Saint Seiya GS - Il Forum della Terza Casa

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Topics - Falcediluna

Pagine: [1] 2
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FanFic / Io sono un eroe?
« il: 03 Agosto, 2015, 17:14:25 pm »
Don’t tell the gods I left a mess

I can’t undo what has been done

Let’s run for cover

 

[...]

He said go dry your eyes

And live your life like there is no tomorrow, son

And tell the others

[....]

 

We are the heroes of our time

But we’re dancing with the demons in our minds

 

We are the heroes of our time

Heroes, oh whoa…

But we’re dancing with the demons in our minds

Heroes, oh whoa…
 

(Heroes - Måns Zelmerlöw)

 

Ritorno al Santuario con passo fermo dopo aver compiuto la missione assegnata dal Pontefice. La pioggia cadde e tenta di lavare il sangue che ho lasciato alle mie spalle.

Il sangue di Aiolos.

Il sangue di chi ha tentato di assassinare la Dea Athena ancora in fasce.

Allora perché gli dei hanno tinto il cielo di nero come il lutto? Perché non mi mandano incontro la luce del sole che illumina gli eroi del passato e del presente?

Eroe. Lo sono veramente?

I demoni del dubbio e del rimorso danzano nella mia mente ogni volta che guardo il mio braccio sporco del sangue di un traditore e di un amico.

Ogni volta che ripenso allo sguardo di Aiolos. Ai suoi occhi sinceri che cercavano di mandarmi un messaggio che io non ho voluto leggere.

Ora che il suono della battaglia è diventato un triste canto d’addio, mi chiedo se ho fatto bene a non sentire il tuo ultimo messaggio.

Con questi dubbi, rimango in balia dei miei tormenti che danzano nel mio cuore e nella mia mente senza dare una risposta a una domanda, che attanaglia senza pietà il mio cuore lacerato.

Sono un eroe o solo un assassino?

 

 

N.D.A: Ho inserito OOC tra le note perché ho paura di essere uscita completamente fuori dal personaggio. Io odio Shura non lo sopporto né nel manga né nell’anime, ma quando ho sentito la canzone “Heroes” ho subito pensato a lui e ho scritto questa breve fanfic.

 

2
Saintia Sho / Saint Seiya - Saintia Sho - Capitolo 24
« il: 17 Luglio, 2015, 21:05:15 pm »
Capitolo completo in spagnolo grazie a Shinigami Kaizoku Dan: Qui

Dialoghi tradotti in italiano:

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Spoiler
P01
Aiolia: Impossibile!
Aiolia: Mio fratello Aiolos morì tredici anni or sono...
Aiolia: Che sia... un'illusione?
Aiolia: Ugh!

P02-03
Aiolia: Gah!
Aiolia: I suoi attacchi però sono tutt'altro che illusori!
Aiolos: Aiolia...
Aiolia: ...!

P04
Aiolos: Per quale motivo ti agiti tanto?
Aiolos: Credi forse di avere qualche possibilità di vittoria?
Aiolia: ...
Aiolia: Kuh...
Aiolia: Maledizione...
Aiolia: Non pensare di ingannarmi assumendo l'aspetto di mio fratello!
Aiolia: Spazzerò via in un istante il tuo travestimento!
Aiolos: Hmp.

P05
Aiolos: Interessante... provaci pure.
Aiolos: Attacca tuo fratello con tutto il tuo Cosmo instabile.
Aiolia: Taci...
Aiolos: Se vuoi dimostrarti degno di essere mio fratello...
Aiolos: distruggi il tuo nemico, che si è impossessato del mio aspetto.
Aiolia: Non osare pronunciare quelle parole a me così familiari...
Aiolia: vestendo quell'aspetto!

P06-07
EvilAiolia: Ahahah...
EvilAiolia: Come prevedevo, non hai usato tutto il tuo potere.
Aiolia: !?

P08
EvilAiolia: La tua mente non può resistere ai tuoi desideri più profondi...
EvilAiolia: Neppure un Gold Saint può controllare appieno i propri sentimenti
Aiolia: Cos...

P09
EvilAiolia: In momenti come questi gli uomini...
EvilAiolia: vengono divorati dalle loro stesse zanne.
EvilAiolia: Ahahah...
EvilAiolia: Muori, Aiolia!
Aiolia: Ugh!

P10-11
-

P12
Shoko: Sento bruciare un Cosmo di proporzioni impresionanti...
Shoko: Che sia un Gold Saint intento in battaglia?
Saori: E' così
Saori: Probabilmente si tratta di Aiolia... deve aver incontrato un nemico molto pericoloso.
Shoko: Signorina Saori...
Shoko: il suo respiro si fa sempre più affannato...
Shoko: Ha detto di aver eretto una barriera con il suo Cosmo...
Shoko: Vuole forse dire che se non concludiamo in fretta la battaglia...

P13
Shoko: la signorina Saori esaurirà le forze!?

P14
Mii: Uh...
Mii: Dove... mi trovo?
Mii: Kuh...!
Mii: Se non ricordo male... sono stata colpita da una strana luce...
Mii: Ma cos'è successo a Shoko... ed a Xiaoling?

P15
Mii: Che razza... di posto è?
Mii: Non ho mai visto un luogo del genere...
Mii: Che sia... un sogno?
Emony: Ihihi...
Emony: Ihihi...

P16
Emony: Benvenuta nel nostro Giardino...
Emony: piccola e ridicola...
Emony: Saintia.
Emony: Ihihi...
Emony: Ihihi...

P17
Mii: Questo profumo di fiori... Questo Cosmo maligno...
Mii: Sei forse...
Mii: No, è impossibile...
Emony: Ihihih... quando dico "ridicola" mi riferisco anche alla tua dea
Emony: Una ragazzina viziata che è rinata come umana, e che in questo momento sta soffrendo grandemente
Mii: !?
Mii: Sono sicura di aver sentito il Cosmo della Signorina Saori...
Mii: Che sia giunta qui immediatamente dopo la fine della battaglia al Santuario?
Emony: Ihihi...
Emony: Ihihi...
Mii: Basta così...
Mii: So che ti trovi qui...

P18
Mii: Emony, driade della Malizia
Mii: !?
Emony: Ihihih...
Emony: Quanto tempo, piccola Saintia.

P19
Emony: Sono contenta tu ti ricordi di me...
Emony: Il tuo viso è spaventoso come allora!
Mii: Dunque sei sopravvissuta... no, direi che sei resuscitata
Mii: Sembra... cresciuta?
Mii: Da quando hai quell'aspetto?
Emony: Eheh... sorpresa? E' il corpo che mi è stato concesso dalla nostra nuova Madre.
Emony: D'altro canto non posso certo giocare con tutte le mie forze in un corpo da infante!
Mii: Nuova Madre...?
Emony: Ihihih... non sai nulla, vero?
Emony: Sei curiosa?

P20
Emony: Beh, non te lo dico!
Emony: Ihihih!
Emony: Voglio dire... non è affar tuo, no? Tanto morirai in ogni caso.
Emony: O credi davvero valga la pena informare una Saintia che non è in grado di far nulla nei momenti critici?
Mii: Basta con le chiacchiere...
Mii: Tutto ciò che mi preme è sconfiggerti e tornare a fianco della Signorina Saori.
Emony: Oh, direi di no... mi sono forse dimenticata di dirti che non andrai da nessuna parte?

P21
Emony: Te la farò pagare per la batosta che mi hai inflitto la volta scorsa... cento volte tanto.
Mii: Mi spiace deluderti...
Mii: ma non ho tempo di giocare con una bambina.
Emony: Ihih...
Mii: Emony della Malizia... Io, Mii di Delphinus...
Mii: ti sconfiggeò nuovamente, e ti ricaccerò nelle profondità della Terra!

P22-23
Mii: Angel Blow Splash!
Emony: Ihihih...
Emony: Ihihih...
Emony: Spero tu non stia sottovalutando il potere della nostra nuova Madre...
Emony: Ora non sei alla mia altezza... non lo capisci?

P24
Mii: Ugh!
Emony: Ahahahah!
Emony: Ti fa male? Ahahah!

P25
Emony: Queste farfalle si chiamano Lunatic Butterfly
Emony: Le si trovano a svolazzare vicino alle lacrime degli umani, infliggendo dolori insopportabili
Emony: Come pensavo, le lacrime che sgorgano dal tuo cuore...
Emony: parlano di tristezza ed infinita solitudine.
Emony: Ma nonostante tu stia soffendo così tanto...
Emony: nascondi i tuoi sentimenti, fingendo di essere forze.
Emony: Ihihih... osserva a fondo ciò che si cela nel tuo cuore. Hai protetto Atena fin da quando eri bambina.
Emony: Hai dato tutta te stessa per lei, spingendoti ben oltre i tuoi limiti...
Emony: E ciononostante...

P26
Emony: non potresti esserle più inutile di così.
Emony: Rassegnati, ora che i Gold Saint si sno schierati con lei, il tuo aiuto non le serve più.
Emony: Non sei altro che un soprammobile vestito di una splendente armatura
Emony: Non saresti più felice da morta?
Mii: Ti sconsiglio... di sottovalutarmi.
Mii: I tuoi insulti infantili non faranno neanche vacillare il mio spirito.
Emony: Cosa?

P27
Mii: Solo la signorina Saori può decidere...
Mii: se le sono inutile o meno
Mii: Inoltre...
Mii: noi Saintie abbiamo deciso di dedicare la nostra intera esistenza alla dea Atena...
Mii: Non chiediamo nulla in cambio.
Emony: Ovviamente... non è che una menzogna.
Emony: Gli umani sono più felici vivendo da soli! Quella di "dedicare la vita a qualcuno" non è che una commedia!
Mii: Ti sbagli

P28
Mii: Finché sono al fianco della signorina Saori... non posso desiderare null'altro
Emony: Umph...
Mii: Agh!
Emony: Mi auguro faccia tanto male quanto sembra. Mi chiedi perché? Perché più fingi di essere forte, nascondendo il tuo dolore...
Emony: più ho da guadagnare a distruggerti

P29
Emony: Non ti ho forse detto che te l'avrei fatta pagare cento volte tanto?
Mii: Signorina Saori...
Emony: Ma non è divertente, se non muori in preda alle lacrime ed alla disperazione.
Emony: E dunque...
Emony: ti donerò un eterno incubo da cui non potrai mai fuggire!

P30-31
Emony: Lunatic Bind!
Mii: Signorina Saori...

P32
Emony: Alla fine era solo apparenza.
Emony: E' un peccato... non credi, Mars?
Emony: Ora resisti ancora un po'...
Emony: Pianterò dentro di te un seme del male...
Emony: e ti farò rinascere come Driade, facendoti levare contro la tua preziosa Atena.

P33
Emony: Oh?
Emony: Da dove giungono queste bolle?
Emony: Anche in quelle condizioni sei riuscita a bruciare il tuo Cosmo...
Emony: per tentare di difenderti?
Emony: Ridicola... non hai abbastanza forza per scagliare la tua tecnica... cosa credi di poter fare?
Emony: !?

P34
Emony: Eh...?
Emony: Cosa sono questi?
Emony: Brillano come gioielli...
Emony: Le bolle... si sono congelate?
Katya: Non sono splendide?

P35
Katya: Nell'oscurità persino un singolo raggio di luce più risaltare come un gioiello splendente...
Katya: E' per questo che finché la dea Atena sarà con noi... il nostro orgoglio non vaciller mai.
Emony: Chi sei?
Emony: So che c'è qualcuno...

P36
Aiolia: Questo tremendo impatto...
Aiolia: mi ha spedito in un'altra dimensione

P37
Aiolia: !?
Aiolia: Uno spazio aperto... ricoperto di radici...
Aiolia: Sono tornato al punto di partenza?

P38
Aiolia: Questa...
Aiolia: è l'estremità del corridoio nel Tempio di Eris?

P39
Aiolia: Hm
Aiolia: Sei tu... ad avermi scagliato contro quelle illusioni?
Aiolia: !!
Aiolia: N... non può essere...
Aiolia: Tu sei...

P40
Aiolia: Saga di Gemini?
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Immagini del nuovo capitolo:
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A me Mayura ricorda un personaggio del film "La Mummia"

Altre immagini del capitolo grazie ad Aldebaran ed open mixi

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Dialoghi completi in italiano, grazie a ShinigamiKaizokuDan per gli originali

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Spoiler
P01
La più buia delle ore si avvicina...
I semi maligni attendono pazientemente il tempo di sbocciare...

P02
Aiolia, Gold Saint di Leo, entra nel tempio!

Driade: Fermo dove sei, Saint di Atena!

P03
Driade: Dimostri coraggio nell'entrare da solo in questo luogo...
Driade: ma non ti permetteremo di insozzare ulteriormente il suolo sacro alla Divina Eris!
Aiolia: Toglietevi di mezzo.
Aiolia: Non ho tempo da perdere con pesci piccoli come voi.
Driade: Stolto!
Driade: La tua carne ed il tuo sangue diverranno concime per l'Uterus!

P04-05
Aiolia: Lightning Plasma!

P06
-

P07
Milo: I fiori...
Milo: hanno già ricominciato a spandere i semi del conflitto?
Saori: ...
Shoko: Sorella mia...
Kyoko: Diventa più forte...
Kyoko: e torna da me.

P08
Milo: Dove credi di andare?
Shoko: Eh? Non dobbiamoo raggiungere quel tempio?
Saori: No... Non dobbiamo attaccare a testa bassa, dato che è ciò che si aspetta il nemico.
Saori: Al momento su questo suolo siamo tremendamente in svantaggio.
Shoko: Cosa intendete dire...?
Saori: L'Uterus accresce il potere degli essere maligni.
Saori: Inoltre col protrarsi della battaglia l'albero stesso crescerà, ed i suoi fiori sbocceranno.
Saori: Se questo dovesse succedere non saremmo in grado di evitare che i semi del conflitto si spargano.

P09
Milo: Dobbiamo concludere il più in fretta possibile questa battaglia.
Milo: E proprio per questo dovresti lasciare a noi Gold Saint il compito di attaccare. Rimani qui a protezione di Atena.
Milo: E' questo il compito più importante di una Saintia.
Shoko: Capisco...
Milo: Dunque io vado, Atena.
Saori: Va bene. Sii prudente.
Saori: Shoko... Kyoko ora è un essere completamente diverso da come la ricordi.
Saori: Pensi di essere in grado di combattere contro di lei ora che è dalla parte del nemico?
Shoko: Non lo so...
Shoko: Ma... una cosa è chiara.

P10
Shoko: Voglio... voglio parlare...
Shoko: ancora una volta con mia sorella.
Saori: Lo capisco...
Saori: Solo... abbi ancora un po' di pazienza.
Saori: Milo ed Aiolia...
Saori: riusciranno sicuramente a bloccare la crescita di quest'albero. E quando accadrà...

P11
Saori: Farò in modo
Saori: che tu e Kyoko possiate incontrarvi ancora.
Shoko: Signorina Saori...
Saori: Sono tutt'ora convinta...
Saori: che ci sia un modo che non ci obblighi a sconfiggerla.
Saori: Te l'ho detto, no?

P12
Saori: Fin quando rifiuterai di arrenderti...
Saori: neanche io mi arrenderò.
Shoko: ... Sì!
Mayura: Ate... Atena... riuscite a sentirmi?
Saori: !?

P13
Mayura: Shoko... vedo che stai bene.
Shoko: Signora Mayura!?
Saori: Mayura...!
Saori: Stai bene!?
Mayura: Non dovete preoccuparvi per me.
Mayura: Però... ho perso traccia di Mii e Xiaoling.
Saori: !?
Mayura: Dovrebbero essere da qualche parte nel tempio,
Mayura: ma a causa di tutti questi spiriti maligni... non sarà facile trovarle, nemmeno per gli Occhi del Pavone.
Saori: Capisco...
Saori: puoi continuare a cercarle?

P14
Mayura: Lasciate fare a me.
Mayura: Ma siate pronte a qualsiasi eventualità.
Saori:!?
Mayura: Questo luogo è parte dei Giardini di Eris, e probabilmente è un labirinto più contorto di quanto sembri...
Mayura: e con tutti gli spiriti maligni che lo infestano, trasudando malignità e desideri empi, non possiamo sapere che cosa succederà.

P15
Mayura: Siate estremamente prudenti...
Shoko: Stanno bene...
Shoko: Sia Mii che Xiaoling... hanno superato il terrificante addestramento della signora Marin, dopo tutto. Sono sicura che stanno bene.
Saori: Sì...
Saori: Lo penso anche io.

P16
Kyoko: Kagome, Kagome...
Kyoko: Quando uscirà quell'uccellino in gabbia?
Kyoko: Eheheh...
Kyoko: Stai guardando anche tu, Rigel?
Kyoko: Shoko sta fingendo di essere forza, per autoconvincersi a non preoccuparsi...
Kyoko: Non è dolce?

P17
Kyoko: Sbrigati a svegliarti.
Kyoko: In questo modo sarà tutto più semplice.
Rigel: Divina Eris...
Rigel: Uno dei Saintsta per raggiungere la parte centrale delle radici.
Rigel: Ad un vostro comando andrò ad affrontarlo.
Kyoko: Sì... Anzi no. Non c'è bisogno di te.
Kyoko: C'è Lui, quindi dovrebbe essere sufficiente.
Kyoko: E comunque... non te l'ho già detto?
Kyoko: Sei troppo formale, chiamami Kyoko.

P18
Aiolia: Non c'è dubbio.
Aiolia: Dietro questa porta percepisco le pulsazioni di una grande energia.

P19
Aiolia: Stando alle informazioni di Atena, dietro questa porta si cela il nucleo dell'Uterus.
Aiolia: Se lo distruggo dovrei riuscire a fermare la crescita dell'albero.
Aiolia: E' certamente qui.
Aiolia: Senza dubbi dall'altra parte di questa porta c'è qualcosa.
Aiolia: ...!
Aiolia: Cosa... questo Cosmo...
Aiolia: E' di un livello completamente diverso dai soldati che ho incontrato finora... Ma non è tutto...
Aiolia: E' completamente diverso da ciò che ho incontrato in passato...
Aiolia: Però... qualsiasi cosa emani un Cosmo maligno di queste proporzioni non può essere umano!

P20-21
Aiolia: Ma non importa!
Aiolia: Distruggerò qualsiasi cosa mi si pari davanti!
Aiolia: Uh?

P22-23
Aiolia: Questo è... uno spazio intradimensionale!
Aiolia: Kuh!
Aiolia: L'unica persona in grado di creare uno spazio come questo... è Lui!
Aiolia: Cosa!?

P24
Aiolia: Aiolos, fratello mio...!?

Per quale motivo il Gold Saint di Sagittarius si trova qui!?
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Anime / Il dolore del giovane Mu
« il: 18 Febbraio, 2015, 16:18:22 pm »
Come avete notato dal titolo in questa discussione voglio parlare di Aries Mu e di quello che l'Ariete ha passato durante e dopo la famosa notte degli inganni. Penso che lui insieme a Aiolia (argomento ultra trattato anche nel manga Episode G) siano i due Saint che hanno sofferto maggiormente soprattutto in quel periodo.
 Aiolia perché ha perso il fratello Aiolos che sarà macchiato dell'accusa di tradimento. Tutto il dolore del leone si trasforma in odio verso Aiolos visto che è vittima di continui sopprussi e umiliazioni.
 Mu soffre perché perde il suo adorato maestro Shion e non può dire nulla la verità. Lui è il primo ad accorgersi che c'era qualcosa che non andava nel Pontefice. Nel suo cosmo e nei particolari fisici, Mu si è accorto che quella persona aveva sostituito il suo maestro.
 Allora quindi vi chiedete perché non ha fatto nulla? Semplice risposta ... anche se è un gold saint, si può dare retta a un bambino di sette anni? Avrà anche poteri e un cosmo molto potente, ma rimane sempre con la testa di un bambino ancora non pronto e inoltre come poteva convicere gli altri bambini che c'era un impostore senza la guida di Aiolos e di Saga più grandi rispetto agli altri bambini?
 Non poteva e quindi dopo la riunione decide di allontanarsi volenteriamente dal Santuario per una missione. Forse va da Doko proprio perché amico del suo vecchio maestro e cerca di convincerlo a intervenire, ma neanche Doko si muove perché non solo per la missione affidata da Athena nella precedente guerra sacra ma anche per non far scoppiare una guerra civile senza sapere, se Athena è ancora viva.
 Quindi Mu rimane un pò di tempo con Doko prima di trasferirsi in Jamir. Cresce con il dolore di non essere riuscito a salvare il maestro e di non poter parlare della verità.
 Durante la scalata delle 12 case sta immobile perché sa che questa è la prova di Athena per ripristinare nuovamente la sua giustizia verso il santuario e il grande sacerdote, forse sotto ordine di Shion sotto forma di fantasma.

 Questo è il mio pensiero ... tocca a voi dirmi le vostre impressioni o i vostri pensieri su Mu

5
Manga / Perché Camus porta lo smalto?
« il: 07 Febbraio, 2015, 20:45:58 pm »
Come molti hanno notato nel manga di Kurumada, Camus porta lo smalto rosso alle unghie alle mani (è impossibile sapere se lo porta pure ai piedi ... bisogna chiedere a Kurumada) e in alcune immagini a colori porta pure il lucidalabbra, come per esempio qui:
    Perché Camus porta lo smalto?


    Se poi prestiamo più attenzione alla caratteristica del volto di Camus che sinceramente trovo molto femminile con dei lineamenti delicati.
    Su questa curiosa caratteristica del Camus del manga ci ho letto un'attenta lettura da parte del Kuru della costellazione dell'Acquario.
    La costellazione dell'Acquario nell'antico Egitto e rappresenta il Dio Egizio Hapi che è la personificazione del fiume Nilo. Questa divinità viene raffigurata in forma umana nelle varie raffigurazioni egiziane sotto forma di essere umano, ma soprattutto ermafrodito: ha sia gli organi femminili sia quelli maschili e in diverse raffigurazioni inoltre ha sia il seno che la barba ed è lui a far scorrere le acque del Nilo fino a arrivare in Egitto.
    Passiamo alla grecia, dove l'Acquario rappresenta il mito del giovane fanciullo Ganimede, di cui della sua bellezza attirò l'attenzione di Zeus che sotto forma di aquila ( o un aquila per lui) rapì il giovane fanciullo per farne il nuovo coppiere degli Dei al posto di Ebe. Ganimede viene visto come un modello androgino e il suo rapporto con Zeus di carattere omosessuale.
    Per questo Kurumada ha disegnato Camus che porta lo smalto rosso e il lucidalabbra, riprende la caratteristica androgina del segno zodiacale e della storia che si porta dietro fino dall'Antico Egitto.
    Se avete altre teorie potete descriverle.




6
Sappiamo che Kurumada ha sostituito Milo con Camus come maestro di Hyoga proprio perché non è riuscito ad abbinare tecniche di tipo ghiaccio al segno dello Scorpione.
Proprio prendendo spunto da questa curiosità dal mondo di Saint Seiya, mi sono sempre chiesto se Milo avesse avuto il ghiaccio, che genere di elemento o di tipo di attacco avrebbe assegnato a Camus, il nostro Kurumada?
Io pensando alla originalità dello Scorpione di ghiaccio, ho subito escluso attacchi composti d'acqua e di aria perchè risultano secondo me banali e quindi ho pensato a queste due alternative:

1) Veleno: Prendiamo qui spunto anche da una cosa abbastanza banale: fino nell'antichità i potenti o l'uomini scomodi muoiono uccisi dal veleno messo in una coppa o un bicchiere di vino e ricordiamo che Ganimede nella mitologia è il coppiere degli Dei. Si colloca bene anche nella descrizione dei nati sotto questo segno che vengono descritti come freddi e razionali e bisogna avere simile caratteristiche per maneggiare sostanze pericolse come i veleni e intelligenti a saper creare le giuste dosi senza lasciare le proprie tracce poiché esistono vari tipi di veleni al mondo e vari modi per cui un soggetto può essere colpito. Esistono veleni che colpiscono in forma respiratoria sotto forma di gas e vapore che richiama il concetto di aria e che quindi riprende l'elemento.
2) Sabbia: Se a uno Scorpione animale del deserto diamo il ghiaccio perchè non cercare un'altra idea originale andando a prendere proprio nella casa originale dello Scorpione elemento da utilizzare. Sabbia come sabbia mobili o come tempeste di sabbia o khamsin. Quanti racconti o leggende abbiamo sentito di interi eserciti spazzati via da una tempesta di sabbia. Sabbia che ti entra dentro ai polmoni fino a toglierti l'aria e ha farti morire soffocato.
Inolte si può creare un attacco combinato con il ghiaccio. Avete mai sentito parlare delle neve rosa o neve di sangue? E' un fenomeno in cui quando i granelli di sabbia si mischiano con la sabbia del deserto diventano di colore rosso. L'anno scorso è caduto un simile fenomeno sulle Dolomiti.

Voi cosa pensate? Che cosa aveva in mente Kurumada?

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Mitologia / Lo Scorpione. Segno e simbolo di morte e rinascita
« il: 19 Dicembre, 2014, 22:36:25 pm »
Salve a tutti! Da diverso tempo volevo parlare di questo segno zodiacale. Segno che ha due identità cioé quella della morte e della rinascita quindi due facce totalmente opposte che compongono lo stesso segno.
Lo Scorpione è l'ottavo segno dello zodiaco fisso e appartenente al elemento dell'acqua. I fissi sono caratterizzati ad avere il sole nella massima maturazione o espansione. Nel caso del segno che stiamo trattando è quando si trova nell'autunno già inoltrato diventando il simbolo della morte e della rinascita. Nel periodo in cui ci troviamo in questo segno la natura cadde in un sonno che assomiglia alla morte e le ore di luce diventano sempre meno e lasciano maggiore spazio alla notte. Però tutto non finisce perché il sonno prepara a una nuova rinascita che si compie alla primavera e la morte della natura diventa una illusione o meglio un passaggio obbligatorio per un nuovo ciclo che sempre si ripete nell'universo. Veleno simboleggia la morte, ma l'Acqua è la vita. Elemento senza il quale la vita non sarebbe mai potuto nascere sulla nostra Terra.
Nella cabala  lo Scorpione viene messo insieme al tredicesimo tarocco, la Morte nel suo aspetto di trasformazione e rinascita.
Nell'iconografia lo Scorpione simboleggia (insieme al serpente e altri animali) il peccato nei quadri cristiani. Diventa il simbolo del continente Africa e nelle nature morte o in quadri di carattere simbolico ritorna nuovamente al dualismo morte e ritorno alla vita. Così accade anche nel simbolismo.
Nell'alchimia è la putrefazione che non è altro che corruzione o distruzione di corpi; perché non appena è stata distrutta una forma, la natura ne introduce un’altra, che è sia migliore che più sottile. In questo segno si realizza il lavoro alchemico del “solve et coagula” sciogli e ricomponi.
Questo dualismo lo troviamo pure in diverse religioni. Ne cito alcuni esempi:
La Dea Serket raffigurata come Dea con uno scorpione in testa o come metà donna e metà scorpione. E' considerata come protettrice di morti e uno dei vasi canopi dove andavano gli organi del defunto durante la mummificazione. Viene evocata per curare i veleni non solo degli scorpioni ma anche degli serpenti.
Tra gli Indios Suno che abitavano nella zona dell’Honduras e del Nicaragua, la "Madre Scorpione" che si dice dimori in fondo alla Via Lattea. Le raccoglie le anime dei morti, ma invia anche i neonati sulla terra.
I Celti, per esempio celebravano il 1° novembre il “Samuin“,  festa che segnava la fine di un ciclo e l’inizio di un altro.
Per gli sciamani Scorpione è un segno sciamanico, e che gli sciamani si sottoponevano al tormento di alcuni veleni, di volta in volta in dosi sempre più dolorose, fino ad arrivare all'ultima e decisiva oltre la quale morire o rinascere, che poi è quello che ti chiede di fare Plutone, che è il pianeta che domina il Segno. 'Morire' ogni volta per poi risorgere.
Ed è anche quello che succede a Hyoga quando affronta Milo, arriva ad un passo dalla morte e solo perché il suo Spirito forte si manifesta e si dimostra in grado di 'andare oltre' la prova sottopostagli, viene risparmiato.
Hai voglia quante supposizioni si possono fare...
La Scarlett Needle è una tecnica che rappresenta perfettamente questo dualismo che ho sopra descritto della morte e della rinascita.
Con questa tecnica composta da 15 punture, il Gold Saint dello Scorpione giudica il suo avversario, lo conosce e lo studia alla fine di dare o la morte o la possiblità di avere salva la vita.
Lo vediamo soprattutto con Kanon: studia durante l'esecuzione delle 14 punture e quando dovrebbe scagliare Antares lo perdona e lo fa rinascere come Gold Saint. Lo stesso fa con Hyoga che fa cominciare
Milo assume quindi l'identità di un giudice che giudica un condannato alla vita e alla morte e per questo nelle carte uscite con Episode G lui rappresenta il giudizio:

Viene chiamata oltre che "Il giudizio" anche l'angelo è rappresenta l'arcangelo michele che suona la tromba e che rescuscita un uomo, una donna e un bambino. La carta infatti rappresenta la resurezzione dei morti e la rinascita delle anime.
La carta è inoltre associata al numero 20 è associato ai cambianti, a Saturno e al tempo e al continuo ciclo di trasformazione

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Mitologia / Le varie leggende sulla costellazione del Cigno
« il: 23 Novembre, 2014, 20:59:37 pm »
Non so se è la sezione giusta o se posso aprire una discussione, ma volevo parlare delle varie leggende che raccontano la nascita della costellazione del Cigno a cui vengono legate almeno cinque diversi miti.
La prima leggenda raccontata da Igino narra che Zeus si invaghì della ninfa Nemesi, figlia della Notte e dell’Oceano, ma che ella lo rifiutò. Il Dio tentò allora di avere la fanciulla con l’inganno e ordinò a Afrodite di trasformarsi un aquila per inseguirla. Nemesi ebbe pietà del Cigno e lo accolse dalle sue braccia con cui si addormentò e Zeus abusò della ninfa.
La seconda leggenda raccontata da  Eratostene sempre legata a Nemesi e Zeus racconta che invece il Dio si traformava in animali sempre più grossi e veloci per prendere la Ninfa ed alla fine ci riesce proprio trasformandosi in un Cigno.
In entrambe le leggende l'uovo ottenuto da questa unione viene donato a Leda da cui nasce la famosa Elena di Troia.
La terza leggenda è legata invece al mito di Castore e Polluce. Zeus, trasformato in cigno sedusse Leda sulle sponde del fiume Euroto e si dice che nella stessa notte Leda si sia unito al suo marito. Da qui il mito prende due strade: chi dice da un uovo naquero Castore e Polluce mentre l'altro  Elena e Clitennestra. In un'altra versione da un uovo nacquero gli immortali Polluce e Elena perché figli di Zeus, mentre nell'altro gli mortali Castore e Clitennestra figli di Tindaro.
La quarta leggenda è invece legata a Orfeo che quando fu ucciso viene trasformato in un cigno e posto come costellazione vicino alla Lira, suo strumento musicale.
L'ultima leggenda è legata a Fetonte figlio di Apollo e al suo amico (in altre versioni amante) Cicno. Fetonte deriso perché non veniva considerato come figlio di una divinità, chiese a suo padre Apollo di portare il carro del sole. Il dio accosentì ma Fetonte troppo inesperto bruciò prima una parte di cielo che diventò la Via Lattea per poi scendere e bruciare la Libia che diventò desertica. Zeus fulminò Fetonte il quale precipitò nel fiume Eridano (l'antico nome del fiiume Po) e morì annegato.
Fetonte cerco di salvare in tutti i modi il suo miglior amico ma invano, Apollo comosso dal pianto di Cicno decise di trasformarlo in un Cigno e poi di deporlo nel cielo come costellazione.
Questa versione viene ripresa da Le più favole del mondo. L'episodio è questo:
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Queste sono leggende che circolano intorno alla costellazione del Cigno.

9
FanFic / Il canto funebre di Cicno
« il: 19 Ottobre, 2014, 20:07:38 pm »
    “ Vi fu anche un ligure, di nome Cicno, amico di Fetonte, che aveva avuto in dono da Apollo la soavità del canto. Mentre piangeva la sua morte per il lungo lamento fu mutato nell’ uccello che porta il suo nome, che poi fu collocato da Apollo tra le stelle
    (Servio)


Il lamento di Cicno si alza nel silenzio assoluto della Siberia. Come ogni notte lancia il suo triste canto per la morte dell’amico Fetonte.
Camus dell’Acquario raggiunge la stanza dove riposa il suo unico allievo rimasto, Hyoga che piange e intona nel sonno una melodia funebre per l’amico Isaac morto per salvarli la vita.
Come Fetonte, il russo si era lanciato in un’impresa fuori dalle sue possibilità, richiamato dalla dolce voce del nido materno che giace nelle acque fredde e scure del mare della Siberia. La dolce voce non apparteneva a Natassia, ma a una crudele sirena che stava trascinando Hyoga verso la morte, ma Isaac come Cicno si era subito buttato nelle acque gelide,  riuscendo a portare in salvo il suo amico a costo però della sua vita e del suo futuro glorioso come Saint del Cigno.
Uno strano scherzo degli Dei o forse la stessa cloth del Cigno che pretende che questa tragedia si ripetesse per poter diventare degno di lei.
Camus non sa darsi risposta a questo dubbio, ma il lamento funebre che Hyoga intona ogni notte per Isaac strazia anche il suo cuore reso freddo dagli allenamenti e dalla sua carica di Gold Saint.
Come ogni notte, Camus si sedie vicino al russo e accarezza i capelli del suo allievo come un padre fa per consolare il proprio figlio da un incubo.
Consolato dalle carezze del maestro, Hyoga smette di cantare il suo lamento funebre, ma le lacrime continuano a bagnare le sue gote e ogni sera Camus giura sul nome della Dea Athena, che non avrebbe mai lasciato il suo discepolo prigioniero di un mondo fatto solo di morti e di omelie funebri.
Avrebbe reciso quelle catene per liberare le ali bianche di Hyoga per farlo finalmente alzare in volo come un Saint di Athena, come un cigno fino ai limiti del cosmo, anche se questo comportava come prezzo la sua stessa vita.
Hyoga smette di piangere e lancia un ultimo gemito, l’ultima nota del canto del cigno per quella notte. Camus lascia la stanza mentre ripete nel suo cuore il suo giuramento per un numero indefinito di volte.
Quando basta per frammentare la via Lattea e farla cadere dal cielo sotto forma di piccoli diamanti, tanto da risvegliare Cicno che comincia di nuovo a cantare per il suo amico Fetonte.





 Nota dell’autrice: Esistono tante leggende sulla nascita della costellazione del Cigno e tra tutte preferisco quella di Fetonte e Cicno che si avvicina molto alla storia di Hyoga e Isaac e che ho utilizzato per questa fanfic.


10
FanFic / L'ultima lezione
« il: 03 Ottobre, 2014, 21:30:00 pm »
« Andate, avanti! Non vi attaccherà». Grida Hyoga, mio allievo, ai suoi due compagni di squadra che rimangono immobili e guardano me e l’ingresso della mia casa. Saint di Pegasus e tu cavaliere di Andromeda passate pure nella mia casa perché a voi non devo impartire la mia ultima lezione da maestro.

Nuovamente Hyoga gli incoraggia: « Andate, avanti!». Finalmente i due Bronze Saint vincono le loro incertezze e attraversano il tempio dell’Acquario. Gli osservo con scarso interesse prima di rivolgere la mia completa attenzione verso il mio allievo.

« Ti mostrerò la mia gratitudine non a parole ma con azioni di Santo. Ti lancerò tutte le tecniche a cui sono stato iniziato da te e ti sconfiggerò Camus!».

La tua voce è sicura e senza incertezza e sembri cambiato rispetto al nostro primo incontro nell’ottava casa. Sembri più determinato e hai finalmente compreso i valori per cui devi combattere, grazie ai tuoi amici.

Ti rispondo deciso, prima di cominciare la mia ultima lezione da maestro: « D'accordo, allora anch'io risponderò con tutte le mie forze e stavolta ti seppellirò senz'altro! Fatti avanti Hyoga!».

La battaglia comincia e tu mi attacchi con la Diamond Dust ma è tutto inutile contro di me. Il tuo attacco svanisce tra le mie mani come un piccolo fiocco di neve. Ancora non sei al mio livello e ti spedisco contro una colonna con forza e decisione.

Entrambe le tue gambe sono congelate e parlo con calma, cercando di farti arrivare le mie parole fino nel profondo del tuo cuore e toccare il tuo cosmo: « … In uno scontro tra Santi del ghiaccio vince chi più avvicina il proprio gelo allo zero assoluto!». Non ancora sei abbastanza forte Hyoga da avvicinarti più di me allo zero assoluto.

I tuoi occhi blu si spalancano e esclami: « E’ tutto viene deciso dal Cosmo!».

Faccio un lieve cenno di assenso con il capo e spiego con voce calma e fredda: « Proprio così, Hyoga! Per quanto ti dibatti non riuscirai ad innalzare il tuo gelo fino ai livelli del mio! Non potrai mai avvicinarti allo zero assoluto più di me! E questa è una differenza determinante per la vittoria! Renditi conto della tua completa sconfitta e muori di nuovo per questo mio gelo, Hyoga!». Sei ancora al livello del nostro primo incontro nella casa della Libra e lontano dall’avvicinarti allo zero assoluto per potermi abbattere.

L’Aurora Execution si abbatte nuovamente senza pietà contro il tuo corpo già fortemente provato dal mio gelo non potrebbe resistere a un altro attacco, ma tu mi sorprendi rialzandomi in piedi e gridando con tutta la tua voce: « Maestro, una tecnica già vista non funziona più contro un santo!».

Vedo nei tuoi occhi una determinazione che non ho visto nello scontro della Casa della Bilancia. Finalmente il piccolo e brutto anatroccolo si stava trasformando in un meraviglioso cigno pronto a compiere il suo primo volo.

Con le tue ali bianche mi attacchi con la tua Aurora Thunder Attack ma tutto risulta inutile e te lo faccio notare: « Devo averti detto che è inutile! Sei riuscito, finalmente, a capire che i tuoi attacchi non hanno efficacia contro di me, Hyoga? Non ho più voglia di tormentarti oltre in una battaglia di cui è evidente chi sia il vincitore! Almeno ti darò un'altra volta una bara di ghiaccio per la tua morte! Questa Freezing Coffin! Come sai, questa bara di ghiaccio non si scioglierà, qualunque cosa accada. Non si frantumerebbe nemmeno sotto l'attacco di numerosi Santi d'Oro! Non c'è più nessuno che ti possa liberare con le armi di Libra! Stavolta riposerai in pace Hyoga. Cosa intendi fare da lì dentro, ormai? Aspetta tranquillo la morte che tra poco ti farà visita, Hyoga!». Nuovamente creo per il tuo corpo inerme una barra di ghiaccio eterna per farti riposare per sempre, qui nella Casa dell’Acquario. A differenza di poche ore prima non verserò nessuna lacrima per il mio allievo. Questa volta nessuno romperà questo guscio di ghiaccio e nemmeno la cloth di Libra verrà in tuo soccorso. Chiudi gli occhi e lascia che la morte ti porti lontano dal Santuario e dal frastuono di questa guerra tra Gold e Bronze Saint.

Questa volta non piangerò e voltandosi le spalle ti lascio nella tua bara di ghiaccio. Addio … No … il tuo cosmo brilla ancora dentro quel feretro di ghiaccio e lo vedo esplodere in mille frammenti simili alla polvere di diamanti. Hyoga mentre eri rinchiuso in quella bara in uno stato di incoscienza devi esserti avvicinato o addirittura raggiunto lo zero assoluto per riuscire a rompere dal mio involucro di ghiaccio.

Nuovamente cominciano a combattere scontrando l’uno contro l’altro le nostre energie fredde e mentre i nostri poteri si scontrano, ti dico: « Capisci Hyoga? Significa che, per quanto aumenterai il tuo gelo significa che non riuscirai assolutamente a sconfiggermi perché indosso una Veste d'Oro! Hyoga!». Il gelo e freddo si propongono nella casa dell’Acquario e per un attimo mi sembra di essere nuovamente nelle distese di neve e di ghiaccio in Siberia.

Sei tornato a essere il bambino del nostro incontro: un pulcino senza nido con gli occhi inondati dalle lacrime per il lutto della morte di tua madre che ha lasciato un solco profondo nel tuo cuore. Ci guardiamo entrambi negli occhi fino nel fondo della nostra anima, mentre nella realtà il nostro combattimento continua con ferocia.

Fermati Hyoga! Hai perso conoscenza ma so che puoi sentirmi in questa distesa di ghiaccio e ti prego di fermarti! Se continui così tutto il gelo

Riesci a congelare la spalliera della mia cloth d’oro, ma non basta questo per sconfiggermi Hyoga! Non hai una tecnica adatta per valorizzare lo zero assoluto che stai acquisendo facendo crescere sempre di più il tuo cosmo.

Nuovamente mi posiziono per utilizzare l’Aurora Execution e rimango stupito quando ti vedo assumere la mia stessa posa. Comprendo le tue intenzioni e parlo nuovamente: « Come? Ma quella posizione... Assurdo! Quella è l'Aurora Execution! Sciocco!-Visto che le tue tecniche non funzionano intendi darmi l'ultimo assalto con la mia? Ma l'Aurora Execution è la mia tecnica più grande, con cui manifesto il mio gelo al suo massimo! Non la puoi imitare solo avendola subita un paio di volte! Dovresti capirlo! Prendi Hyoga, la vera Aurora Execution!». Non credo che tu possa aver imparato a utilizzare la mia tecnica dopo che l’hai subita due volte! Accetta la sconfitta per mano della mia tecnica!

Le due tecniche si scontrano nell’Undicesima Casa e poi sento la tua Aurora Execution abbattersi in pieno contro di me con tutta la forza dello Zero Assoluto.

In quella distesa della Siberia dell’Est abbiamo colmato le distanze che ci separavano, ma nessuno dei due pronuncia una sola parola o fa una mossa. Nei tuoi occhi non ci sono più le lacrime di un bambino triste e spaventato, ma solo uno sguardo deciso e sicuro di un Saint e io sorrido vedendo che finalmente sei cresciuto.

Il tuo freddo supera la barriera impenetrabile della cloth d’oro e si insinua nella mia pelle, nelle mie ossa e nel mio sangue.

Sei stato bravissimo, Hyoga! Mentre camminavi tra la sottile linea della vita e della morte sei riuscito a apprendere il settimo senso e hai fatto tua la tecnica più forte del Gold Saint di Acquario. Hai aperto le ali per compiere finalmente il tuo primo volo nel cielo dei tuoi ideali … ma non posso aiutarti a sopravvivere per continuare a combattere per il giusto. Perdonami, se sono arrivato fino a questo punto per farti conseguire il settimo senso e lo zero assoluto!

Te lo dico con le mie ultime energie: « Meraviglioso, Hyoga! Mentre subivi l'Aurora Execution, in questa battaglia, ne facevi una tua tecnica. Hai evidentemente ereditato tutto da me. Hyoga mentre ti trovavi tra la vita e la morte, sull'orlo del congelamento e persa ogni sensibilità, hai acquisito lo zero assoluto! Hai di gran lunga superato il mio Cosmo, il Cosmo del tuo Maestro, e in te si è risvegliato il Cosmo Supremo, il Settimo Senso! Sei riuscito a crescere fino a questo punto perché ciò in cui credi è giusto. Se potessi vorrei fati utilizzare la tua forza anche in futuro. Vorrei farti vivere ancora! Ma ormai credo di non poter fare più nulla. Perdonami Hyoga!».



In quella distesa di ghiaccio e neve dove sei cresciuto ti abbraccio per ultima volta prima di spirare, ma abbandono questo mondo con lo stesso orgoglio di un padre verso il proprio figlio e ti dico addio.

Dasvidanja, Hyoga!

11
Eren guidava il gruppo nel quartiere di Shingashina per raggiungere quello che rimaneva della sua casa e usare la chiave donata da suo padre per scoprire finalmente la verità su i Titani ed estinguere la loro razza.
Il ragazzo mentre avanzava osservava ciò che rimaneva del quartiere dove lui e i suoi amici erano cresciuti e sentiva le lacrime salire, mentre si rivedeva lui da bambino.
Quando arrivarono davanti ai resti dell’abitazione Eren si bloccò così come il gruppo dietro di lui, vedendo quello che per la sua mente era solo una illusione: chinata nel punto esatto in cui aveva visto per l’ultima volta sua madre viva, c’era una ragazza vestita di un semplice abito bianco che stava deponendo dei fiori, mentre sussurrava a voce bassa qualche parola che nessuno dei presenti riuscì a udire.
Armin esclamò sorpreso: « Cosa ci fa lei qui? Come ha fatto a sopravvivere nonostante la presenza dei titani in questa zona?». Nessuno dei presenti sapeva dare una risposta e continuarono a osservare la scena in silenzio.
La ragazza sentendo la voce di Armin alzò la testa e Eren non capì perché si trovò a provare un forte sensazione di odio e disgusto verso quella fanciulla nonostante lei aveva un volto che assomigliava a quello di un angelo.
La ragazza sposto lo sguardo su ogni persona presente prima di fermarsi su Eren e abbassò il capo cominciando lentamente ad avanzare verso di lui.
La ragazza aveva raggiunto Eren e stava per aprire la bocca per parlare, ma una voce dura gridò: « Sono venuto a prendere uno dei vostri meccanismi che usate per muovere e battere la nostra razza.». Tutti si girarono verso il Titano scimmia che scese proprio davanti al gruppo seguito da cinque Titani di classe 14 Mt che seguivano il loro capo a breve distanza.
La ragazza lanciò un sguardo carico di odio e rabbia verso il Titano scimmia e Mikasa disse brandendo le sue spade: « Non riuscirai a rubare un altro nostro dispositivo.».
Il Titano esclamò: « Potete combattere con tutto l'odio che volete e costruire nuove apparecchiature utilizzando la vostra banale tecnologia, ma non riuscirete a sconfiggerci! Siamo esseri superiori!».
La ragazza avanzò verso il Titano incurante degli avvertimenti lanciati da Eren e disse con voce aspra: « Non siamo esseri superiori, ma solo mostri che uccidono innocenti.».
« Sei anche tu ho grado di tramutarti in un Titano?». Chiese curioso il Titano.
La ragazza scosse nuovamente la testa e rispose: « Prima che il ragazzo dietro di me mi uccideva ero un Titano.».
Eren esclamò: « Cosa? Tu eri un Titano?». Per questo quella ragazza era scaturito in lui, una forte sensazione di rabbia e disgustoso.
La ragazza si girò per guardare Eren con un sorriso a trentadue denti.
Eren aveva visto quel sorriso solo a un altro nemico e mormorò incredulo: « Tu eri il Titano sorridente ... il mostro che ha ucciso mia madre cinque anni fa!». Ora Eren capiva perché quando ha visto la ragazza, ha avuto una sensazione di profondo disgusto e odio verso lei.
Mikasa gridò contro la ragazza: « Che cosa ci fai qui? Eren non ti aveva ucciso scagliandoti contro i tuoi simili?».
Il fantasma rispose rivolgendo nuovamente lo sguardo verso il Titano scimmia:«E' vero sono morta, ma sono ancora su questa terra perché devo fare due cose nel mio reale aspetto prima che la mia anima possa riposare.». Con un dito indicò il titano scimmia e disse:« Devo raccontare cosa è accaduto più di 100 anni fa!».

Il Titano scimmia mormorò con voce fredda:« Racconta la tua storia, ma anche se aprirai le porte della verità non salverai gli umani dal loro destino.».
La ragazza non badò alle parole del titano scimmia e cominciò il suo racconto:« Il regno dove io abitavo era in guerra con un altro stato per il controllo di alcune terre. Erano i tempi in cui i sovrani tentavo di espandere sempre di più il proprio regno per accumulare nuove ricchezze. Il mio sovrano vedendo che il conflitto non volgeva a suo favore, decise di riunire i migliori scienziati che abitava nel suo regno per progettare una nuova macchina da guerra o potenziare i propri guerrieri per sconfiggere una volta per tutte il nemico.».
« Gli scienziati si misero all'opera creando e sperimentando le loro invenzioni ma senza avere il successo sperato e intanto il nemico si stava avvicinando. Poi un giorno uno degli scienziati trovò un libro che parlava della storia di Yomiru e di come lui creò un intero esercito fatto di guerrieri alti oltre 10 metri. Gli scienziati cominciarono a studiare il libro per capire la formula per creare la giusta miscela per poter permettere questa trasformazione a tutti i soldati dell’esercito del sovrano. Gli studi portarono alla creazione di una miscela che permetteva di trasformare un soldato in un essere non solo dotato di intelligenza, ma anche di una grande forza che aumentava grazie all'energia del sole e nel caso in cui uno di questi giganti fosse stato catturato dall’esercito nemico, si poteva tranquillamente suicidare colpendo un punto preciso del collo. Dopo aver trovato la giusta formula hanno cominciato una sperimentazione controllata utilizzando animali di piccola taglia. ».
:« I risultati positivi sulle cavie ha spinto gli scienziati a chiedere di poter passare alla fase successiva: la sperimentazione umana. Il mio re però si mostrò titubante nel procedere con la sperimentazione umana e decise di non autorizzare gli scienziati. Uno degli scienziati che stavano lavorando al progetto deluso dalla decisione del re, decise di disubbidire al ordine e cominciare con la sperimentazione umana. Ha pagato profusamente le guardie della prigione del regno, lo scienziato scelse dei prigionieri e gli iniettò la formula nelle vene, ma non si accorse che uno di loro era stato contagiato dalla peste durante la sua permanenza in carcere. Quello fu l’inizio della fine.».
« Il virus della peste entrò in contatto con la formula, ne assorbì alcune caratteristiche e quindi la sua natura. Il prigioniero morì dopo sei ore di atroci sofferenze, e lo scienziato cancellò le prove dell’esperimento bruciando il cadavere, ignorando che il virus aveva già cominciato la sua diffusione nel regno. Presto la maggior parte degli abitanti del reame sono stati contagiati e rapidamente la malattia si diffuse anche negli altri regni, ma nessuno sospettava la reale natura di quel male. Il virus uccideva le vittime e dopo cominciava a trasformare il cadavere in un essere gigantesco. Una macchina perfetta per la guerra, ma privo d’intelligenza ovvero un Titano.».
« Lentamente i Titani si riunirono in un grande gruppo e spinti dal virus cominciarono a cacciare gli esseri umani sopravvissuti o immuni all’epidemia. I Titani divorano gli esseri umani, non per nutrirsi, ma seguendo un dettame imposto dal virus stesso: il cadavere viene ingoiato e gettato nei succhi gastrici che contengono il germe che comincia ad attaccare il corpo. Successivamente viene espulso e comincia a mutare subito in un Titano. In questo modo il virus continua a moltiplicarsi esattamente come se fosse ancora all’interno di un corpo umano.».
La ragazza concluse e chino leggermente il capo: « Ora conoscete la storia della nascita dei Titani e proprio davanti a voi c’è lo scienziato che ha dato origine a tutto questo!».
Il Titano Scimmia gridò: « Mostri il mio capolavoro come se fosse un schifo totale!».

Armin esclamò inorridito dalle parole del Titano: «Capolavoro?».


Mikasa commentò con voce fredda: « Per alcuni scienziati la propria creazione è un capolavoro, anche se questa provoca solo danni per l’umanità.».
« Ho creato una razza perfetta! Una razza che non ha bisogno né di mangiare né di dormire né di sciocchi sentimenti. La perfezione …».
La ragazza gridò con tutta la rabbia accumulata in un secolo: «Non siamo un capolavoro né una razza perfetta! Siamo solo dei cadaveri ambulanti trasformati in mostri che uccidono esseri umani. Questo noi siamo! Anche se morti, una parte della nostra coscienza è rimasta all’interno del nostro corpo. Io ho visto il mio stesso corpo fare delle azioni tremende contro di quella che è la mia razza.».
« La tua coscienza umana non ti fa capire quale meraviglioso essere sei diventata!».
La ragazza avvicinò il pollice alla bocca e il Titano scimmia gridò beffardo: « Adesso rivuoi la tua forma di Titano? Rivuoi quella forza che tu disprezzi tanto per uccidermi, vero?». La ragazza si bloccò e lasciò cadere a peso morto il braccio e il Titano continuò con voce ancora più carica di disprezzo: « Anche se ti fosse concesso tornare a essere un gigante, non riuscirai mai a sconfiggermi. Sei un essere debole in confronto a me perché continua a desiderare la tua stupida natura umana!». Si mise a ridere con gusto.
La ragazza abbassò la testa per non guardare in volto il Titano scimmia e mormorò: « La maggior parte dei Titani sono come me! Ordina a loro di dare retta alle loro coscienze e vediamo, se sono solo io la stupida che non capisce il tuo lavoro!».
Il Titano scimmia convinto che quella “traditrice” sbagliava si girò verso il gruppo nutrito di Titani che aveva portato al suo seguito e ordinò: « Ascoltate la vostra coscienza … voi capirete il dono che vi ho fatto!».
Tutti i Titani aprirono e chiusero gli occhi varie volte prima di fare un unico movimento: con il braccio si colpirono il punto debole dietro al collo uccidendosi. Il sangue schizzò da tutte le parti e investì la ragazza, che essendo un fantasma, non se ne curò del suo effetto corrosivo.
Il Titano scimmia guardò esterrefatto la scena e gridò verso la ragazza che rimaneva immobile e osservava tutto in silenzio: « Tu gli hai plagiati con le tue stupide parole!». Vedendo che era rimasto solo e impossibilitato a compiere la sua missione, decise di scappare via dopo aver lanciato minacce di morte agli umani.
Eren gridò: « Inseguiamolo! Non deve scappare!». Si buttò all’inseguimento e guardò il fantasma che rimaneva immobile e ricoperta del sangue dei suoi simili mentre piangeva in totale silenzio, forse pensando alla triste condizione in cui erano i giganti o del fatto che il Titano Scimmia non aveva capito, quando male era stato generato con la sua creazione.
Non lo sapeva e mai avrebbe saputo per chi erano quelle lacrime.


***

Il Titano scimmia riuscì a scappare e la squadra tornò alle rovine della casa di Eren per finalmente cominciare i lavori di scavo per arrivare fino allo scantinato. Il racconto del fantasma aveva aperto la porta della verità sulla nascita dei Titani, ma esistevano ancora tanti punti non chiari nella faccenda che dovevano essere chiariti.

Tornati alle rovine trovarono il fantasma della ragazza che si era tramutata nel Titano Sorridente, che osservava in silenzio il punto in cui aveva preso la madre di Eren e dopo divorata.
« Una volta che saremo entrati nel laboratorio di tuo padre, scopriremo perché sei in grado di trasformarti in un titano.». Mormorò Armin guardando il fantasma che rimaneva immobile nello stesso punto.
La ragazza esclamò alzando la voce: « Forse ho io una spiegazione. La misteriosa epidemia che il padre di Eren era riuscito a debellare con le sue cure mediche, era la stessa malattia che ha trasformato me e gli altri in Titani. Molto probabilmente ha iniettato nel sangue di Eren una sostanza che ha attivato la formula per farlo trasformare in un Titano che già circolava nel suo corpo dopo la diffusione della malattia o ha trovato un modo per separare il virus dalla composizione che gli scienziati avevano sviluppato per vincere la guerra.».
« Come fai a sapere dell’epidemia, se quando si diffuse le mura di Maria erano ancora in piedi?».Domandò curioso Armin.
La ragazza rispose: « Un fantasma può conoscere cose che si ignorano in vita … o può essere informato da qualcuno che sta nei piani alti.». Indicò con un dito il cielo.
I presenti alzarono gli occhi verso il cielo notturno e osservarono in silenzio le stelle e la luna che guardavano loro con un sorriso affettuoso e materno.
Mikasa domandò: « Perché sei ancora qui?».
La ragazza rispose con voce calma: « Come ho detto già detto, devo fare due cose prima di riposare finalmente in pace.». Fece un lungo respiro e continuò: « La prima che dovevo raccontarvi la nascita dei Titani e la seconda chiedere scusa per quello che il mio corpo ha fatto, tanto tempo fa.».
Eren gridò arrabbiato:« Io provavo odio verso il Titano Sorridente non contro di te, che sei anche tu vittima di questa storia!». Il fantasma cominciò a piangere e il giovane chiese:« Come ti chiami?».Non voleva chiamarla ancora Titano sorridente.
Il fantasma rispose:« Il mio nome è Ruth.». La sua sagoma cominciò a diventare trasparente davanti agli occhi dei giovani.
:« Stai cominciando a svanire...». Mormorò Mikasa guardando Ruth che stava diventando sempre più trasparente.
Ruth mormorò alzando la testa verso il cielo« Ho terminato i miei due compiti adesso potrò finalmente riposare.». Fece un breve sorriso.
« Dovranno passare altre notti piene di incubi prima di arrivare finalmente all’alba e sarà di nuovo bello vivere come se fosse un sogno.». Disse Ruth con voce serena, mentre cominciava a scomparire.
:« Farò tutto il possibile che questo accada … gli umani devono tornare nuovamente a vivere in pace in questo mondo.».
Ruth scomparve e le sue ultime parole furono: « Questo è il meraviglioso mondo che ci appartiene.». Una folata di vento passò in mezzo al gruppo e nella mente di ognuno apparvero le immagini che mostravano il mondo che nessuno di loro avevano conosciuto.
Un mondo meraviglioso che doveva essere di nuovo degli uomini che vivevano come topi all’interno delle mura.


Diario di Armin


Dopo gli avventi di questo pomeriggio con il racconto di Ruth abbiamo raccolto altre importanti informazioni su i Titani e domani entrando nella cantina della casa di Eren per svelare gli ultimi misteri intorno a questa faccenda.
Le immagini del mondo a noi sconosciuto hanno ridato forza ed entusiasmo al gruppo per il lavoro che ci attenderà domani e nei prossimi scontri che ci attendono contro i Titani.
Questa esperienza mi ha lasciato un importante insegnamento:
Alla fine non esistono più mostri o carnefici, ma solo umani che hanno perso la loro umanità e persone che cercano disperatamente di recuperarla.




Nota dell’autrice: La seguente teoria che ho illustrato al interno della fanfic nasce dopo la lettura del libro “Io sono leggenda” di Richard Mathe di cui consiglio la lettura perché il libro è molto diverso rispetto al film con Will Smith che ha preso ispirazione al romanzo.

Questa la prima teoria quella che credo più fondata per spiegare la nascita dei giganti e alcuni comportamenti, c’è da dire che l’ultimo capitolo (il 51) ha dato un’altra fondamento alla mia teoria. Avevo un'altra teoria presa dal Ova dedicato agli eventi precedenti del manga/anime Galaxy Exspress 999 “Maetel Legend” che racconta la meccanizzazione del pianeta Lamethal per sopravvivere alle condizioni avverse, diventando però degli esseri meccanici che perdono completamente l’umanità. Naturalmente non faccio uno spoiler più completo della trama.

Vedendo questo Ova ho pensato che gli abitanti di una grande nazione potrebbero essere tramutati in Titani per sopravvivere a determinate condizioni, venendo però sopraffatti dalla trasformazione.

12
FanFic / North Point
« il: 27 Luglio, 2014, 21:41:24 pm »
Ascoltando North point (che trovate in fondo alla fanfic) mi è venuta in mente questa fanfic su Aiolia che ha un dialogo con il fratello Aiolos



Have you ever been to North Point
To spend your time and pray?
The prison walls are dark and cold and grey
The writing on the wall at north point.
Speaks to a silent room
They shut the bars down, leave you to the gloom.

Sei mai tornato con la tua anima al Santuario, fratello? A vedere, se le tue parole scritte sul muro della casa del Sagittario hanno parlato per te e rivelato quello che accade in quella notte? Quelle mura fredde e grigie hanno nascosto tutta la verità in totale silenzio, mentre la tua memoria era continuamente offesa da tutto il Santuario. Io che sono tuo fratello non ti ho mai difeso, ma mi sono lasciato sopraffare dall’odio e dalla rabbia.

how could we get any closer, so high is the wire
and the guards won't listen
they won't believe me
and then it all came back
somewhere far above, has a new day risen
way beyond the searchlight, comes alive

Le guardie e gli altri Saint non hanno dato retta alle tue parole e al tuo cosmo che gridava di essere ascoltato, mentre di corsa abbandonavi il tempio perché come i compagni di Ulisse avevano le orecchie tappati dalla cera. Dovevo ascoltare le tue parole, ma le mie orecchie erano chiuse più di quelle dei miei compagni. Ho innalzato davanti a te un muro con filo spinato per non vedere la tua figura e lasciarmi ingannare dal tuo sguardo. Ho commesso così un fratricidio perché non ho avuto fiducia in te e nemmeno ho visto la luce della speranza che portavi tra le tue braccia, e che in futuro avrebbe portato una nuova alba al Santuario.

Then on a bright day at north point
The gate was open wide
They chanced to look at what was inside
There were a million stars at north point
And from the silent tomb
They took it to the heart,
And left for the moon

Tredici anni dopo la verità è tornata al Santuario insieme a cinque Bronze Saint e alla Dea Athena. Hanno portato la tua luce insieme a quella delle stelle, svelando gli inganni e le bugie che avevano rinchiuso il santuario in una prigione. La tua silenziosa tomba non è più terra sconsacrata, ma luogo santo a Athena e agli altri Saint. Sotto la ninna nanna di un milione di stelle e dello sguardo materno della luna, tu riposi insieme agli altri nostri amici morti, anche loro credendo di seguire la verità. Di fronte alla tua tomba silenziosa, chiedo il tuo perdono per tutto l’odio che ti ho versato in tutti questi anni. Il mio cuore si stringe di dolore quando sento la tua presenza vicino a me e le tue parole di perdono sussurrante nel vento della sera.

Have you ever been to northpoint
To spend your time and pray

Fratello, sei mai tornato al Santuario con la tua anima? A vedere come la tua eredità lasciata su quel freddo e grigio muro viene mantenuta in vita dai giovani Bronze e i tuoi compagni? L’alba nuova sorge su questi luoghi e tu con la cloth del Sagittario, continui a proteggere Athena e la Terra.
Nota dell’autrice: Ho sentito questa triste canzone di Mike Oldfield e ho deciso di scrivere questa fanfic dedicandola al Leone d’oro. La canzone da anche il titolo alla fanfic.


13
Amv & Fanart / Mio tributo alla Formula 1
« il: 11 Luglio, 2014, 19:29:11 pm »
Questo è il mio tributo fatto per i 60 anni della Formula 1 ... prima la musica non si sentiva perché youtube l'aveva bloccata ma ora si può sia sentire e sia vedere.
[yt=425,350]oT9mvqLgIwU&list=UUNuAVb0K6ipQjJex8l-kHaQ[/yt]

nel caso non riuscite a vederlo il link è questo:

14
Sportivi / F-Motori in Pista
« il: 15 Giugno, 2014, 21:44:37 pm »
Spoiler
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F-Motori in pista

Non so quanti di voi si ricordano di questo manga e poi successivamente anime ( a cui sono arrivati fino a un certo punto nel manga per poi non terminare l'opera)  che parla di un ragazzo Gunma Araki (Patrick in Italia) che vuole arrivare fino alla Formula 1 con le monoposto e che ho trovato interessante per molti aspetti perché nel corso dell'opera le corse diventano una sorta di metafora della vita del protagonista con amore, famiglia e altri intrecci che rendono tutto interessante.

Trama:

Spoiler
Presa da Wikipedia.
Gunma Akagi è il figlio di Soichiro Akagi capostipite di una ricca e potente famiglia giapponese. Gunma, disprezza profondamente il padre, perché in passato, per evitare di essere coinvolto dagli scandali giornalistici, ha deciso di abbandonare lui e sua madre a loro stessi.
Il manga inizia con l’abbandono di Gunma della casa paterna e narra le sue vicissitudini e la sua carriera nel mondo delle gare iniziando dalle categorie semidilettantistiche giapponesi per passare rapidamente a categorie superiori. Il protagonista, per quanto possegga un carattere insopportabile, ha sicuramente un talento cristallino che gli consente di entrare in sintonia con auto e circuito e gli permetterà, tra alterne fortune, di bruciare le tappe.
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Personaggi:
Spoiler
    Gunma Akagi - Gunma è un giovane ragazzo molto sicuro di sé, spaccone e talvolta insopportabile, dal carattere arrogante e ribelle. Frutto di una relazione extra-coniugale tra Soichiro Akagi (ricco imprenditore Giapponese) e Shizue, una ragazza salvata dallo stesso Soichiro ben 17 anni prima, quando era ancora una bambina, subito dopo la sconfitta del Giappone nella Seconda guerra mondiale. Dopo la morte della madre Gunma verrà adottato dalla famiglia del padre che lo disprezzerà, e lui reagirà con le sue bravate.
    Tamotsu Oishi - Tamotsu è il miglior amico di Gunma. Possiede una grande passione ed un grande talento per i motori. Il suo sogno è quello di elaborare le macchine di F1. Fisicamente e caratterialmente appare l'opposto di Gunma: timido, riservato, ponderato, modesto, prudente, si adopera per salvare dai guai il suo amico ed aiutare gli altri, mostrando anche lui come Gunma una grande forza d'animo.
    Soichiro Akagi - È il padre di Gunma. Soichiro è un imprenditore molto affermato che tenta la scalata al mondo politico. Per evitare che Gunma, attraverso le sue continue bravate, infanghi la sua immagine lo ripudia e lo caccia di casa. In un episodio del manga viene raccontato parte del suo passato, di quando giovane soldato di ritorno dalla guerra incontra per la prima volta la piccola Shizue(che sarà la madre di Gunma), e l'incontro scontro con Kasai che, diventerà per molto tempo autista e consigliere personale. Autoritario,dispotico, arrogante, carismatico, dovrà affrontare dure lotte nel mondo della politica e degli affari con avversari molto più subdoli di lui che non esiteranno a organizzare diabolici piani per contrastarlo , diffamarlo e rovinarlo.
    Yuki - Yuki è la cameriera di casa Akagi, dal carattere dolce e fragile è la persona che più rispetta Gumna in casa Akagi e con cui avrà una relazione intima. È anche l'oggetto del desiderio di Shoma, (fratello maggiore di Gunma ed uomo che lei disprezza). Shoma abuserà di lei e la metterà incinta, ma sarà costretta ad abortire. Essendo innamorata di Gunma per permettere a quest'ultimo di diventare un pilota professionista accetterà di diventare l'amante di Shoma e userà i suoi soldi per finanziare segretamente il Team Kuroi. Successivamente la nuova amante di Shoma, appartenente ad una ricca famiglia che cercherà di tramare contro la famiglia Akagi, la farà violentare da un criminale e le renderà la vita difficile. Sarà minacciata e abusata sia da Shoma che da un molestatore misterioso, inviato da Tastu uno zio di Gunma forse in combutta con gli avversari politici di Soichiro intenzionati a controllare Shoma.
    Shoma Akagi - Fratello maggiore di Gunma, arrogante e autoritario, detesta e maltratta il fratello, ma ne invidia la grande forza di volontà e la determinazione. Quando il padre entrerà in politica comincerà a farsi strada fra le aziende per prenderne il posto. Molesta e abusa la cameriera Yuki, di cui è invaghito, e la mette incinta, prima la finanzierà economicamente, poi cercherà di averla con la forza, ma non ci riuscirà e le cose si metteranno sempre peggio. Inizierà a frequentare, divenendone l'amante, una rampolla, appartenente a una ricca e blasonata famiglia intenzionata a ostacolare la campagna politica del padre Soichiro Akagi.
    Yuma Akagi - Fratello minore di Gunma, l'unico della famiglia a rispettarlo e che cerca di capirlo, ma proprio perché lo ammira lo sfida sponsorizzando e successivamente entrando nella dirigenza del team del pilota Yamaguchi, facendo si che grazie ai nuovi mezzi a dispozione diventi uno dei più temibili rivali di Gunma in pista in F3, e successivamente in F3000.
    Kazuto Hijiri - Formidabile pilota di FJ1600 prima, F3 poi, si dimostrerà duro avversario per Gunma, uomo leale, ma condannato da un male incurabile, che lo porterà a morire durante l'ultima gara, in uno dei momenti più intensi ed emozionanti del manga. È il primo avversario verso cui si vede da parte di Gunma ammirazione. Per un po' di tempo Tamotsu farà il meccanico personale di Hijiri affinando la sua esperienza, e scontrandosi nell'ultima corsa col padre, meccanico di auto da corsa affermato, che aveva abbandonato la famiglia molto tempo prima per dedicarsi al Team Kuroi.
    Kazuo Kuroi - Direttore del team Kuroi, ex collaudatore di F1. Sottoporrà Gunma ad una dura prova, legandolo ad una macchina da corsa, facendogli sopportare gli urti delle frenate ad alta velocità Qui il giovane mostrerà la sua incredibile resistenza. Il suo team, di cui fa parte come meccanico il padre di Tamotsu, era in declino. Grazie a Gunma e al finanziamento segreto di Yuki riuscirà a risalire la vetta e con Gunma raggiungerà buoni risultati.
    Junko Komori - Ragazza un po' più grande di Gunma, all'inizio fra i due c'è attrito, ma col tempo si svilupperà una reciproca simpatia. Istruttrice di scuola guida, è lei che aiuterà Gumna a prendersi le patenti A e B per poter correre. Ha perso il fidanzato Ryuju (la cui ombra persiste nel rapporto con Gunma) in un incidente di F3, ma ci sono altri segreti dietro. Successivamente entrerà nel team Kuroi e poi seguirà Gunma in Inghilterra.
    "Signora Komori - Zia di Junko, vedova anziana e arzilla proprietaria della pensione dove alloggiano Gunma, Tamotsu e gli amici Matsuura e Kinoshita. Gunma la incontra per la prima volta alla scuola guida dove anche lei malgrado l'età tenta di prendere la patente. Spesso prodiga di consigli sulla vita, e pronta a tirare su il morale, con una grande carica vitale. Fisicamente ricorda il giovane Kappei di "Dash Kappei", popolare opera dello stesso Rokuda, di tema molto diverso rispetto a F-Motori in pista; l'opera in Italia è conosciuta come "Gigi la trottola" e il cui adattamento ad anime televisivo è decisamente più riuscito rispetto ad "F".
    Eijiro Oishi - Padre di Tamotsu, che ha ereditato dal genitore la passione per i motori, abbandona la famiglia anni prima dell'inizio della storia. Quando scoprirà che il figlio vuole intraprendere la stessa strada, cerca prima di dissuaderlo, ma quando padre e figlio si scontreranno rispettivamente come meccanici delle squadre Kuroi e Hijiri (Ejiro come meccanico di Gunma, Tamotsu come meccanico di Kazuto Hijiri), lo stesso Ejiro ne riconoscerà il talento e la bravura.
    Matsuura e Kinoshita - Designer di professione, amici di vecchia data di Junko, vivono anch'essi nella Villa Komori, partecipano a corse amatoriali di tanto in tanto. Inizialmente non accetteranno il carattere insopportabile di Gunma, ma successivamente diventeranno suoi sostenitori. Grazie alla loro competenza, dipingeranno la macchina che Gunma utilizzerà in F1600.
    Signor Morioka - Meccanico dove all'inizio Gunma e Tamotsu lavoreranno per guadagnare qualche soldo, e aquisire esperienza sui motori e le macchine, sosterrà Gunma in F1600. Più di una volta darà consigli su decisioni importanti.La sua fisionomia ricorda in parte quella di Keppei, protagonista di Gigi La Trottola, altra nota opera dell'autore.
    Ruiko - Fidanzata di Kazuto Hijiri, ragazza molto attraente ed ex modella e ballerina nei locali notturni, dopo la morte di Hijiri tenterà il suicidio, venendo salvata da Tamotsu in extremis e consolata da Junko, alla quale racconterà la sua triste storia svelando alcuni particolari fino ad allora sconosciuti. Tra lei e Tamotsu sembra esserci qualcosa di più che amicizia. Hijiri tenterà di portarla fra le braccia di Tamotsu.
    Hideo Kishida - Giovane studente di psicologia, con la passione per la pittura e le gare automobilistiche, di buona famiglia, piccolo di statura, affetto da miopia, sarà uno dei primi veri sostenitori di Gunma al quale si rivolge con l'appellativo "Senpai". Correrà qualche gara amatoriale, poi starà a fare il tifo. Nel manga compare per pochi numeri, mentre nell'anime (che comunque adatta solo 9 numeri del manga) invece ha molto più spazio.
    Kasai - Ex commilitone di Soichiro Akagi durante la seconda guerra. Alla fine del conflitto gestirà un piccolo traffico di prostitute con l'ausilio dell'esercito di occupazione e dopo aver perso una scommessa pericolosa, con un giovanissimo Soichiro, il giovane Kasai cercherà inutilmente di ucciderlo. Dopo essere stato picchiato a sangue si salva solo grazie a Shizue, allora solo una bambina, che implora Soichiro di graziarlo. Diventerà prima servo poi autista personale ed infine collaboratore della famiglia Akagi.
    Sako - Cantante giapponese emigrata a Londra in cerca di fortuna, si veste sempre in stile punk, con tanto di stella disegnata sul viso. Dopo un incontro non piacevole con Gunma nei sobborghi di Londra i due inizieranno una relazione che gioverà a Gunma per ricominciare a correre dopo la crisi, e a lei per sfondare nel mondo della musica. Avrà successivamente guai con la giustizia. La si vede spesso in compagnia del piccolo Popi,bambino orfano.
    Popi - piccolo orfano, probabilmente metà brasiliano e metà giapponese che vive insieme a Sako, molto presto si affezionerà a Gunma, e crescendo sia appassionerà al mondo della formula 1
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Una delle copertine vede raffigurati Ayrton Senna, Nigel Mansell e Alain Prost con i loro caschi proprio perché il protagonista riesce a arrivare fino in Formula e ha confrontarsi con in grandi campionati a cui hanno cambiato il nome per ovvi motori. La copertina è questa:

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FanFic / Sei Nuovi Gold Saint
« il: 11 Giugno, 2014, 18:29:18 pm »
Premessa: questa è una fanfic di introduzione per i miei sei nuovi personaggi, che sono dei Gold Saint che appariranno in una fanfic molto più lunga e elaborata che non quando verrà pubblicata. Teoricamente dovrebbe essere ambientata dopo il Next e non tiene conto di Omega

Altarf del Cancro

Vicino alla zona del tempio sacro, la sera cominciava a calare e il sole lasciava spazio alla luna e alle stelle.
Un bambino di otto anni con i capelli biondi e gli occhi verdi, correva lungo i sentieri di roccia, inseguito da dei banditi con delle armature nere e armati di piccoli pugnali.
Uno dei banditi gridò: << Fermati! Vogliamo solo giocare con te.>>. Gli altri scoppiarono in una risata malvagia, che terrorizzò ancora di più il bambino che cercò di aumentare la velocità della corsa per non essere catturato. La paura gli impediva di pronunciare quelle parole di aiuto che la mente faceva risuonare in maniera incessante.
Il bambino continuava a correre lungo i sentieri che non conosceva, sperando con tutto il cuore di riuscire a seminare i suoi inseguitori. Uno di questi banditi lanciò un sasso che per poco non lo centrò ma lui continuò a correre disperato fino a ritrovarsi davanti a una gola dove però non aveva via di uscita. Disperato tentò di arrampicarsi su una parete, ma non ci riuscì e cominciò a piangere. Uno dei cavalieri neri disse mostrando i denti marci: << Era meglio se non fuggivi piccolo! Se prima potevi avere compagnia adesso morirai da solo.>>. Gli altri scoppiarono a ridere avvicinandosi al bambino che cominciò a chiedere aiuto con tutte le sue forze.
Un guerriero nero con i capelli a spazzola disse: << Strilla pure quanto ti pare! Nessuno in questa valle deserta, verrà a salvarti!>>. Scoppiarono di nuovo a ridere, continuando ad avvicinarsi
Uno con la barba nera esclamò: << Abbiamo riso e corso abbastanza! Uccidiamolo!>>. Il bambino emise un urlo disperato sperando che qualcuno lo sentisse.
Vedendo uno spettacolo insolito i guerrieri si fermarono; dal terreno stavano sbucando degli strani granchi di colore azzurro chiaro che si avvicinarono a loro a discreta velocità.
Il guerriero con i denti marcio domandò allarmato: << Cosa sono?>>.
L’uomo con la barba gridò: << Sono solo degli stupidi granchi. Riduciamoli in poltiglia come fece Eracle con i suoi nemici!>>.
Una figura seduta sopra una roccia sussurrò a bassa voce osservando la scena: << Ma né tu né i tuoi compagni siete l’eroe del mito.>>. Si alzò in piedi pronto per fare la sua entrata in scena.
Tutti gli altri membri della banda annuirono e cominciarono a schiacciare insieme i granchi. Ma non appena gli animali vennero in contatto con i piedi degli inseguitori questi si trasformarono in fiamme azzurre che li ridussero in cenere.
Il bandito con i denti marci fu l’unico a non colpire un granchio; fece un balzo in avanti per difendersi dall’attacco di quel piccolo mostro
Afferrò il bambino per un braccio e urlò<< Ti userò per eliminare l’ultimo granchio rimasto e dopo scapperò via.>>. Il bambino gridò di nuovo con tutte le sue forze.
Il granchio azzurro rimase immobile per poi scomparire come era apparso. Il bandito strinse ancora più forte il bimbo e disse: << A quanto pare tu sei il mio lasciapassare per la vita … resterai ancora vivo per un po’ .>>. Cominciò a camminare muovendosi lentamente, tenendo stretto il piccolo che continuava a dimenarsi e a gridare.
Aveva fatto pochi passi quando (prima che) il suono di una voce autoritaria lo bloccò: << Lascia andare il bambino!>>Il bandito si girò cercando di capire da dove proveniva la voce. Non vedendo nessuno continuò la sua marcia e di nuovo la voce ripeté l’ordine.
Il cavaliere pensò “E’ solo la mia immaginazione, non c’è nessuno!” e continuò a camminare, abbassando di tanto in tanto lo sguardo per paura di un nuovo attacco.
Il rumore di una pietra che cadeva gli fece alzare lo sguardo. Quando lo abbassò si trovò di fronte a un uomo che doveva avere circa 28 anni con i capelli biondi e che indossava un’armatura d’oro.
L’inseguitore rimase interdetto, il bambino pensò “Un Saint d’oro come quello dei racconti di mia madre” e ricominciò a dimenarsi con tutte le sue forze.
Il Saint d’oro rimase immobile aspettando la reazione del bandito; disse con tono calmo:<< Lascia andare il bambino e non morirai a differenza degli altri membri della tua banda .>>. Chiuse gli occhi in attesa di una risposta.
Il cavaliere dai denti marci lasciò andare il bambino:<< Prima ti uccido e mi prendo la tua armatura d’oro, poi elimino il bambino unico testimone del nostro incontro e diventerò ricco.>>. Si lanciò brandendo il pugnale verso il Saint d’oro.
Il bambino non fece in tempo a gridare “Attento!” che il Cavaliere d’oro si trovò di fronte all'inseguitore ma con un colpo secco dato con entrambi I tagli delle mani gli spezzò il collo, uccidendolo sul colpo. Il bambino vide solamente il cavaliere nero cadere a terra morto e il Saint d’Oro avvicinarsi a lui. Ritrovando la voce domandò :<< Tu sei un Saint d’oro … vero?>>.
Il cavaliere annui e sorrise:<< Sono il Saint del segno zodiacale del Cancro … qual è il tuo nome?>>.
Il bambino rispose:<< Il mio nome è Iakos.>>.
:<< Bene Iakos, adesso …>>.
:<< Ho bisogno del tuo aiuto! Devi venire nel mio villaggio. Ti prego!>>.
:<Parliamone con calma a casa mia>.
Il bambino stava per ricominciare a spiegare il problema, ma il Saint d’oro non gli permise di pronunciare una parola:<< Hai bisogno di riposare e di mangiare qualcosa, dopo mi racconterai tutto dall’inizio.>>. Sul volto del cavaliere d’oro apparve un sorriso così rassicurante che Iakos decise subito di accettare la sua proposta.

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Il Saint d’Oro accompagnò il bambino fino alla sua dimora e solo dopo alcune raccomandazioni, lo lasciò solo in una stanza poco arredata. Iakos si sedette su una sedia di legno e aspettò in silenzio il ritorno del cavaliere. Osservò la stanza con poco interesse ripensando alle tombe che aveva visto all’ingresso della casa del Cancro. Voleva sapere a chi appartenessero, forse erano i precedenti cavalieri d’oro del Cancro o altri nobili cavalieri. Doveva assolutamente rivolgere questa domanda al cavaliere di cui ancora ignorava il nome.
Dopo mezz’ora il cavaliere d’oro tornò senza armatura portando una pentola. Dopo averla appoggiata sul tavolo, ritornò nell’altra stanza per prendere i piatti i bicchieri e le posate. Iakos osservò perplesso: non sembrava lo stesso senza cloth.
Aveva comuni occhi castani, capelli biondi e lunghi fino alle spalle che si arricciavano sulle punte ed erano completamente spettinati, un filo di barba incorniciava un volto pallido e segnato da piccole rughe ai lati degli occhi e sulla fronte. Magro e di media altezza, non sembrava avere un fisico allenato o almeno quella maglia larga e quell' orribile pantalone non lasciavano intravedere i muscoli di un guerriero.
Dopo aver portato l’acqua e il vino, si sedette davanti al bambino e tolse il coperchio dalla pentola:<< Spero che ti piacciano gli spaghetti al sugo.>>. Mise un abbondante porzione nel piatto di Iakos e il resto nel suo piatto.
:<< A chi appartengono quelle tombe che si trovano all’esterno della casa?>>. Iakos teneva in mano la forchetta, pronto ad assaggiare gli spaghetti che il cavaliere d’oro gli aveva cucinato e offerto.
:<< Vuoi rovinarti l’appetito prima ancora di cominciare a mangiare?>>. Domandò il Saint mentre si versava del vino in un bicchiere.
:<No signore ma …>.
Il cavaliere d’oro non gli lasciò il tempo di terminare la frase: << Non mi chiamare signore! Preferisco che mi chiami Altarf.>>. Prese la forchetta e cominciò a mangiare.
:<< Perché ti hanno dato questo nome?>>.
<< Sembri avere più fame di risposte che non di cibo.>>. Alzò lo sguardo dal piatto per osservare il bambino negli occhi.
Restò ad osservarlo per qualche istante poi chiese in tono serio: << Vuoi veramente conoscere tutta la storia che ruota intorno alla mia vita e alla casa del Cancro ?>>.
Il bambino annui felice e Altarf disse: << Prima però mangia! Se non vedo quel piatto vuoto non ti racconterò nulla!>>. Iakos prese a mangiare mentre il cavaliere del Cancro lo osservava divertito.
:<< Per capire la storia bisogna partire dal Mito che ha fatto nascere la costellazione e il segno zodiacale di cui sono custode. Tutti credono che le stelle della costellazione del Cancro brillino di meno rispetto alle altre per colpa della misera parte che quel piccolo animale ha avuto nel mito di Eracle. Credono che sia diventato una costellazione solo grazie alla pietà di Era che ha voluto elevarlo al cielo. Non è così!>>. Chiuse gli occhi emettendo un sospiro.
:< :<<Il granchio viveva nella melma vicino al luogo dove abitava l’idra; non vedeva mai la luce del sole per paura di essere ucciso dal mostro. Usciva solo la notte per vedere la debole luce riflessa dalla luna. Nel giorno della battaglia tra Eracle e l’Idra il granchio decise di uscire per vedere la luce del sole e con una delle sue chele si aggrappò al piede dell’eroe per tornare alla superficie. Eracle credendolo un nemico o un nuovo inganno di Era lo schiacciò uccidendolo nel suo primo e ultimo tentativo di vedere la luce del sole. Era provando pietà per quella vita spezzata lo elevò al cielo come costellazione.>>.
:<< Il Cancro è un segno governato dalla Luna perché ha sempre vissuto solamente della luce riflessa di quell’ astro, e anche il Saint che trae potere da questa costellazione vive solo della luce riflessa dalla Dea Athena che deve proteggere e servire. Per questo è più vicino al male, alla pazzia e a cercare una propria forma di giustizia, anche contraria alla volontà della Dea perché non può vederne chiaramente il volere.>>. Fece un pausa svuotando il bicchiere di vino e subito lo riempì di nuovo prima di ricominciare a parlare:<< A questo si aggiunge l’allenamento a cui un Saint del Cancro è sottoposto. Nella costellazione del Cancro c’è un ammasso di stelle minori conosciute in Giappone come Sekishiki che è il luogo dove dimorano i fuochi fatui, la porta d’ingresso nello Yomotsu Hirasaka.
Chi viene sottoposto alle prove per ottenere il cloth del Cancro è sottoposto a un addestramento primitivo. Gli allenamenti per diventare Saint sono estremamente duri quasi disumani, ma niente è paragonabile a quello per diventare custode della quarta casa. Un addestramento compiuto sia nel regno dei vivi che in quello dei morti che non solo ferisce il corpo ma anche e soprattutto la menta e l’anima dell’aspirante cavaliere per le durissime prove a cui si deve sottoporre per controllare il potere di dividere l’anima dal corpo dell’avversario per poi scagliarlo nello Yomotsu Hirasaka. Il Saint del Cancro è l’unico a possedere questo potere tra i 12 Cavalieri d’Oro Non è una cosa semplice da imparare e ho visto tanti altri aspiranti cavalieri morire nel tentativo di farlo.>>.
:<< Come ti ho detto prima è un allenamento che colpisce la mente e l’anima, i cui segni si possono vedere sul corpo. Il mio predecessore vide il colore dei suoi capelli e dei suoi occhi cambiare[2].
Sul mio viso invece apparvero le rughe ad un' età in cui queste dovrebbero essere solamente un ipotesi molto ma molto futura Se per me è stato un cambiamento solo fisico, per lui invece è stato un lento percorso continuativo verso la follia e la perdita della razionalità, tutto questo continuò anche dopo l’investitura per l’assenza della luce della Dea Athena.>>.
Dopo aver svuotato il secondo bicchiere di vino, Altarf riprese a parlare:<< Prima mi hai chiesto di chi sono le tombe. Sono le vittime del mio predecessore. Lui tappezzava con le loro teste le pareti, i muri e il pavimento della quarta casa; come se queste fossero trofei di caccia. Non ha collezionato solo le teste dei nemici, ma anche quelle di gente innocente che uccideva mentre compiva quello che riteneva il suo dovere, per la sua personale giustizia o per i compiti assegnatogli dal Grande Sacerdote . Alla fine il cloth lo ha abbandonato Athena si accorse che il Saint padrone dell’armatura di Cancer non perseguiva il suo ideale di giustizia e per questo lo spogliò del suo ruolo di cavaliere. Ha avuto la possibilità di redimersi, senza però conoscere fino in fondo la giustizia della Dea e non è mai stato perdonato dalle vittime che ha tramutato in orribili maschere.>>. Si versò nuovamente del vino nel bicchiere, mentre Iakos rimaneva in silenzio.
:<< Dopo la sua morte tutte le maschere hanno ricevuto una degna sepoltura ai lati della casa del Cancro, ma nonostante questo le sue vittime non hanno trovato la pace. Consumate dall’odio si sono trasformate in fuochi fatui e continuano ad abitare il tempio in cerca di qualcosa o qualcuno che possa saziare la loro rabbia.>>. Spense la luce e la stanza si riempì di tanti fuochi fatui che illuminarono l’ambiente di una delicata luce azzurra>>.Altarf smise di parlare, prese il bicchiere in mano e bevve fino all’ultima goccia di vino.
:<< Servono a illuminare la stanza?>>. Chiese Iakos ingenuamente.
Altarf sembrava sorridere, ma quel sorriso morì subito, scosse la testa e disse con tono triste:<< No …>>. Riempì nuovamente il bicchiere e lo svuotò' rapidamente.
:<< Non state bevendo un po’ troppo vino, signore?>>. Chiese.
Altarf scosse la testa e mormorò:<< Non ti ho già detto di non chiamarmi signore?>>. E pensò “Questo vino è poco se paragonato a quello che bevo quando ripenso all’addestramento o ai morti che visitano in continuazione la mia mente. L’alcool è un metodo sicuro e veloce per me, per dimenticare e sfuggire ai ricordi e alle visioni che mi vogliono portare alla pazzia. Non voglio diventare come il mio predecessore!”
Ignorando la domanda di Iakos, Altarf riprese a parlare:<< Abbiamo affrontato l’origine del segno zodiacale del Cancro e tutto ciò che ruota intorno al suo Saint, un pochino di storia sull’addestramento e sul mio predecessore. Cosa manca? Ah, la mia storia! Come sono arrivato a diventare un cavaliere.>>. Iakos non aveva intenzione di conoscere la vita del Saint del Cancro e non aveva capito quasi nulla del lungo discorso fatto in precedenza da Altarf ma era rimasto in silenzio per paura che il Saint non esaudisse la sua richiesta.
Altarf ricominciò a parlare:<< Innanzitutto il mio vero nome è Dante e avevo un sogno: diventare un pilota da corsa. Avevo cominciato da piccolo a correre con i kart e lentamente continuavo il mio apprendistato fino ad un maledetto giorno. Avevo un anno più di te. Mi stavo preparando per una gara e mi ricordo il solito clima di festa che regna prima di una gara e la cucina di mia madre. Il cielo si era annuvolato e io stavo mettendo a posto il kart, quando mi sentii pizzicare alla caviglia da qualcosa. Abbassai lo sguardo e vidi scomparire sotto il camper un piccolo granchio rosa con delle sfumature d’oro. Decisi di lasciare il kart e di lanciarmi all’inseguimento del granchio infilandomi anch’io sotto il camper. Fu in quel momento che sentì un urlo provenire da dietro le miei spalle e con un grande sforzo mi girai. Vidi una scena che non riesco e non voglio dimenticare: quella che prima era una festa si era trasformata in un massacro. Tutti i partecipanti a quella gara si stavano uccidendo tra loro; io rimasi immobile a guardare la scena. Vicino al mio nascondiglio cadde morto un amico di gare: il suo volto era coperto di sangue e i suoi occhi che prima erano pieni di sogni ora erano stati spenti dall’odio che una divinità aveva per l’umanità. Rimasi ad osservare quella follia e solo quando tutto fu finito uscì allo scoperto. Fu allora che vidi i cinque Saint che hanno lottato con la dea Athena nelle battaglie più importanti.>>.
:<<Fu allora che decisi di rinunciare al mio nome e al mio sogno per diventare un Saint e per servire la Dea Athena: per proteggere questo pianeta dall’odio di altre divinità; per non vedere altri sogni morire a causa di una guerra che tocca gli innocenti … forse non riuscirò a salvare tutti, ma la maggior parte si!>>. Nelle ultime parole Altarf alzò troppo il volume della voce, facendo sobbalzare Iakos.
:<< Sospettate di qualche divinità?>>. Chiese Iakos bevendo un sorso d’acqua.
Altarf scosse la testa:<<Non sospetto di nessuno in particolare.>>. Si fece pensieroso. Il nemico era estremamente furbo, non lasciava neanche una traccia e non aveva ancora capito come faceva a far impazzire le persone. Doveva continuare a cercare e sperare di trovare qualcosa per fermare la divinità e farla uscire allo scoperto.
Il cavaliere guardò Iakos e disse:<< Scusa se mi sono messo a parlare di me e della storia della quarta casa. Ma credo che in questa maniera ho esaudito tutte le tue curiosità. >>. Mentre parlava si riempì nuovamente il bicchiere con il poco vino rimasto nella bottiglia.
:<< Si avete esaudito ogni mia curiosità e dubbio.>>. Rispose educatamente Iakos, ma in realtà aveva compreso poche parole, Altarf parlava troppo velocemente per farsi comprendere da un bimbo come lui e alcune parole sembravano prese da una lingua diversa dal greco.
Il bambino trasse un lungo respiro e chiese:<< Posso parlare del motivo che mi ha spinto qui?>>.
:<< Certamente, comincia pure a raccontare.>>.
Iakos assunse un' espressione seria:<< Il mio villaggio sta per essere attaccato! Tre strani guerrieri vanno di paese in paese distruggendoli, dopo aver fatto tanto male agli abitanti di quei posti. Il mio è il prossimo! Per questo ho preso un autobus che mi ha portato al paese più vicino alla dimora dei Saint di Athena, ma un gruppo di banditi ha attaccato il bus prima dell’arrivo a destinazione. Io sono riuscito a scappare grazie alla distrazione di un bandito , mentre gli altri uccidevano i passeggeri. Il resto lo sapete … >>.
:<< Sei venuto fin qui per chiedere aiuto a un Saint … ma un adulto o i tuoi genitori non potevano venire al tuo posto?>>.
:<< I grandi preferiscono organizzare le difese e credono di riuscire a respingere l’attacco di quelle tre persone. Per questo sono venuto qui per chiedere a uno dei Saint di Athena di prendermi come allievo così potrò difendere il villaggio.>>.
Altarf guardò Iakos in un mix perfetto di perplessità e di serietà:<< Quando ci dovrebbe essere quest' attacco?>>. Turbato, si posò una mano tra i capelli biondi.
:<< Tra una settimana!>>. Esclamò Iakos sorridendo:<< C’è una leggenda che parla di un cavaliere che ha ricevuto l’armatura dopo una settimana di addestramento e io voglio essere il secondo a riuscire nella stessa impresa .>>. Iakos osservò il Saint d’oro di Cancer che era rimasto immobile come una statua.
Altarf rimase immobile per qualche istante prima di scoppiare a ridere in faccia a Iakos sbattendo con forza i pugni sul tavolo. Iakos sobbalzò e guardo il Saint d’oro di Cancer che continuava a ridere e a sbattendo con forza mani e piedi e pensò “Forse è colpa del vino!”. Non poteva aver detto una così grande sciocchezza.
Continuando a ridere, Altarf chiese:<< Chi ti ha raccontato questa leggenda?>>. Sbatté nuovamente la mano sul tavolo.
:<< Uno degli anziani ci ha raccontato la storia di un giovane del villaggio che è diventato un cavaliere in meno di una settimana e ha respinto il feroce attacco di una creatura orrenda che minacciava di distruggere il villaggio e …>>. Non riuscì a concludere la storia perché Altarf aveva ripreso a ridere.
“Questa storia la devo raccontare assolutamente agli altri … credo che verrà apprezzata soprattutto da Scorpio e Pisces” e guardando Iakos disse:<< Non volevo riderti in faccia, è solo che la storia che mi hai appena raccontato non ha senso. Io, come gli altri cavalieri, abbiamo sostenuto un addestramento lungo diversi anni. E’ impossibile!>>. Le ultime parole furono pronunciate con un tono serio.
:<< So di non essere forte … ma potrei provare a diventare un Saint in così poco tempo? Dimmi che è possibile!>>.
Il cavaliere del Cancro scosse la testa:<< No! Non è la forza fisica quella che conta … forse te lo spiegherò in futuro … forse.>>. Chiuse gli occhi per pensare.
:<< Allora per il mio villaggio?>>. Mormorò triste Iakos sentendo morire la speranza.
:<< Non ti preoccupare vengo io!>>.
:<< Davvero?>>. Chiese Iakos riacquistando un po’ di buon' umore. :<< Si! E’ meglio indagare su questi tre misteriosi guerrieri e impedire che compiano un massacro. Arriveremo con qualche giorno d'anticipo per cercare di impedire l’attacco, ma adesso è tempo di andare a dormire.>>. Altarf si alzò in piedi, felice di aver trovato un aiuto.
Arrivarono cinque giorni prima dell’attacco per preparare un piano di difesa. Da lontano si notavano uomini che lavoravano per creare una sorta di muraglia difensiva. Il Saint del Cancro pensò “Dubito che quelle barricate possano fare qualcosa per fermare i tre misteriosi guerrieri. Dovrò andare ad indagare e fermarli prima che arrivano in paese. Devono essere per forza in zona.”
Chiese a Iakos: << Conosci qualche posto ideale per nascondersi?>>.
Il bambino rispose:<< Si! Ci sono delle piccole grotte intorno a queste montagne. Due anni fa io e mio zio siamo andati a fare una gita e sono andato a visitare quelle zone, se volete dopo vi ci porto.>>.
Altarf sorrise e disse:<< Prima ci riposiamo, poi nel pomeriggio cominceremo l’esplorazione.>>. Si sistemò meglio il Cloth Box sulle spalle prima di riprendere il cammino verso l’ingresso del villaggio.
Una figura maschile uscì dal gruppo addetto alla costruzione della barricata per avvicinarsi a Iakos e mollargli un forte schiaffo sulla guancia:<< Dove sei stato? Ti abbiamo cercato dappertutto! Temevo che i tre guerrieri ti avessero rapito e ucciso.>>. Alzò lo sguardo e notò lo :<< Lui chi è?>>. Usando un tono meno aggressivo verso il nuovo arrivato.
Iakos rispose:<< Lui è il Saint d’oro del Cancro. Venuto qui per darci una mano.>>.
:<< Piacere di conoscerla ! Il mio nome è Altarf>>. Si presentò il cavaliere d’oro.
Il padre di Iakos squadrò il nuovo arrivato dalla testa ai piedi e prendendo suo figlio in disparte disse a voce bassa:<< Sei sicuro che sia un vero Saint? Da come si veste e da come tiene i capelli sembra più un barbone che un guerriero.>>. Si girò di nuovo a guardare l’uomo che aveva riportato suo figlio.
Iakos con lo stesso tono di voce del padre rispose:<< Si! L’ho visto con il cloth combattere contro i cattivi.>>. Il papà di Iakos squadrò nuovamente Altarf, non era ancora convinto delle parole del figlio riguardo l’identità del nuovo arrivato.
Si rialzò andando verso Altarf e chiese:<< Volete sistemarvi e mangiare qualcosa prima di aiutarci a preparare le difese?>>.
:<< Preferisco esplorare i dintorni. Credo che i tre guerrieri siano quasi giunti vicino al paese e voglio fermarli prima che arrivino qui.>>. Rispose il Saint di Cancer.
:<< Come farete senza conoscere questo posto?>>. Chiese l’uomo con tono serio.
Altarf indicò Iakos:<< Mi farò aiutare da lui, ha detto di conoscere le montagne qui intorno.>>.
:<< Mio figlio conosce poco queste montagne e poi è come cercare un ago nel pagliaio mentre le difese devono essere rinforzate.>>.
:< Se la ricerca non produrrà effetti, domani vi aiuterò a rinforzare le difese e sarò in prima linea all’arrivo dei guerrieri >.
:<<…>>.
:<< Ancora non siete convinto che io sia un Saint e non posso biasimarvi. Ma vi posso assicurare che vi proteggerò, Adesso vi prego lasciatemi andare con vostro figlio.>>.
Il padre di Iakos guardò negli occhi Altarf e dopo averci pensato disse:<< Va bene Altarf mi voglio fidare di voi. Vi auguro buona fortuna.>>. Poi volgendo lo sguardo verso Iakos
disse:<< Stai vicino a lui e se vedi che la situazione peggiora scappa via.>>.
Iakos annui e con Altarf si avvio verso la montagna.


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:<< Come facciamo a trovare un ago nel pagliaio?>>. Chiese Iakos appena furono in un punto giudicato da Altar ideale per fermarsi.
:<< Userò un mio metodo per tentare di scovare i guerrieri. Allontanati un po’adesso!>>. Ubbidiente Iakos si allontanò di qualche passo da Altarf che si inginocchiò.
Appoggiò la mano sinistra a terra, sopra a questa mise il dorso della mano destra formando così una specie di granchio. Chiuse gli occhi per concentrare il suo cosmo e pronunciò alcune parole a bassa voce. Iakos non capiva cosa stesse succedendo, rimase ammirato in silenzio ad osservare Altarf . Solo quando il cavaliere d’oro si alzò in piedi domandò:<< Cos' hai fatto?>>.
:< Lo vedrai tra poco.>>. >. Disse Altarf indicando il terreno davanti a lui da dove uscirono dei piccoli granchi di color azzurro.
:<<Sono gli stessi che hai usato per salvarmi!>>.
Altarf scosse la testa:<< No! Ho utilizzato una minor quantità di cosmo per creare questi. Non hanno il compito di uccidere un nemico ma solo di trovarlo.>>. Aveva un tono serio mai usato con Iakos.
:<< Cos’è il cosmo?>>.
Altarf rispose:<< Forse te lo spiegherò! Adesso dobbiamo solo aspettare.>>. Si sedette sopra a una pietra e chiuse gli occhi in attesa. Iakos andò a sedersi vicino a lui.

Dopo un ora, Altarf scattò in piedi e Iakos chiese:<< E’ successo qualcosa?>>.
Altarf annui, e disse:<< Tu rimani qui ad aspettarmi, io vado incontro ai tre guerrieri.>>.
Iakos scosse la testa e disse con la sua voce squillante:<< Ma io voglio venire …>>.
:<< E’ pericoloso! Rimani qui!>>. Gridò Altarf con tutta la sua voce, facendo sobbalzare Iakos che chinò la testa in segno di rispetto ma cominciò a piangere.
Il Saint del Cancro si pentì subito del tono di voce che aveva usato così disse:<< Scusami ma è meglio che tu rimanga qui.>>. La voce adesso era più tranquilla e Iakos smise di piangere.
Altarf arrivò in poco tempo nel punto dove si trovavano i tre guerrieri che stavano mangiando qualcosa. Notò subito che le loro armature erano fatte di un materiale che non conosceva e che i tre non si erano ancora accorti della sua presenza. Iniziarono a discutere della fortuna che avevano avuto quando avevano incontrato un ’uomo vestito di nero che gli aveva donato le armature che stavano indossando
“Di chi staranno parlando?” pensò Altarf continuando ad ascoltare E sperando di avere qualche altra informazione. Ma i tre cambiarono subito argomento. Sembrava giunto il momento di entrare in azione
Uscì dal suo nascondiglio e gridò:<< Avete finito di seminare il panico tra i piccoli villaggi di questo posto. Sono il Saint d’oro del Cancro.>>.
:<< Un Saint d’oro? Cosa ci fa qui?>>. Chiese uno dei guerrieri alzandosi in piedi.


Altarf continuò ad avanzare lentamente, un guerriero dai capelli neri disse:<< Non temete con queste armature possiamo batterlo. Con queste abbiamo ucciso tutti comprese donne e bambini, vi ricordate?>>.
Altarf si fermò sentendo quelle parole, gli cominciò a battere forte il cuore e delle voci cominciarono ad urlare nella sua mente. Volevano uscire … volevano avere giustizia … volevano che il Saint del Cancro facesse loro giustizia.
L’altro guerriero continuò:<< Ancora meglio quello che abbiamo fatto in quell'altro paese. Quando abbiamo prima ucciso tutti gli uomini impalandoli e dopo bruciando le case dove c’erano dentro ancora i bambini. Del resto le stragi vengono giustificate in guerra, perché non possono essere giustificate anche questa nostre azioni?.>>.
Le voci diventarono ancora più insistenti, ancora una volta dovevano essere assecondate.
:<< Avete scelto una strada che porta solo in una direzione e le vostre azioni hanno deciso la vostra condanna.>>. Altarf unì le mani, mentre i tre partirono all’attacco ma si trovarono improvvisamente in un ambiente avvolto nella più totale oscurità.
Erano finiti in un mondo avvolto solamente dal buio e i tre si guardarono smarriti cercando una via d'uscita da quella strana illusione creata dal Saint d’Oro. L’ambiente presto si riempì di orribili immagini di persone uccise che popolarono le menti dei cavalieri neri. .Cominciarono a scappare.
Le immagini scomparirono lasciando spazio a urla di dolore, odio, rabbia e tristezza che riempirono i timpani dei tre. Tentarono di tapparsi le orecchie, ma le voci entrarono nelle loro menti.
Poi tutto tacque e l’ambiente cominciò a riempirsi di piccoli fuochi fatui di un colore azzurro vivo ma che illuminavano l’ambiente.
Altarf punto l’indice contro il nemico e gridò:<<Sekishiki Meikaiha.>>.
Il cavaliere respirò a pieni polmoni l’aria, per lui era sempre stato difficile utilizzare quel colpo perché gli ricordava sempre il destino che poteva attenderlo.
Quando tornò indietro, Iakos tempestò di domande Altarf:<< Hai trovato i guerrieri? Sono morti? Il mio villaggio è sicuro adesso ?>>.
Altarf fece cenno di si con la testa e si mise a camminare verso il paese per dare la notizia. Iakos lo seguì in silenzio.
Prima di arrivare in paese, Altarf si fermò e chiese:<< Hai ancora intenzione di diventare un Saint dopo la sconfitta del nemico?>>. Aveva uno sguardo serio.
Iakos ci pensò per qualche minuto, poi rispose:<< Ho ancora intenzione di diventare un Saint anche se credo che sarà dura.>>.
 Altarf disse:<< Non so se sarò il tuo maestro. Questa decisione sarà presa dal Grande Sacerdote quando torneremo al Santuario.
Iakos annui con decisione e Altarf disse:<< Parliamo prima con tuo padre e se accetta, andiamo al santuario. D’accordo?>>.
Iakos disse:<< Si>>.
:<< Bene, andiamo.>>. Mormorò Altarf accompagnando il bambino a casa e verso un futuro incerto.

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