Saint Seiya GS - Il Forum della Terza Casa

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Topics - angelo1988

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Mitologia / Atlantide.La civilta' perduta
« il: 19 Ottobre, 2008, 10:19:44 am »
Un' Età dell'ORO in cui l'Uomo viveva in perfetta armonia con  il cosmo è sentita e tramandata da tutte le civiltà Antiche.L''ermetista  Fulcanelli, ne "Le Dimore Filosofali" ne parla in questi termini:"Quest'isola misteriosa,sulla quale Platone ci ha lasciato un'enigmatica descrizione,è forse esistita?...

"Alcune constatazioni sembrano dare ragione a coloro che credono nella realtà di Atlantide.Infatti,dei sondaggi effettuati nell'Oceano Atlantico hanno permesso di riportare in superficie dei frammenti di lava la cui struttura prova irrefutabilmente ch'essa si è cristallizzata all'aria.Pare dunque che i vulcani espulsori di questa lava si elevassero su delle terre emerse non ancora inghiottite dalle acque...Noi,per quel che ci riguarda,non vediamo niente di impossibile nel fatto che l'Atlantide abbia potuto avere un posto importante tra le regioni abitate,nè in quello che la civiltà si sia sviluppata fino a raggiungere l'alto grado che Dio sembra abbia fissato come limite del progresso umano...Limite al di là del quale si manifestano i sintomi della decadenza e si accentua la caduta,quando la rovina non è accelerata dal subitaneo scoppio d'un flagello improvviso". Così ne parla  Fulcanelli, menzionando Platone:ma cosa ci ha lasciato scritto questo grande Filosofo Greco,nato ad Atene, nel 428/27-347 a.C. e fondatore dell'Accademia più importante dell'Antichità?  Egli scrisse, in  tarda età,  due dialoghi:"Timeo" e "Crizia",in cui  discute sullo stato perfetto delle cose.A tal proposito, Crizia(il protagonista)  ricorda di aver sentito una storia,un tempo. Una storia che gli aveva raccontato suo nonno novantenne, quando questi  aveva l'eta' di dieci anni.
Il nonno l'aveva -a sua volta -sentita dal grande legislatore ateniese Solone(638-558 a.C.), che a sua volta l'aveva appresa in Egitto da un sapiente sacerdote di Sais.
Il sacerdote  aveva descritto a Solone la bellezza di Atlantide, una terra costituita di fertili
praterie e di alte montagne che la difendevano dai venti freddi del Nord e
popolata da animali domestici e selvatici (tra cui l'elefante); il sottosuolo era ricco  dei piu' pregiati metalli, tra  cui l'oricalco (che in realta' é una
lega composta da rame e zinco).
Vi abbondavano le sorgenti d'acqua calda e fredda, le cui acque affluivano
poi in un grandioso bosco sacro per poi finire nei bacini del porto, dove si
trovavano  moltissime navi protette da una cinta di mura dalla parte del mare
e provenienti dai luoghi piu' lontani.Vi erano palazzi e torri e un Tempio al dio Poseidone.

COME NACQUE ATLANTIDE?

"Su questa montagna aveva la sua dimora uno degli uomini primordiali di quella terra,nato dal SUOLO;si chiamava Evenor e aveva una moglie chiamata Leucippe,ed essi avevano un'unica figlia,Cleito. La fanciulla era già donna quando il padre e la madre morirono;Poseidone si innamorò di lei ed ebbe rapporti con lei e,spezzando la terra,circondò la collina,sulla quale ella viveva,creando zone alternate di mare e di terra,le une concentriche alle altre;ve ne erano due di terra e tre d'acqua,circolari come se lavorate al tornio,avendo ciscuna la circonferenza equidistante in ogni punto dal centro,di modo che nessuno potesse giungere all'isola,dato che ancora non esistevano navi e navigazione...".Possiamo immaginare l'isola come un'enorme "Triplice cinta"di terra e di acqua.(ricostruzione della capitale di Atlantide)

Platone continua, e ci informa ulteriormente:"...I sovrani di Atlantide anzitutto gettarono ponti sugli anelli di mare che circondavano l'antica metropoli,e fecero una strada che permetteva di entrare ed uscire dal Palazzo reale,che fin da principio eressero nella dimora del dio e dei loro antenati,e seguitarono ad abbellirlo di generazione in generazione,dato che ciascun re superava-all'apice della gloria-colui che l'aveva preceduto,sino a fare dell'edificio una meraviglia a vedersi,sia in ampiezza che in bellezza.E,partendo dal mare,scavarono un canale largo trecento piedi,profondo cento,lungo 50 stadi,che arrivava alla zona più esterna creando un varco dal mare fino a che essa divenne un porto;e il varco era abbastanza ampio da permettere l'entrata alle navi più grandi.Inoltre-a livello dei ponti-aprirono gli anelli di terra che separava gli anelli di mare,creando uno spazio sufficiente al passaggio di una trireme per volta da un anello all'altro e ricoprirono questi canali facendone una via sotterranea per le navi;infatti le rive furono innalzate di parecchio sopra il livello dell'acqua.Ora, la più grande delle zone-cui si poteva accedere dal mare tramite questo passaggio-aveva una larghezza di tre stadi e la zona di terra che veniva dopo era altrettanto larga;ma le due zone successive,l'una d'acqua e l'altra di terra,erano larghe due stadi e quella che circondava l'isola centrale era di uno stadio soltanto.L'isola su cui sorgeva il palazzo aveva un diametro di cinque stadi..."


L'immagine,ricostruita,di tale descrizione può far pensare ad una sorta di 'labirinto'in cui in marrone sono le aree di terra e in azzurro quelle di acqua.Espandendo le aree di terra e aggiungendo il grande canale che secondo Platone congiungeva gli anelli al mare,avremmo questa ricostruzione ipotetica:Infine potremmo ricostruire l'isola come seguein cui nella fascia A avremmo l'anello di terra principale;B=anello di terra minore;C=cittadella;D=porto interno;E=secondo porto;F=Grande porto;G=Canale per il mare;H=Quartiere mercantile-(elaborazione grafica dal sito web "MMM group").Se questa 'ricostruzione'dovesse corrispondere alla reale mappa di Atlantide,la grande distribuzione di questo SIMBOLO-che possiamo assimilare ad un LABIRINTO'-porterebbe alla considerazione che molte civiltà Antiche abbiano avuto legami con essa,se non addiritttura alla conclusione che gli eventuali 'scampati'alla grande catastrofe che la ingoiò, potrebbero essere successivamente approdati in vari continenti e aver 'fondato'una discendenza o aver portato delle conoscenze in quel luogo e fino a quel momento sconosciute dalle popolazioni locali.Il simbolo sarebbe dunque una riminescenza dell'antico splendore e dell'architettura 'sacra' della perduta Atlantide?

Osserviamo,infatti,in questa sede,come il simbolo del labirinto sia stato ritrovato in tutto il globo terrestre. Sul simbolismo del labirinto mi sono soffermata  parlando dei labirinti presenti nelle cattedrali. Alcuni esempi:
Naquane-Capo di Ponte(BS),Italia,Parco delle iNCISIONI Rupestri,Roccia n.5(foto originale) e sua schematizzazione: è l'esatta 'replica'della mappa Atlantidea.Questo 'labirinto'è riferibile all'arte preistorica dei Camuni ed è sovrapposto ad una più labile figura umana.Alcuni studiosi lo hanno associato al repertorio rituale del mondo agricolo,connesso in un certo qual modo al periodo della semina e del raccolto,quindi ai cicli solari.Lo ritroviamo anche nell'arte Etrusca.Allo stato attuale delle conoscenze,restano comunque ancora da spiegare adeguatamente i simboli presenti nell'arte rupestre dei Camuni.


Kirkcudbright,Inghilterra:incisione presente su un blocco di basalto poco distante dal cerchio di pietre e dal cimitero di cumuli di Cauldside Burn.

Altri simboli 'labirintici'.

Ricostruzione del tracciato di pietre sull'isola di Gotland,Svezia.
Incisione presente du una moneta proveniente da Cnosso,isola di Creta.
Questo è un simbolo sacro per gli indiani HOPI,una tribù del Pueblo,nel sud-ovest degli Stati Uniti.
Serie di monete del periodo Cretese(300-100 a.C.)Curiosa l'"evoluzione"della forma circolare in quella quadrata,sempre concentrica e con il medesimo ingresso.
IN QUALE EPOCA E DOVE COLLOCARE ATLANTIDE?

Platone parla di 9.000 anni prima,rispetto al tempo in cui sta raccontando la storia.

"In quel tempo  quel mare era
navigabile perche' aveva l'isola Atlantide davanti al passaggio
che voi chiamate Colonne d'Ercole*; era un'isola piu' grande che
la Libia e l'Asia** e serviva come passaggio alle altre isole a quelli
che viaggiavano, e da queste parti si poteva raggiungere il
continente, sulla riva opposta di questo mare.
Ora in codesta isola Atlantide, si affermo' un potente regno che
signoreggio' in tutta l'isola e in altre isole e in molte parti del
continente. Questo regno dalla nostra parte comprendeva la
Libia fino all'Egitto e l'Europa fino alla Tirrenia".

*Colonne d'Ercole:si identificano con lo Stretto di Gibilterra,quindi il 'mare' di cui si  narra potrebbe essere l' Oceano Atlantico.

**Per 'Asia'dobbiamo comunque considerare la parte che allora era nota,probabilmente il Medio Oriente.

LA STRUTTURA SOCIALE e LA FINE DI ATLANTIDE

Dai racconti pervenutici attraverso Platone,e si noti con che meticolosità ce li descrive(un po' troppo precisi per potersi trattare di pura fantasia!),sappiamo che l'Impero o il Regno Atlantideo-nonostante l'apparente condizione edenica in cui viveva, partecipava a guerre, possedeva una flotta militare immensa e poteva contare su circa 1.200.000 soldati. Tra le altre, Atlantide sostenne una grande guerra contro Atene che riuscì a sconfiggerla.Una cosa sembra impossibile:la civiltà ateniese(di millenni posteriore al 9.000 a.C.) non può essere contemporanea a quella Atlantidea.Può esssere che una simile civiltà fosse sopravvissuta per tutto quel tempo e ne restassero dei 'brandelli'sparsi qua e là?

"... cerco' d'un solo balzo di asservire il vostro territorio, il
nostro e e tutti quelli che si trovano in questa parte del mondo.
E allora, o Solone, la potenza della vostra citta' fece risplendere
agli occhi tutto il suo eroismo e la sua forza. Poiche' essa l'ebbe
vinta su tutte le altre per la forza d'animo e per arte militare.
Prima a capo degli Elleni, poi sola, perche' abbandonata dagli
altri stati, Atene (...) vinse gli invasori, innalzo' trofei, preservo'
dalla schiavitu' quelli che non erano mai stati schiavi e (...) libero'
tutti gli altri popoli e noi stessi che abitiamo all'interno delle
colonne d'Ercole".

 Intanto Zeus
"...vedendo la depravazione nel quale é caduto un popolo cosi'
nobile e decidendo di punirlo (...) aduna tutti gli déi (...) Avendoli
riuniti disse loro...".

Arriva una punizione,dunque, sottoforma di un terribile cataclisma, atto a far 'cadere'l'intera civiltà Atlantidea. Questa 'caduta'è vista esotericamente come la caduta dell'Uomo nella materialità,vinto dai suoi stessi istinti che lo hanno portato ad allontanrasi dalla propria spiritualità e dalla sua condizione divina,paradisiaca.Un paragone può essere visto con la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre.

Cosa disse Zeus al 'conclave'degli dei che aveva riunito, non ci è dato sapere,ma Platone ci tramanda, nelle "Leggi" : ".....un tempo vi furono grandi mortalità, causate da inondazioni e da altre generali calamità, dalle quali ben pochi uomini riuscirono a salvarsi. Ed è ovvio pensare che, essendo state le città completamente rase da tale distruzione, gran parte della loro civiltà fu con esse seppellita sotto le acque, ed è occorso lunghissimo tempo per ritrovarne la traccia, e cioè non meno di parecchie migliaia di anni". E nello specifico caso di Atlantide,nel Crizia torna a dire:
" In tempi posteriori per altro, essendo succeduti terremoti e cataclismi straordinari, nel volgere di un giorno e di una brutta notte [...] tutto in massa si sprofondò sotto terra, e l'isola Atlantide similmente ingoiata dal mare scomparve ".


 :hyoga:

2
Mitologia / mitologia nordica.
« il: 18 Ottobre, 2008, 13:16:01 pm »
Odino
(Othin, Wotan) E' il più potente degli dei, capace di ogni magia guerriera, descritto come bello d'aspetto e capace di essere grandioso in battaglia quanto piacevole in conversazione con individui che egli ritiene amici, nello stesso tempo appare terribile e pericoloso agli avversari.
E' il dio guerriero per eccellenza, porta armi fabbricate espressamente per lui ed ha la caratteristica di parlare sempre in versi. Le sue parole hanno carattere magico , del resto governa le rune , il mitico alfabeto sacro.
Anticamente le rune erano usate dai popoli nordici sia come linguaggio sia come metodo di divinazione, ma anche come strumento magico per scagliare maledizioni o per guarire malattie. I miti nordici narrano che Odino, padre degli dei, trascorse 9 giorni e 9 notti appeso all’albero della vita a testa in giù con il costato trafitto da una lancia. Nell’estasi vide le rune e la raccolse per poi donarle agli uomini affinché potessero comunicare con gli dei. Ma per questo dono agli uomini dovette sacrificare il suo occhio.
Moltissimi, poi, sono i nomi con i quali viene definito Odino: spesso questi servivano anche a celare la sua reale identità, nascondendo, dietro il nome, enormi poteri.
Questa idea di un dio trascendente chiamato “colui di cui non si conosce il nome” la  ritroviamo anche in Egitto; è Iside che, con l’inganno, riesce a conoscerne il vero nome acquistando così enormi poteri, come quello di resuscitare i morti. Nelle antiche culture infatti la conoscenza del nome della divinità permetteva di acquistarne i poteri.
Thor
Figlio di Odino e di una dea della Terra era, dopo il padre, il più forte e il più potente fra gli dei. Come indica il nome Thor, in antico tedesco Donar, corrispondente al tedesco moderno Donnerer, "il Tonante", era il signore del tuono e delle tempeste.

E' lo strenuo difensore degli uomini dagli assalti dei giganti e delle forze del male ed è molto amato anche perché è uno dei pochi dei il cui culto non richiede sacrifici umani. In generosità è superato solo da Balder, cui peraltro è molto legato. Thor è principalmente una divinità guerriera, ed infatti possiede due potentissimi oggetti, una cintura che aumenta la sua forza ed il martello Mjomnir, in grado di colpire e tornare nelle mani di chi lo ha lasciato. Nelle mani di Thor questo martello poteva distruggere montagne e creare valli immense. Mentre Odino è un dio imprevedibile, Thor è il dio dell'ordine stabilito ed ha moltissimi nemici, soprattutto giganti. Stranamente viene spesso rappresentato insieme a Loky, il Dio più malvagio, ed a volte i due agiscono anche insieme, a testimonianza che bene e male devono coesistere nell'universo.
Il culto di Thor durò a lungo nelle regioni scandinave. Il dio, associato al lampo ed al tuono, è stato paragonato a Zeus ed Ercole nel mondo occidentale. Sul suo aspetto ci sono varie immagini, ma in generale appare molto alto, con barba e capelli castani o neri.
Su un carro trainato da caproni combatteva contro mostri e giganti. Thor fu il più popolare fra gli dei del mondo germanico.

Oltre a Odino, re degli dei e signore della guerra e della magia, e a Thor, dio del tuono, le principali divinità della mitologia nordica erano la moglie di Odino, Frigg, dea del focolare domestico;
Frey e la sorella Freya dei della fertilità. La seconda è la principale divinità femminile, signora della magia e dea dell’amore, della fecondità e della lussuria.
Sicuramente Freya è il retaggio di culti ben più antichi legati appunto alla terra e ai boschi. Ad essa sono associati animali come la capra e il cinghiale, animali dominatori delle foreste e dunque simbolo delle divinità arboree e naturali come, successivamente, Osiride e Dioniso.
Freya è associata anche al gatto, animale già sacro in Egitto; Freyr, dispensatore di
ricchezza e abbondanza, è il dio delle fecondità, adorato soprattutto in Svezia e rappresentato da statue itifalliche che venivano sepolte nei campi arati.

Molti antichi eroi mitologici erano ritenuti discendenti degli dei; tra essi Sigurd "uccisore-di-draghi", Helgi "nato-tre-volte", Harald "dente-di-guerra", Hadding, Starkad, e le Valchirie, tribù di vergini guerriere capeggiate da Svava e Brunilde, che sceglievano per Odino i guerrieri uccisi da condurre nel Walhalla, l'al di là dove avrebbero trascorso i loro giorni combattendo e le loro notti festeggiando sino alla fine del mondo e al "crepuscolo degli dei", Ragnarök, dopo il quale sarebbero rinati frutti di pace e amore. Le persone comuni, invece, venivano ricevute dopo la morte dalla dea Hel in un tetro mondo sotterraneo.
La mitologia nordica comprendeva gnomi, elfi e i Norn, che distribuivano i fati ai mortali. E' un mondo
pieno di leggende e miti, demoni e creature fantastiche e magiche, nani, giganti, armi mistiche e battaglie epiche, come la storia di Sigurd e i Nibellunghi, le battaglie di Thor contro i giganti.

 :hyoga:

3
Mitologia / mitologia egiziana.
« il: 18 Ottobre, 2008, 13:00:53 pm »
 Ra                             

    Personificazione del dio solare, associato ad Atum (il tutto) è, secondo le teologie Eliopolita ed Ermopolita, il creatore dell'universo. Viaggiava nel cielo con il suo equipaggio su due barche: quella del giorno e quella della notte. Veniva ingoiato la sera da Nut e partorito la mattina. Da lui era stata emanata una figlia, Maat.

Atum                         

Dio principale di Eliopoli, creatore per eccellenza, fu poi identificato con il sole la sera I suoi animali sacri erano il leone, il serpente e l'icneumone.

shu                               

Dio dell'aria secca, figlio di Atum-ra e gemello di Tefnut. Genera Geb e Nut. Nell'iconografia separava Geb da Nut.

tefnut    

 Dea dell'aria umida, figlio di Atum-ra e gemella e sposa di Shu. Dea di Oxyrhynchos.   

Nut                         
 Dea del cielo, sorella e sposa di Geb, madre di Osiride, Iside, Seth e Nefthi. Ingoia il sole a tramonto e lo partorisce al mattino.

Geb                           

Dio della terra, sposo e fratello di Nut, padre di Osiride, Iside, Seth e Nefthi.

Osiride                         
 Dio di Busiride. Figlio di Nut e Geb, é il dio-re dell'Egitto, lo sposo-fratello di Iside e il padre di Horus. Dopo la morte regna sull'aldilà dove, oltre che sovrano, é giudice supremo. Come dio della vegetazione viene spesso rappresentato in forma di mummia da cui germogliavano delle piante.

Iside                     

Figlia di Nut e Geb, é la grande maga, la dea madre e regina. Osiride ne é lo sposo-fratello, Horus il figlio. Il suo nome significa "il trono".

Seth                     
 Dio di Ombos. Figlio di Nut e Geb, fratello di Osiride, Iside e Nefthi, di quest'ultima anche sposo. Dio della siccità e del cattivo tempo, in senso lato potenza distruttrice, simbolo del male. Secondo la leggenda fu l'uccisore di suo fratello Osiride.

Nefthi                       
 Dea di Diospolis Parva. Figlia di Geb e Nut, sorella di Osiride, Iside e Seth, di quest'ultimo anche sposa (pur non innamorata) e madre di Anubi. E' la dea della casa.

   

Horus                         

Dio di Behdet. Dio falco sdoppiato in Horus il Grande (Haroeris) e in Horus Bambino (Arpocrate). Figlio di Iside e Osiride, regna sull'Egitto dopo la morte del padre. I faraoni sono considerati suoi discendenti.

ptah    
 Dio di Menfi e, secondo la teologia Menfita, creatore dell'universo. La sua esistenza avrebbe preceduto quella di Atum-ra. Patrono degli scultori e dei forgiatori, il suo animale sacro era il toro Apis.
   
Sekhmet                         

Dea di Rehesu, era la dea della salute e del male nello stesso tempo, patrona della guerra e della medicina. E' raffigurata in forma leonina ed é ritenuta sposa di Ptah. Era legata a Bastet, la dea gatta, nella quale si riteneva si fosse trasformata.

nefertum                 

Dio della regione di Menfi. Era figlio di Ptah e Sekhmet.

Thot                                 

Dio di Hermopolis. Dio della saggezza, messaggero degli dei. Nell'oltretomba assiste alla pesatura del cuore del defunto. E' generalmente rappresentato con al testa di ibis. E' il dio della scienza, della scrittura, delle arti magiche e delle fasi lunari.

anubi    
 Dio sciacallo di Cinopolis, assiste Horus e Thot nella pesatura del cuore dei defunti, preposto ai segreti. E' figlio illegittimo di Osiride e di Nefthi.

hathor    

Dea di Afroditopolis e di Dendera. Dea dell'amore, patrona della musica e della danza, generalmente rappresentata nell'aspetto di vacca. Il suo emblema era il sistro.

sokar    
Dio della necropoli menfita, patrono della metallurgia e dei fabbri.

khnum    

Dio caprone di Hypselis, Esna ed Elefantina, inventore degli uomini (modellati al tornio del vasaio) e, come "Signore della cascata", regolava le piene del Nilo.

satet    

Dea di Elefantina e sposa di Khnum.

anuket    

Dea dell'isola di Sehel e della prima cateratta; veniva raffigurata con un copricapo di strana foggia, forse di origine straniera. Assieme a Khnum e Satet, di cui era forse figlia, formava la triade di Elefantina.

maat    

Divinità astratta, simbolo della verità e della giustizia. Figura nella cerimonia del giudizio del defunto. Dea della "regola" a cui dovevano attenersi uomini, re e dei.

neith    

 Dea di Sais. Il suo culto, di derivazione tribale, continua in età storia, quando diventa la divinità funeraria nota con il nome di Mehurt. Dea creatrice della guerra, in seguito dea della caccia. A Esna era compagna di Khnum.

amon    

In origine una delle otto divinità primordiali adorate ad Ermopoli. Diviene poi il dio supremo, la divinità solare Amon-ra. La città di Tebe é il centro principale del suo culto. Il suo nome significa "il misterioso", assieme alla moglie Muth e al figlio Khons forma la triade di Tebe.
Il suo animale è l'ariete, come si può intuire dal viale cerimoniale del suo tempio principale a Karnak, uno dei più grandi ed importanti del paese.

muth    
 Dea di una località vicino a Karnak, dove si eleva il suo tempio. La si raffigura sotto forma di donna o di avvoltoio. I copricapi delle regine, che presentano spesso le ali e una testa di avvoltoio, si intitolano alla dea, sposa di Amon.

khons    
Dio di Tebe associato alla luna. Con Amon e Muth formava la triade di Tebe.

Sobek    
Dio coccodrillo del Fayum e di Kom Ombo, connesso alle acque ed alla fertilità. Più tardi dio creatore.

hapi    
 Divinità rappresentante il Nilo. Non si tratta del fiume divinizzato, ma piuttosto del suo spirito, della sua essenza dinamica. Veniva rappresentato come uomo dai seni pesanti e dal ventre prominente, a simboleggiare abbondanza; la divinità portava sempre doni, fiori e piante.

bes
Nume protettore della casa e dei bambini.
 :hyoga:

4
Mitologia / mitologia greca 1 parte
« il: 18 Ottobre, 2008, 12:49:33 pm »
Comincio con un breve elenco degli dei dell'olimpo.Si comincera' a aprlare di qeusti dei.Poi aggiungero' gli altri.

CUPIDO (Roma) Latino cupido, da cupere, "bramare", nella mitologia romana, figlio di Venere, dea dell'amore, e di Vulcano, dio del fuoco. Noto soprattutto come il dio giovane e bello che si innamorò di Psiche, una fanciulla bellissima. In altri racconti appare come un ragazzo dispettoso che colpisce indiscriminatamente uomini e dei con le sue frecce, facendoli innamorare perdutamente. Nelle raffigurazioni artistiche di solito Cupido appare come un bimbo nudo e alato, spesso bendato, con arco e frecce.

EROS (Grecia) Dio dell'amore. Nella mitologia più antica era rappresentato come una delle prime forze della natura, figlio del Caos e personificazione dell'armonia e della potenza creativa dell'universo; ben presto, tuttavia, venne identificato con un giovane bello e affascinante, accompagnato da Foto ("bramosia") e Imero ("desiderio"). Nella mitologia più tarda appare inseparabile dalla madre, Afrodite, dea dell'amore. Nell'arte greca Eros veniva descritto come un giovane alato, piccolo ma bellissimo, dagli occhi frequentemente bendati per simboleggiare la cecità dell'amore. A volte aveva in mano un fiore, ma più spesso arco e frecce d'argento, con cui lanciava frecce di desiderio nel petto degli dei e degli uomini. Nell'arte e nella leggenda romane, Eros degenerò in un ragazzino dispettoso e fu spesso raffigurato come un paffuto fanciullino alato armato di arco e faretra.

APOLLO (Grecia) Figlio del dio Zeus e di Leto, figlia di un titano. Nelle leggende omeriche Apollo era prima di tutto un dio profeta con un importante oracolo a Delfi, che concedeva talvolta il dono profetico ai mortali che amava, come la principessa troiana Cassandra. Era anche il dio della musica e della medicina, oltre che un abilissimo arciere e un grande atleta; era anche il dio dell'agricoltura e del bestiame, della luce poetica e della verità filosofica. Talvolta Apollo è descritto spietato e crudele, come nell'Iliade di Omero dove si dice che rispose alle preghiere del sacerdote Crise, che implorava la liberazione di sua figlia da parte del generale greco Agamennone, lanciando frecce infuocate portatrici di peste sull'esercito greco; uccise per gelosia Coronide, che gli aveva dato il figlio Asclepio; rapì e violentò la giovane principessa ateniese Creusa e l'abbandonò assieme al figlio con lei concepito. Nell'arte antica Apollo veniva rappresentato più delle altre divinità, forse per la sua bellezza fisica. Uguale per i Romani

DIONISO
Dioniso (Grecia) Dio del vino e della vegetazione che insegnò ai mortali la viticoltura e la vinificazione. Figlio di Zeus e della mortale Semele, figlia del re di Tebe, Cadmo, Dioniso venne spesso raffigurato sui vasi attici come dio della vegetazione, con un corno per bere e tralci di vite; in seguito divenne popolare come dio del vino, e in alcune feste in suo onore gli si attribuivano "miracoli del vino". Secondo la tradizione, Dioniso moriva ogni inverno per rinascere in primavera, simboleggiando, con la rinascita ciclica e la ricomparsa dei frutti sulla terra.
Dal V secolo a.C. Dioniso fu conosciuto presso i greci anche come Bacco, e baccanti erano detti i suoi seguaci che lo invocavano durante i misteri, nati probabilmente dalle feste di primavera e divenuti un'occasione per abbandonarsi al vino e alle licenziosità. Fu in questa forma che il culto di Dioniso si diffuse presso i romani, dove i suoi misteri furono chiamati, nel II secolo a.C., Baccanali, e divennero così sfrenati da incorrere nella proibizione del senato romano nel 186 a.C. Nel I secolo d.C., tuttavia, i misteri di Dioniso erano ancora popolari, come attestano le raffigurazioni visibili sui sarcofagi greci.

DEMETRA (Grecia) Dea del grano e dei raccolti, figlia del titano Crono e di Rea. Quando sua figlia Persefone fu rapita da Ade, dio degli Inferi, Demetra ne fu così addolorata che trascurò le terre, sulle quali non crebbe più alcuna pianta, e la carestia si abbatté sul mondo. Sconcertato dalla situazione, Zeus chiese al fratello Ade di restituire Persefone alla madre. Questi acconsentì, ma prima di liberarla le fece mangiare i chicchi di una melagrana che l'avrebbero costretta a ritornare da lui quattro mesi all'anno (sei mesi in un'altra versione del mito). Felice di aver ritrovato sua figlia, in primavera Demetra faceva nascere dalla terra fiori, frutti e grano in abbondanza, ma in autunno, quando Persefone ritornava nel mondo sotterraneo, il suo dolore provocava la morte della vegetazione e apriva le porte all'inverno.

CECERE (Roma) Dea dell'agricoltura, la cui figlia Proserpina era identificata con Persefone. La credenza greca secondo la quale alla sua gioia di unirsi nuovamente alla figlia si doveva ogni primavera la rinascita della natura e l'abbondanza di frutta e di raccolti sulla terra, fu introdotta a Roma nel V secolo a.C., e il suo culto divenne molto popolare soprattutto fra i plebei. La parola "cereali" deriva dal suo nome e la sua festa principale, chiamata Cerialia, si celebrava intorno alla metà di aprile.

ARTEMIDE (Grecia) Una delle dee principali. Figlia di Zeus e di Leto e sorella gemella di Apollo, era la più importante delle divinità della caccia e degli animali selvatici, soprattutto degli orsi, nonché protettrice delle nascite, della natura e dei raccolti. In quanto personificazione della Luna, talvolta veniva identificata con Selene ed Ecate. Benché tradizionalmente protettrice delle giovani fanciulle, durante la guerra di Troia Artemide impedì ai greci di salpare per Troia finché non le ebbero sacrificato una vergine. Secondo alcune versioni della leggenda, all'ultimo momento salvò la vittima, Ifigenia. Come Apollo, Artemide era armata di arco e frecce, con cui spesso puniva i mortali che la indispettivano. Secondo altre leggende, assicurava alle donne che morivano di parto una morte rapida e indolore.

DIANA (Roma) Dea della Luna e della caccia. Custodiva le fonti e i torrenti ed era la protettrice degli animali selvatici. Era inoltre particolarmente cara alle donne, poiché assicurava un parto facile alle sue predilette. Nelle raffigurazioni artistiche di solito appare come una giovane cacciatrice, spesso con arco e frecce.

ERACLE (Grecia) Eroe noto per la forza e il coraggio e per le sue numerose imprese; Ercole è il suo nome romano. Era figlio del dio Zeus e di Alcmena, moglie del generale tebano Anfitrione. Era, sposa gelosa di Zeus, voleva uccidere il figlio del dio infedele; poco dopo la nascita di Eracle mandò due grossi serpenti nella sua culla, ma il neonato li strangolò. Da ragazzo Eracle uccise un leone con la sola forza delle mani; in seguito vinse gli abitanti di Orcomeno, città che riscuoteva tributi da Tebe: come ricompensa, gli venne concessa la mano della principessa tebana Megara, dalla quale ebbe tre figli. Era, ancora implacabile nel suo odio verso Eracle, gli causò un attacco di pazzia durante il quale uccise moglie e figli. Per l'orrore e il rimorso di ciò che aveva fatto, Eracle avrebbe voluto togliersi la vita, ma l'oracolo di Delfi gli disse che si sarebbe purificato diventando il servitore di Euristeo, re di Micene. Euristeo, spinto da Era, gli indicò come espiazione il compimento di dodici difficili imprese.

ASCLEPIO (Grecia) Dio della medicina, il cui simbolo era un bastone intorno al quale stava avvolto un serpente. Era figlio del dio Apollo e di Coronide, una bellissima fanciulla tessala. Infuriato perché Coronide gli era stata infedele, Apollo la uccise e trasse Asclepio non ancora nato dal suo grembo, per poi affidarlo al centauro Chirone. Asclepio imparò tutto ciò che Chirone sapeva sulla medicina e divenne abilissimo nel guarire, ma poiché minacciava l'ordine naturale strappando gli uomini alla morte, il dio Zeus lo uccise con un fulmine. Per i romani si chiamava Esculapio.

ZEUS (Grecia) Dio del cielo e il signore degli dei del monte Olimpo. Secondo Omero, Zeus era il creatore, il protettore e il signore tanto degli dei olimpici quanto del genere umano, nonché il re del cielo, il dio della pioggia, il raccoglitore delle nubi e il dispensatore dei fulmini; il dio si proteggeva il petto con l'egida e veniva simboleggiato dall'aquila e dall'albero di quercia
Zeus era il figlio più giovane del titano Crono e della titanide Rea e fratello degli dei Poseidone, Ade, Estia, Demetra ed Era. Secondo un antico mito riguardante la nascita di Zeus, Crono, temendo di perdere il trono per mano di uno dei figli, li ingoiava appena nati. Quando nacque Zeus, Rea avvolse in fasce una pietra che fece ingoiare a Crono e nascose a Creta il neonato, che venne accudito dalle ninfe. Divenuto adulto, Zeus obbligò Crono a restituire gli altri figli, assetati di vendetta. Nella guerra che ne seguì, i titani combatterono al fianco di Crono, ma vinse Zeus con gli altri dei, mentre i titani furono gettati nel Tartaro. Zeus da quel momento dominò il Cielo, i suoi fratelli Poseidone e Ade ebbero il potere rispettivamente sul mare e sugli inferi, mentre la Terra fu governata in comune da tutti e tre.
Nei poemi omerici Zeus viene rappresentato come il dio della giustizia e della pietà, sposo della sorella Era, con la quale ebbe Ares, dio della guerra, Ebe, dea della giovinezza, Efesto, dio del fuoco, e Ilizia, dea del parto.

GIOVE (Roma) Il padre degli dei, figlio del dio Saturno, che spodestò. In origine dio e re del cielo, Giove era venerato come dio della pioggia, del tuono e del fulmine. Come protettore di Roma veniva chiamato Iuppiter Optimus Maximus ("il migliore e il più grande") ed era venerato in un tempio sul Campidoglio. In quanto Iuppiter Fidius era il custode della legge, il difensore della verità e il protettore di giustizia e virtù; i romani identificavano Giove con Zeus, il dio supremo dei greci, e assegnavano al dio latino gli attributi e i miti della divinità greca. Nella letteratura latina, perciò, Giove ha molte caratteristiche greche, mentre nel culto religioso romano era sostanzialmente immune dagli influssi greci.

ERA (Grecia) La regina degli dei; figlia del titano Crono e della titanide Rea, era sorella e sposa di Zeus. Dea del matrimonio e protettrice delle donne sposate, Era generò Ares, dio della guerra; Efesto, dio del fuoco; Ebe, dea della giovinezza, e Ilizia, dea del parto. Moglie gelosa, Era perseguitò spesso le amanti e i figli di Zeus; non dimenticava mai un'offesa ed era nota per la sua natura vendicativa. Adirata con il principe troiano Paride che le aveva preferito Afrodite, dea dell'amore, in una gara di bellezza, Era aiutò i greci nella guerra di Troia e fu soddisfatta soltanto quando la città venne finalmente distrutta.

GIUNONE (Roma) Regina degli dei, sposa e sorella di Giove. Era la protettrice delle donne e fu venerata con nomi diversi. Come Iuno Pronuba presiedeva al matrimonio, come Iuno Lucina aiutava le donne nel parto, e come Iuno Regina era la particolare consigliera e protettrice dello stato romano. La festa a lei dedicata, i Matronalia, si celebrava il primo giorno di marzo. Il mese di giugno prese il nome da lei.

ARES (Grecia) Dio della guerra e figlio di Zeus e di Era. Aggressivo e feroce, impersonava la natura brutale della guerra. Tra le divinità a lui associate c'era Afrodite, dea dell'amore, da cui ebbe dei figli, e divinità minori come Deimo (Terrore) e Fobo (Paura), che lo accompagnavano in battaglia. Per quanto ardito e battagliero, Ares non era invincibile, neppure contro i mortali.

MARTE (Roma) Dio della guerra. Benché la sua natura originaria e le sue funzioni siano oscure, Marte, da cui prende nome il mese di marzo, era identificato dai romani con il dio greco della guerra, Ares. Tra le principali divinità di Roma, era considerato anche il padre del popolo romano, in quanto padre di Romolo, il leggendario fondatore della città; il suo altare si trovava nel Campo Marzio. Nel 42 a.C., per commemorare la propria vittoria sugli assassini di Giulio Cesare, l'imperatore Augusto attribuì a Marte il titolo di Ultor ("vendicatore") e gli dedicò un nuovo tempio.

ERMES (Grecia) Messaggero degli dei, figlio del dio Zeus e di Maia, figlia del titano Atlante. Messaggero particolare di Zeus, Ermes portava sandali alati, un cappello a falda larga e una verga d'oro magica (il caduceo), con serpenti intrecciati e ali; Ermes conduceva le anime dei morti nel mondo sotterraneo (Ermes Psicopompo), possedeva poteri magici sul sonno e i sogni, ed era il dio del commercio e dei mercanti, nonché il custode delle mandrie. Dio degli atleti, proteggeva i ginnasi e gli stadi e lo si riteneva responsabile sia della fortuna che della ricchezza. Malgrado le sue virtù, Ermes era anche un nemico pericoloso, un truffatore e un ladro. Il giorno della sua nascita rubò il bestiame del fratello Apollo, dio del Sole, facendo camminare all'indietro la mandria sulle proprie orme per cancellarne le tracce; posto a confronto con Apollo, Ermes negò il furto, ma i due fratelli si riconciliarono quando Ermes donò ad Apollo la lira che aveva creato. Ermes veniva rappresentato nell'arte greca più antica come un uomo barbuto e maturo; nel periodo classico divenne un giovane atletico, nudo e imberbe.

MERCURIO (Roma) Messaggero degli dei, figlio del dio Giove e di Maia, figlia del titano Atlante. Mercurio era anche il dio dei mercanti e del commercio e condivideva molti degli attributi del dio greco Ermes. Al culto di Mercurio venne dedicato un tempio vicino al Circo Massimo, a Roma, nel 495 a.C.

ATENA (Grecia) Figlia prediletta di Zeus, Atena nacque già adulta dalla testa del dio armata di uno scudo ornato con la spaventosa testa della gorgone Medusa, che pietrificava chiunque la guardasse, della sua lancia, dell'egida (una corazza di pelle caprina) e dell'elmo. Era chiamata anche Pallade o Parthénos ("la vergine"), e ad Atene si trovava il principale tempio a lei dedicato, il Partenone: secondo la leggenda, divenne suo come ricompensa del dono dell'ulivo che aveva fatto agli ateniesi.
Atena era prima di tutto la dea delle città greche, delle arti e dei mestieri e, nella mitologia più tarda, della saggezza. È anche la dea della guerra; tra gli dei fu la più accanita sostenitrice dei greci durante la guerra di Troia. Dopo la caduta della città, tuttavia, questi non rispettarono la sacralità di un altare dedicato alla dea, presso il quale si era rifugiata la profetessa troiana Cassandra. Per punirli, Atena chiese quindi a Poseidone, dio del mare, di scatenare una tempesta che distrusse la maggior parte delle navi greche sulla via del ritorno da Troia. La dea era anche protettrice dell'agricoltura e dei mestieri femminili, soprattutto della filatura e della tessitura. All'uomo, invece, dedicò l'invenzione dell'aratro e del flauto e le arti di addomesticare gli animali, costruire navi e fabbricare calzature. Fu spesso associata agli uccelli, soprattutto alla civetta.

MINERVA (Roma) Dea dei lavori manuali. Identificata fin dai tempi antichissimi con Atena, Minerva era patrona delle arti e del commercio. Con Giove e Giunone, era venerata in un grande tempio sulla sommità del Campidoglio a Roma.

 :hyoga:

5
Manga / La storia dimenticata da tutti.
« il: 22 Settembre, 2008, 09:47:07 am »
Natassia del paese di ghiaccio (The Cygnus Story)

Questo è un racconto breve, divenuto spunto per il film L'ardente scontro degli dei e per la serie animata Saint Seiya Chapter Asgard.

Personaggi.

Hyoga: Saint di Cygnus.

Alexer: capo dei Blue Warriors, figlio di Piotr (sovrano di Blue Grado).

Piotr: sovrano di Blue Grado, padre di Alexer e Natassia.

Natassia: sorella di Alexer, figlia di Piotr.

Jacob: bambino del villaggio Kobotek, amico di Hyoga.

Blue Warriors: sono quattro guerrieri devoti ad Alexer e lo seguono ovunque lui vada.

La trama.

Hyoga di Cygnus viene contattato dai leggendari Blue Warriors capeggiati da Alexer figlio di Piotr sovrano di Blue Grado, città “pseudo-mitologica” situata nella Siberia orientale.

I suddetti guerrieri si sono prefissi l'obiettivo di estendere il loro dominio verso le calde terre del sud reclutando il Sacro Guerriero del Cigno, padrone anch'egli delle energie fredde, per rafforzare le proprie fila e indebolire, al contempo, quelle di Athena in visione di una prossima guerra fra le due fazioni.

Hyoga rifiuta l’offerta e, spoglio della propria armatura, viene attaccato e battuto da Alexer che lo fa prigioniero. Durante la sua "detenzione" viene accudito dalla sorella del nemico: Natassia che, come si può notare, porta lo stesso nome della madre del Saint. La ragazza lo prega di fermare Alexer confidandogli che, già cinque anni prima, fu costretto all’esilio dal sovrano a causa della sua indole guerrafondaia e delle sue vedute espansionistiche. Natassia teme sopra ogni cosa che suo fratello possa uccidere il padre Piotr con l’intento di assumere il controllo di Blue Grado. Poco dopo il piccolo Jacob, amico di Hyoga, riesce a ricavare un varco in una delle pareti della cella per consegnare al guerriero dei ghiacci la Sacra Veste del Cigno ed avvertirlo che i Blue Warriors si sono già impadroniti di Kobotek, paese di provenienza dell'eroico bambino.

Finalmente armato di tutto punto, Hyoga sconfigge Alexer evitando di ucciderlo come promesso a Natassia. La sua punizione sarà vivere col rimorso di aver effettivamente assassinato il proprio genitore. Al termine della battaglia i due soccorreranno proprio Natassia che, abbandonata la città di Blue Grado ed esposta alle proibitive temperature glaciali, rimane imprigionata in un feretro di ghiaccio rischiando la morte per assideramento. Hyoga salverà la ragazza dalla morsa del gelo e la lascerà alle cure del fratello ormai pentito.

Che ne dite?Io lo consiglio vivamente a chi ,come me,ama hyoga. :hyoga:

6
Anime / Scontri memorabili dell'hades chapter
« il: 14 Settembre, 2008, 12:24:10 pm »
Dite la vostra. :hyoga:

7
Anime / Che ne dite della nuova sigla italiana sul chapter hades?
« il: 14 Settembre, 2008, 10:37:52 am »
La sigla è veramente orrenda. :hyoga:

8
Manga / preferite le armature disegnate nei manga o quelle dell'anime?
« il: 06 Settembre, 2008, 20:58:27 pm »
Rispondete e commentate la vostra scelta.Inoltre scegliete quale armatura sia fatta meglio nei manga. :hyoga:

9
Date una risposta e commentate. :hyoga:

10
Commentate i vari stili applicati nei manga dei nostri amati saint seiya:
1)manga classico
2)Lost canvas
3)Next dimension
4)Episode G





 :hyoga:

11
Amv & Fanart / Gif per i nostri bronze saint.
« il: 05 Settembre, 2008, 13:14:19 pm »
Pegasus(seiya):
 

Sirio(Siriyu):
 

Crystal(hyoga):(queste le uso solo io)


Andromeda(shun):


fenix(ikki):(queste sono per NFSCARBON):


Asher(unicorn Jabu)




Preciso il fatto che non li ho fatti io. :hyoga:

12
Sondaggi / I cavalieri avversari nei film
« il: 05 Settembre, 2008, 09:46:53 am »
Sceglite  il vostro cattivo preferito e motivate. :D :hyoga:

13
Shonen, seinen e mecha / Lupin lll :uno dei miei preferiti
« il: 03 Settembre, 2008, 21:47:11 pm »
Personaggi
Lupin III
Età: sconosciuta
Nazionalità: sconosciuta
Altezza: 179 cm.
Peso: 63 kg.
Arma preferita: Walther P38
Sigarette preferite: Gitanes Caporal
Arsenio Lupin III (ルパン三世, Rupan Sansei?) è un ladro dalle innumerevoli e incredibili abilità, ricercato dalla polizia di tutto il mondo. È agile, dal fisico asciutto, maestro nei travestimenti e in grado di ideare furti geniali. Non scampa, però, all'impressione di stupidità che spesso trasmette a chi non lo conosce. Soprattutto quando si trova davanti una bella ragazza, ed immancabilmente sbava e perde la testa. Lupin sembrerebbe nato in Giappone, avrebbe tra i suoi antenati un umile contadino; ma lui stesso afferma di "aver ricevuto il primo bagno nelle acque gelide della Senna". Del resto suo nonno era francese, ed ha istituito il premio più ambito dai ladri del globo, il "Lupin d'oro", che, manco a dirlo, è sempre suo nipote a vincere. Lupin è allergico al polpo, la sua pistola è una Walther P38 che sa maneggiare con un'abilità inferiore solo a quella di Jigen, inoltre guida di solito una Mercedes-Benz SSK del 1928 modificata (sembra che Lupin ci abbia fatto montare un motore Ferrari[2]) o la sua variante ancora più sportiva, la SSKL (dove L sta per light, leggero). La SSK pare sia appartenuta anche ad Adolf Hitler, ed era in grado di raggiungere i 300 km/h. Ma spesso è al volante anche di una scattante Fiat 500. Nel manga Lupin III Y usa una Walther P99.

Daisuke Jigen
Età: sconosciuta
Nazionalità: americana (al primo incontro con Goemon, Lupin lo presenta)
Altezza: 178 cm.
Peso: 70 kg.
Arma preferita:   Smith & Wesson M19 Combat Magnum
Sigarette preferite: Pall Mall superlong filter

Daisuke Jigen (次元大介 , Jigen Daisuke?): pistolero infallibile che non manca mai di tenere tra le labbra un mozzicone di sigaretta spenta; taciturno, accanito fumatore e bevitore, sospettoso nei confronti delle donne (ma non totalmente immune dal loro fascino); Jigen è un pistolero fenomenale, estremamente rapido e con una mira assolutamente infallibile, con il suo potente revolver Smith & Wesson M19 Combat Magnum spara "prontamente, efficacemente e a caso", senza sbagliare mai, il suo genere di musica preferito è il jazz. Importantissimo per lui è il cappello, costantemente calato sugli occhi, col quale si aiuta a prendere la mira. In una delle prime puntate in cui compare il personaggio, egli stesso narra di aver imparato a sparere da un italiano di nome Giovanni Ignoto famoso ladro dello stivale. Monkey Punch per il personaggio di Jigen si è ispirato a James Coburn nel film I magnifici sette.

Goemon Ishikawa XIII
Età: sconosciuta
Nazionalità: giapponese
Altezza: 180 cm.
Peso: 63 kg.
Arma preferita: katana zantetsu-ken (斬鉄剣, ki tetsu ken?) nagareboshi

Goemon Ishikawa (石川五ェ門, Ishikawa Goèmon?): è un abile samurai discendente da un'antica famiglia dedita al furto nel corso dei secoli. Goemon, di religione shintoista, è calmo, riflessivo, odia le donne (ma anche per lui vale il discorso di Jigen, vedi il primo oav), ascolta unicamente musica tradizionale giapponese e mangia solo cibo "nazionale". La sua particolarità è la katana che possiede, chiamata Zantetsu-ken (in inglese "iron-cutting sword", in italiano "spada che taglia il ferro)[6] ereditata dai suoi padri, capace di tagliare qualsiasi cosa con estrema facilità e nei riflessi della quale coglie i cattivi presagi. La sua lama, forse fatta di un metallo inesistente sulla Terra ed estratto da un meteorite, si mantiene sempre al di sopra di una certa temperatura; anche se sguainata in pieno inverno, dopo un lungo periodo di inutilizzo, è in grado di sciogliere i fiocchi di neve che le cadono sopra. La cosa più importante di un'arma è la mano che la brandisce e Goemon in questo è un maestro: con la sua precisione e la sua velocità, è in grado di usarla anche per fermare o tagliare i proiettili. Monkey Punch per il personaggio di Goemon si è ispirato al ladro giapponese Goemon Ishikawa (1558-1594) che nell'anime ogni tanto viene anche menzionato, dal momento che questo personaggio si presenta appunto come il tredicesimo discendente di quest'ultimo. Lo stile di combattimento utilizzato da Goemon si chiama Iaijutsu e si differenzia dal Kenjutsu per il fatto che la spada non viene sguainata fino al momento immediatamente precedente a quello del taglio, è bene precisare che il Kendo e lo Iaido sono i nomi di due discipline teorizzate in epoca moderna sulla base delle antiche arti di combattimento dei samurai. Per alcuni aspetti il personaggio di Goemon è ispirato a quello di Kyūzō (久蔵) del film di Akira Kurosawa: I Sette Samurai interpretato da Seiji Miyaguchi

Fujiko Mine
Età: sconosciuta
Nazionalità: giapponese
Altezza: 167 cm.
Peso: 50 kg.
Misure: B99.9, W55.5, H88.8 (39-25-30)
Arma preferita: Browning M1910
Sigarette preferite: More menthol

Fujiko Mine (峰不二子 , Mine Fujiko?, Margot nella versione italiana della seconda serie tv): una giovane e bella avventuriera che segue principalmente i propri interessi, ma per la quale Lupin sarebbe disposto anche a morire. Lei è l'egoismo personificato, e si serve della bellezza ed abilità di cui è dotata per raggiungere i propri scopi, ovvero soldi e gioielli. Truffa, ricorre al doppio gioco, raggira Lupin per ottenerne l'aiuto e prontamente lo scarica senza tanti pensieri. Spesso le va male e riceve sonore lezioni dallo stesso Lupin che, però, ha la memoria corta. La storia si ripete costantemente: lei chiede e lui cade ai suoi piedi, esasperando Jigen e Goemon. Fujiko è dotata di notevole fascino e forza. Il suo profumo preferito è Chanel n°5 e guida una Kawasaki, due Harley-Davidson e una Austin Mini. Il cognome Mine significa "picco della montagna", e il gioco di parole è associato al fatto che Fujiko ha due evidenti grandi seni; un traduzione italiana del nome Fujiko potrebbe inoltre essere "Cime Gemelle". In alcuni special tv è bionda invece che castana.

Koichi Zenigata
Età: sconosciuta
Nazionalità: giapponese
Altezza: 181 cm.
Peso: 73 kg.
Arma preferita: Colt 1911A1 Government
Sigarette preferite: Shinsei

L'acerrimo rivale di Lupin è l'ispettore Kōichi Zenigata (銭形幸一警部, Zenigata Kouichi Keibu?) dell'Interpol che insegue Lupin da decenni e non è mai stato capace di tenerlo in prigione a lungo. Acciuffare Lupin è lo scopo di tutta la sua vita. Dapprima membro della Metropolitan Police di Tokyo, quindi Ispettore Capo dell'ICPO, Koichi Zenigata è goffo, sfortunato, oltremodo onesto e rispettoso della legge. Ha come unico scopo nella vita l'arresto di Lupin e lo insegue da talmente tanto tempo, e in tutti gli angoli del mondo, che ormai non può fare a meno di lui. Ed è chiaro che se riuscisse ad acciuffarlo verrebbe meno la principale spinta vitale della sua esistenza. Tuttavia, questo è un pericolo che non corre: la sua è una caccia destinata ad essere eterna e infruttuosa. Lupin, infatti, dopo averlo puntualmente coinvolto in una delle sue avventure, riesce immancabilmente a sfuggirgli. Lo chiama affettuosamente paparino, papà Zenigata o Zazà (Tottsuan, in giapponese). Il suo nome deriva dal famoso personaggio della letteratura giapponese Heiji Zenigata (al quale Monkey Punch si è ispirato) che arrestava i nemici lanciando monete, proprio come fa Zenigata con le manette.

Manga
Lupin III debuttò il 10 agosto 1967 sulle pagine di Weekly Manga Action, una rivista settimanale della Futabasha. Il suo autore è Kazuhiko Kato, un mangaka che diventerà famoso col nome d'arte di Monkey Punch. Kato non crea un personaggio ex novo, ma si rifà al protagonista dei racconti e romanzi di Maurice Leblanc, molto amato in Giappone: Arsène Lupin. Il suo Lupin altri non è che il discendente del celebre ladro gentiluomo, ovvero suo nipote.

Animazione
La produzione animata legata a Lupin III è senza precedenti, è innegabile che dal suo debutto televisivo nel lontano 1971 il suo successo non è mai venuto meno, anzi, la prova ne è il fatto che tuttoggi continuano ad essere replicate sui canali televisivi le sue avventure, vengono pubblicati DVD non solo in Italia ma un po' in tutto il mondo e soprattutto in Giappone è un vero e proprio cult e la produzione di cose nuove non si è mai fermata.
In Italia sono state realizzate due versioni animate col personaggio di Lupin e i suoi amici, entrambe firmate da Mario Verger e andate in onda su programmi quali Blob e Fuori Orario su Raitre. I titoli sono i seguenti: Planet 0 - Tribute to Lupin III,1990 e Lupin against Tina, 1996




Veramente inimitabile.Fenomenale. :D :D :D :hyoga:

14
Shonen, seinen e mecha / Ragnarock-the Animation
« il: 03 Settembre, 2008, 19:22:10 pm »
Ragnarok Online
RO, è un grandioso videogame multiplayer sfornato dalla famosa società coreana Gravity.
Lo stile del gioco è il MMORPG (Massively Multiplayer Online Role Playing Game), cioè è ideato al gioco di centinaia, e a volte migliaia di persone contemporaneamente.
Nella leggenda il Ragnarok è lo scontro tra gli dei e i valorosi guerrieri defunti nel passato fino alla fine del mondo.
E' ambientato nel mondo del Rune-midgard, dove è in corso una perenne battaglia tra gli uomini e i mostri. Il gioco in sé non ha una vera e propria trama, dato che i personaggi possono muoversi al suo interno a loro piacimento senza seguire delle storie, in un mondo incantato, oserei dire, infinitamente vasto.
I personaggi possono chattare istantaneamente, organizzarsi in gilde, partecipare ad eventi quali il PvP (player vs player), o ciò che io amo, la WoE (War of Emperium) dove le gilde si sfidano per il predominio dei castelli.
Questo non è un gioco comune, chiunque l'abbia provato può testimoniare che è fuori dall'ordinario, basti pensare che "copiando da RO", sono stati creati videogiochi quali Tales of Pirates, World of Warcraft, Guild Wars.
Alla fine troverete degli screen del mio Cavaliere e alcuni video che abbiamo girato in-game.

Da questo strabiliante videogioco, è nata l'altrettanto incredibile serie:

Ragnarok the Animation
Questo anime, estremamente coinvolgente, narra le avventure di un'innarrestabile swordsman (spadaccino), Roan, e una timida ma intrepida acolyte (accolita, ovvero sacerdotessa), Yuufa, nel fantastico mondo del Rune-Midgard.
Durante il loro viaggio, insieme stringeranno molte amicizie con personaggi quali Takius la maga, e si scontreranno con temibili mostri.
Una serie che io apprezzo molto, ricca di colpi di scena, capaci di far entrare colui che la guarda all'interno della storia stessa, andando ad impersonarsi con il personaggio che più rispecchia il proprio carattere.
Ma a giudicare sarete voi, spero apprezzerete quest'anime!


La traduzione è curata da MDW fansub.


Mi piace molto questo anime anche perchè mi piace l'ambientazione e gli mmorpg. :D :hyoga:


Ragnarock the animation
By Tisifone75
Ragnarock the Animation è nato dall'omonimo gioco MMORPG online.
Questo anime, estremamente coinvolgente, narra le avventure di un'innarrestabile swordsman (spadaccino), Roan, e una timida ma intrepida acolyte (accolita, ovvero sacerdotessa), Yuufa, nel fantastico mondo del Rune-Midgard.
Durante il loro viaggio, insieme stringeranno molte amicizie con personaggi quali Takius la maga, e si scontreranno con temibili mostri.
Una serie che io apprezzo molto, ricca di colpi di scena, capaci di far entrare colui che la guarda all'interno della storia stessa, andando ad impersonarsi con il personaggio che più rispecchia il proprio carattere.
Cit. da Guide Supereva
Scoprite l'origine del mito che ha dato inizio ad uno dei fenomeni fantasy del decennio!Con più di 20 milioni di abbonati in tutto il mondo, Ragnarok è uno dei videogiochi online più seguiti in corea, negli Stati uniti ed, adesso, anche in Europa.
Commedia, Fantasy
Character Design: Shinohara Kenji
Director: Kishi ShijiSeries
Director: Mitsui Hideki
Supervision/Original Work: Inochi Susumu
Studio: Gravity
Venti del fato stanno soffiando sul regno di Midgard. Ragnarok, la profetizzata caduta degli dei, è ormai alle porte, e si apre una nuova era, quella degli esseri umani. Ma gli antichi dei non intendono minimamente rassegnarsi al loro destino; per spazzar via i prescelti iniziatori del Ragnarok, decidono di inviare sulla terra le portentose Valchirie. Se riusciranno a scongiurare il pericolo di un tale flagello, il regno degli dei avrà altri 1000 anni di vita.
Fenris Fenrir sa dell’imminente Ragnarok ed è alla disperata ricerca del reincarnato Balder, uno degli dei sterminati, con l’aiuto del quale potrà cambiare il mondo. Riusciranno le Valchirie a vanificare l’intento di Fenris, ritrovando per prime Balder?
Ragnarok è una delle serie a fumetti più famose degli ultimi tempi e, sicuramente, il manhwa più conosciuto del momento. Con più di 20 milioni di abbonati in tutto il mondo, Ragnarok è uno dei videogiochi online più seguiti in corea, negli Stati uniti ed, adesso, anche in Europa.
Scoprite l’origine del mito nel fumetto che ha dato inizio ad uno dei fenomeni fantasy del decennio! 10 volumi adrenalinici nella saga centrale del mondo di Ragnarok!

L'anime è avvincente e divertente, con anche momenti drammatici ma veramente molto bello.

AMV
Spoiler
[yt=425,350]wHCopqMfVt4&translated=1[/yt]
[close]
Spoiler
[yt=425,350]wVM-hiPQpIE&feature=related[/yt]
[close]


15
Console & Videogiochi / Giochi per il computer.
« il: 03 Settembre, 2008, 17:50:19 pm »
Postate i giochi per computer da voi preferiti. :hyoga:

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