste vittorie può venirne fuori soltanto qualcosa di positivo. Anch'io la vedo così".

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questo è il nostro amato presidente


fratelli interisti iscrivetevi in tanti


Iscritti
Angelo
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ligardo(poi ti metto la scritta in nerazzuro)
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[yt=425,350]skLsNghh93w[/yt]








Targhetta del club fatta da Sagitter,da mettere in firma

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link immi: http://img405.imageshack.us/img405/88/interp.jpg

[aldebaran96]

m iscrivo 
w inter 
4ever 

[angelo]

aggiunto 

iscrivetevi fratelli interisti

[Matteo81]

essendo io milanista , mi chiedevo , se ogni tanto potevo venire a inveire da voi ? >

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ovviamente scherzo

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[Sagitter]

certo che mi iscrivo che domande
Soprattutto dopo il derby, dove l'arbitro ha fatto di tutto x far vincere il Milan, senza nessun risultato ahahahah
Ha ragione Mou, vincevamo pure in 7, forza inteeeeeeeeer

[angelo]

ah tu sei interista!
bene bene
ti aggiungo subito

[Gemini Saga]

Meglio interista che tifoso della salernitana

[angelo]

questo è certo 

dai gemini ti iscrivo?

[Sagitter]

Meglio interista che tifoso della salernitana

Gemini che vorresti dire con questo?  
se non ricordo male 6 di Napoli allora si capisce tutto

[Gemini Saga]

Si sono tifoso del Napoli
Cmq no angelo la mia fede calcistica è una sola

[angelo]

e vabbè
fai iscrivere tuo fratello dai 

[angelo]

ragazzi abbiamo vinto il derby d'Italia 
semifinale e probabilmente quest'anno è accoppiata coppa Italia scudetto

[Gemini Saga]

Angelo ma almeno voi tifosi dovete sperare nella champions

[angelo]

si ci spero
ma in europa siamo complessati
sarebbe stato meglio andare in coppa uefa cosi la vinciavamo ed eliminavamo la timidezza

[angelo]

buone notizie
gli odiati cugini del milan habnno pareggiato con il livorno