Saint Seiya GS - Il Forum della Terza Casa

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Post - Maverick

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Bar dello sport / Re: Campionati stranieri stagione 2016/17
« il: 14 Agosto, 2016, 18:54:31 pm »
Ragazzi, certo che essere tifosi dell'Arsenal è più faticoso che esserne un giocatore  *err

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Cinema, Teatro e Televisione / Re:Ultimo film visto..
« il: 28 Luglio, 2016, 10:16:41 am »
Buongiorno a tutti  :) E per la rubrica "le solite recensioni assurde del Mave", ecco qui Star Trek Beyond (leggero spoiler inside) ;)

Spoiler
Ci sono giorni in cui, subito dopo essermi svegliato o appena prima di andare a dormire, mi fermo a pensare a tutte le cose di questo mondo che non riesco a capire. Ed essendo io stupido come una motozappa della Black & Decker, le cose che non capisco sono molte. Ad esempio, non capisco perché i negozi aperti 24 ore su 24 365 giorni su 365 abbiano la serratura; non capisco perché tutti dicono di come la placenta faccia bene ai capelli, e poi i bambini nascono pelati; non capisco perché tutti dicono che il nuoto faccia dimagrire, e poi l’oceano è pieno di balene e cetacei; non capisco perché “tutto attaccato” si scriva staccato, mentre “staccato” si scrive tutto attaccato; non capisco perché “abbreviazione” sia una parola così lunga, mentre “lungo” è una parola cortissima; non capisco, visto che dentisti guadagno soldi curando denti malati, perché io dovrei utilizzare “il dentifricio più consigliato dai dentisti”; non capisco i Cimbri, che hanno attraversato tutta la Germania, valicato le Alpi e dichiarato guerra all’Impero Romano perché il loro sogno era quello di andare a vivere a Vercelli; non capisco perché il rugby non sia disciplina olimpica mentre il curling sì. E così via. Ma se c’è una cosa che davvero non capisco e che non riuscirò mai a capire, ne ora né mai, in nessun tempo passato, presente e futura, in luogo di nessun universo e in nessuna dimensione nota e sconosciuta è Justin Lin, il quale appena subentrato a J.J. Abrams alla regia di Star Trek (in quanto il buon J.J. ha dovuto abbandonare il progetto per dedicarsi a Star Wars VII) ha cambiato radicalmente la sceneggiatura originale perché secondo lui il vecchio progetto (e cito testualmente, non sto inventando nulla) “era troppo Star Trek; il mio obbiettivo è realizzare qualcosa che ricordi lo stile di Guardiani della Galassia” O_____O? L’unica reazione possibile è il più grande face palm della storia della Federazione Unita dei Pianeti, dal capitano Kirk al capitano Archer, passando per Jean-Luc Picard,  Benjamin Sisko e la Janeway. In altre parole, questo:



In nome della sanità mentale, che diamine significa che un film di Star Trek è troppo Star Trek??A questo punto, più confuso di un camaleonte in una vasca di palline colorate, mi sono consolato con la lettura del cast, dove fortunatamente ho potuto appurare che l’intera scooby-gang è stata confermata (con l’ovvia eccezione di Bruce Greenwood/Amm. Cristopher Pike, il cui personaggio è stato colto da un leggero attacco di morte durante il secondo capitolo della saga, Into Darkness). Per quanto riguarda il ruolo dell’antagonista principale, invece, in sostituzione di Benedict Cumberbatch (sempre sia lodato) è stato scelto Idris Elba, alias l’Heimdall di Thor o anche (se siete cresciuti a pane e robottoni come il sottoscritto, e vi vengono i lucciconi agli occhi ogni volta che guardate Evangelion) lo Staker Pentecost di Pacific Rim. Non sarà Benedict (sempre sia lodato), ma resta comunque un buonissimo attore che rivedo sempre con piacere. E’ con questo mix di sentimenti contrastanti che mi dirigo verso la sala del cinema, gremita di quelli che una volta erano esseri umani e ora, a quanto pare, sono invece allenatori Pokémon. E che dire del film? Bhe, in sostanza che si è avverata la mia paura più grande. Un buon film, che non mi è affatto dispiaciuto. Ma che semplicemente, non è Star Trek. E la cosa mi dispiace sinceramente, perché il film non è per niente male. Certo, non è nulla di trascendentale, non è qualcosa che verrà tramandato ai posteri, ma è un film molto godibile, che dice la sua e che sa farsi rispettare. Un onesto film di fantascienza, ambientato nello spazio e il cui protagonista risponde al nome di James Tiberius Kirk. Il problema, la sua croce e maledizione è quel titolo, quello “Star Trek” che precede “Beyond”, che crea tutta una serie di aspettative che non è in grado di sostenere e una serie di promesse che non vengono mantenute. Perché se il primo “Star Trek”, tra luci e ombre, ha avuto comunque il merito di riaccendere l’interesse attorno a questa saga, se “Into Darkness” è stato un vero e proprio capolavoro, una perla che è riuscita nel duplice intento di soddisfare i fan storici e al tempo stesso di attirare nuovi seguaci, “Beyond” è “solo” un buon film di fantascienza. E pertanto, ripuliamoci dal lato “trekker estremo” che è in noi e limitiamoci a parlarne come faremmo con qualunque altro film, senza contestualizzarlo (non troppo almeno, un minimo è inevitabile) all’interno della saga. Bhe, per prima cosa diciamo subito che la trama è semplice semplice. Anzi, diciamo pure banale banale. C’è un cattivo cattivissimo che vuole combinare casini, e c’è un buono (nella fattispecie, Kirk)che dopo averle prese per la prima mezz’ora di film compila la sua lista di cose da fare, in cinque punti. Qualcosa del tipo:

1-   Salvare il mio equipaggio
2-   Fermare il piano del cattivo cattivissimo
3-   Spaccare la faccia al cattivo cattivissimo
4-   Salvare l’universo
5-   Farmi una birra ghiacciata

Anche il montaggio è qualcosa di banale banale: una prima parte in cui i mostroni scoppiano le cose e sparano a tutto ciò che si muove, una parte centrale piuttosto lenta ma necessaria, e una parte finale in cui assistiamo alla rivalsa della razza umana sulla razza mostra, in cui stavolta sono i nostri beniamini a scoppiare le cose ai mostroni. Anche il colpo di scena finale è qualcosa di estremamente telefonato, scontato e prevedibile, che in confronto M. Night Shamalan spostati che non sei nessuno. E a dare via al tutto, una situazione estremamente verosimile: immaginate di incontrare una tizia sconosciuta comparsa dal nulla che vi dice “il mio equipaggio è in pericolo e si trova in quella misteriosa, ignota e inesplorata nebulosa laggiù impossibile da esaminare dall’esterno”; chi di voi, in questa situazione, non deciderebbe in 0,2 petosecondi di buttarsi al salvataggio, mandando in prima linea la nave più costosa e preziosa dell’intera flotta (ma con armi standard, perché è una nave da esplorazione e non da guerra), senza copertura e senza supporto? Tutta questa semplicità però ha anche i suoi lati positivi: il film scorre via liscio, scivola via che è un piacere, intrattiene spensieratamente per 90 minuti abbondanti, è divertente, ha ritmo e soprattutto è una goduria per gli occhi. Perché signori miei, gli effetti speciali sono qualcosa di veramente eccezionale. E poi, siamo onesti: in questi film, a nessuno interessa nulla della trama, perché tutti vogliamo solo vedere all’opera gli attori. Un po’ come The Big Bang Theory: a nessuno interessa la storia, noi vogliamo solo vedere Sheldon. E qui il cast è veramente superlativo, ha dato il meglio di sé stesso. Partiamo da lui, l’uomo più atteso, Zachary Quinto: il suo Spock è stato una sorprendente rivelazione nel primo film, una granitica conferma nel secondo, e ora un roccioso baluardo a cui ci aggrappiamo disperatamente per respirare gli unici barlumi di “startrekkità” di tutto il film; forse un po’ sottotono rispetto alle prime due apparizioni, ma comunque superbo. Un Quinto degno erede di Nimoy, che mette in campo uno Spock ancora non completamente maturo e che, pertanto, non riesce ancora a controllare perfettamente la sua metà umana. Passando al dottor McCoy, anche lui è semplicemente perfetto: il duo Spock – McCoy e i loro continui battibecchi sono l’anima di questo film, e da soli valgono il prezzo del biglietto. Aggiungiamo poi le solite gag d’ottimo Simon Pegg, alias il mitico Scotty, e già questo basta a rendere questo film qualcosa che merita di essere visto. Certo, questo Scotty è diverso da quello classico, ma chi se ne frega (come sapete, non sono un profeta del mantra “non è uguale all’originale”), perché in qualunque modo la si guardi questo Scotty è figo, e quindi è bene accetto. Altro personaggio piuttosto lontano dall’originale ma nonostante questo è innegabilmente ottimo e ben riuscito è il nostro Kirk, qui più che mai “Spock al contrario”; se il nostro vulcaniano di fiducia è al 99% pura logica e 1% emotività, il capitano è all’1% riflessivo (vedi inizio film, quando entra in psico- depressione perché non riesce a capire se è entrato nella flotta perché è ciò che voleva o se lo ha fatto per dimostrare a se stesso e agli altri di essere degno di portare il cognome di suo padre, e poi è andato avanti per semplice senso del dovere; sotto-trama intrigante ma misteriosamente inghiottita da un buco nero dopo dieci minuti e poi ritirata fuori negli ultimi 40 secondi) e al 99% pura stupidità e impulsività, che ancora non hai capito come abbia fatto uno così a diventare capitano dell’ammiraglia della Flotta Stellare; in certi punti sembra addirittura un tamarro sboroooooone, specialmente nella scena in cui (se mi consentite di citare da Zelig il buon Pino dei Palazzi / Giancarlo Kalabrugovich) lui “prende la moto, si mette a fare le penne davanti ai mostroni, e i mostroni muti”. Un modo forse un po’ semplicistico ma alquanto efficace di mostrare come Kirk ha bisogno Spock e Spock ha bisogno di Kirk, perché (come in tutte le migliori famiglie stereotipate) uno completa l’altro. E sullo sfondo, un Chekov che alla fine della fiera non combina mai nulla ma che è sempre in prima linea e non si tira mai indietro, un Hikaru Sulu che al contrario è sempre in disparte ma che le poche volte che entra in scena salva le chiappe a tutti quanti, e una Uura utile come un due di coppe mentre si gioca a monopoli ma che almeno dimostra di non essere la classica “damigella in pericolo” ma di avere due cocones grandi come l’Arkansas (in senso figurato, ovviamente XD). E il buon Idris Elba? Bhe, lui fa il suo, senza spiccare particolarmente. Ma d’altro canto, in ruolo come il suo (il tipico nemico da “devo distruggere l’universo all’urlo di ‘vendettaaaaaaaa’, perché sì”) è dura fare qualcosa di rimarchevole; un po’ come Christopher Ecclestone in Thor-The Dark World, per intenderci. Da rimarcare la scelta di dividere l’equipaggio in gruppi; da un lato è una buona cosa, perché in questo modo ci si assicura che tutti i personaggi abbiano almeno il loro spazio ed è stato possibile caratterizzare un po’ tutti; dall’altro segno di debolezza del film nel quale sceneggiatori e regista non hanno saputo scegliere con fermezza su quali personaggi puntare e quali relegare invece al ruolo di comprimari, pertanto se la sono cavata con un “diamo venti minuti a tutti e stop”. Ad ultimo, belli i riferimenti alle serie televisive di Star Trek: i riferimenti alla serie Enterprise (i MACO, la guerra con gli Xindi, e la vecchia astronave U.S.S. Franklin dotata di corazze polarizzate e siluri spaziali anziché di scudi di energia e siluri fotonici), bello l’aver riproposto la musica della sigla della serie classica alla chiusura del film e soprattutto meravigliosi e commoventi i tributi a Leonard Nimoy, roba da farti venire i lacrimoni agli occhi come stessi guardando “Il Miglio Verde”, “Dolce Remì” e la puntata dei Pokémon in cui Ash abbandona Charizard uno di seguito all’altro. In definitiva, come detto, un buon film. Un’ora e mezza di intrattenimento leggero e senza troppe pretese, con un cast veramente eccellente e con ottimi riferimenti sparsi qua e là; paga solo l’infelice scelta del titolo, perché ce lo hanno spacciato come “Star Trek”, ma di Star Trek c’è ben poco. Ma anche se non entra nell’olimpo dei miei film preferiti, e anche se Into Darkness resta di un altro livello, non è il caso di bocciare questo film; limitiamoci a godercelo come un film qualunque, e senza avanzare particolari pretese su una trama originale e frizzante. A finale del finale che finisce, come ultimissima cosa c’è da annotare che questo film è fine a se stesso e non aggiunge assolutamente nulla alla trama della saga reboot (se non il fatto che siamo arrivati a metà della missione quinquennale); quindi, volendo, Abrams può tranquillamente riprendere dallo stesso identico punto in cui aveva lasciato.

Prossima recensione: Suicide Squad
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Cinema, Teatro e Televisione / Re:Ultimo film visto..
« il: 26 Maggio, 2016, 22:21:51 pm »


L'ho letta tutta e solo per questo merito un premio :D

Premio in arrivo, :+1: :D


 Cmq complimenti e condivido,

Graffie ^^


ma ora una domanda, visto che a te è piaciuto Capitan America: The Civil War, quale preferisci tra i due?


Oggettivamente X-Men, soggettivamente Civil War. Apocalypse è fatto meglio sotto ogni punto di vista, a livello qualitativo non c'è paragone; Civil War è più nelle mie corde, i Russo-brothers mi hanno dato esattamente ciò che volevo e che mi aspettavo. Ed entrambi con il valore aggiunto "a sorpresa": Quicksilver da una parte, Spidey dall'altra :)

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Cinema, Teatro e Televisione / Re:Ultimo film visto..
« il: 26 Maggio, 2016, 14:45:34 pm »
Come promesso, eccomi qui anche io con X-Men: Apocalypse  :D Buona lettura :D

Spoiler
Il 2016 è stato dichiarato dall’O.N.U. (Organizzazione dei Nerd Uniti) “anno internazionale delle botte tra supereroi”. In un anno in cui Batman picchia Superman, Superman picchia Doomsday, Iron Man picchia Cap, Cap picchia Iron Man, Daedpool picchia tutti e tutti picchiano Bucky (no, seriamente, quante ne ha prese quell’uomo in Civil War? E’ stato ricoperto di mazzate da Pantera Nera, poi da Cap, da Falcon, da Peggy Carter, da Natasha Romanoff, da Tony, ancora da Pantera Nera, da Spidey, di nuovo da Pantera Nera e da Iron Man. Candidato all’Oscar come “miglior punchball 2016”), potevano esimersi gli X-Men dallo scambiarsi una sana dose di smandruppamenti? Proprio loro, gli apripista di questo genere di film, loro che si scambiano cazzotti con estrema perizia ormai da più di 10 anni e da ormai 8 film? Ovviamente no, ed ecco a voi X-Men: Apocalypse. Anche in questo caso le aspettative sono alte: i mutanti sono fighi, Apocalisse è fighissimo e il film arriva dopo due capitoli figherrimissimi (First Class e Giorni di un Futuro Passato). A riportarmi un attimo coi piedi per terra ci ha pensato la scelta del cast, a metà tra luci e ombre; il film è incentrato solo sulla nuova generazione di X-Men, quindi non ci sono Patrick Stewart (fondamentale per i fan di Star Trek, come il sottoscritto), Ian McKellen (fondamentale per i fan de Il Signore degli Anelli, come il sottoscritto), Halle Barry (fondamentale per i fan della patata, come il sottoscritto) e Shawn Ashmore (fondamentale per.. per.. boh, per i fan di Shawn Ashmore probabilmente). Lo zoccolo duro degli attori è costituito dalla solita accoppiata inossidabile Fassbender / Mc Avoy, da Jennifer Lawrence e da Nicholas Hoult, e fin qui tutto bene. Poi, direttamente dal Trono di Spade, abbiamo Sansa Stark/ Sophie Turner, che così su due piedi (a primo impatto) come Jean Gray devo dire non mi convince più di tanto; un Tye Sheridan che con quella faccia è un pirletta che prenderesti a schiaffi tutto il giorno, quindi come Scott Summers è perfetto; una versione punk di Tempesta che mi ha fatto pensare “ridatemi Halle Barry!!!”; un Angelo per il quale vale il discorso fatto prima per Jean; e un’Olivia Munn che, diciamocelo, è stata scritturata solo perché se strizzata nel costumino da bagnina ninja di Psylocke fa la sua porca figura (e il suo ruolo nel film conferma questo pensiero, ma ne parleremo a tempo debito). Superato questo primo impatto, tutte le mie remore preliminari sono state rapidamente accantonate: d’altro canto in “Giorni di un Futuro Passato” Quicksilver mi sembrava un idiota, e poi invece si è rivelato essere il più figo di tutta la cricca nonché la cosa migliore del film. Quindi, mai fidarsi dei miei giudizi preliminari, ergo prima guardiamo il film. Partiamo subito dalla domanda fondamentale, quella che tutti i fan si pongono, quella dalla quale dipende una grossa fetta dei giudizi su questo film, quella la cui risposta è in grado da sola di farci decidere se andare al cinema a vederlo oppure no: sì, Hugh Jackman c’è, possiamo contare anche stavolta sul nostro amichevole Wolverine di fiducia. Premesso questo, cosa dire del film? Che è bello. Molto bello. Veramente molto molto bello. A questo punto, l'unico metro di paragone sono forse gli altri due capitoli della saga. E anzi, il suo unico problema sono forse gli altri due film, perchè pur essendo eccellente secondo me non è all’altezza dei primi due capitoli della trilogia. Partiamo dalle cose positive, o per essere più precisi, dalle cose che spiccano di più nell'eccellenza generale: innanzitutto, gli effetti speciali. A livello di impatto sullo schermo questo film spacca, è una vera goduria per gli occhi. Poi, i primi 10 minuti sono veramente leggendari, un inizio così epicamente epico mi aveva fatto davvero ben sperare, e la speranza non è stata delusa. Altra nota positiva è Quicksilver, che dopo l’ottima (e inaspettata, per quel che mi riguarda) performance in Giorni di un Futuro Passato, anche qui ci regala delle vere e proprio perle. Ricordate quanto avevo scritto sul il nuovo Spiderman di Civil War circa la ventata di freschezza, le gag comiche che spezzano la tensione, il riportare entusiasmo, eccetera? Ecco, stessa cosa, ma elevato all’ennesima potenza; anche stavolta, il nostro velocista è stata la cosa migliore del film. Altra cosa positiva è il cameo di Hugh Jackman; comunque la si voglia guardare, lui non interpreta Wolverine, lui E’ Wolverine. Punto. E oltretutto, ci hanno buttato dentro il progetto Arma X, dandoci una versione delle origini diversa da quell’obrobrio del primo film su Logan. Ultima cosa positiva, la scena dopo i titoli di coda ci fa annusare l’entrata in scena di quel figaccione di Sinistro, il mutante - clonatore pazzo dell’universo Marvel (e avendo preso campioni di sangue di Wolverine, vuol dire che avremo X-23 nei prossimi film? Staremo a vedere). Detto questo, veniamo a quello che mi è piaciuto di meno. E i punti deboli che sottolineo li esagero volutamente, semplicemente per sottolineare il paragone con gli altri due film, perchè come ripeto il film è veramente ottimo. Non è una critica per la sufficienza, ma è una critica per giocarsi il 9 rispetto all'8. Con dentro tanta della mia solita ironia, giusto per riderci un po' sopra, da non prendere troppo sul serio. Rispetto agli altri due, l’ho trovato un pochino di più il classico film da “buongiorno, sono il cattivo di turno e voglio distruggere il mondo perché sì”; dall’altra parte, un gruppo di eroi che invece il mondo lo vuole salvare e giù cinquine in faccia come se non ci fosse un domani, ma non prima di aver constatato che il cattivo è forte in maniera Huber – Macho – Alpha – Mazinga e quindi bisogna unire le forze per fermarlo. Passiamo ora alle Frequently Asked Question:
Domanda: lo sai vero che quello che hai scritto descrive circa quasi il 100% dei film Marvel Studios (eccetto Iron Man 3 e Cap 2), solo che lì la cosa è aumentata all'ennesima potenza in maniera nemmeno paragonabile a questo?
Risposta: sì
D: e in quei film non è mai stato un problema, e in questo sì?
R: sì
D: fai uso di droghe?
R: no
Il punto è semplice: fino ad ora gli X-Men ci avevano abituato a qualcosa di diverso. In tutti i film ci avevano sempre mostrato che loro non erano come tutti gli altri eroi, che loro erano qualcosa di diverso. Che loro erano qualcosa di più. La battaglia contro il nemico di turno non era l’unica cosa importante del film e, anzi, spesso non era nemmeno la cosa più importante. Perchè i Xavier-Boys da qualunque altro gruppo di supereroi. Perché gli X-Men sono sì eroi, ma non vengono mai considerati come tali. E tutto questo rispetto agli altri è stato stavolta un pochino sacrificato in nome della spettacolarità.
Anche sui singoli interpreti, nell'eccelenza generale, ci sono luci e ombre rispetto agli altri due capitoli: mi sono piaciuti i buoni (tranne uno), qualche piccolo neo sui cattivi (tranne uno). Partiamo da quest’ultimi, con un’Apocalisse che come villain, figherrimo come se non ci fosse un domani, ma con un qualcosina in meno rispetto ai suoi predecessori (ispirava più figaggine Magneto in quel ruolo); okay, potente come UFO Robot, ma a parte questo poco altro (rispetto a Magneto e Shaw, ovviamente). Emblematica la scena in cui, rapito Xavier e portato al Cairo, Charles e Magneto discutono bellamente tra di loro con un Apocalisse che è lì in disparte stile “ehm, scusate, io dovrei distruggere il mondo, qualcuno di voi due potrebbe darmi retta un attimo…?” Tralasciando il fatto che per poco non veniva tirato sotto da una macchina 10 minuti dopo essere tornato in vita (probabilmente la resurrezione più breve della storia della Marvel), passi il fatto che vuole distruggere il mondo dopo aver guardato la TV per 10 minuti (per carità ti capisco benissimo; ma ti faccio presente che negli anni ’80 non c’era “Voyager” e nemmeno “uomini e donne”, quindi se tu vuoi distruggere il pianeta, io cosa dovrei fare?) ma vogliamo parlare del reclutamento dei suoi cavalieri? Cioè per fortuna quell’uomo di mestiere fa il conquistatore / genocida / pseudo- divinità inca**ata (lavoro che compie in maniera egregia; è un serio professionista dedito al suo lavoro), perché come motivatore è un pochino da rivedere. Durante il reclutamento mi sembrava Mastrota dei tempi d’oro: “attenzione attenzione, cercasi cavalieri per lavoro all’aria aperta ben retribuito. Alle prime quattro chiamate avrete in omaggio un level-up dei poteri, una coperta in lana merinos e una bicicletta con cambio shimano”; difatti il 50% di loro poi gli volta le spalle dopo tipo 10 minuti di combattimento e il 25% schiatta facendo la figura del babbalucco (cioè, l’unico mutante con le ali che muore perché l’aereo su cui viaggia si schianta al suolo? O_O? ). Già, i cavalieri, che sono il punto su cui il film perde i punti decisivi per essere pari agli altri due. Oltre ad essere utili come un congelatore al polo nord, la mia domanda è: Psylocke, Tempesta e Angelo tutti insieme quante battute hanno? Dieci? Quindici, al massimo? L’unica cosa per cui potrebbero essere ricordati sono forse le cosce della Munn, ma il naso enorme di Apocalisse (con tanto di fossetta in mezzo alla punta) è letteralmente ipnotico e distoglie completamente l’attenzione anche da quello. A salvare la fazione arriva il solito Magneto. Sia come attore che come personaggio. Perché nonostante la presenza nel cast di ottimi attori, Fassbender è comunque una spanna sopra gli altri, e si vede in ogni scena. Come personaggio, è semplicemente sublime: come Erik Lensher, è un uomo profondamente tormentato che sembra aver finalmente trovato la pace interiore, anche se una parte di sé sembra consapevole del fatto che quella è comunque una pace momentanea; un uomo che dopo che gli è stato tolto tutto, rinnega il proprio credo per abbracciare quello di Xavier nell’ottica del “il mio metodo non ha mai funzionato in 30 anni, perché non provare con il suo? In fondo, cos’ho da perdere?”. Come Magneto, anche se è stato un po’ sprecato nel ruolo di tirapiedi del vero villain, riesce comunque a rubare la scena ad Apocalisse ogni volta che apre bocca. Sublime. E i buoni? Loro mi sono piaciuti: di Quicksilver abbiamo già detto; Mc Avoy, bhe, è forse l’unico del cast in grado di rivaleggiare con Fassbender; Hoult protagonista della solita prestazione convincente, magari nulla di eclatante ma comunque solida; Ciclope devo dire mi è piaciuto di più questo di quello della trilogia originale, idem per Nightcrawler; Jean Gray da rivedere (la cara vecchia Famke Janssen era tutta un’altra cosa) ma a sprazzi ha avuto anche lei i suoi bei momenti. Quella che non mi è piaciuta è stata Mystica. Nulla da togliere alla Lawrence, ottima come sempre, il problema è proprio Mystica: molto più vicina ad una Katnis 2.0 di Hunger Games piuttosto che alla Mystica che abbiamo conosciuto nei 5 precedenti film. Quest’aria da “eroina / esempio per le generazioni future” l’ho trovata poco adatta al personaggio emblematico e imprevedibile di cui abbiamo avuto memoria finora. Ma come detto, tutte queste critiche, come detto, sono in realtà dei piccoli nei su cui ho calcato volutamente la mano giusto per sottolineare quel poco che mancava per renderlo all'altezza degli altri due, se non addirittura migliore. In definitiva, ripeto, il film è ottimo ma lo metto sotto ai due precedenti capitoli. La scena del film in cui Jean, Scott e Jubilee vanno al cinema a vedere “Star Wars VI – Il ritorno dello Jedi” e commentano “eh, il terzo capitolo di una saga è sempre il peggiore” (chiaro riferimento a X-Men: Conflitto Finale in cui Ratner ha rovinato l’ottimo lavoro di Singer dei due capitoli precedenti) è stato profetico. Perché in fondo, anche questo è un terzo capitolo. Terzo capitolo da 8 abbondante (quasi 8,5), sia chiaro.

Prossima recensione: appena esce un film abbastanza nerd
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Cinema, Teatro e Televisione / Re:Ultimo film visto..
« il: 18 Maggio, 2016, 13:58:37 pm »
Bhè, Boss, il mio era un commento sui generis, non era rivolto nello specifico a voi, era un commento assolutamente generale ^^


Citazione
intere schiere di nerd distribuite in ogni pertugio del globo terracqueo (ivi compreso il sottoscritto, ovviamente) hanno iniziato a sbavare con tale intensità da poter rendere fertile persino il Sahara e il deserto del Gobi
Sei mitico  :XD:

Grazie :D

Citazione
e ripetete senza sosta il mantra “ma non è uguale al fumetto, ma non è uguale al fumetto, ma non è uguale al fumetto”
Beh nel mio giudizio sul film, sono fuori da questa logica essendo veramente un ignorantone dei fumetti Marvel :sisi:

Ma questa è cosa buona giusta ^^ Infatti quella premessa era per il caso opposto ^^

Citazione
Certo, forse è il titolo che crea aspettative eccessive, ma intitolarlo “Captain America – Scazzottata tra Avengers” non era esattamente la stessa cosa a livello di impatto mediatico.
Ritorniamo al punto iniziale, non è che odi le scazzottate tra supereroi anzi, ci devono essere, ma quando un mio collega mi ha chiesto un giudizio e una sintesi sul fim gli ho risposto "Carino, sostanzialmente si picchiano dal primo all'ultimo minuto".

Pienamente d'accordo; anche se a mio vodo di vedere il problema non è tanto che si picchino e basta, ma che si picchino sempre alla stessa maniera. Quello schema ormai vecchio di cui ho parlato prima, unito al fatto che tolta Scarlet nel team hai solo picchiatori, problema di fondo che nasce più che altro da tutti gli altri film, più che da questo in generale. Con la squadra che avevano a disposizione, i Russo-brothers secondo me se la sono cavata più che egregiamente :)

Citazione
Ed ecco quindi che a complicare le cose intervengono da una parte il senso di colpa di Tony, ormai così sviluppato che a breve inizierà a sentirsi responsabile anche per la morte dei moscerini che si spiaccicano sulla sua armatura mentre vola
Altra pecca del film a mio parere, ma non perché Tony non potesse avere una sensibilità così sviluppata, ma fargliela spuntare così acuita all'improvviso solo in questo film lascia alquanto interdetto lo spettatore, almeno il sottoscritto, tanto da stentare a riconoscere il personaggio. No, mi spiace, ma l'introspezione psicologica dei protagonisti non può avvenire in questo modo, deve essere più graduale e tenere conto delle pellicole sin qui uscite visto che sono tutte collegate.

Citazione
(ma arrivati alla sesta apparizione, la maturazione era obbligatoria)
Ripeto solo in questo film Tony ha un mutamento così drastico, più che maturazione io lo chiamo stravolgimento improvviso.

Su questo non sono del tutto d'accordo; alla fine, il cambiamento sostanziale e improvviso è avvenuto con Iron Man 3; alla fine questo Tony non è altro (a mio modo di vedere) che figlio di quello mostrato in quel film. Personalmente ho trovato più radicale il cambiamento che ha avuto tra Avengers e IM 3 che quello che ha avuto tra IM3 e qui. Senza scordarsi che anche le visioni che ha avuto in Age of Ultron hanno preparato la strada a questo Tony


Citazione
E del bimbo-ragno che dire? Semplicemente, che è la cosa migliore di tutto il film. Lo Spidey di Tom Holland potrà piacere oppure no, potrà soddisfare oppure no, potrà rapire i cuori oppure no, ma una cosa è certa: QUESTO è lo Spiderman originale.
Ripeto Mav io sono un ignorantone dei fumetti Marvel quindi non ho termini di paragone se non le pellicole cinematografiche, però da un lato tu sostieni e mi trovi d'accordo che i fan non debbano troppo lamentarsi se il film non è troppo fedele al fumetto e ci sta ma dall'altro non puoi secondo me esaltare bimbo ragno per lo stesso motivo. Bisogna mettersi d'accordo, perché per gli ignorantoni dei fumetti come me ( :XD:) questo spiderman non è piaciuto affatto proprio perché troppo diverso dalle pellicole (varie) che abbiam visto, e sai la giustificazione che mi hanno dato le persone a cui è piaciuto? "E però tu dici così perché non hai letto il fumetto, è questo il vero spiderman." Eh ho capito ma allora cari amanti del fumetto, voi dovreste però odiare il resto del film proprio perché NON è fedele al fumetto!

No aspetta, forse mi sono spiegato male ^^ Non ho esaltato il bimbo ragno perchè è uguale a quello del fumetto; l'ho esaltato per tutti i motivi che ho spiegato in seguito (contrasto tra il suio essere bambino con gli altri supereroi, il suo portare freschezza e gag eccetera eccetera. Oltre a questo, nota a piè di pagina, è anche quello originale, e la cosa non può che farmi piacere. Ma il suo essermi piaciuto nel film non dipende dalla sua somiglianza con quello cartaceo, è solo un valore aggiunto ad un personaggio che mi era già piaciuto parecchio indipendentemente o meno da questa somiglianza :)

Citazione
Prossima recensione: X-Men Apocalypse
Ti aspetto al varco :D

Anche io mi aspetto al varco *_*  :D








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Cinema, Teatro e Televisione / Re:Ultimo film visto..
« il: 18 Maggio, 2016, 10:09:27 am »
Ave a voi, o abitanti della terza casa  :D Come promesso, sono tornato per la recensione di Captain America - Civil War  :D A differenza del boss e di Kid, a me è piaciuto ^^ Ed ecco perchè mi piaciuto (e mi sa che mi sono fatto predere un po' la mano XD). In ogni caso, è ovviamente il mio parere personale, non sono il maestro Yoda depositario della verità assoluta XD Pochissimo spoiler inside :D

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Captain America – Civil War. In una frase, il film di supereroi più atteso dell’anno. E per essere chiari questo  è un anno che comprende anche X-Men Apocalypse, Deadpool, Batman V Superman e Thor Ragnarock, mica poco. Anzi, dopo il primo Avengers, questo è forse il film più atteso dell’intero progetto Marvel Studios, molto più di Age of Ultron. D’altro canto, subito dopo l’annuncio del titolo, intere schiere di nerd distribuite in ogni pertugio del globo terracqueo (ivi compreso il sottoscritto, ovviamente) hanno iniziato a sbavare con tale intensità da poter rendere fertile persino il Sahara e il deserto del Gobi. Ed è un’attesa più che giustificata: in oltre 50 anni di pubblicazioni di fumetti Marvel, CIvil War è una delle saghe più epiche di tutti i tempi, se non addirittura la più epica di tutte. Un capolavoro da antologia del fumetto, creato a quattro mani dai quei geniacci di Millar e Mc Niven, i quali (per loro stessa ammissione) ignoravano l’impatto che quella saga avrebbe avuto sia sul mondo Marvel che su quello reale dei lettori. Proprio per via di queste premesse che definire “impegnative” sarebbe uno dei più grandi eufemismi coniati in questo millennio, è necessaria una doverosa premessa prima di iniziare a parlare del film. Una premessa per la quale mi rivolgo a voi, puristi del fumetto supereroistico. Voi, che ogni sera vi addormentate stringendo forte la fotografia di Stan Lee; voi, che ad Halloween indossate una copia della Silver Centurion che Iron man ha utilizzato durante la Guerra delle Armature e urlate “fotte***a di Iron Man 3 e delle millemila armature mostrate, QUESTA è l’unica vera armatura di Tony!!”; voi, che se sentite dire “Owen Reece” non dite “chi????” come farebbe il 99% degli esseri senzienti del Sistema Solare, ma entrate in estasi gridando “OMMIODDDDIO QUANTO E’ FIGO!!!!111!! <3   *_* “; voi, che alla domanda “cosa ne pensi di Spiderman?” rispondete “quale?”, perché per voi Spidey non è solo Peter Parker, ma è anche Miles Morales; voi, che mentre guardavate al cinema “I Miserabili”, ogni volta che entrava in scena Hugh Jackman urlavate “ti prego Hugh, tira fuori l’adamantio e squarta la Hateway!!” scatenando applausi in quasi tutta la sala (ah, no, quest’ultimo ero io, scusate XD). Insomma, a tutti voi che ogni volta che guardate un film di supereroi, entrate in una crisi mistica che a confronto Giovanna d’Arco non è nessuno, e ripetete senza sosta il mantra “ma non è uguale al fumetto, ma non è uguale al fumetto, ma non è uguale al fumetto”, a cui segue una mezz’oretta abbondante in cui lanciate maledizioni ed anatemi vari a regista, sceneggiatore, produttore e a tutta la loro progenie fino alla diciassettesima generazione. Mettiamo subito le cose in chiaro: NON E’ UGUALE AL FUMETTO. Sì, ci sono due fazioni di eroi che combattono tra loro. E sì, una è capeggiata da Cap e una da Tony. Ma a parte questo, la storia non è uguale all’originale. Meglio metterlo subito in chiaro, perché l’originale Civil War è un evento che ha rivoluzionato un universo, sciolto gruppi, frantumato alleanze, distrutto famiglie e posto fine a leggende (vedi morte di Capitan America, ad esempio); quella del film, bhe, anche la scena di combattimento più epica (quella dell’aeroporto, che già ci è stata fatta annusare dai trailer) sembra quasi una partita di ruba bandiera se confrontata al fumetto. Ma se mettete a nanna il lato fanboy per cinque minuti, vi renderete conto che NON PUO’ essere uguale all’originale. Nella versione fumettistica avevamo… che so, 200 – 300 supereroi? Bene qui, ne abbiamo 12. Con trecento supereroi puoi scatenare una guerra civile, con dodici al massimo puoi scatenare una riunione di condominio. Certo, forse è il titolo che crea aspettative eccessive, ma intitolarlo “Captain America – Scazzottata tra Avengers” non era esattamente la stessa cosa a livello di impatto mediatico. Quindi, se vi aspettate un film che trasudi epica epicità ad ogni fotogramma, allora vi conviene rimanere a casa in compagnia della vostra serie TV preferita e usare i soldi del biglietto per ordinarvi una pizza gigante e una birra ghiacciata. E vi conviene anche chiudere qui la lettura della mia recensione. Ma se invece vi aspettate “soltanto” un ottimo film, ben pensato, ben realizzato e curato nei dettagli, allora possiamo parlarne con calma. Tutti pronti? Bene! Per prima cosa: Dove eravamo rimasti con la saga? Ad Age of Ultron? Sì e no. Sì, siamo rimasti a quel punto; tuttavia, non dimentichiamo che, nonostante le apparenze, questo non è un film sugli Avengers, ma un film di Captain America, quindi dobbiamo paragonarlo ai due precedenti capitoli di Cap per renderci conto della sua qualità o meno. Il confronto con “Captain America – The First Avenger” è piuttosto comodo, al punto che sentiamo riecheggiare nella nostra testa il motivetto “ti piace vincere facile? Ponzi – ponzi – popopo!”.  D’altro canto, quello era un film che dava sempre la sensazione di eterno incompiuto, di “vorrei, ma non posso”, di “ci sto provando, ma non ci riesco”, ben rappresentato dall’incompiutezza di un Chris Evans perfetto nel ruolo di Steve Rogers ma che è veramente difficile identificare come Capitan America. Ben altra musica è invece “Captain America – The Winter Soldier”. Qui i Russo–brothers (gli stessi che hanno diretto anche CIvil War, quindi il confronto è quasi obbligatorio) hanno calato il carico da 90. Perché in quel film, per la prima volta in tre apparizioni, vediamo finalmente un Capitan America degno del suo nome, quasi perfetto sotto ogni punto di vista. Carismatico, idealista, leader comprensivo ma risoluto, e nel quale si intravede anche qualche ombra che non dovrebbe esserci ma che in realtà c’è, perché se un simbolo è incorruttibile e privo di paure, l’uomo che c’è al di sotto non lo è. E l’uomo è uno Steve Rogers che finalmente ha iniziato a cercare il suo posto in un mondo che lo ha adottato, ma che non è il suo. E che si rende conto che potrebbe anche esserci  l’eventualità che questo posto non esista. Perché da un lato, questo mondo è molto diverso dal suo, così frenetico, imprevedibile, dove anche la scelta più semplice sembra presentare un’infinità di complicazioni, dove quasi nessun uomo non si fida del suo dirimpettaio, ed è consapevole che questa diffidenza è reciproca. Ma dall’altro, è un mondo molto simile a quello dal quale Steve è stato strappato, quel mondo degli anni ’40 in cui lui e i suoi colleghi hanno preso molte decisioni di dubbia moralità affinché i loro discendenti avessero potuto vivere le loro vite senza essere costretti a prendere a loro volta quelle stesse decisioni; e invece, le stesse decisioni vengono prese ancora oggigiorno e con sempre maggior frequenza, giustificandosi ogni volta con la classica chimera del “lo facciamo per proteggere le persone”. Un mondo così profondamente diverso eppure così desolatamente uguale, la cui dicotomia è simboleggiata da un eccellente Bucky: da un lato, l’ultimo elemento che collega Steve alla sua vecchia vita (se escludiamo una Peggy Carter ormai incartapecorita, dimostrazione vivente del fatto che il tempo è la cura per ogni male eccetto la vecchiaia), dall’altro una vera e propria nemesi di Cap, un villain con i controcazzi, un villain così villain che sai già che alla fine non sarà più un villain ma diventerà un alleato, ma il cui passaggio nella schiera dei buoni sarà complicato e darà ufficialmente inizio ai ca**i amari (alla Civil War, per l’appunto). E poco importa che il finale di Winter Soldier fosse di una banalità disarmante, con un “dobbiamo salvare il mondo e per farlo devo prima sdrumare di cazzotti il migliore amico, che non è più il mio migliore amico ma io lo so che sotto sotto c’è ancora il mio migliore amico”, condito con tanto di conto alla rovescia che viene interrotto quando manca un solo secondo alla fine del mondo civilizzato. Perché il film è eccellente, regge bene, prosegue il lavoro iniziato con Iron Man 3 finalizzato a creare pellicole sempre più impegnative e indirizzate ad un target sempre più adulto. Quindi, se Civil War deve essere paragonato con Winter Soldier, capite subito che la sfida è ardua. L’asticella è alta. Molto alta. Così alta da far entrare in depressione anche la Yelena Ysinbayeva dei tempi d’oro. Ma i Russo–brothers, come fossero un Sergey Bubka potenziato dal Velocity 9 di Barry Alleniana memoria, hanno accettato la sfida. E l’hanno vinta. Perché Cap 3 non solo non sfigura accanto al suo predecessore, ma addirittura ne esce vincitore in quasi ogni punto. Perché Civil War potrà non essere epico come la sua controparte cartacea, potrà non entrare nell’olimpo de “i 10 film che mi porterei appresso se facessi la fine di Oliver Queen e mi ritrovassi su un’isola deserta, ma senza la fortuna di diventare un arciere dal fisico cazzutissimo e perennemente incacchiato col mondo”, ma resta comunque un grandissimo film, di quelli che lasci la sala con un sorrisone a 56 denti (nel senso, che prendi in prestito anche i denti dei tuoi vicini di posto). Perché Civil War è forse il film più adulto, maturo e impegnato mai sfornato finora dai Marvel Studios; non a caso la prima metà del film è molto lenta (e sottolineo lenta, non noiosa) e pressoché priva di tutte quelle gag comiche che erano diventate un marchio di fabbrica di queste produzioni. La seconda metà è più vivace, c’è più azione, ma i toni non cambiano, e neppure le atmosfere. Già, l’atmosfera. La parola d’ordine, evidentemente, era una sola: realismo. Perché Civil War è il film Marvel più realistico girato finora, un film ambientato in quello che è un mondo concreto e reale, un mondo che mai fino a quel momento ci è apparso così vicino al nostro, così simile, così infarcito dei nostri problemi e delle nostre paure. Una di quelle atmosfere di cui è stato maestro Nolan, quel velo di realismo che gli ha consentito di prendere Batman, rapirlo da quell’universo DC così distante e fantasioso (Superman, Flash, Lanterna Verde) e riconsegnarcelo non più come eroe ma come leggenda. E Civil War ripercorre le stesse orme, prendendo gl Avengers, rapendoli da quell’universo Marvel popolato di divinità norrene, di alieni e di procioni parlanti, per scaraventarli all’improvviso in un mondo molto reale. E tutto d’un tratto, ci si rende conto che il mondo reale non li idolatra, ma li teme. Come accaduto con Hulk, come accaduto con gli X-Men, la gente ha paura. Ha paura di esseri fuori dal comune, che non rispondono a nessuna autorità e che non rendono conto a nessuno del proprio operato; è vero che fino ad ora hanno agito nell’interesse comune, ma tutti sanno che se un giorno cambiassero fronte, nulla potrebbe fermarli. Ha paura di esseri che agiscono per salvare il mondo nella sua interezza, ma sono così distanti dal dramma del singolo individuo o della singola famiglia; fanno di tutto per difendere un pianeta, o una nazione, o una città, ma non si curano eccessivamente di come il loro intervento possa sconvolgere la vita di una persona. E hanno paura della follia che gli Avengers hanno scatenato su di loro; perché se da un lato è vero che il mondo è terrorizzato da nuove minacce e solo gli Avengers sono in grado di proteggerlo, è anche vero che prima della comparsa degli Avengers nessuna di queste minacce si era mai palesata. In fondo, se Tony non avesse giocato con le armature, non avremmo mai avuto gli Obadiah Stane, i Vanko, i Killian, i Mandarini e gli Ultron; se il dr. Erskin non avesse giocato con il Siero del Super Soldato, non avremmo mai avuto i Teschio Rosso, i Soldati d’Inverno e gli Abomini; se l’Hydra prima e lo S.H.I.E.L.D. poi non avessero giocato con lo scettro di Loki e con il Tesseract, Loki non si sarebbe mai interessato al nostro pianeta, non avrebbe guidato un’invasione di Chitauri e soprattutto un enorme scassaballe cosmico come Thanos non avrebbe notato il nostro piccolo pianeta azzurro che ruota attorno ad un’anonima stellina gialla. Un po’ il classo dilemma del “è nato prima l’uomo o la gallina”, solo su scala planetaria, con il nostro mondo come palcoscenico e con l’intera umanità che partendo da “spettatore non pagante” rischia ora di diventare uno spettatore che invece paga il prezzo più alto di tutti. Queste sono le premesse per la spaccatura tra supereroi, tra gli idealisti che vogliono continuare ad agire liberi da qualsiasi autorità per evitare il rischio (giustificato)  che alla lunga siano i loro eventuali referenti/ controllori  a dirgli cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, chi bisogna fermare e chi invece bisogna ignorare, e dall’altra parte la schiera dei realisti, di coloro che hanno fatto proprio il credo del “dobbiamo prendere il mondo com’è, non come vorremmo che fosse”, di coloro che sanno che per poter proteggere qualcuno, è necessario che quel qualcuno si fidi di te e si senta al sicuro in tua presenza. Ma come dicevamo, la parola d’ordine è realismo, e a questa situazione delicata si aggiungono dei drammi umani. Perché i due leader, Tony e Steve, sono comunque due uomini prima che due eroi. Possono nascondersi quanto vogliono dentro ad un’armatura o dietro ad uno scudo di vibranio, ma restano comunque umani. Ed ecco quindi che a complicare le cose intervengono da una parte il senso di colpa di Tony, ormai così sviluppato che a breve inizierà a sentirsi responsabile anche per la morte dei moscerini che si spiaccicano sulla sua armatura mentre vola, e dall’altra uno Steve Rogers che appena gli nomini “Bucky” non capisce più nulla e dimentica persino di essere Capitan America. Aggiungiamo poi un Niki Lauda (okay, non ricorderò mai il nome di quell’attore, quindi siccome era Lauda in “Rush”, lo chiamerò Lauda) che come villain è piuttosto insulso (al punto che mi viene l’orticaria a chiamarlo villain) ma che ha come scopo ultimo quello di mettere gli Avengers uno contro l’altro e ha la fortuna di trovarsi al posto giusto e al momento giusto per farlo; mescoliamo il tutto e voilà: ecco qui servita la riunione di condominio di cui parlavamo sopra. Questa è la storia, ed è bella. Veniamo ora agli interpreti, e anche qui è tutto perfetto. Partendo dal Cap di cui accennato sopra, da una parte il Capitan America idealista e che vuole proteggere tutti senza accettare compromessi e dall’altra lo Steve Rogers fragile che vorrebbe solo salvare Bucky; proseguendo con Tony che qui funge quasi da nemesi di Cap, un Tony realista la cui priorità non è tanto proteggere il mondo ma proteggere gli Avengers (in quanto unica speranza per difendere il mondo), e per fare questo è pronto a qualunque compromesso, un Tony sempre più tormentato dalla propria coscienza e che inizia ad avere dei dubbi sul proprio operato, e per questo molto meno cazzone ed esilarante che negli altri film (ma arrivati alla sesta apparizione, la maturazione era obbligatoria); una Natasha Romanoff vera e propria mediatrice tra i due schieramenti, da un lato cuore di Steve e dall’altro coscienza di Tony; una Visione forse un pochino in disparte, ma dalla quale inizia ad emergere la ricerca della propria umanità da parte di un androide creato da un robot creato da computer alieno; e ad ultimo un Bucky che è colui che dà involontariamente origine al chaos, il pomo della discordia, la causa scatenante di eventi che erano già in preparazione, la miccia che ha acceso un conflitto che era nell’aria e che cercava solo un pretesto per esplodere. Un Bucky che, dopo essere stato parte fondamentale della vita di Steve, ora è stato inserito prepotentemente anche in quella di Tony, con un colpo di genio semplicemente magistrale, un tocco di sceneggiatura da veri maestri. Ed è anche un Bucky che, in coppia con Falcon, ci regala le uniche (rarissime) gag comiche di questo film. E i nuovi? Partiamo dal meno nuovo dei nuovi, Ant- Man. Ah già, porca miseria, c’è anche Ant-Man!! E sì, c’è anche lui, anche se tutti se lo erano dimenticato. Ma dopo aver visto il film, state certi che non se lo dimenticherà nessuno, perché è stato un grande Ant- Man. Nel vero senso della parola, perché ora sa pure ingrandirsi. E caratterialmente, è stato il primo barlume di leggerezza e spensieratezza in un film molto serio e pesante. Una specie di Star Lord ma riuscito bene, per intenderci. Quello che invece non ti dimenticavi neppure prima era il nostro micione ufficiale, Pantera Nera – T’Challa. Ragazzi, il micione spacca sul serio; se prima del film ero dell’idea del “ma era proprio necessario annunciare un film tutto dedicato a lui?”, ora sono dell’idea “quando esce il film tutto dedicato a lui?????”. Perché si sa, solo gli idioti cambiano idea, e nessuno è più idiota di me. Personaggio caratterizzato benissimo, in poco tempo hanno buttato dentro tutto il suo background: il Wakanda, la neo- incoronazione, il retaggio tribale, la tecnologia avanzata. Il tutto reso alla perfezione da un Chadwick Boseman semplicemente superbo, che un momento prima potrebbe mangiarti la faccia con degli artigli di vibranio, un momento dopo potrebbe spararti sul muso un’overdose di cazzotti che nemmeno un lottatore di MMA e un momento dopo ancora appare più saggio, calmo e riflessivo di Gandalf e del maestro Yoda messi assieme. Avvolgete tutto in una tuta di kevlar così figherrimamente figherrima che potrebbe mandare quella del Batman di Bale a quel paese ogni santo giorno della settimana ed è fatta. E i suoi scontri con il Soldato d’Inverno (la rivalità più accesa di tutto il film) sono superbi, senza ombra di dubbio i migliori combattimenti di tutta la pellicola, che a confronto Rocky vs Apollo Creed sembra una rimpatriata tra amici. E del bimbo-ragno che dire? Semplicemente, che è la cosa migliore di tutto il film. Lo Spidey di Tom Holland potrà piacere oppure no, potrà soddisfare oppure no, potrà rapire i cuori oppure no, ma una cosa è certa: QUESTO è lo Spiderman originale. Come Peter parker, è un giovane pirletta quattordicenne, nerd, imbranato, logorroico, ma con un cuore grande così. Come Spidey, è un fanboy che studia da supereroe, nerd, imbranato, logorroico, ma estremamente potente. Se come detto prima Tony è costretto ad un ruolo molto serio, è il bimbo- ragno a raccogliere la sua eredità come cazzone del gruppo, a regalarci qualche gag e spezzare l’atmosfera seria e pesante che inizia a sopraffarci. Perché alla fine, lui è una vera e propria ventata di aria fresca, capace di portare sul campo di battaglia tutta la spensieratezza, l’ingenuità e l’incoscienza dei suoi 14 anni. Perché per lui il mondo è ancora semplice: ho dei poteri, quindi devo usarli per aiutare gli altri; se li uso per aiutare gli altri, allora sono uno dei buoni; se sono uno dei buoni, allora va tutto bene. Tutto il resto sono intrighi politici e drammi psicologici che lui è ancora troppo giovane per affrontare, anzi è troppo giovane anche solo per pensare che possano esistere questi problemi. Ed è proprio questo a differenziare questo Spidey dai suoi predecessori: il confronto continuo con gli altri eroi adulti, con eroi che hanno visto la parte peggiore del mondo e degli uomini; eroi che hanno dovuto compiere scelte impossibili, eroi che hanno guadagnato molto ma perso altrettanto; il confronto continuo con un mondo troppo più grande di lui e che per questo affronta con innocenza e spensieratezza, senza rendersi conto né di quanto lui sia importante in quel momento né di quanto sia enorme la portata dei suoi poteri. Sa che non è un gioco, ma nella sua visione limitata di quattordicenne è l’unico modo che di approcciarsi alla cosa. Perché lui è solo un ragazzino che si è ritrovato coinvolto in una guerra tra adulti, ma proprio per questo lui è l’unico in grado di conservare una cosa che tutti gli altri hanno accantonato sotto il peso della responsabilità: il carattere, la personalità, l’essere semplicemente se stessi. E ora, passiamo alle note negative del film, che essenzialmente sono due. La prima riguarda i personaggi: detto bene di tutti, ce ne sono due che boccio su tutta la linea. Il primo, è il generale Ross. Capisco il tentativo di riportare in continuity un film aberrante come “L’incredibile Hulk”; capisco anche la necessità di una figura che ispirasse stronzaggine ad ogni inquadratura e con un eterno “per mantenere l’ordine mi servono gli eroi, ma mi stanno tutti sulle belotas e li odio dal primo all’ultimo”; ma onestamente, il buon Ross era fuori posto quanto me ad un convegno di chirurgia cardiotoracica. Il secondo personaggio è Scarlet. Da un lato abbiamo tra le mani un personaggio dal potere enorme, decisamente fuori scala rispetto agli altri eroi coinvolti. E anzi, finchè non ci introdurranno il Dr. Strange, non c’è nessuno al momento in grado di contrastare i poteri. Dall’altro abbiamo una ragazzina spaventata, eternamente indecisa, che non sa mai cosa fare o chi seguire. E lei rimane sempre lì, in bilico tra queste due figure, un passo da una parte, un passo dall’altra, con degli sceneggiatori che non sono riusciti a creare una linea decisa per questo personaggio, eternamente nel limbo tra questi due aspetti. Il problema? Che era esattamente così anche in Age of Ultron, e a questo punto una maturazione del personaggio era d’obbligo. Il secondo problema del film è invece più intrinseco. Dopo 8 anni e 13 film, è chiaro ormai che lo schema di base di questi film stia iniziando ad invecchiare e a mostrare segni di stanchezza. Se le trame sono sempre originali e imprevedibili, la struttura interna dei film, la successione delle scene e delle sequenze, la fotografia, i montaggi e anche i vari combattimenti e le scene d’azione iniziano a diventare monotoni se non addirittura ripetitivi. Insomma, quell’omogeneità che nei primi film ha fatto la fortuna dei film Marvel, ora rischia (se mal gestita) di essere un fardello. Non a caso, come detto prima, la ventata di freschezza, l’imprevedibilità sia nell’azione che nei dialoghi la ha portata il nuovo Uomo Ragno, un Uomo Ragno di cui si è sentita subito la mancanza non appena Tony lo ha rispedito a casa. Nel complesso comunque, nonostante queste pecche, resta davvero un film che ho trovato eccellente. E anche se non ai livelli della Civil War cartacea, una rivoluzione c’è comunque stata, perché gli Avengers sono più divisi che mai: dopo Cap 2 lo S.H.I.E.L.D. è distrutto; dopo gli eventi di Age of Ultron Hulk è disperso e Thor è ad Asgard; ora abbiamo Cap e tutta la sua squadra (Bucky, Ant- Man, Falcon, Scarlet, Natasha e Occhio di Falco) che sono praticamente dei latitanti, un Pantera Nera che non si sa con certezza da che parte stia, un War Machine paralizzato; gli unici Avengers ufficialmente arruolabili sono Tony, Visione e un giovanissimo Spider Man. Ed è soltanto questa la difesa che il nostro pianeta può offrire proprio ora che, come abbiamo visto in “Guardian of the Galaxy” Thanos sta per entrare in scena in prima persona. Il titano viola stà per fare la sua mossa proprio quando gli eroi stanno attraversando la loro ora più buia. Questo è Thanos. E faremo meglio ad abituarci in fretta, perché le Galaxy Wars sono ormai alle porte.

Prossima recensione: X-Men Apocalypse
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Cinema, Teatro e Televisione / Re:Ultimo film visto..
« il: 31 Gennaio, 2016, 13:09:58 pm »
Ottima recensione Mave :+1: Condivido pienamente le tue impressioni, però su questo mi hai fatto piegare:
Citazione
ci ha permesso di capire la caratteristica necessaria per diventare Maestri Jedi: la barba.
LOL

Piccolo appunto però su Kylo Ren
Spoiler
Tutte le cose giuste che hai sottolineato, in senso negativo rispetto al predecessore Darth Fener, sullo spessore e caratteristiche del personaggio sono, a mio modo di vedere, però volute proprio per sottolineare due aspetti principali:
1) Kylo Ren è ancora acerbo sotto ogni profilo, non solo caratteriale per cui non riesce a controllare le sue emozioni sfogandosi come un dannato con la spada laser quando qualcosa va storto, ma anche nell'uso proprio della spada laser, non a caso viene proprio detto che il suo addestramento deve essere completato.
2) Che si collega al primo, è il senso di frustrazione di aver paura e al tempo stesso di essere al momento consapevoli di non essere assolutamente all'altezza di Darth Fener ed anche questo viene detto ed è la causa di quei comportamenti da pazzo quando le cose vanno male.
Tra l'altro, io sono convinto, che anche la faccia da bamboccione idiota sia voluta, vedrai che già nel seguito ci sarà la maturazione di questo personaggio, con la ferita sul volto che lo farà diventare sicuramente figo unita ad un maggior controllo sul lato oscuro e maestria nell'uso della spada laser.
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Grazie boss, ricambio il :+1: ^^ E condivido il tuo punto di vista su Kylo Ren; d'altronde, introdurre un cattivo in Star Wars è forse una delle imprese più ardue cinematograficamente parlando ^^

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Cinema, Teatro e Televisione / Re:Ultimo film visto..
« il: 31 Gennaio, 2016, 10:20:23 am »
E’ un pezzo che non giro per questi lidi, e mi sembrava buona cosa tornare con una mia recensione dopo tanto tempo ^_^ D’altro canto, in quanto nerd di livello 9000, non potevo non dire la mia, magari un po' in ritardo, di Star Wars
(attenzione! Leggero Spoiler inside!!)

Spoiler
Poco tempo fa, in un cinema vicino vicino…

STAR WARS VII
LA FORZA SI RISVEGLIA, DICE “ANCORA 5 MINUTI…”, E SI RIADDORMENTA


 E’ un periodo di crisi per il nostro pianeta. L’app installata sui cellulari di tutti i produttori cinematografici ha sentenziato che è giunto il momento di girare un sequel di Star Wars prima che Harrison Ford raggiunga Robert de Niro sul viale del tramonto e inizi una dieta composta esclusivamente da brodino di pollo. Il Signore Oscuro di Hollywood ha decretato che il prescelto sarebbe stato J.J. Abrams, poiché ha avvertito come la vaccata scorreva potente in lui. In quel tempo, Abrams era impegnato a dirigere il terzo capitolo della saga reboot di Star Trek. Questo fatto riaccende una guerra durata decenni e ormai sopita da molti anni, ossia: “ma è meglio Star Trek o Star Wars??”. Una guerra di tale entità da surclassare completamente anche discussioni leggendarie come “ma è più forte Saga o Shaka??”, e a cui confronto la presa della Bastiglia sembra una puntata della Melevisione. Abrams annuncia che avrebbe lasciato le fasi finali della lavorazione di Star Trek ad un sostituto, per potersi concentrare a tempo pieno alla direzione di Star Wars. La notizia getta nel pieno sconforto i Trekkers, già duramente scossi dalla recente dipartita di Leonard Nimoy, alias Spock. Senza più rivali, Star Wars impone la sua tirannia a destra e a manca, e il suo marchio viene sfruttato per pubblicizzare qualunque vaccata mai creata dalle umane genti (a parte, forse, la carta igienica). Ma i Trekkers, ormai ridotti ad una Resistenza, stanno lavorando ad un’arma segreta in grado di ribaltare le sorti del conflitto: un antico rituale, attraverso il quale sperano che Star Wars sia ca**ata colossale e sia un flop al botteghino; dopodichè, Star Trek potrà continuare a dominare incontrastato nella galassia. Riuscirà Abrams, il prescelto, a riportare equilibrio nella Forza e tra le fazioni, e a porre fine al conflitto?

(Mentre leggete l’introduzione, dovete ovviamente inclinare il monitor del vostro PC di 45° e scorrere lentamente la pagina verso il basso XD )

Star Wars, ossia il film più atteso del 2015 – 2016. Che dire a riguardo? In una frase sola, che riassume il mio pensiero, direi che speravo meglio, ma onestamente pensavo peggio. Ma veniamo nel dettaglio. Innanzitutto, diciamo subito che il film non mi è dispiaciuto. Per niente. Anzi, in alcuni punti posso addirittura dire che mi è piaciuto. Certo, non è nulla di epocale, se vi aspettate qualcosa al livello degli episodi III, V e VI (a mio avviso, i migliori della saga, autentici capolavori) rimarrete delusi. Però è qualcosa che può tranquillamente essere messo al livello di episodio I e di episodio II; in altre parole, c’è ancora da lavorarci su, ma non male. Con una sostanziale differenza, però: La Minaccia Fantasma e La Guerra dei Cloni potevano contare su personaggi come Qi-Gon e il Conte Dooku, interpretati da attori come Lliam Neesen e Christopher Lee, e  da una Padmè impersonata da un’ottima (come sempre) Nathalie Portman. Sono attori e personaggi che, da soli, sono in grado di spostare gli equilibri di un film e di coprire eventuali pecche; episodio VII raggiunge a mio avviso un livello simile, senza però avere né attori né personaggi di quel calibro, e questo è un punto a favore della solidità di quel film. Perché, diciamocelo, a parte la protagonista (a cui assegno un 6 politico, ha fatto il suo ma senza esagerare, diciamo una prestazione senza infamia e senza lode) il resto del cast non mi ha particolarmente impressionato e a nessuno dei personaggi è stata data una caratterizzazione tale da entrarmi nel cuore; l’unico attore che ritengo degno di questo nome è stato ucciso nei primi 5 minuti di film. Non ha caso, la situazione viene sorretta dai due attori della vecchia scuola: Harrison Ford mi ha piacevolmente smentito (dopo “Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo” non avrei scommesso nemmeno un petardo scoppiato su di lui) e il suo Han Solo è stato colui che mi ha salvato più volte dalla modalità “abbiocco post-cena”, oltre a vincere il premio “ca**one dell’anno” (la fase “cosa ne facciamo della prigioniera?” “uhm… ce lo avete un compattatore per i rifiuti? Eh eh eh” è stata EPICA), e il cameo finale di 5 secondi di Hamill – Luke, benchè fosse telefonato quanto un cross di Cerci, ha comunque avuto più pathos delle restanti 2 ore di film. Oltretutto, questo nuovo Luke ci ha permesso di capire la caratteristica necessaria per diventare Maestri Jedi: la barba. Pensateci: QI-Gon l’aveva, Dooku l’aveva, Obi Wan in episodio I non l’aveva, in episodio II, III e IV l’aveva; Anakin non è mai stato riconosciuto Maestro, e infatti la barba mica l’aveva; l’unica eccezione è Mace Windu, ma lui c’ha manco i capelli, quindi va bene.  Detto questo, il merito principale di Abrams è, a mio avviso, quello di aver realizzato un prodotto che è a tutti gli effetti Star Wars. La mia paura più grande era che venisse girato un film di fantascienza con i personaggi di Star Wars e ambientato nell’universo di Star Wars, ma che l’atmosfera non fosse quella dell’epica saga che ci ha fatto compagnia per due e più generazioni. Invece, guardando il film, non si può dire nulla se non “ah, questo E’ Star Wars. A tutti gli effetti. Punto”. La trama poi è solida, sensata, si incastra con la vecchia saga senza forzature e si regge bene; è un sequel molto naturale di episodio VI. E ad ultimo, R2D2 obeso (al secolo, BB-8 ) è un figo, ne voglio uno per Natale *_* Ora, veniamo alle note dolenti che, a mio avviso, sono essenzialmente due. La prima, è che nel film è emersa la paura di Abrams. Paura di rivoluzionare troppo ciò che Lucas ha fatto in passato e quindi suscitare le ire dei fans (in questo, probabilmente, ha influito il suo primo Star Trek);  il risultato è stato un Abrams che ha giocato in difesa, creando un film pieno di scelta ultra- conservative, buttando continuamente continui richiami ai precedenti episodi al punto che spesso più che citazioni sembravano quasi dei scimmiottamenti, spesso avevo quasi l’impressione di trovarmi davanti ad un reboot anziché ad un sequel. In certi punti ho avuto addirittura paura che episodio VIII lo avrebbero intitolato “Star Wars VIII – Il Primo Ordine colpisce ancora”. Ed è un peccato, perché Abrams è un regista che sa osare, e l’unica volta che lo fa (la morte di Han Solo) il risultato è davvero d’impatto. L’altro grosso limite è l’assenza di un antagonista decente, in una saga che ha presentato forse il più famoso villain della storia del cinema, e questa è una pecca enorme. Cioè, Kylo Ren, detto anche “il Frignetta”, conosciuto anche con il nome Seeth di Darth Merdina, è osceno. Il concept sulle sue origini è veramente geniale, come è intrigante il continuo richiamo al Lato Chiaro e l’insano feticismo verso il teschio di Dart Fener. Detto questo, il resto è un no, no e poi no. Pensare che in quella posizione prima c’era Anakin mi fa letteralmente piangere. Il punto è che inizialmene si presenta anche bene, ma poi decade. La pochezza del personaggio la si vede essenzialmente in quattro punti. Punto uno: Darth Fener, quando riceveva brutte notizie, manteneva la calma e, con classe, si limitava a strangolare il responsabile (eh, una volta era più facile fare carriera nell’Impero); Darth Merdina invece sbrocca e spacca tutto urlando come un bambino. Punto due: quando Fener si accorto che c’è un tipello potente nella Forza, esclama con classe: “uhm okay. Lo farò passare al Lato Oscuro, e se non ci riesco lo uccido”; quando il Frignetta si accorge che c’è una tipella potente nella Forza, corre a piangere dal suo leader (che chiameremo Lord Cacchetta, poi spiegherò perché) urlando “uffa, non vale, di solito negli interrogatori  io faccio così con manina e tutti mi dicono tutto, ma le è forte e se faccio così con manina non mi dice nulla, e questo è contro il regolamento, non vale, non giusto, sigh sigh”. Punto tre: Fener con la spada laser era più skillato di Mazinga; Darth Merdina ha fatto fatica a battere lo sturacessi imperiale, e le ha buscate da tipella random che ha scoperto la Forza dieci minuti prima (tra l’altro: persino Anakin, che è stato concepito dalla Forza stessa, ha avuto bisogno di addestramento). Punto quattro: quando Luke toglie la maschera a Fener, è un momento di epica epicità; quando il Frignetta si toglie la maschera, si è sollevato un urlo in sala “vi prego, rimettetegliela!!”. Per non parlare del super-mega-capo dei cattivi, Lord Cacchetta, che quando Darth Merdina le ha prese dice al mega generalone “vai riprenderlo e portalo qui, che voglio completare il suo addestramento” Wait, WHAAAAAT??? Ciè, questo è il momento che aspettavate con ansia da 30 anni, vi giocavate tutto, potevate spazzare via la repubblica e tornare al potere E NON LO HAI ANCORA ADDESTRATO??? Palpatine era tutta un’altra cosa, e già altre lacrime. Tra l’altro, Palpatine in un ologramma alto 30 cm fa 1000 volte più paura di quello di Lord Cacchetta alto 5 metri -.-“ Ad ultimo, direi che episodio VII presenta i migliori combattimenti con gli X-Wing di sempre; sulla pochezza (innegabile) di quelli con la spada laser, invece, dico solo che anche episodio IV, comunque, ne aveva uno solo (Fener vs Obi-Wan) e comunque piuttosto bruttino, quindi su questo Abrams è ampiamente perdonato. In conclusione, come detto, il film presenta pecche e punti deboli, ma nel complesso mi è abbastanza piaciuto. Oltretutto, lo stesso Lucas ha sempre avuto un pò di grattacapi con gli inizi di saga (a mio avviso, gli episodi I e IV sono i meno belli -mi fa specie dire “i peggiori”- delle rispettive trilogie). Quindi, attendiamo anche episodio VIII e IX per dare un giudizio complessivo.
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Ci si sente per la recensione di Captain America – Civil War ;) Ciauuuuuuuuuuuuuuu!! ^_^

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Perche' in nome di tutti coloro che hanno un Q.I. piu' alto delle due cifre non ha fatto cosi????

:LOL:
Mave - Mode: on//Bhe, probabilmente perchè i nostri protagonisti non hanno Q.I. più alto di due cifre, bensì un elettroencefalogramma piatto come la Terra ai tempi di Plinio il Vecchio LOL D'altronde, la media la si vede in casi tipo Asgard (con Alberich che riesce a farne fuori addirittura 3 e mezzo con piani astuti e raffinati come: "Seiya, dammi lo zaffiro e libererò Marin. Davvero  *plego "; "Hyoga, dammi  lo zaffiro e libererò Marin e Seiya. Davvero davvero  *plego" "Shiryu, dammi lo zaffiro e libererò Marin, Seiya e Hyoga. Davvero davvero davvero  *plego ") oppure Dhoko, alias il più saggio dei Saint coi suoi 281 anni di esperienza e una Guerra Sacra alle spalle, durante la saga di Poseidon ("Gold, non andate negli abissi a picchiare i Marines; dovete restare al Grande Tempio (vuoto) per difenderlo da una minaccia ancor più grande e ormai prossima (Hades)" Cosa estremamente utile, se Atena (la cui vita è ora in mano a 5 Bronze, con una particolare propensione all'essere smandruppati di legnate come se non ci fosse un domani di prima piccare ed entrare in modalità "eh-mò-ti-apro-il-sedere") dovesse lasciarci le penne contro Poseidon) //Mave - Mode: off

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Quelli della Terza Casa / Re: Hunterj se ne è andato...
« il: 26 Gennaio, 2016, 10:49:45 am »
Per tutta una serie di motivi (che sarebbe lungo stare qui a spiegare, e oltretutto sarebbe fuori luogo farlo qui e ora) è da parecchio che non mi connetto più al forum. Ma quando pochi minuti fa ho aperto la casella della mail e ho letto tramite mp cosa era era successo, non ho potuto fare a meno di fare un login immediato e scrivere anche io poche righe a riguardo. Anche nel mio caso, hunter è stata la prima persona ad accogliermi quando mi sono iscritto, e una delle quali a cui mi ero legato maggiormente nel forum; ricordo che i primi tempi, quando ero più attivo, ci sentivamo spesso anche via messenger. Non a caso, infatti, lo chiamavo sempre hunter- senpai. Era sempre piacevole chiacchierare con lui, avendo anche parecchi interessi in comune (oltre a Saint Seiya, anche la mitologia, i videogame e una inspiegabile e probabilmente malsana adorazione per quella pippa stratosferica di Milo). Aveva questa particolare capacità di riuscire a legare istantaneamente con chiunque, tant'è che (come capitato a me) molti qui hanno scritto che hunter è stata una delle prime persone persone (se non addirittura la prima) che hanno conosciuto su questo forum. Questo è quello che ho scritto di getto, onestamente non so che altro dire ora come ora; sono sempre stato bravo con le parole, ma in questo momento non me ne viene nemmeno una... se non un ultimo "ciao hunter" dal profondo del cuore. Mancherai a tutti coloro che, anche solo per un istante, hanno avuto la fortuna di consocerti

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 ma i tifosi hanno sto potere?

No, molto più di quello. Ricordi Vucinic - Guarin? LOL

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Quelli della Terza Casa / Re: I nostri desktop XD
« il: 10 Gennaio, 2015, 19:01:48 pm »
C'è chi si è spaventato...un fan del Dottore teme ed ama gli angeli allo stesso tempo! XD

E poi, è sufficiente che tu non distolga mai lo sguardo dal Desktop LOL

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Giochi & Tornei / Re: carte
« il: 07 Gennaio, 2015, 15:51:05 pm »
Presente e arruolato, sotto le feste anche io accanito giocatore di carte  :yea: In particolare, Poker Texas Hold'em e Scopone Scientifico, di gran lunga i miei preferiti, ma se capita anche Briscola, Briscolone, Scopa (liscia & d'asse), Scala 40, Marianna, Rubamazzo e Dubito  :yea:

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Quelli della Terza Casa / Re: I nostri desktop XD
« il: 06 Dicembre, 2014, 23:50:47 pm »
Ques'estate, dopo quasi 10 anni di onorato servizio, anche il mio pc mi ha abbandonato  :nuu: Siccome l'investimento per un computer serio è programmato tra un paio d'anni, mi son dovuto accontentare di qualcosa di provvisorio ed economico, ma ho colto l'occasione per rinnovare anche io il desktop ^^

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Qui invece potete vedere anche il desktop di Ubuntu, che faccio girare su macchina virtuale ^^

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maaaveriiiick!!! mi mancavi anche tuuuuuuuuuuu

*_*

180 cm e scarpe 41,5?  miiiizzega che piedini!

Sì, sono adorabile, lo so  *plego  LOL

"Lanciatore di Coriandoli" fara storia come "Sbattersi in Palestra"  :XD:

LOL Bè, lo sai, io, te, hunter e Pando conquisteremo l'universo, prima o poi LOL



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PUPPE
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Parole sante  :yea: :yea: Sempre e comunque! :yea:

si meglio sistemare avatar e firme Mave!

Ma soprattutto Avatar e firme da sistemare  *zitto

^^" Lo so, lo so, appena ho un po' di tempo libero li sistemerò ^^"

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