Saint Seiya GS - Il Forum della Terza Casa


Autore Topic: I miti degli eroi greci e romani  (Letto 19769 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline tisifone75

  • God Saint
  • *
  • Post: 6518
  • Cosmo: 730
  • Sesso: Femmina
  • Amor ch'a nullo amato amar pardona
    • MSN Messenger - Tisifone75@live.it
    • Yahoo Instant Messenger - tisifone7_75
    • Mostra profilo
    • E-mail
    • Awards
I miti degli eroi greci e romani
« il: 17 Febbraio, 2010, 12:01:09 pm »
Apro questo topic che avevo in mente di aprire da tempo per descrivere i vari miti degli eroi greci e romani, con scadenza settimanale quindi vi posterò due miti di eroi, in questo mio progetto ho chiesto una mano al nostro aedo, ovvero il caro nipotino octopus che mi ha passato i lavori da lui fatti, quindi un eroe sarà mio ed uno suo ogni volta. Per ora riporto solo la prima parte del mito di Achille che è lungo e ricco di varianti, la prox settimana posterò la seconda parte :)
Cominciamo con due eroi che compaiono anche nell'Iliade: Achille e Patroclo.
By octopus:
Patroclo: vita, imprese ed amicizia con Achille
Patroclo: vita, imprese ed amicizia con Achille

Patroclo, vita
Patroclo, figlio di Menezio, signore di Opunte nella Locride, e di Stenele. fu Costretto ad abbandonare la città natale, rifugiandosi presso Peleo, dove divenne amico (e secondo alcuni persino amante) di Achille. I due si recarono insieme alla guerra di Troia,e quando Achille si ritirò dalla battaglia, a causa di un litigio con Agamennone, Patroclo ne prese il posto, indossando le sue armi. Però non tenne conto delle avvertenze dell'amico, ed invece di limitarsi a creare scompiglio nelle file dell'esercito avversario, o respingerlo limitarsi a respingerli presso l'accampamento. Così, ne approfittò il Dio Apollo che lo stordì, Euforbo lo ferì con la lancia, ed Ettore gli diede il colpo di grazia. Spogliato delle armi, il suo corpo venne conteso dai due eserciti in una lotta furiosa che si concluse solo con l'intervento di Achille furioso (da qui inizia l'iliade nei suoi versi più famosi: Cantami, o diva l'ira funesta del Pelide Achille...). Al suo grido, l'esercito troiano fugge trovando riparo dietro le mura della città, mentre Achille, sconvolto dal dolore, riprende il combattimento, dopo però aver organizzato i giochi funebri per i funerali dell'amico.
Le sue ceneri furono messe accanto a quelle di Antiloco (ucciso da Memnone nella stessa battaglia) e di Achille, dopo che costui fu ucciso da Paride.
Imprese
A questo personaggio si deve la morte dei Lici Anfotero , Epalte, Erimante, Evippo, Ifeo, Echio, Piri, Polimelo, figlio di Argeate, e Tlepolemo figlio di Damastore. Uccise anche Serpedonte, re di Licia, a cui lo stesso Zeus aveva garantito la vita per tre generazioni. Inoltre uccise anche lo scudiero di Serpedonte, Trasidemo.
Altre uccisioni si hanno nella suddetta guerra di Troia, tra cui:
  • Cebrione, cioè il figlio di Priamo che divenne l'auriga di Ettore dopo la morte di Archeptolemo
  • Erilao, cioè padre di Clito, padre a sua volta di Melanione, un altro guerriero troiano ucciso da Antifo, un compagno di Odisseo
  • Perimo, figlio di Mega.
  • Pirecme, capitano dei Peoni, popolo sceso in guerra in appoggio dei troiani
  • Stenelao, ossia figlio di Itemene. Patroclo lo colpì con una pietra al collo e gli spezzò i due tendini; la testa di lui, dunque, recisa dal busto, rotolò nella polvere tra i combattenti.
  • Altri Troiani uccisi da Patroclo, ossia Adrasto , Areilico, Autonoo, Echeclo, Elaso, Epistore, Melanippo, Mulio, Pronoo, Pilarte, Testore
[close]

By Tisifone75
L'intero mito di Achille, la sua ira e morte di Patroclo I Parte
L'intero mito di Achille, la sua ira e morte di Patroclo I Parte]


Il mito del Piè veloce Achille è uno dei più corposi della mitologia greca, oltre che dei più antichi. Oltre ad Omero, altri poeti narrarono le gesta dell'eroe per completare il quadro fornitoci dai poemi omerici. Si formò quindi il ciclo di Achille che fu fonte di ispirazione per i poeti tragici ed epici dell'antichità sino all'epoca romana.
Nascita
Achille era figlio del mortale Peleo, re dei Mirmidoni di Ftia e della nereide Teti. Zeus e Poseidone si erano contesi Teti fino a quando Prometeo (o, secondo altre versioni del mito, Temis) profetizzò che ella avrebbe partorito un figlio più potente del padre, quindi dovettero rinunciare e costrinsero Teti a sposare Peleo. In un'altra versione del mito presente ne Le Argonautiche di Apollonio Rodio Era allude alla resistenza e al rifiuto di Teti alle avance di Zeus, per rispetto al matrimonio di questi con Era.
Sempre secondo Le Argonautiche Teti unse il piccolo Achille con l'ambrosia, mettendolo sul fuoco per bruciarne le parti mortali del corpo, fu però interrotta da Peleo che strappò il bimbo dalle sue mani cosicchè il picco rimase ustionato a un tallone e Teti, furibonda, abbandonò entrambi. Peleo, grazie all'aiuto del centauro Chirone, sostituì il tallone ustionato di Achille con l'astragalo (osso del tallone) del gigante Damiso, celebre per la sua velocità nella corsa che quindi trasmise al bimbo tale capacità: da qui il famoso epiteto piè veloce.
Inizialmente secondo alcune versioni Achille fu chiamato Ligirone, che significava "piangente".
La questione dell'invulnerabilità di Achille.
Nel poema rimasto incompleto Achilleide del romano Publio Papinio Stazio del I secolo, vi è una versione unica del mito e non comprovata da altre fonti, secondo la quale Teti, quando Achille nacque, per renderlo immortale, lo immerse nel fiume Stige, tenendolo per i talloni: il bimbo divenne così invulnerabile eccetto appunto i talloni che non erano stati immersi nell'acqua del fiume (vedi il detto: Tallone di Achille). Nessuna delle fonti antecedenti Stazio fa riferimento a tale invulnerabilità di Achille, al contrario, nell'Iliade, si narra di un Achille ferito:
nel Libro XXI (V216-221), Asteropeo, sfida Achille nei pressi del fiume Scamandro. Essendo, ambidestro, scaglia due lance per volta e la seconda colpisce Achille al gomito, facendogli sgorgare del sangue (sfiora coll'altro il destro braccio dell'eroe, di nero sangue lo sprizza). Neanche nei poemi epici greci del ciclo troiano dove compare una descrizione della morte dell'eroe (Cypria, Etiopide, la Piccola Iliade e La caduta di Ilio), c'è traccia di questa sua invulnerabilità. In alcuni successivi dipinti su vaso che raffigurano la sua morte, una o più frecce trafiggono il suo corpo.
Nella guerra di Troia gli altri due uomini mortali che ferirono Achille, anche se leggermente, furono i seguenti:
- Eleno, figlio di Priamo, che salvò il fratello Ettore interponendosi tra lui e Achille nei primi scontri in campo aperto e ferì l'eroe al polso con una freccia scoccata dall'arco d'avorio donatogli da Apollo.
- Ettore non inflisse mai danni fisici ad Achille ma, secondo Darete il troiano riuscì a sorprendere Achille nel loro ultimo scontro aperto trafiggendolo al femore con la lancia.
Chirone e l'educazione di Achille
Peleo affidò Achille al centauro Chirone sul Monte Pelio ove il bimbo ricevette, secondo Esiodo (vd. Catalogo delle donne ne La Teogonia), le cure della madre del centauro Chirone, Filira, e di sua moglie, la ninfa Cariclo. Chirone provvedette anche a cambiargli il nome in Achille. Quando fu più grande, cominciò ad esercitarsi nella caccia e nell'addestramento dei cavalli così nella medicina. Mentre Chirone lo addestrava alle antiche virtù, quali il disprezzo dei beni di questo mondo, l'orrore della menzogna, la moderazione, la resistenza alle cattive passioni e al dolore, il giovane imparò a cantare e a suonare la lira.  Il Centauro lo nutriva esclusivamente di midolla di leone e di cinghiale selvatico, per trasmettergli la forza di questi animali e di conseguenza per renderlo coraggioso e forte; gli veniva poi dato da mangiare miele e midollo di cerbiatto per renderlo agile e veloce, ma anche per dargli dolcezza e persuasione. Chirone gli insegnò l'uso perfetto della forminx (strumento musicale), mentre Calliope gli insegnò il canto e la pittura. Le doti combattive del giovane si palesarono già all'età di sei anni quando, grazie ai consigli di Chirone, uccise il suo primo cinghiale. Da quel momento Achille iniziò a portare continuamente nella grotta del centauro prede abbattute. Quando cacciava raggiungeva ed abbatteva i cervi senza l'aiuto dei cani. Le sue doti stupirono persino Atena e Artemide, sbalordite dalla grazia e dalle capacità del giovinetto ancora così piccolo. Durante questi anni Achille ebbe un inseparabile compagno, Patroclo, il quale, più grande di lui per età ma non a lui superiore per forza e per nobiltà di origini. Sempre in quegli anni Achille apprese dal precettore Fenice l'arte dell'eloquenza e l'utilizzo delle armi. Secondo la tradizione omerica, egli trascorse la sua giovinezza a Ftia, insieme al padre Peleo e all'anziano Fenice, che molto lo amava e lo considerava come un figlio; il poema ricorda anche il tenero episodio in cui Fenice offriva del vino al giovane eroe, ma quest'ultimo spesso lo risputava sulla sua tunica, ancora troppo giovane per poter gustarlo.
Sin da bambino, gli dei che da molto lo ammiravano e conoscevano bene il destino che attendeva il ragazzo, lo avevano avvisato del futuro che l'avrebbe seguito. Gli fu chiesto se preferisse vivere a lungo senza gloria e sconosciuto a tutti o avere una vita breve e famosa per le imprese che avrebbe compiuto, il giovane Achille scelse quest'ultima, così il suo destino fu segnato.
Il nascondiglio a Sciro presso il Re Licomede
Quando Achille aveva nove anni, Calcante annunciò che Troia non avrebbe potuto essere conquistata senza l'aiuto del giovane tra le schiere degli Achei. Teti, (o secondo altre versioni Peleo), che a conoscenza di questo oracolo, temendo la morte del figlio, lo sottrasse alle cure di Chirone lo portò presso il re Licomede, a Sciro,presentandolo a questi come una vera donna, quindi lo rivestì di indumenti femminili e lo fece vivere insieme alle figlie del re. Secondo altre versioni il re era a conoscenza del vero sesso di Achille, tuttavia non volle protestare. Per nove anni rimase nella reggia di Licomede, venendo soprannominato col nome di Cercisera, Essa o Pirra (la Fulva), a causa dei capelli di colore biondo ramato, qui egli si innamorò di Deidamia, una delle figlie di Licomede, unendosi a lei nel suo letto e rendendola incinta di un figlio, Pirro, che più tardi prese il nome di Neottolemo. Durante gli otto anni trascorsi nella città, Achille non esitò a dichiarare a Licomede il suo amore per Deidamia, cosicché il re concesse il matrimonio dei due, per riparare anche il concepimento segreto che Achille aveva voluto tenere nascosto per tutta la sua permanenza a Sciro sotto abiti femminili. Secondo una tradizione diversa, Neottolemo era figlio di Achille e di Ifigenia, figlia di Agamennone.
Avendo gli Achei saputo dell'oracolo, Odisseo, Nestore e Aiace Telamonio, furono incaricati di trovare ove si nascondesse Achille, una volta scoperto il suo nascondiglio, i tre eroi si presentarono al cospetto di Licomede travestiti da mercanti, portando con una nave a Sciro tanti oggetti e stoffe preziosi, adatti ai gusti femminili, raccolti in una cesta, ove al fondo erano nascoste delle splendide armi. Odisseo lasciò che le figlie del re scegliessero per prime, quindi diede l'ordine di rievocare all'esterno uno scontro armato. Le giovani preferirono oggetti di ricamo e stoffe poi all'improvviso, dall'esterno si udì uno squillo di trombe e un fragore di armi: sentendo il frastuono, le ragazze, terrorizzate, fuggirono mentre Achille si strappò di dosso le vesti femminili ed uscì prontamente a combattere. Teti e Peleo dovettero pertanto rassegnarsi all'inevitabile. Al momento della sua partenza del figlio, Peleo fece voto di consacrare al fiume Spercheio, che bagnava il suo regno, i capelli del figlio qualore fosse tornato sano e salvo dalla guerra. Teti avvertì Achille del destino che lo attendeva: se fosse andato a Troia, avrebbe avuto una fama radiosa, ma la sua vita sarebbe stata breve. Se invece fosse restato, sarebbe vissuto a lungo, ma la sua vita sarebbe rimasta senza gloria. Senza esitazioni Achille confermò la decisione già presa molti anni prima e scelse la vita breve e gloriosa. La dea consegnò al figlio anche un'armatura divina, offerta un tempo da Efesto a Peleo, come regalo di nozze e aggiunse i cavalli che Poseidone aveva portato sempre come di nozze. Per tentare un'ultima volta di deviare il corso del destino mise al fianco del figlio un compagno, Mnemone, il cui compito era di impedirgli, con i propri consigli, di non uccidere mai un figlio di Apollo. Un oracolo diceva infatti che Achille sarebbe morto di morte violenta se avesse ucciso un figlio di Apollo (senza ulteriori specificazioni). Teti poi gli proibì di sbarcare per primo sui lidi troiani, poiché, sempre secondo un'oracolo il primo eroe sbarcato doveva cadere per primo. (Vd. il mito di Laodamia e Protesilao).
I Spedizione per Troia
Nell'Iliade in seguito ad un invito personale che gli portarono Nestore, Odisseo e Patroclo, Achille decise di partecipare alla guerra di Troia: guidava una flotta di 50 navi, sulla quale vi erano i Mirmidonim oltre all'Patroclo e al precettore Fenice. Prima della partenza, Achille assunse il comando supremo della flotta achea, con l'aiuto di Aiace Telamonio e di Fenice (questo secondo Apollodoro).
Nell'Iliade, l'esercito greco giunse direttamente dall' Aulide a Troia. Ma le leggende posteriori conoscono un primo tentativo di sbarco che fallì completamente. La prima volta in cui la flotta lasciò l'Aulide, per attaccare Troia, vi fu un errore sulla direzione da prendere, e, invece di approdare nella Troade, i Greci approdarono molto più a sud, in Misia. Pensando di essere nella Troade, i Greci si sentirono in dovere di saccheggiare il paese, del cui re era Telefo, figlio di Eracle. Alcuni autori sostengono che essi fecero coscientemente e di loro volontà abbattere la potenza dei Misi, prima di attaccare Troia, per impedire che Priamo potesse far ricorso ad essi. Telefo si portò dinanzi agli invasori con il suo esercito, ne uccise molti, fino a trafiggere Tersandro, figlio di Polinice, il quale aveva tentato di resistergli. Patroclo e Diomede riuscirono però a lottare e salvarono il suo cadavere. Durante la lotta, tuttavia, Patroclo venne colpito da una freccia scagliata dalle truppe nemiche e fu costretto a ritirarsi. Ma quando si presentò Achille, Telefo, spaventato, fuggì lungo le rive del fiume Caico. Durante l'inseguimento, egli s'impigliò un piede in un ceppo di vite, e cadde, cosicché l'eroe Protesilao riuscì a strappargli lo scudo, permettendo ad Achille di ferirlo con la lancia alla coscia. L'errore del luogo di sbarco fu poi riconosciuto e i Greci s'imbarcarono allora in direzione di Troia. Non dovevano giungerci affatto perché una tempesta disperse la flotta e ogni contingente si ritrovò a casa sua. Achille, particolarmente, fu scagliato a Sciro. Secondo una versione del tutto diversa del mito, ovvero quella che riporta l'Iliade, dopo la tempesta che disperse l'intera flotta, Achille realizzò una spedizione contro la rocca di Sciro, insieme all'amico Patroclo, uccidendo il re Enieo e facendo numerosi schiavi. Otto anni dopo, i Greci riunirono un altro esercito, e si radunarono ad Argo, non sapendo però come raggiungere la Troade. Telefo, la cui ferita non guariva e al quale Apollo aveva predetto che "colui che lo aveva ferito lo avrebbe guarito", giunse dalla Misia ad Argo, vestito di stracci, come un mendicante, e si offrì ai Greci di indicare loro il cammino se Achille avesse acconsentito a guarirlo. Informato da Odisseo sul vero significato dell'oracolo, confermato dallo stesso Calcante, Achille acconsentì: mise un po' della ruggine che si trovava sulla sua lancia sopra la ferita di Telefo, e questi guarì. In seguito alla sua guarigione, Telefo promise di accompagnare i capi achei fino al loro sbarco in Troade e, per mantenere duraturi rapporti con i suoi salvatori, promise che nè lui nè i suoi discendenti avrebbero mai combattuto contro i Greci.
[close]

« Ultima modifica: 18 Aprile, 2010, 14:22:39 pm da tisifone75 »
Il fiore sboccia e appassisce, la stella brilla nella notte per poi sbiadire: ogni cosa ha una fine...la vita umana è soltanto un fugace battito di ciglia
Caldo di luce il seme in me germoglia, da ghiaccio in foco il cuore mio tramuta, dona la forza, la mente mia rinfranca, e per la dea il braccio mio non stanca!
Prima fan di Fyron!  Adoratrice dell'utente Deuteros!  Mio primo nipotino: Aphrodite  Prima ammiratrice di Maverick-Sensei!

Offline octopus

  • Fan del Forum
  • *
  • Post: 6684
  • Cosmo: 601
  • Sesso: Maschio
  • puoi temere la morte ma devi temere la solitudine
    • MSN Messenger - octopus1985@hotmail.it
    • Mostra profilo
    • E-mail
    • Awards
Re: I miti degli eroi greci e romani
« Risposta #1 il: 17 Febbraio, 2010, 14:39:35 pm »
sembri che non interessi a nessuno, no scherzo. comunque colevo dirti che il tuo è sempre un ottimo lavoro, a differenza del mio.


Offline tisifone75

  • God Saint
  • *
  • Post: 6518
  • Cosmo: 730
  • Sesso: Femmina
  • Amor ch'a nullo amato amar pardona
    • MSN Messenger - Tisifone75@live.it
    • Yahoo Instant Messenger - tisifone7_75
    • Mostra profilo
    • E-mail
    • Awards
Re: I miti degli eroi greci e romani
« Risposta #2 il: 17 Febbraio, 2010, 14:41:42 pm »
Ma no caro che dici LOL
E' il mito di Achiele che è vasto non altro :)
Il fiore sboccia e appassisce, la stella brilla nella notte per poi sbiadire: ogni cosa ha una fine...la vita umana è soltanto un fugace battito di ciglia
Caldo di luce il seme in me germoglia, da ghiaccio in foco il cuore mio tramuta, dona la forza, la mente mia rinfranca, e per la dea il braccio mio non stanca!
Prima fan di Fyron!  Adoratrice dell'utente Deuteros!  Mio primo nipotino: Aphrodite  Prima ammiratrice di Maverick-Sensei!

Offline octopus

  • Fan del Forum
  • *
  • Post: 6684
  • Cosmo: 601
  • Sesso: Maschio
  • puoi temere la morte ma devi temere la solitudine
    • MSN Messenger - octopus1985@hotmail.it
    • Mostra profilo
    • E-mail
    • Awards
Re: I miti degli eroi greci e romani
« Risposta #3 il: 17 Febbraio, 2010, 14:42:37 pm »
se lo dici tu

Offline Todek

  • God Warrior
  • *
  • Post: 3240
  • Cosmo: 170
  • Sesso: Maschio
    • MSN Messenger - todek90@hotmail.com
    • Mostra profilo
    • E-mail
    • Awards
Re: I miti degli eroi greci e romani
« Risposta #4 il: 19 Febbraio, 2010, 11:37:25 am »
ottimo lavoro!... la mitologia greca non è tra le mie preferite ma chiaramente iliade e odissea le ho lette rilette una marea di volte come anche i vari miti greci LOL

Offline tisifone75

  • God Saint
  • *
  • Post: 6518
  • Cosmo: 730
  • Sesso: Femmina
  • Amor ch'a nullo amato amar pardona
    • MSN Messenger - Tisifone75@live.it
    • Yahoo Instant Messenger - tisifone7_75
    • Mostra profilo
    • E-mail
    • Awards
Re: I miti degli eroi greci e romani
« Risposta #5 il: 19 Febbraio, 2010, 11:38:15 am »
Grazie nipotino caro LOL
Vedremo di riunire gli eroi principali LOL
Il fiore sboccia e appassisce, la stella brilla nella notte per poi sbiadire: ogni cosa ha una fine...la vita umana è soltanto un fugace battito di ciglia
Caldo di luce il seme in me germoglia, da ghiaccio in foco il cuore mio tramuta, dona la forza, la mente mia rinfranca, e per la dea il braccio mio non stanca!
Prima fan di Fyron!  Adoratrice dell'utente Deuteros!  Mio primo nipotino: Aphrodite  Prima ammiratrice di Maverick-Sensei!

Offline Willow

  • God Saint
  • *
  • Post: 1795
  • Cosmo: 198
  • Sesso: Femmina
  • Divoratrice di Manga e Anime
    • Mostra profilo
    • Awards
Re: I miti degli eroi greci e romani
« Risposta #6 il: 12 Marzo, 2010, 18:11:02 pm »
Complimenti carissima per questo topic :sisi:, un ottimo lavoro come al solito, attendo gli altri
Il cervello non è un nemico....usalo(citazione by Willow)

Offline tisifone75

  • God Saint
  • *
  • Post: 6518
  • Cosmo: 730
  • Sesso: Femmina
  • Amor ch'a nullo amato amar pardona
    • MSN Messenger - Tisifone75@live.it
    • Yahoo Instant Messenger - tisifone7_75
    • Mostra profilo
    • E-mail
    • Awards
Re: I miti degli eroi greci e romani
« Risposta #7 il: 12 Marzo, 2010, 18:14:09 pm »
Certo cara e un ringraziamento particolare anche al caro octopus che ha gentilmente accettato di collaborare a breve aggiungerò altro materiale preparato da me e octopus :)
Il fiore sboccia e appassisce, la stella brilla nella notte per poi sbiadire: ogni cosa ha una fine...la vita umana è soltanto un fugace battito di ciglia
Caldo di luce il seme in me germoglia, da ghiaccio in foco il cuore mio tramuta, dona la forza, la mente mia rinfranca, e per la dea il braccio mio non stanca!
Prima fan di Fyron!  Adoratrice dell'utente Deuteros!  Mio primo nipotino: Aphrodite  Prima ammiratrice di Maverick-Sensei!

Offline Willow

  • God Saint
  • *
  • Post: 1795
  • Cosmo: 198
  • Sesso: Femmina
  • Divoratrice di Manga e Anime
    • Mostra profilo
    • Awards
Re: I miti degli eroi greci e romani
« Risposta #8 il: 12 Marzo, 2010, 18:21:00 pm »
Certo cara e un ringraziamento particolare anche al caro octopus che ha gentilmente accettato di collaborare a breve aggiungerò altro materiale preparato da me e octopus :)
stavo leggendo la parte di octopus :sisi: attendo il seguito complimenti pure a lui :sisi:
Il cervello non è un nemico....usalo(citazione by Willow)

Offline Aldebaran88

  • God Saint
  • *
  • Post: 6063
  • Cosmo: 1013
  • Sesso: Maschio
    • MSN Messenger - edipomaggione@hotmail.it
    • Mostra profilo
    • E-mail
    • Awards
Re: I miti degli eroi greci e romani
« Risposta #9 il: 12 Marzo, 2010, 18:25:37 pm »
Bello questo topic... al più presto metterò Edipo (che è anche il mio nome di battesimo)

Offline tisifone75

  • God Saint
  • *
  • Post: 6518
  • Cosmo: 730
  • Sesso: Femmina
  • Amor ch'a nullo amato amar pardona
    • MSN Messenger - Tisifone75@live.it
    • Yahoo Instant Messenger - tisifone7_75
    • Mostra profilo
    • E-mail
    • Awards
Re: I miti degli eroi greci e romani
« Risposta #10 il: 12 Marzo, 2010, 18:28:57 pm »
Caro Edipo non è un eroe bensì un personaggio tragico e sto preparando un topic ove si parlerà proprio di quei personaggi e il primo sarà proprio Edipo (sia nell'Edipo Re sia nell'Edipo a Colono) il cui mito trovi comunque narrato in breve da me qui http://saintseiyags.altervista.org/index.php/topic,1841.45.html
Il fiore sboccia e appassisce, la stella brilla nella notte per poi sbiadire: ogni cosa ha una fine...la vita umana è soltanto un fugace battito di ciglia
Caldo di luce il seme in me germoglia, da ghiaccio in foco il cuore mio tramuta, dona la forza, la mente mia rinfranca, e per la dea il braccio mio non stanca!
Prima fan di Fyron!  Adoratrice dell'utente Deuteros!  Mio primo nipotino: Aphrodite  Prima ammiratrice di Maverick-Sensei!

Offline Aldebaran88

  • God Saint
  • *
  • Post: 6063
  • Cosmo: 1013
  • Sesso: Maschio
    • MSN Messenger - edipomaggione@hotmail.it
    • Mostra profilo
    • E-mail
    • Awards
Re: I miti degli eroi greci e romani
« Risposta #11 il: 12 Marzo, 2010, 18:38:03 pm »
Caro Edipo non è un eroe bensì un personaggio tragico e sto preparando un topic ove si parlerà proprio di quei personaggi e il primo sarà proprio Edipo (sia nell'Edipo Re sia nell'Edipo a Colono) il cui mito trovi comunque narrato in breve da me qui http://saintseiyags.altervista.org/index.php/topic,1841.45.html
 ;)

Offline tisifone75

  • God Saint
  • *
  • Post: 6518
  • Cosmo: 730
  • Sesso: Femmina
  • Amor ch'a nullo amato amar pardona
    • MSN Messenger - Tisifone75@live.it
    • Yahoo Instant Messenger - tisifone7_75
    • Mostra profilo
    • E-mail
    • Awards
Re: I miti degli eroi greci e romani
« Risposta #12 il: 12 Marzo, 2010, 18:39:32 pm »
Caro se però vuoi collaborare a quel topic che posterò a breve mandami un mp e come abbiamo fatto con octopus ci dividiamo i personaggi :)
Il fiore sboccia e appassisce, la stella brilla nella notte per poi sbiadire: ogni cosa ha una fine...la vita umana è soltanto un fugace battito di ciglia
Caldo di luce il seme in me germoglia, da ghiaccio in foco il cuore mio tramuta, dona la forza, la mente mia rinfranca, e per la dea il braccio mio non stanca!
Prima fan di Fyron!  Adoratrice dell'utente Deuteros!  Mio primo nipotino: Aphrodite  Prima ammiratrice di Maverick-Sensei!

Offline Pegaso Viola

  • God Saint
  • *
  • Post: 15382
  • Cosmo: 1335
  • Sesso: Maschio
  • **voglio solo che tu viva**
    • Mostra profilo
    • E-mail
    • Awards
Re: I miti degli eroi greci e romani
« Risposta #13 il: 20 Novembre, 2011, 10:04:46 am »
Citazione
Patroclo, figlio di Menezio, signore di Opunte nella Locride, e di Stenele. fu Costretto ad abbandonare la città natale, rifugiandosi presso Peleo, dove divenne amico (e secondo alcuni persino amante) di Achille

rispolvero questo post che reputo molto interessante per capire il rapporto tra Achille e Patroclo.. Sappiamo che in Grecia l'omosessualità era molto libera e diffusa, e spesso si è parlato del fatto che Achille avesse come amante l'amico.. ma ciò si deduce o è scritto proprio nell'Iliade di Omero? e se così è perchè nelle varie traduzioni Patroclo è mostrato sempre come un amico fedele?

Online egill

  • God Warrior
  • *
  • Post: 1932
  • Cosmo: 399
  • Sesso: Maschio
    • Mostra profilo
    • Awards
Re: I miti degli eroi greci e romani
« Risposta #14 il: 22 Novembre, 2011, 17:21:57 pm »
diciamo che questo argomento è un pò complesso e abbraccia diversi aspetti della vita socio-culturale dell'antica grecia

tutti i maschi liberi dovevano passare un periodo più o meno lungo dedicato all'addestramento militare, vivendo a stretto contatto quotidianamente, il che implicava che nascessero rapporti anche sentimentali fra di loro soprattutto nel primo periodo (efebìa) quando si era ancora giovani. A seconda delle poleis la lunghezza della convivenza tra uomini variava (a Sparta i maschi liberi dovevano mangiare e vivere con gli altri fino ai 60 anni e potevano tornare a trovare le loro spose solo la notte)
un'altra situazione era data anche dall'appartenere ad una stessa cerchia, come potrebbe essere il caso dell'Accademia di Platone ed anche lì potevano anscere rapporti omossesuali ma anche tra allievo e maestro (sempre per rimanere alla sfera platonica s può ricordare come lo stesso platone, da giovinetto, fosse stato amante di socrate provocando le ire di alcibiade che era a sua volta innamorato del maestro, o dell'amore tra Alessandro Magno ed Efestione, cresciuti insieme in giovinezza ascoltando le lezioni di Aristotele). La stessa situazione si trovava nei "circoli" femminili, come è il caso di quello di Saffo: la poetessa aveva una sorta di "scuola per buone massaie", dove insegnava alle giovani i doveri di una buona moglie

alla fine di questo papozzo di cose, per rispondere alla domenda di Cancer no Sage:
Omero ci dice che Achille e Patroclo fossero amanti? no, non lo dice esplicitamente ma essendo i due giovani cresciuti insieme, nello stesso ambiente un pò come accaddrà in seguiot ad alessandro ed Efestione (che si paragoneranno ai 2 personaggi omerici) è probabile che lo fossero. Omero forse non lo esplica perchè dà per scontato che l'uditore greco intendesse appieno quale tipo di rapporto doveva esserci tra i due


Saint Seiya GS - Il Forum della Terza Casa

Re: I miti degli eroi greci e romani
« Risposta #14 il: 22 Novembre, 2011, 17:21:57 pm »