Addestramento Jane di Dark Dryad

[Gorgarr]

Orbene, a norma di regolamento, nel presente topic potremo postare solamente io o la diretta interessata, salvo diversa disposizione da parte mia.

Iniziamo con il background: narraci qualcosa di Jane, il suo vissuto recente e remoto e soprattutto gli eventi che l'hanno portata ad essere quella che è ora ^^

[genesis]

§Adoro stare in questo boschetto di querce, la scozia è una terra inospitale ma per me no. Mio padre discende da un antica stirpe di Bardi, depositari del sapere e delle leggende e non avendo altri figli maschi ha lasciato a me l'eredità vocale di tutte le vecchie tradizioni. Certo la Chiesa non vuole, ma sono racconti per le feste di campagna e ormai nessuno li prende sul serio, pensano siano favole per addomrmentare i bambini. Ma io no... io so che in quelle storie c'è un fondo di verità e qui in questo boschetto mi sembra che quelle storie siano ancora più vere. Ma si è fatto tardi, ero solo andata a raccogliere qualcosa per la cena sarà meglio rientrare... non siamo in un periodo propriamente tranquillo.§
Jane volgendo un'altra volta gli occhi al bosco si avvia verso il villaggio che li sta ospitando, ultimamente avevano smesso di girovagare per la salute cagionevole della madre e per le voci che circolavano... sembra che un gruppo di ribelli volesse portare nuovamente un re in scozia nonostante la pace firmata da poco con l'Inghilterra. Persa nei suoi pensieri sulle antiche leggende che suo padre gli raccontava non aveva notato il fumo salire dal villaggio... un fumo scuro ed intenso...solo quando l'odore di legno bruciato arrivò a pizzicargli il naso vide lo spettacolo tremendo che gli si parava davanti. Il villaggio... tutto il villaggio era in fiamme, c'erano soldati che stavano uccidendo gli uomini e le donne troppo vecchie per soddisfare le loro voglie, quelle giovani invece costituivano il "premio del vincitore". L'orrore si dipinse sul suo volto... sapeva di dover fuggire... ma le gambe non volevano ascoltarla... e gli occhi cercavano disperatamente sua madre e suo padre, li cercava e scrutava tutti i visi delle persone riverse a terra, la vista era resa più acuta dalla paura, non doveva stare troppo allo scoperto ma doveva sapere, doveva sapere che fine avevano fatto i suoi familiari, non poteva abbandonarli. Ma la sua ricerca oltre che vana era stata troppo lunga... i soldati si erano accorti di lei
-Prendetela!!- Gridò un uomo con la spada in mano intento a sgozzare un anziano signore che Jane riconobbe come un loro vicino un po' scorbutico, ma leale.
-Guardate che preda ci stava scappando- cominciarono a ridere i soldati che si "dilettavano" con le donne del villaggio -il primo che la prende potrà soddisfare i suoi desideri sul posto-
avevano lanciato la scommessa e la posta in palio era proprio il corpo di Jane che adesso aveva lasciato cadere il cestino e correva dalla paura... correva nell'unico luogo che conosceva, il bosco di querce.
§devo correre, devo correre se riesco ad arrampicarmi sopra un albero forse riuscirò a nascondermi§
anche se in preda al terrore sapeva cosa fare, ma il vestito le impediva i movimenti e non poteva permettersi di perdere tempo a tagliare la gonna. Era quasi salva.. le querce l'avevano accolta e lei si stava arrampicando, ma una mano si strinse sulla sua caviglia e con forza la scaraventò per terra. I soldati l'avevano raggiunta
-Guarda un po' questa rossa tutta fuoco quanta forza aveva nelle gambe- gridò il soldato che l'aveva afferrata ai suoi compagni che erano rimasti più indietro -e che occhi di fuoco! ora ci penso io a renderla meno arrogante, vedrai signorinella cosa significa opporsi agli uomini-
Jane chiuse gli occhi, era inutile lottare adesso... 5 soldati.. non poteva fare assolutamente niente... pregava solo di aver la forza dopo di rimettersi in piedi e vendicarsi... perchè sì... non l'avrebbero passata liscia... suo padre era un bardo... ma nessuno immaginava che sua madre gli aveva insegnato molte cose su erbe e piante... dato che discendeva da una stirpe di sacerdotesse di Avalon.
Era notte fonda quando riprese conoscenza... sporca sanguinante non c'erano andati certo leggeri con lei, ma avevano furia e non si erano fermati certo a vedere se era ancora viva o no.... grande, grandissimo errore; ora Jane reclamava vendetta, il suo odio per gli uomini era grande... troppo grande per essere contenuto lì

[Gorgarr]

Il giovane incappucciato si aggirava per le foreste dell'entroterra scozzese ormai da qualche tempo. Era inquieto, ansioso...si potrebbe dire agitato, persino...il che proprio non gli si addiceva. Ma non era tutto...stava...male. Si, male, in mancanza di un termine migliore...qualcosa si agitava dentro di lui. Qualcosa di indefinito, ma che era ormai radicato nella porzione più profonda del suo essere...quella strana sensazione era iniziata il giorno prima, e da allora aveva sentito l'irrefrenabile impulso di raggiungere con la massima urgenza...che cosa? L'avrebbe saputo quando lo avrebbe raggiunto, o almeno così supponeva...d'altro canto, non c'era tempo per pensare...non molto almeno. Quell'impulso perentorio non avrebbe accettato dilazioni...doveva muoversi...doveva, se non voleva vomitare le proprie stesse viscere in meno di un minuto. Quella cerca...quella folle corsa senza alcun senso lo aveva condotto là, nel bel mezzo delle highlands...una foresta di querce, dal sapore antico...probabilmente se si fosse fermato a riflettere qualche attimo gli avrebbe ricordato qualcosa, ma...quello era un lusso che non poteva permettersi. Poteva solo...correre. Ancora, a perdifiato, come una falena attratta dalla fiamma...un momento! Era vicino...si, era vicino, ciò che lo attraeva con tanta prepotenza...era là, a pochi passi...ecco, una radura...è qui, è...

Il giovane non poteva dire cosa si attendesse di trovare, ma di sicuro non ciò che lo attendeva nella radura. Una ragazza riversa al suolo, male in arnese...i sui abiti laceri...egli riconobbe immediatamente le stigmate della violenza...come poteva essere? Cosa mai...? E quegli occhi...occhi di bragia, nei quali riconobbe qualcosa di tanto familiare quanto alieno al punto da strappargli un brivido di orrore...a lui, proprio a lui. Tutto ciò era privo di senso, e pertanto egli decise di dare voce al tumulto che si agitava in fondo al suo cuore...o in un luogo ancora più ascoso...

TU...! Sei tu...chi...? Che COSA sei tu? Perché...? Perché mi trovo qui...? Chi sei, e come hai fatto...? Insomma, PARLA!!

Il discorso che ne nacque era sconnesso...mentre lo pronunciava, il giovane si era appropinquata alla figura riversa della ragazza, noncurante del suo stato...le sue mani le stringevano le spalle, mentre egli appariva quanto mai affannato, confuso ed in uno stato di inquietudine pericolosamente simile al panico...

[genesis]

Jane si stava rialzando e già nella sua mente si stavano affollando i nomi delle piante adatte alla sua vendetta quando un giovane incappucciato fece la sua comparsa nella radura prendendola per le spalle
TU...! Sei tu...chi...? Che COSA sei tu? Perché...? Perché mi trovo qui...? Chi sei, e come hai fatto...? Insomma, PARLA!!
sembrava impaurito, preso dal panico
§Cosa vuole questo qui, vuole mettersi tra me e la mia vendetta?nessuno mi toccherà più, nessun uomo vivo§
Jane scrollandosi di dosso le mani del giovane si rialzò e ancora barcollante si appoggò al tronco di una quercia
cosa sei ceco? mi pare che sia chiaro cosa è successola voce non era rotta dalla stanchezza o dal panico, anzi era vibrante di odio e sarcastica
Vuoi prenderti il premio anche te? i tuoi amichetti si sono divertiti per benino ma lo faranno ancora per poco sempre tenendo d'occhio il ragazzo Jane raccolse delle bacche da una pianta di vischio schiacciandole
§sono poche ma di sicuro se si avvicina un bell'effetto non gli faranno§
lo sguardo della ragazza era passato da essere ardente e vibrante di vendetta a essere quello di un cacciatore freddo e tagliente, pronta ad assalire ed uccidere, la pietà era sparita dalla sua vita, la compassione per gli uomini si era trasformata in odio, riconosceva come amiche solo le piante, e si sarebbe affidata solo a loro per la sua vendetta... più stava vicino a quella querce più si sentiva piena di forze, anche il dolore per la violenza appena subita era sparito.
sentiva crescere dentro di lei la certezza di poter uccidere quei maledetti ma prima doveva liberarsi di quella figura che la guardava sopreso
vieni avvicinati pure, cosa potrà mai farti una debole ragazza
le sue parole sembravano gentili, ma il tono e lo sguardo non promettevano niente di buono

[Gorgarr]

Il giovane si scosse...la ragazza si era divincolata facilmente dalla sua presa, ma d'altro canto lui aveva fatto ben poco per trattenerla. La sua vicinanza, però, aveva attenuato lo sconvolgimento in atto nel suo mondo interiore...ora riusciva a pensare più coerentemente. Era chiaro che ella non avesse idea di quale fosse il suo ruolo in quello strano tormento...anzi, doveva averlo scambiato per uno dei suoi assalitori. Non aveva idea di quale tattica avesse in mente per respingerlo...in fondo non poteva mai immaginare chi avesse dinanzi, ma...eccola lì. Seviziata, e più volte...ma spezzata? Neanche lontanamente. Un selvaggio moto di ammirazione attraversò l'animo del giovane, che tuttavia ancora provava quella misteriosa sensazione...qualcosa lo attirava verso quella ragazza, in modo frenetico ed incontrollabile...di cosa fosse, non aveva idea...ancor meno delle possibili spiegazioni del fenomeno. La vicinanza, tuttavia, aveva attenuato la veemenza del richiamo, cosicché potesse quanto meno cercare di intavolare una base di comunicazione. DOVEVA capire...a qualsiasi costo. Ma ella aveva sofferto sin troppo...

Calmati...! Aspetta...non so chi tu sia...e non so chi tu credi che sia IO, ma...non sono qui per farti del male. Io...sono stato attirato in questo luogo da...qualcosa. E tu DEVI...devi saperne di più...che cosa...cos'ha questo posto? E cosa ti lega a questa foresta...? Io vedo...no!! Io SENTO...che siete legati...ed una parte di me...lo è con voi...ah, per gli abissi del Cocito, devo sembrarti un folle...e forse è proprio quello che sono...

A quel dire, in risposta ad una folata di vento le fronde degli alberi pluricentenari che circondavano i due si scossero...e non vi sarebbe stato nulla di strano, se non il fatto che in quel frangente di vento non ne spirava nemmeno il minimo alito...

[genesis]

tu stai mostrando pietà a me? le sue parole cariche di scherno si rivolgevano al ragazzo che rimaneva sempre celato nell'ombra del suo manto, quando un vento strano scosse le fronde dell'antico querceto
Vuoi davvero sapere cosa significa questo bosco? vuoi conoscere l'ira delle piante? Vuoi lasciarti indietro tutti gli insegnamenti della Chiesa e raggiungere veramente il Cocito?
l'ira man mano cresceva in lei e il vento che scuoteva gli alberi si era fatto sempre più cattivo, vorticava intorno alle gambe della ragazza alzando le foglie cadute.
Questo è un bosco sacro ai Druidi di un tempo passato, quei druidi che cercarono vendetta per le umiliazioni subite, qui il loro odio si concentrò, ma nessuno fu capace di portare a termine la strage che volevano, furono uccisi prima, solo queste querce allora giovani alberi sono rimaste a vegliare su quelle anime e nessuno potrà dar loro pace, ne io lo desidero, la mia vendetta si unirà alla loro e nessuno rimarrà vivo
La Pianta alla quale si appoggiava sembrava dissolversi e lasciare il posto ad una figura con sembianze umane, ma Jane non vedeva ciò, la sua ira era rivolta tutta contro la figura che aveva davanti, sarebbe stato lui la prima vittima della sua vendetta, nessun uomo evrebbe più calpestato i boschi sacri. Non aveva armi con se ma non gli importava, le piante sarebbero state le sue alleate, conosceva ogni filo d'erba che cresceva nelle zone e sapeva riconoscerle molte altre, loro gli avrebbero dato la forza e la possibilità di vendicarsi, il loro veleno, ma doveva prima doveva sapere cosa voleva quella figura apparsa da chissà dove
§costui è diverso dai soldati, ma non si salverà, sento questa energia pervadermi, sono le piante che chiedono vendetta, ne sono sicura, e io sarò il loro braccio. Il vischio nella mia mano pulsa, probabilmente il veleno è entrato in circolo anche in me, ma non mi importa, ucciderò e ucciderò ancora, finchè la loro e la mia sete non sarà placata §
il vento ancora non si era placato, lambiva le gambe di Jane, alzava foglie e rametti, ma nessuno feriva la carne già martoriata della ragazza, sembravano accarazzarla dolcemente, quasi a consolarla
Straniero tu chiedi a me chi sono, ma tu chi sei in realtà?Ti dirò il mio nome ma vattene altrimenti sarai la prima vittima della mia ira.
Mi chiamo Jane e sono una delle ultime depositarie dell'antico sapere di queste terre. Ora scegli: vuoi combattere contro di me o mi lasci andare? Tanto di dovevo per non esserti avvicinato a me con intenti maligni
Jane voleva andarsene, ma la presenza di quel ragazzo la incatenava lì, sapeva che era nel suo destino incontrarlo glielo stavano facendo capire le piante, la sua ira però reclamava Vendetta e lei voleva abbatterla tutta sui soldati prima di pensare a lui.

[Gorgarr]

Il giovane non sapeva se a predominare fosse la stizza per essere stato apostrofato in quel modo o l'istintivo moto di ammirazione per una donna che in quello stato manifestava cotanto spirito...il movimento innaturale delle fronde aumentava, ed un lampo illuminò per un attimo il cielo...in quel frangente, la luce disegnò una sagoma intorno alla ragazza...una sagoma che non era la sua. O si...? Era difficile dirlo, ma in quell'istante, il giovane iniziò finalmente a comprendere...era per quello che era stato trascinato sin là in modo irresistibile...dunque quella ragazza era...? Ma non lo sapeva...ancora non lo sapeva. Bene. Ora capiva. E sapeva come gestire la situazione. Il tono della sua voce mutò di conseguenza..egli era di nuovo padrone dell'animo suo, che tuttavia ancor bruciava...

Ragazza...astieniti da vane minacce, giacchè se fosse in tuo potere mostrarmi il cocito per me sarebbe come un ritorno ad avita magione...non è mia intenzione combatterti, ma nemmeno me ne andrò...ora so perché sono qui. E so anche qualcosa che tu non sai: so chi tu sia veramente. E sono qui per rivelartelo...ma dovrai mostrartene degna!

Raddrizzando le spalle, il giovane chiuse gli occhi, e lasciò che il suo cosmo fluisse libero intorno a lui...un'aura luminosa si disegnò intorno alla sua figura, mentre essa veniva percorsa da saette blu elettrico che con schianti statici riecheggiavano nella radura...per un attimo, una coppia di ali rosso fuoco si disegnò alle sue spalle, e la sua presenza sembrava riempire quel luogo in un modo difficilmente definibile, ma soverchiante. D'un tratto, egli tornò ad aprire gli occhi, ed essi sembravano avvampare di fiamma viva...la sua voce roboante avrebbe agghiacciato uomini e dei...ed egli sapeva che ciò era già accaduto...

Jane...questo è il tuo nome. In te giace sopito un potere antico...uno che ancora non comprendi. Il mio nome è Gorgarr, ed è evidentemente volontà di colui che servo la mia presenza qui, stanotte...vedo ardere in te il desiderio di vendetta. Orbene, io posso aiutarti...posso concederti i mezzi per scatenare la tua vendetta su tutti coloro che lo meriteranno. Il mio nome è Gorgarr Van Drannor, ragazza...ed ora guardami, e dimmi...desidereresti divenire quel che io sono?

A questo dire, il verbo del giovane acquistò quasi vita propria, ed un frusciar di fogliame annunciò la presenza di una belva nel bel mezzo delle fronde...soltanto per un istante. I suoi occhi scintillarono nell'oscurità, et deinde essa svanì, come fosse composta di luce viva...

[genesis]

Ragazza...astieniti da vane minacce, giacchè se fosse in tuo potere mostrarmi il cocito per me sarebbe come un ritorno ad avita magione...non è mia intenzione combatterti, ma nemmeno me ne andrò...ora so perché sono qui. E so anche qualcosa che tu non sai: so chi tu sia veramente. E sono qui per rivelartelo...ma dovrai mostrartene degna!
le parole fiere non nascondevano il moto di stizza per esser stato reguardito da una donna
§tutti uguali gli uomini, se vedono una donna devono sottometterla... non credo alle sue parole...§
jane lo guardò annoiata da quella perdita di tempo doveva agire... ma ciò che successo dopo catturò la sua attenzione completamente.
Il suo bosco si riempì di saette blue che partiva dalla figura dell'uomo e dal nulla gli comparvero due ali rosso fuoco, sparite subito dopo, come una fugace apparizione ma la sua presenza prima debole era diventata imponente, molti uomini sarebbe stati schiacciati da quella forza, e dai suoi occhi... bruciavano di fiamma viva non lasciavano scampo a niente e nessuno
§la sua presenza è imponente adesso, sembra un'altra persona, ma non mi schiaccerrà, stavolta non soccomberò§
Jane...questo è il tuo nome. In te giace sopito un potere antico...uno che ancora non comprendi. Il mio nome è Gorgarr, ed è evidentemente volontà di colui che servo la mia presenza qui, stanotte...vedo ardere in te il desiderio di vendetta. Orbene, io posso aiutarti...posso concederti i mezzi per scatenare la tua vendetta su tutti coloro che lo meriteranno. Il mio nome è Gorgarr Van Drannor, ragazza...ed ora guardami, e dimmi...desidereresti divenire quel che io sono?
Le sue parole arrivarono a Jane che le soppesò... non si fidava di costui, ma non si sarebbe fidata di nessuno in questo momento, gli prometteva altro potere per la sua vendetta, ma cosa voleva in cambio? nessuno fa niente per niente sopratutto ad una donna. Nel bosco si era risvegliato qualcosa, lo sentiva e l'energia gli dava i brividi... brividi che ormai non sapeva più se erano di paura e rispetto per la voce dell'uomo e se erano di aspettativa per la promessa di un potere maggiore.
Gorgarr è il tuo nome e le tue sono belle promesse. Dici che il Cocito è la tua diletta casa, ma io ho visto l'inferno e ne sono già venuta fuori, mi prometti i mezzi per la mia vendetta, ma cosa vuoi in cambio da me? il mio corpo? la mia anima? Non ho paura di morire un'altra volta e di scendere nuovamente tra i dannati perchè stavolta non sarò sola. Parla ordunque e dimmi cosa vuoi in cambio.
Il suo spirito bramava il potere ma la sua mente non si fidava, la vendetta non l'aveva resa stolta e imprudente, e il suo odio la rendeva diffidente verso tutti gli appartenenti all'altro sesso, ma il potere... voleva vendicarsi a tutti i costi, voleva distruggere coloro che avevano distrutto la sua casa. Il potere del bosco la stava accecando, sentiva di doverlo fare suo, che aspettava solo lei e lei lo bramava
§IO so già che voglio questo potere, è mio e con questo mi vendicherò... ma non mi fido di costui, prima si presenta come una persona normale e poi invece si innalza e mi mostra il suo potere, non ho paura, ne della morte ne della tortura eterna, perchè eterno sarà il mio odio§
Jane aspettava una risposta frnteggiando e sfidando Gorgarr, ma il suo sguardo rivelava già la sua risposta

[Gorgarr]

L'ombra di un sorriso si dipinse sul volto del giovane che si era presentato come Gorgarr Van Drannor...ciò che leggeva sul volto della fanciulla lo lusingava, ne era ammirato ed allo stesso tempo compiaciuto. Un coacervo di odio, desiderio di rivalsa, brama e potere allo stato grezzo...e tutto questo...era anche parte di lui. Meraviglioso. Il fato era stato talvolta crudele, talvolta misterioso...e le pieghe che la sua vita aveva assunto di recente suscitavano più di un interrogativo importante...ma se il fato stesso, tessendo le sue trame, gli aveva concesso il dono di intagliare un simile diamante grezzo, questa era la prova che alla fine la ricompensa giunge sempre a chi sa aspettare.

Non sono io a chieder dazio per ciò che ti offro. Di fatto, io sono soltanto un mezzo tramite il quale colui che servo si palesa a te. Non comprenderesti ciò che ho da offrirti o da rivelarti...non potresti, in quanto la tua vita, come quella di tutti tranne pochi eletti, è costellata di menzogne. Orbene, io ti rivelerò la verità. So che non ti fidi di me...probabilmente, se così non fosse, il tuo valore ne sarebbe sminuito...ma ti chiedo un solo, unico atto di fede: non ti farò del male. Semplicemente, ti narrerò il più fantasmagorico racconto che tu abbia mai udito...

Gorgarr non attese la risposta della ragazza...non aveva importanza quel che avrebbe scelto di fare in quel frangente. Non poteva lasciare che la sua naturale diffidenza le impedisse di giungere alla consapevolezza necessaria  per compiere poi una scelta cosciente. egli dunque mosse il passo in avanti, verso la fanciulla, che pur si scherniva e faceva per ritrarsi...e quando giunse ad una spanna da lei, protese il braccio destro, e con le dita le sfiorò la fronte...

A quel gesto, un universo intero si aprì nella mente di Jane...come è privilegio solo di pochi, ella vide la VERA storia del mondo sciorinarsi dinanzi al suo sguardo, chiara come pergamena finemente vergata...una storia in cui gli antichi dei non hanno mai cessato di danzare alla musica del potere il minuetto del dominio...in cui la loro presa sulla vita degli uomini non è mai stata realmente rilasciata, ma solo abilmente celata...ed in cui il potere delle stelle, il cosmo che ribolle nell'animo degli stessi immortali, porta gli uomini a sfidare l'infinito...ella...ora...sapeva.

Gorgarr mosse un paio di passi all'indietro, osservando il volto di Jane, ed attendendo la sua reazione a cotanta rivelazione...

[genesis]

le sue parole avevano destato la naturale curiosità di Jane e la diffidenza verso colui che gli prometteva il potere si era placata in parte, tanto che gli permise di avvicinarsi, almeno quanto bastava per allungare un braccio, ma anche se cercava di ritirarsi era come ipnotizzata dal braccio che lentamente, ai suoi occhi, si alzava e andava a toccarle la fronte. Un gesto leggero, sembrava una carezza di un tempo che ormai ella non ricordava più... ma le immagini che vide nella sua testa dopo quel contatto la lasciarono senza fiato, il suo volto cambiò dalla sorpresa alla rabbia, perchè se gli dei non avevano abbandonato la terra permettevano che accadesse ciò che era accaduto a lei? Perchè Loro potevano danzare con il potere mentre noi poveri mortali arrancavamo per non soccombere? Perchè se c'erano Dei buoni e giusti tutto questa ancora accadeva? A questo punto meglio la distruzione totale dell'umanità almeno più nessuno avrebbe sofferto inutilmente, chi lo meritava sarebbe andato nelle fiamme dell'inferno a bruciare nell'eternità, e lei li avrebbe accompagnati molto volentieri, un sorriso apparve sul volto della ragazza, non un sorriso dolce, ma uno di quelli che promettevano tanta sofferenza, si aveva deciso, avrebbe estirpato gli uomini dalla faccia della terra, avrebbe portato una nuova "pace"
§ciò che mi ha mostrato costui mi ha stupito, avverto il cosmo, così mi pare si chiami, in lui e mi piace, lo voglio, voglio immergermi in questa forza e fare in modo che più nessuno possa profanare un luogo sacro§
Gorgarr Van Drannor così hai detto di chiamarti... mi hai mostrato la vera storia del mondo, mi hai mostrato la verità, te ne sono grata
sembravano parole gentili, quelle della ragazza, ma il sorriso che nonostante tutto era ancora sul suo volto e gli occhi gelidi non mostravano questa gentilezza, ma parevano lo specchio di pozzo senza fondo che prometteva eterna sofferenza
ora mostrami come divenire come te, voglio questo potere e voglio vendicarmi, voglio vedere soffrire le anime di quei bastardi in eterno, come punizione per gli empi crimini di cui sono stati protagonisti ora e in passato si era girata verso la querce che per tutto questo tempo l'aveva sostenuta con la sua sola solida presenza alla sue spalle, l'accarezzò dolcemente, quella dolcezza che sarebbe toccata ad un uomo se la storia non avesse preso quella strana piega
non preoccuparti, hai visto le sofferenze di coloro che ti adoravano, gli uomini ti hanno dato da bere il sangue che tu tanto detesti, ma stai tranquilla amica mia, soffrirai ancora per poco, porterò via questa piaga che sono gli uomini, lo farò con le mie mani e li farò soffrire nel peggior modo possibile
aveva appoggiato il suo viso contro il tronco chiudendo gli occhi, i suoi tratti si erano addolciti,sembrava che la sofferenza non l'avesse mai toccata, ma appena aprì gli occhi i tratti del suo viso tornarono duri e gli occhi fiammeggiavano di odio che non aspettava altro di essere diretto contro coloro che per primi avrebbe assaggiato la sua vendetta, si girò nuovamente verso Gorgarr che ancora aspettava guardando i cambiamenti che si susseguivano in lei
Non mi fido di te, e non mi fiderò mai di nessuno ma sono pronta ad ascoltarti e seguirti

[Gorgarr]

Gorgarr osservò con attenzione la reazione di Jane...il susseguirsi di emozioni e pensieri che turbinavano in quel momento nel suo cuore. Ella ora bramava la distruzione dell'intera razza umana...altri in Ade avevano desiderato la stessa cosa. Anche...altre divinità...ma il giovane in cuor suo sapeva che si trattava di follia. Non importava. Erano parole e sentimenti dettati dal desiderio di vendetta, e questa era una cosa che poteva ben comprendere...egli dunque diede voce ai suoi pensieri, giacchè le rivelazioni non erano ancora finite...

Non ti fidi di me. E perché dovresti, in fondo? Soltanto perché ti ho rivelato il più grande segreto della storia del mondo? No...comprendo che questo non è abbastanza...ed in effetti, c'è di più...

Prima di proseguire nel suo dire, Gorgarr si lasciò andare ad un sorriso sardonico...deinde proferì ancora...

...orbene sappi questo: so cosa stai provando. Ingiustizia, follia e violenza ovunque. Tutto questo deve sembrarti privo di senso...ed invero, lo è. Lo è perché divinità troppo compiacenti hanno tenuto il destino del mondo nelle loro mani troppo a lungo. Io servo lord Ade, giusto signore degli Inferi Fiammeggianti, colui che porterà la vera giustizia in questa inutile palla di fango. I colpevoli bruceranno...e sarà nostro il privilegio di calcare il tallone sui loro volti urlanti mentre annegheranno in un rogo senza fine. E' indubbio che dentro di te si stia risvegliando il potere del cosmo, e per questo sono qui...la stella che brilla su di te oggi brillava un tempo su un uomo che avrei potuto chiamare amico. Parte del suo cosmo ora vive in me, perennemente disciolto nel mio, ed ecco il perché del legame che sento fra noi due...non ho mai rivelato ad alcuno codesto segreto. Spero che esso conquisti almeno un briciolo della tua fiducia...quel che basta per concedere quel che chiedo...

Gorgarr si volse, e mosse qualche passo in una direzione apparentemente casuale...

Sostieni di bramare vendetta. Lord Ade ti offre il mezzo per ottenerla. Ti offre il potere, più di quanto tu possa concepirne...ed in cambio, egli richiede la tua lealtà, allo scopo di conseguire la vittoria su quelle divinità lasse e molli che hanno permesso che il mondo si trasformasse in un simile porcile. Bada però...se accetterai, vi sarà una prova da sostenere. E non posso garantire la tua incolumità...o la tua sopravvivenza, se è per questo. D'altro canto, a lord Ade questo non interessa...i deboli non possono servire la sua causa come si conviene. Inoltre il mio signore non tollera l'infedeltà...se accetterai la sua guida, potrai perseguire i tuoi scopi, ma solo nella misura in cui essi non contrastino con i suoi, e sempre in modo subordinato a ciiò che egli richiederà da te. D'altro canto...

...Gorgarr si volse di scatto, con un sorriso malevolo in volto...

...nell'offerta di cui sono il latore non è implicato di per sé alcun obbligo. Puoi sempre scegliere di non accettare, se questi termini non ti aggradano. Ma ti avverto...non avrai una seconda occasione. Se rifiuterai, quel che ora brami non sarà mai tuo...non mi vedrai mai più, e per quanto potrai trascorrere una vita intera a cercare, l'Ade ti ripudierà per sempre. Dunque, mia cara...a te la risposta. Qui, in codesto luogo avito e sacro alla tua gente...cosa deciderai? Potere, vendetta, vita eterna e fedeltà? O libertà, debolezza, mortalità e codesto stato miserando che sinora hai avuto l'ardire di chiamare vita?

Le ultime parole del giovane furono accompagnate da un gesto della mano che indicava il corpo di Jane, che mostrava ancora tutti i segni della violenza, accompagnandolo con un'espressione di pena mista a ribrezzo...Gorgarr attendeva risposta, ma in cuor suo credeva fermamente che una sola fosse la risposta possibile da parte di chiunque avesse un minimo di discernimento...

[genesis]

Jane ascoltò le parole che Gorgarr le rivolgeva in silenzio, non distogliendo mai lo sguardo e l'attenzione da colui che l'aveva svegliata, vide e capì che l'accenno ad un'amico erano vere, vide un moto di pietà verso un' idea folle, vide il suo sorriso sardonico quando gli offrì l'ultima scelta, come se per lui la scelta era ovvia, come se la vita di lei all'infuori di ade non sarebbe servita a niente
Gorgarr, tu mi consider una povera folle? mi pensi pazza perchè sogno la distruzione dell'umanità? Perchè sogno di uccidere gli uomini che calcano questo suolo senza aver un minimo di potere giusto?
Jane si era voltata di spalle, gli stava dando fiducia, non l'aveva mai fatto fin'ora
Non sono così pazza come pensi, non voglio la morte ora e subito, io so aspettare, l'occasione arriva sempre.
Vedi queste piccole piante che crescono così vicino alle querce? Si chiama Vischio sembra innoquo vero? però cresce prendendo le energia della forte quercia
si era alzata con in mano un piccolo rametto di vischio e si dirigeva verso Gorgarr a passo sicuro, sapeva che lui non l'avrebbe attaccata, voleva una prova da prte sua di fiducia e gliela stava dando
Sai c'è una cosa che accomuna voi tutti uomini, i vostri desideri carnali, prima o poi vorrete soddisfare le vostre voglie dentro il corpo di una donna, giovane, vecchia, bella o brutta non vi fa differenza, e io sarò lì, il mio corpo sarà solo un'altra arma con la quale avrei cercato la mia vendetta, ma coloro che mi si sarebbero avvicinati da vivi, non si sarebbero più allontanati
Un sorriso sottile e crudele si dipinse sul volto della ragazza e allungando la mano posò il rametto di vischio sulla mano di Gorgarr
QUesta piccola pianta ti dicevo cresce nutrendosi dalle querce, ma ha un piccolo segreto, le sue bacche e le sue foglie se ingerite possono portare la morte, riuscirebbero a fermare il cuore di un uomo grande grosso... delle piccole bacche... e cosa pensi che stessi tenendo in mano prima id scoprire chi tu fossi in realta? Risponditi a questa domanda e non trattarmi da folle perchè prometto vendetta sull'umanità
nel parlare si era avvicinata a lui, il suo viso era vicino, ma non aveva paura e aveva abbassato il tono della voce, doveva essere un segreto bisbigliato nel buio della notte, nessun'altro doveva sapere
Il tuo signore vuole lealtà? da me l'avrà fin quando i nostri scopi coincideranno... vuole uccidre gli esseri umani? mi sta benissimo, torturerò e ucciderò gli uomin, alle donne meritevoli farò fare una fine dolce e indolore mentre sognano, ma nn si provi a chiedere di fare del male ad un singolo filo d'erba se non è strettamente necessario, in quel caso mi opporrò ai suoi ordini con tutte le mie forze
si era nuovamente allontanata da Gorgarr che adesso l'ascoltava stringendo il rametto di vischio, aspttava la sua conferma per unirsi alle schiere degli inferi
Bene hai detto che c'è una prova da superare dalla quale non potrei tornare, io l'affronterò, ho visto l'inferno in terra, e adesso bramo farlo vedere a tutti, sono pronta, guidami Lord Gorgarr alla scoperta del cosmo
La ragazza si sitemò i capelli alla meno peggio, i riccioli rossi si erano sporcati di terra e foglie, ma ad ella non importava fin'ora la sua priorità era cominciare la sua vendetta, ora aveva ritrovato quella freddezza tipica del predatore che sa attendere le sue prede e si era messa in attesa, gli occhi fiammeggiavano freddi e calcolatori, non poteva certo dire di fidarsi completamente di colui che aveva di fronte, ne del suo signore Ade, ma neanche voleva sprecare questa opportunità, gli avrebbe dato fiducia per il momento e avrebbe eseguito ciò che gli chiedevano, in fondo i loro fini erano simili, e fino ad adesso non gli aveva fatto del male, anzi gli aveva aperto gli occhi sul potere che scorreva in lei e sulle danze degli dei nel mondo. Dei che avrebbero pagato per tutto questo.

[Gorgarr]

Gorgarr prese un attimo per rimirare il ramoscello di vischio che Jane aveva posato sulla sua mano...e poi spostò lo sguardo su di lei. La sua figura scarmigliata e fiera si illuminava nei lampi che attraversavano la notte...sporca di terra, le vesti stracciate, i capelli ora appuntati in una curiosa acconciatura trapunta di foglie...ad ogni lampo, una figura si disegnava intorno alla sua sagoma, con decisione sempre maggiore. Il giovane sapeva di cosa si trattava, e presto l'avrebbe saputo anche lei. Il moto di ammirazione che istintivamente provava prese il controllo della sua favella, e fu così che le sue parole ebbero per una volta il sapore di un confidente, più che quello di un mentore...

Ragazza, io non ti credo folle perché non ti penso capace di mettere in atto il tuo proposito...non dubito della tua forza. Posso vederla nascere dentro di te. Io credo folle proprio il tuo proposito. La distruzione dell'umanità è un'idea dettata dalla rabbia, ma la rabbia non è una guida...è uno strumento. Lascia che te lo dica colui che è appellato Avatar dell'Ira...devi scegliere con molta attenzione i bersagli contro cui scatenarla. Non sprecarla. Serbala dentro di te come un tesoro fra i più preziosi, e quando avrai trovato qualcuno che sia veramente degno della tua ira, scatenala come furia inarrestabile che non lascia scampo alcuno, nemmeno la morte stessa.

Il giovane si volse poi di scatto verso Jane, assumendo ora lo stesso cipiglio che un padre avrebbe verso una figlia dai moti ingenui...

...tu inoltre mi parli dei desideri carnali degli uomini. Pensi forse che le donne siano diverse? No...siamo animati tutti dalle stesse foie...è parte della natura umana, e non è un male. Vuoi sapere cosa distingue spesso gli uomini in queste cose? Quello che li distingue in ogni cosa...la forza. La forza può dare la follia, se non è temperata dal giudizio. Ed il giudizio è sovente inculcato dalla paura. Ma paura di cosa? La forza ha paura di una sola cosa: una forza superiore. Le donne spesso non ne dispongono, ed ecco che alcuni uomini usano la propria forza per dare libero sfogo ai propri più bassi istinti. Ma tu sei una donna, e sei destinata ad una forza superiore...usala per dispensare la giusta vendetta. L'unica giustizia che abbia un senso.

A quel dire, Gorgarr si volse, e si incamminò per il sentiero da cui la ragazza era fuggita tentando di disperdere i propri inseguitori...

Seguimi, Jane...la vendetta è la tua brama ed il tuo destino, ma non è detto che tu sappia dispensarla. Questa sarà la tua prova. Sostieni di volere rivalsa...orbene, ti concederò qualcosa che io stesso ancora non ho ricevuto. La possibilità di farla pagare a coloro che ti hanno fatto del male. Se devi divenire uno strumento di vendetta, per prima cosa dovrai soddisfare la tua. Andremo in cerca degli uomini che hanno abusato di te. Essi sono numerosi, e sono armati...posso percepire le loro aure da qui. Tu invece sarai sola...dovrai ucciderli tutti. Nessuno di loro dovrà sopravvivere. Io non ti aiuterò...dovrai farcela da sola. Se essi ti uccideranno, saprò che non era vera forza quella che giace dentro di te. In caso contrario, come credo, offrirai la tua vittoria a lord Ade...ed egli ti ricompenserà.

Senza dire altro, Gorgarr si inoltrò nel folto della foresta lungo il sentiero, certo che Jane lo avrebbe seguito...

[genesis]

Gorgarr alzò gli occhi dal ramoscello e fissò la giovane
Ragazza, io non ti credo folle perché non ti penso capace di mettere in atto il tuo proposito...non dubito della tua forza. Posso vederla nascere dentro di te. Io credo folle proprio il tuo proposito. La distruzione dell'umanità è un'idea dettata dalla rabbia, ma la rabbia non è una guida...è uno strumento. Lascia che te lo dica colui che è appellato Avatar dell'Ira...devi scegliere con molta attenzione i bersagli contro cui scatenarla. Non sprecarla. Serbala dentro di te come un tesoro fra i più preziosi, e quando avrai trovato qualcuno che sia veramente degno della tua ira, scatenala come furia inarrestabile che non lascia scampo alcuno, nemmeno la morte stessa.
Jane non si mosse ne il suo viso si addolcì, la ragazza che stamattina sorrideva allegra era ormai sepolta, solo la donna furente di vendetta era rimasta in lei
§ Tu pensi che sia un idea folle la mia, ma è stata questa idea a salvarmi dall'oblio, la mia rabbia mi ha dato la forza, tu ti fai chiamare Avatar dell'Ira, ma di codesto tuo aspetto ancora non ne ho visto traccia, ma ormai ho imparato a non fidarmi delle apparenza, arriverà il momento in cui mi farai vedere come la tua ira possa scatenarsi§
Il discorso di Gorgarr si era fatto quello di un padre che rimprovera la figlia, ma Jane non si mosse, ne sembrò aver curato il cambiamento di tono, nel suo viso era sempre e solo presente un'emozione, non lasciava spazio a nessun'altro sentimento, anche se la sua mente soppesava le parole dell'uomo che aveva di fronte niente traspariva all'esterno
§La forza? la forza bruta non teme solo una forza maggiore, ma anche la conoscenza, io so di essere stata fortunata, sono stata la sola erede di antichi saperi ormai scomparsi, pensavo che la mia "forza" fosse solo questa, ma tu mi hai mostrato che posso accedere anche ad altro e lo farò, se non ci riuscirò morirò nel tentativo, ma non rimpiangerei mai la scelta, no mai §
Adesso l'uomo si era avviato per il sentiero che solo poche ore fa l'aveva vista prima sognatrice e poi disperata, chiamandola, senza aspettare una sua risposta, promettendogli la vendetta che tanto bramava, sapeva che Jane l'avrebbe seguito e girando un'ultima volta lo sguardo gentile sulle sue querce che molte volte l'avevano vista sognatrice, si incamminò dietro colui che adesso considerava il suo maestro, colui che gli avrebbe insegnato a dominare e dirigere la sua ira e il suo furore.
Non sapeva cosa Gorgarr si aspettasse da lei, sapeva che la stava mettendo alla prova, in uno scontro che voleva anch'essa e che già sapeva suicida, ma adesso no, voleva uscirne vittoriosa, per continuare a conoscere il potere, bramava conoscere altro
§Maestro, così ti chiamerò, tu mi insegnerai i segreti del cosmo, addio mie querce, in questo lasso di tempo molto è cambiato e non so se vi rivedrò ancora, ma lascio a voi il mio cuore di fanciulla e mi prendo l'odio e la sete di vendetta che voi avete custodito per questi lunghi secoli§
Il sentiero era semplice e sembrava molto più corto di quando fuggiva dai soldati, già intravedeva il bagliore delle braci rimaste, il fumo adesso non era più solo di legno, ma anche di carne, probabilmente erano morte delle persone nei roghi delle loro case, ecco che poco più avavnti una ragazzina, poco più che bambina stava distesa per terra con gli occhi vaqui, era stata molto meno fortunata di Jane, aveva provato a scappare, ma i soldati l'avevano presa poco dopo e lei era morta a causa delle percosse. Jane si abbasso a chiudergli gli occhi, sembrava un gesto gentile verso una povera anima,ma di gentile il suo sguardo non aveva niente. Quello che fece dopo sorprese Gorgarr che camminava avanti, cominciò a cantare sommessamente, una melodia difficilmente udibile, un canto dolce per cullare le anime dei morti, ma non era un canto di pietà, sembrava solo una preghiera di accompagnamento per far si che le anime arrivino nei luoghi che gli spettano, ma d'improvviso il canto cambiò, fu seguito da uno più vigoroso, era un inno che antichi abitanti di quei luoghi cantavano prima di entrare in guerra. Jane era entrata in guerra da sola contro coloro che avevano distrutto la sua casa, ma nella sua voce non c'era paura, era un canto propiziatorio alla vittoria. Era un rito che i suoi genitori gli avevano insegnato e lei lo avrebbe eseguito, avrebbe cantato anche per le anime di coloro che stava andando ad uccidere, ma non per tristezza o pietà, ma perchè sperava che toccasse a lei guardarle e torturarle per l'eternità. Essere la figlia di un bardo l'aveva segnata fin da piccola, il canto avrebbe accompagnato ogni sua fase, le leggende rimarranno vive fino alla notte dei tempi.
Erano arrivati alle soglie del villaggio, o almeno di quello che rimaneva, i soldati  ormai si erano allontanati dall'odore di morte, stavano bivaccando poco più oltre, festeggiavano la loro vittoria su dei poveri contadini.

[Gorgarr]

Il paesaggio del villaggio dato alle fiamme era raccapricciante. Gorgarr corrucciava il volto, mentre incedeva per le sue strade ormai silenti, solo apparentemente indifferente. Si potrebbe pensare che il cuore di un uomo avvezzo ad infliggere pene eterne negli abissi stigei dell'ade sia ormai impervio a simili manifestazioni...ma il massacro insensato degli innocenti era qualcosa che il giovane non poteva tollerare. Il massacro ben più sensato dei colpevoli, invece...beh, quella era tutt'altra storia. D'un tratto, egli si arrestò per un istante. Un canto. Proveniva da Jane...esso era dolce nel tono...sembrava...sembrava...

...al giovane esso ricordò la sua infanzia, allorquando sua madre china sul suo letto narrava leggende nordiche per farlo addormentare. Ella gli parlò delle valchirie...guerriere scelte di Odino che al termine di una battaglia calavano sul campo ormai silente per venire a prendere lo spirito dei guerrieri caduti con onore, per accompagnarli nel Valhalla. E mentre si dedicavano a questo compito tanto tetro quanto glorioso, esse cantavano una dolce melodia, che in realtà non faceva che evidenziare la loro fierezza...

Poco più in là, erano evidenti i segni di un fuoco da campo in corso di esaurimento...proprio al limitare esterno del villaggio, alcuni dei colpevoli dello scempio si erano fermati a bivaccare, godendosi probabilmente il frutto della loro razzia. Fra di essi, vi era anche uno di coloro che avevano preso parte alla sevizia della stessa Jane...Gorgarr lo percepì dal sussulto che essa ebbe alla sua vista. Egli non potè fare a meno di domandarsi...anche se si trattava di vili predoni...con quale animo...con quale empio coraggio si erano fermati  a bivaccare proprio in quel posto? A pochi metri dal massacro che avevano perpetrato...? Le loro interiora forse non si rivoltavano alla sola vista...? A meno che...

...a meno che...

...non era un caso. No, non lo era, ed inoltre certamente non erano sdegnati da quello spettacolo. Essi avevano selezionato quel luogo per fermarsi a bella posta...per godere della vista di quanto avevano perpetrato, e bearsene mentre gozzovigliavano. Ed ora, eccolì là...mezzi addormentati dopo la crapula e le innumerevoli sofferenze inflitte...non si erano neppure accorti della loro presenza.

...quel pensiero fece avvampare il giovane di ira funesta...i suoi occhi si fecero di bragia, mentre dalle sue fauci digrignate sfuggì un ruggito sommesso, accompagnato da un lieve sbuffo di fumo...il suo cosmo trino e ribollente si agitava feroce, ed una saetta bluastra sfuggì dalla sua figura, andandosi ad abbattere sulla parete ormai solinga di un edificio abbattuto, e riducendone buona parte in briciole con uno schianto assordante...l'istinto di incenerire quella feccia assassina là dove si trovava era quasi irresistibile, ma...

...egli si trattenne. Non era la SUA vendetta, dopotutto. E non spettava a lui dispensarla, una volta tanto. Con gli occhi che ancora ardevano di una fiamma inumana, egli si volse verso Jane, e con tono gutturale soggiunse...

Eccoli. Sono tuoi. Mostra loro la giustizia degli inferi...porta con te le loro anime sudice e corrotte come spoglie, e che sia tuo diletto creare per loro nell'ade i tormenti più abietti...distruggili!

Lo schianto del muro vicino fu tale da scuotere il grottesco terzetto, i cui membri, ancora intorpiditi dal sonno, faticarono a capacitarsi di quello che stava succedendo...d'un tratto, nella penombra, quello dei tre che aveva abusato della ragazza la riconobbe, non avvedendosi della figura alle sue spalle, e la apostrofò irridente...

Ehi tu...carina!! Lo sapevo che quel che ti abbiamo dato ti è piaciuto...al punto che sei venuta a cercarci per averne ancora! Dovresti darci un po' di pace per riprenderci, però...sai, non eri mica l'unica in questo buco che aveva bisogno di un bel trattamento...un uomo ha bisogno delle sue pause!! AHAHAHAHAHAHAHAHAH

Gli altri due briganti non apparivano più svegli del primo, ma al malposto motto di spirito del loro degno compare scoppiarono a ridere sguaiatamente...

Scheda di Jane

Carissima, come da regolamento, ecco la tua scheda di base...che presenta anche una piccola particolarità in più, dettata dalo svolgimento dell'addestramento:

Ab. Combattiva: 30
Difesa: 30
Cosmo: 60
Stamina: 60

Tecniche Base

Attacco ravvicinato- Carica
Stm 3 atk: +20
#Ci si lancia contro il nemico con tutta la propria forza con una carica devastante.#
 
Attacco ravvicinato- Pugno
Stm 2 atk: +18
#Un potente pugno diretto al viso dell'avversario.#
 
Attacco ravvicinato- Calcio
Stm 1 atk: +15
#Un abile calcio diretto contro avversario.#

Difesa Personale- Parata
Stm 1 def: +10
#Ci si ripara con le proprie braccia difronte ad un attacco nemico

Attivazione speciale: Bacche di vischio
Csm 2 Mantenimento csm 1
#Jane è in possesso di numerose bacche di vischio, raccolte nella foresta di querce...schiacciandole nella sua mano, ella può conferire ai suoi attacchi un potente effetto veleno da -4 stm a turno

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Scheda bandito 1: Il Porco

Ab. Combattiva 25
Difesa 20
Cosmo 35
Stamina 40

Attacco ravvicinato: Manrovescio
Stm 2 atk: +18
#Un assalto sguaiato ed irridente, ma tuttavia capace di lasciare il segno...

Difesa Personale- Parata
Stm 1 def: +10
#Ci si ripara con le proprie braccia difronte ad un attacco nemico

Speciale: Coltellata!
Stm 5 Csm 5 Atk +20
# Con un movimento scomposto il brigante tenta di far uso di un coltellaccio vecchio e spuntato per colpire l'avversario...a volte ci riesce anche!

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Scheda Bandito 2: Lo Svelto

Ab. Combattiva: 20
Difesa: 25
Cosmo: 35
Stamina: 40

Attacco ravvicinato- Pedata
Stm 1 atk: +10
#Difficile definirlo calcio...questa movenza sembra più il dispettoso assalto di un bambino intento in una marachella, e potrebbe danneggiare solo un bersaglio già gravemente ferito...#

Attacco ravvicinato- Spallata e fuga
Stm 3 Csm 4 atk: +18
# Il brigante si divincola per fuggire, facendosi spazio spallata dopo spallata...se va a segno, infligge malus -5 def

Speciale: A gambe Levate!
Stm 1 Csm 5
#Il brigante è uno specialista della fuga...schizzando rapidamente via dalla scena, riesce ad evitare completamente un attacco nemico annullandone gli effetti...ma difficilmente una tattica simile funzionerà una seconda volta...

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Scheda Brigante 3: Faccia d'Angelo

Ab. Combattiva: 20
Difesa: 20
Cosmo: 35
Stamina: 45

Attacco a distanza: Mattonata
Stm 2 Csm 2 Atk +15
#Il brigante porta con sé una sporta piena di mattoni, che a buon bisogno dimostra di saper lanciare con abilità balistica non comune...

Difesa Personale- Parata
Stm 1 def: +10
#Ci si ripara con le proprie braccia difronte ad un attacco nemico

Speciale: Palla demolitrice
Stm 4 Csm 4 Atk +20
#L'arma migliore del brigante è un grosso mazzafrusto che manovra con una certa pesantezza, ma che può abbattere anche porte e pareti...

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