Saint Seiya GS - Il Forum della Terza Casa


Autore Topic: Contest Concluso...vinca il migliore! [racconto 1/5]  (Letto 1606 volte)

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Offline nfscarbon4

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Contest Concluso...vinca il migliore! [racconto 1/5]
« il: 01 Gennaio, 2009, 13:27:25 pm »
RACCONTO N°1

La luna in piena seguiva il proprio corso come ogni notte, mentre nel contempo venere, nunzia del giorno, appariva al cielo preannunciando il prossimo sorgere del sole. Ed intanto, Dioniso e Pan, dispersi dai loro compagni di viaggio, cercano di riunirsi a loro mentre vagano senza meta esatta in un deserto di immensa parvenza, forse un luogo mediorientale, forse un luogo dell'africa. Improvvisamente, il dio nato due volte alza lo sguardo al cielo mirando senza fiatare la bellezza di quel luogo celeste e stellato, decidendo di stendersi sulla sabbia per evitare di distogliere gli occhi da cotanta meraviglia. Il divino amico al suo seguito, meravigliato dal suo comportamento, gli si avvicina dicendogli:
-"cosa fai, alzati, dobbiamo ancora riuscire a trovare il satiro e gli altri amici baccanti... chissà dove saranno e se stanno bene, e tu invece ti stendi a terra e per chissà quale motivo."
Dioniso prestò poca attenzione alle parole di Pan: lo conosceva dalla nascita, sapeva già cosa gli avrebbe detto prima di compiere quel gesto di cui, però, per sua propria natura, non avrebbe potuto fare a meno. Seppur giovane rispetto agli altri olimpici, ma saggio come pochi, sapeva bene cosa rispondere al suo amico:
-"Pan, so per certo che questo mio posarmi in quest'arido luogo potrebbe sembrarti avventato e privo di ogni senso, ed anche se sei il dio che mi è sempre stato più amico, abbiamo sempre visto ogni questione, ogni azione ed ogni riflessione in maniera diversa. Insensato non è il mio gesto, ma la vita stessa, e lo è ancor di più per noi, che privati dal fato di un fine ultimo della nostro esistere, non abbiamo nemmeno la proiezione futura della morte che possa almeno regalare una parvenza di sensatezza alle nostre azioni. Per me e per te, divinità amate dai mortali, che senso ha vagare in questo deserto con un obbiettivo ben preciso piuttosto che perdersi nell'ebbrezza di rimirare un cielo stellato pascendo l'avvenire di un nuovo amore, di una nuova festa o di un nuovo dono ricevuto dalla gente mortale e che persino a noi dei è precluso conoscere? Se almeno i mortali han thanatos a guidare le loro azioni, noi che bisogno abbiamo di fissarci un fine o una meta? Per qual motivo vogliamo trovarci altrove piuttosto che in questo luogo immenso, in questo luogo così… trascendentale? Forse, amico mio, hai tu paura della solitudine e che essa ti porti ad interrogarti sul senso dell'esistere che, seppur immortali, porta noi tanta angoscia per il motivo che per quanto tu voglia cercarla, di sensatezza non ve n'è la più minima traccia? Forse è perchè tu, caro Pan, cerchi di dare conclusione ad ogni piacere che ad una divinità può essere offerto per poi andare alla ricerca di qualcosa di maggiore invece di tentare di perpetuare la soddisfazione del desiderio senza necessità di portarlo a termine, senza necessità di dare ad esso una conclusione! Vedrai, che prima o poi, tu, dotato di infinita vita, vagando tra gli infiniti spazi e tra il tempo eterno, ti ritroverai senza cosa alcuna da fare che non abbia già fatto, senza provare un piacere che non abbia già provato, senza rincorrere una ninfa che tu abbia già rincorso. A quel punto, allora, a cosa ti avrà giovato essere un divino immortale? Per qual motivo avrai scelto di vivere il tuo tempo piuttosto che attendere che il tempo ti trafiggesse? Non vedo altro modo di vivere l'eternità se non quello di fondersi con l'immenso, senza cercare di plasmarlo tentando di ottenerne una visione d'insieme. E' solo ed unicamente questo l'atto privo di ogni valenza, se di valor d’azione è concesso parlare. Al di là di esso, non è più possibile separazione tra vita e cosmo, non esisterà più alcun differenza con esso.
Seppur divinità, noi dobbiamo sottostare alle parche, e le parche al dovere: nessuno di noi è veramente libero come credi, e quindi eccoti un altro motivo per il quale ogni azione non ha valore, è priva di possibilità totale di scelta. Purtroppo, mio caro amico, la creazione della coscienza, seppur divina, non è per nulla esente da sottomissione, cercando un compromesso per la sua esistenza ed illudendosi di essere priva d’ogni catena, quando in realtà non è molto migliore che di un servo legato ad una roccia.”
Impressionato dal discorso di Dioniso, ma non troppo, Pan aveva pronta la risposta nel tentativo di far valere il suo pensiero:
-“Capisco le tue riflessioni, o Dioniso, ma non vorresti portare a compimento le tue gesta pure tu, seppur dio, avendo così la possibilità che esse siano cantate attraverso l’eterno: certo, essendo tu un immortale le tue azioni verranno certamente perpetuate, ma per chi non ha il dono dell’eternità agire in vista di una proiezione attiva che si perpetua nel tempo da almeno una speranza che questo avvenga, non credi? Questo è l’unico modo, a mio avviso, di riecheggiare nel tempo infinito arrecando per le generazioni future un ispirazione sempre nuova”
-“Ma certo Pan, quello che dici è vero, ma forse non ti rendi conto di una cosa: il ripetersi perpetuo della stessa azione è anch’esso una ripetizione insensata, ripetitivo, futile….. Certamente l’uomo necessita e spera nel ritorno dell’eterno, ma sarebbe inutile per questo tornare uguale a se stesso. Ben più alta vetta è invece l’eterno ritorno della differenza uguale a se stessa, smascherando tutto ciò che è diverso da se stesso e vivendo così pienamente quelle che sono le proprie azione: un insieme sconnesso di usufrutto del tempo, senza alcuna necessità né imposizione di costruire il proprio essere passo dopo passo….”
Mentre concludeva il suo discorso, improvvisamente si ripresentarono il satiro ed i bacanti, riabbracciando quelle che erano le loro divinità a cui erano devoti, continuando il loro viaggio fra le terre dell’asia…. Terminate le sue peripezie, finalmente il dio dell’ebbrezza, Dioniso, potette tornare tra gli olimpici e riabbracciare suo padre Zeus dopo tanto vagare. Stanco però di tanta falsità di parvenza di ordine, decise di lasciare che Pan venisse ucciso: non fece nulla per evitare la fine del suo vecchio amico, ed il primo a dare l’annuncio tra i mortali fu un pescatore che riversò la notizia per tutte le terre: ognuno iniziò a rendersi conto che tutto quello in cui aveva creduto crollava di ogni parvenza di sensatezza e fu costretto a fare i conti con il vuoto inesorabile nel quale si cade inevitabilmente in situazioni catastrofiche come queste. Nonostante i mortali fossero disperati, Dioniso era ampiamente convinto di aver fatto un grande regalo al genere umano, rivelando loro il disordine intrinseco dell’universi… però la gente preferì rifugiarsi in altro pur di non ammettere che il vuoto cosmico che li stava travolgendo era dovuto al rivelarsi della verità nuda e cruda.
E così, Dioniso, deluso dal comportamento dei mortali che in fondo aveva sempre amato, decise di rimanere sull’olimpo e fare in modo che l’antica religione venisse totalmente dimenticata, salvo rari spazi di benevolenza che egli concede in casi più unici che rari.


MaradonaFan


RACCONTO N°2 ---> LEGGI
« Ultima modifica: 21 Gennaio, 2009, 13:48:23 pm da nfscarbon4 »
Una volta serbavo molto rancore per il mio destino. Però ora provo solo gratitudine!
In un attimo così breve della vita rispetto all’immensità del tempo, ho avuto la fortuna di incontrarvi.. fratelli!

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Contest Concluso...vinca il migliore! [racconto 1/5]
« il: 01 Gennaio, 2009, 13:27:25 pm »